decisamente i sogni della nostra usa sono parecchio accaldati , chissà se a causa della febbre o dalla presenza di un certo moro che le dorme acanto .il risveglio è brusco e sconvolgente per entrambi
Osservò il volto di Mamoru e poi si guardò intorno.
Non era successo niente di tutto ciò che aveva sognato, era ancora vestita del suo pigiama rosa e Mamoru stava al suo fianco, sdraiato, e la stava fissando con quegli occhi blu e ridenti. Decise di sedersi e, solo così, scoprì che era praticamente addossata a Mamoru e che si era tenuta stretta al suo petto con una forza che aveva lasciato dei segni inconfondibili sulla maglia bianca.
(mamo sa essere parecchio indiscreto, mai chiedere ad una ragazza cosa ha sognato)« Cosa stavi sognando? », le chiese la provocazione velata nella sua intonazione. La stava guardando con uno sguardo diviso, sembrava come combattuto e avvilito, ma nello stesso tempo felice.
« Ni-niente. », balbettò a voce bassa.
Si spostò cautamente da lui e quasi se ne dispiacque: allontanarsi dal suo profumo rasentava un dispiacere profondo, ormai. Si stava affezionando a quell'odore fresco Sei sicura? », tornò a punzecchiarla. « Sembravi... infiammata. ».
Sapeva fin troppo bene cosa aveva sognato, ricordava ancora quelle mani che la cercavano, che frugavano in lei e che la portavano verso qualcosa di così... Mamoru. Abbozzò un sorriso, ridendo di se stessa. Quelle sensazioni sapeva identificarle solo con quel nome che tanto odiava.(chi odia in realtà ama si odia ciò che si ama e che si teme di non poter avere )
Solo lui, solo Mamoru Chiba le aveva acceso dentro un fuoco che non sapeva di possedere, una luce che forse non le apparteneva ma che la faceva brillare come una prima stella. Sicura, determinata, ridente.
Lei non era mai stata molto sicura, non era mai stata cosìMa con lui qualcosa era cambiato, un nuovo colore l'aveva colorata, nuove emozioni l'avevano ghermita.
Con lui c'era una sfida continua, con lui c'era qualcosa a cui non sapeva ancora dare un nome e che le piaceva spudoratamente.
« Dimmi la verità. ».
Quasi balzò in aria, quando si accorse che Mamoru le era giunto vicino- troppo vicino!- e si era piegato sul suo viso per sussurrarle qualcosa che l'avrebbe fatta arrossire con violenza. Ma, in quel momento, il delicato respiro che giungeva sulle sue guance non le permetteva di essere lucida e comandare qualsiasi movimento al suo corpo. C'era una parte piccolissima di lei che urlava di spostarsi, ma i suoi arti erano paralizzati da brividi troppo audaci e non si muoveva di un centimetro. Rimaneva lì a gioire, sotto quel fiato che non le apparteneva troppo. O, per lo meno, non doveva.
« Stavi sognando me. Me su di te, dentro di te. ».
Fu un sussurro lento e tanto basso, un sussurro sensuale, carnale, eccitante.(direi che mamo ha fatto completamente centro anche perché anche lui vorrebbe che il sogno di lei diventasse realtà)
« Tu hai dormito con me! », lo accusò.
Con un gesto tanto veloce, riuscì a portare un pezzo di lenzuolo al suo petto e spostarsi dal contatto leggero di Mamoru, mettendosi in ginocchio e guardarlo con gli occhi stupiti e arrabbiati. (decisamente usa non è molto coerente desidera la vicinanza di mamo lo sogna a luci rosse e poi fa le scene quando si accorge che ha dormito vicino a lei , tra l'altro per vegliarla che carino fosse sempre cosi lei non tarderebbe a cedere )
Quando si ritrovarono sul letto nuovamente insieme, si guardarono negli occhi, incapaci di far tacere quel desiderio canterino che spuntava nel loro cuore con un'esplosione.
Fu Usagi a distogliere lo sguardo dagli occhi di Mamoru, mentre si mordeva la parete interna della guancia. Non faceva altro che pensare alle labbra di Mamoru che aveva avuto il piacere di toccare più di una volta, solo che ora le desiderava fortemente. Ardentemente. Al solo pensiero delle sue labbra immerse nelle proprie, sentiva la sua pelle fremere e cantare.(credo che farebbero un bel duetto)
Mamoru aveva ragione, andava male in molte materie e nemmeno con Amichan era riuscita a colmare le sue larghe lacune scolastiche. Era solo che, da quando era uscita questa storia del Cristallo d'Argento e il principe da ritrovare, non riusciva più a impegnarsi completamente sullo studio. Si sentiva troppo partecipe della lotta contro mostri che solo nei suoi manga aveva visto, contro nemici che reclamavano quel ciondolo che teneva appeso al collo e contro quel principe nascosto che non voleva farsi trovare. Adesso era venuto fuori anche Tuxedo Kamen che la confondeva con quei gesti tanto regali e eleganti, il cristallo che reagiva negativamente al suo contatto e quelle sensazioni tristi che sentiva ogni volta.
« Se ti va, io posso aiutarti con matematica e inglese. », iniziò a dire, incerto. « Farti qualche ripetizione non mi costerà molto, adesso che non lavoro all'ospedale, e poi non posso perdere l'occasione di poterti stuzzicare a mio piacimentoQualsiasi siano i tuoi problemi, non puoi permettere loro di vincere sulla tua vita. Quindi, Cappuccetto, rimettiti in carreggiata e voglio che in matematica arrivi almeno alla sufficienza. Altrimenti il lupo ti mangia. ».
Usagi gli sorrise con dolcezza, accorgendosi di dover rifiutare per il suo bene e anche per il suo professore. Prima dell'impossibile.
Mi devi un favore, Usagi. », disse seriamente. «Ti ho curato, sei stata mia ospite e hai dormito nel mio letto. Mi devi un po' di riconoscenza, non credi?».
E impegnare i tuoi pomeriggi con me, sarebbe una ricompensa? », gli chiese, non capendo.
Sembrava più una ricompensa per lei che non aspettava altro che farsi toccare ancora, di poterlo guardare, e non riusciva a comprendere quale fosse stata la sua. Solo disturbo e lavoro. Per ringraziarmi a dovere, dovresti darmi come minimo un bacio. », bisbigliò nel suo orecchio.(proprio furbo il nostro lupo , )
Usagi deglutì rumorosamente, cominciò ad agitarsi e fissò gli occhi che le stavano davanti e che la sfidavano con malizia. Tante volte si era alzata sulle punte e lo aveva baciato per vendetta, per sfidaEra arrossita, sentiva caldo, sentiva le palpitazioni occupargli la mente mentre si chinava verso Mamoru per baciarlo. Non le passò in testa nemmeno per un momento di rifiutare, di negarsi e fare qualche battuta per ammazzare la tensione. Si precipitò subito nelle sue sensazioni e nel suo desiderio, divenuto ingombrante, di farsi toccare da quelle mani.
Mamoru accorciò le distanze da lei con una smania che la sorprese, afferrò la sua testa delicatamente e la manovrò verso le sue labbra. Con dolcezza, con sensualità. La fissò negli occhi e Usagi poté vedere il suo stesso fuoco bruciare dentro quegli occhi che volevano somigliare al mare e all'azzurro del cielo. Non ci sarebbero mai riusciti, erano molto più belli persino del cielo. Erano inimitabili, unici, caldi.
ma le ragazze sono in pensiero e ognuna diceva la sua specie rea In tutta quella pazzia, avrebbe trovato logico se si fosse invaghita del professore di Arte, che era la sua materia preferita tra tutte, e non di Chiba che insegnava matematica.
Ma Rei già conosceva la meta del suo ragionamento: non era la materia a determinare tutta quella follia.Prima c'era il professore Ryo Nagamura e certamente non era questo l'effetto che le faceva la matematica, era la persona a determinare ogni cosa. Era Chiba che stava facendo impazzire un lato di Usagi, Chiba era la variante impazzita.
Makoto la fissò attentamente e le sorrise.« Chiba è una persona per bene, non la toccherà nemmeno con il respiro. Stai tranquilla, non sta facendo niente di ciò che stai immaginando. », parlò dolcemente.
(non se sarei cosi sicura da desto si limita ai baci e a stuzzicarla ma nel sogno direi che minako abbia ragione)
MINAKO! », . « Che lo vogliate o no, Usagi un giorno lo farà e, credetemi, sarà proprio con Chiba. ».Le sento certe cose, sono la Senshi dell'amore. E poi voi non avete fatto caso al cambiamento di Usagi negli ultimi tempi? A me sembra maturata. ».E' solo con lui che si comporta in maniera sconsiderata, come se dovesse dimostrargli qualcosa. ».
non poteva mancare il parere dell'eterno rivale di mamo seya
».E' un pallone gonfiato, troppo sicuro di sé. », disse a denti stretti. « E poi guarda Usagi in una maniera che... ».
Hai dormito con me. Perché? ».
Mamoru era in difficoltà. Era una domanda logica ed era più che lecita, ma non sapeva se dirle la verità o stare zitto. Non poteva dirle che aveva ceduto all'odore della sua pelle e l'aveva accarezzata con dolcezza, senza il suo consenso. Non poteva dirle che si era piegato su di lei, mentre le sue mani salivano e cercavano di raggiungere i suoi seni morbidi, desiderando solo di baciarla. Non poteva dirle che era ad un passo da lei e si era fermato, ritirando lentamente e dolorosamente la sua mano dalla sua pelle solo perché era suonato il campanello di casa.
Non poteva dirle di essersi rinchiuso in cucina con la torta sul tavolo e con la testa ancora verso di lei. E non poteva dirle che aveva avuto il bisogno sofferente di stringerla durante la notte, tanto da scendere dal divano e andare a sdraiarsi nel letto con lei. E l'aveva stretta a sé.
(mi sa che il sogno a luci rosse non era poi tanto un sogno e perfortuna che è una sua alunna) Non è colpa tua. La febbre era troppo alta, non hai resistito e sei crollata. Sono stato io a portarti nel mio letto. », parlottò.
Quando aveva una donna nel letto, Mamoru era abituato a fare molta attività fisica, ma quella notte, con tutto il suo grande desiderio di averla, non aveva fatto assolutamente niente. Si era immobilizzato, l'aveva stretta e si era lasciato stringere. L'erezione era stata istantanea, ma il dolore non proveniva solo da quel riflesso fisico. Ne veniva dai ruoli che dovevano impersonare e che, invece, in quel letto erano spariti.
Adesso che si era allontanata, poteva giocare meglio le sue carte e gettare un sospiro di sollievo. Aveva bisogno di riprendere padronanza del manico del coltello e colpirla prima che lei lo colpisse. Questa tregua stava diventando nociva per lui, dato che cominciava a rimanere estasiato dalla melodiosa pelle che lo toccava.
Stavolta non avrebbe vinto, decise, stavolta avrebbe vinto lui. Al diavolo il suo ruolo di insegnante e la tregua concessa il giorno prima, Usagi meritava una bella punizione e l'avrebbe avuta.
Senza darle il tempo di riprendersi dalle risate, le fu davanti e si piegò su di lei. Con poco, le sue labbra seguirono il richiamo canoro che lo stava invitando da troppo tempo e si unì a quelle di Usagi. Senza preamboli, senza guardarla negli occhi, Mamoru la baciò e mise a tacere i suoi istinti una volta per tutte.(non so chi abbia vinto tra i 2 visto che anche lei desiderava il bacio)
« Quindi dovrò ancora sostituirti? », gli chiese.
Ryo ridacchiò. ''Ancora per poco. Massimo un mese''.
''Ti sei messo nei guai?'', provò a chiedere.
Un altro sospiro da parte di Mamoru, fece impensierire Ryo e ridacchiò ironicamente, non sapendo a cosa andava incontro.
''Con chi, Mamoru?''.
« Con Tsukino. ».
ora vedremo come reagirà ryo alla notizia e che consigli gli darà |