Recensioni per
Storia di un debole
di letyourcolors_burst

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/08/13, ore 20:46

Interessante la parte in cui il vecchio di rivela più ostico del previsto, riuscendo a sconfiggere l'agilità con l'astuzia per poi addivenire a un accordo che bene o male dovrebe basarsi sulla mutura utitlità per le parti in causa, mi sembra comunque un po' strano (sempre che il racconto del vecchio corrisponda al vero) che in quasi un quarto di secolo di permanenza colà non abbia trovato traccia di abitanti "indigeni", di qualsiasi tipo e natura possano essere (forse vivono su un piano di esistenza diverso da quello del mondo di fuori, ma in tal caso lo dovrebbe essere anche la loro città, che invece sembra essere di natura indubbiamente fisica, oppure questo è solo una specie di gioco che hanno, ovvero catturare esseri da fuori e vedere come si comportano in quella realtà) o altri sventurati in qualche modo attirati dalla strana "forza" che poi li imprigiona se non fosse per quella specie di "libera uscita" che quel mondo, a mo' di essere senziente, concede ai suoi ospiti involontari.
Ho trovato molto divertenti le frasi usate dal protagonista per intimorire (alquanto inutilmente invero) quella specie di strano e improvvvisato anfitrione, omettendo di dire che quei messeri di cui parla gli fanno vincere una "vacanza premio" a carico del servizio sanitario del Regno Unito, ovvero che in quesi frangenti è più oggetto che parte atttiva.
In ultimo ma non ultimo, vorrei farti i complimenti per la scelta del nome del mondo parallelo, ovver per avere usato parole gaeliche, nell'Irlanda del nord, tra le fazioni unioniste, l'irlandese viene spregiativamente chiamato "lingua dei leprechaun", esseri mitologici del folklore locale collegati alla parte sotterranea, evidentemente dev'essere una lingua adatta, per la sua lotananza dall'inglese (probabilmente non immune da influenze slang) parlato dai protagonisti, a esprimere qualcosa di così lontano dalla loro vita quotidiana), anche se comunque la lingua di Lamhion sembra essere l'inglese, opppure viene fatto loro credere che lo sia...

Recensore Master
10/08/13, ore 19:47

I due protagonisti sembrano molto arguti e intelligenti, forse per questo sono riusciti a trovarsi nonostante alcune difficoltà iniziali non propriamente marginali, credo proprio che ne avranno un bisogno estremo, dato che si trovano a che fare con qualcosa di così apparentemente vicino eppure radicalmente diverso.
Forse non sarai d'accordo, ma io trovo abastanza simpatica la figura di questo vecchio malvissuto (nel senso che se si trova da anni in quella dimensione parallela o quasi non deve aver fatto una bella vita), da quel che ho capito mi sembra una specie di Robinson che si diverte a prendere in giro questi due malcapitati "Venerdì" (e a proposito di questo nome, mi fa pensare a una abbastanza conosciuta locuzione che indica nella mancanza di quella giornata un problema per la sanità mentale di un individuo, in questo caso credo che anche a questo signore gliene manchi qualcuno, anche se non saprei dire se fosse cosùì già di suo o non lo sia diventato a forza di soggiornare colà, comunque, non so se per carattere, per gioco o per necessità, non sembra affatto accondiscendente verso i due ragazzi, ma evidentemente un certo senso di irrisione sopravanza quello di solidarietà (in fondo i nuovi venuti devono pagare un certo prezzo per la loro condizione, no? E poi si può più facilmente prendere gioco di due ragazzi apparentemenre pacifici piuttosto che di que messere munito d'ascia, con il quale ogni dialogo sembrerebbe precluso.

Recensore Master

Mi è parso di capire (ma potrei anche sbagliare) che la virtù (intendo qui non in senso solo morale, ma proprio come trasmissione all'italiano del latino "virtus") della ragazza sia qualcosa di famiglia, il modo in cui i suoi genitori non entrano nelle vicende sentimentali della ragaza ha un che di ammirevole, specie se si pensa a cosa è avvenuto qualche settimana prima, non saprei dire se altri genitori sarebbero stati contenti di vedere che il ragazzo che sia pur suo malgrado in quella maledetta faccenda vi era entrato non dico continuasse a vedere la figlia, ma anzi ne dividesse la stessa città.
Bella anche la parte in cui il protagonista mette da parte finalmente dubbi e ripensamenti per dichiararisi apertamente (e prendere quel posto nel cuore che lei gli aveva evidentemente gà destinato...), come anche quella dove i due si aprono a una discussione sui massimi sistemi in cui mettono in causa il principio di realtà oggettiva; in un certo senso, ne avranno bisogno, visto che bon gré mal gré dovranno allargare le loro capacità cognitive, vista la mal parata che li aspetta.
Trovo davvero lodevole il modo in cui hai descrito l'inizio della loro permanenza in quella strana realtà, un po' distante dallo stilema che vuole il/la/i/le protagonisti/e addentrarsi volontariamente in esso, da quel che ho capito, è stato quel mondo che in qualche modo li ha inglobati, a cominciare dalla particolarità dell'astro che c'è quando in tutta evidenza non dovrebbe esserci...

Recensore Master
10/08/13, ore 19:07
Cap. 5:

Una delle parti che più mi ha incuriosito di questo capitolo è stato proprio l'inizio, che mostra come la vitalità dei due protagonisti sia stata piegata ma non spezzata, anzi mi sembra (ma potrei anche sbagliare) che in due settimane siano riusciti se non a tornare alla normalità (che sarebbe estremamente difficile dopo quanto avvenuto), almeno a non piangersi troppo addosso, del resto credo dipenda anche dall'ambiente, in un quartiere di periferia di una grande città (davvero una bella scelta stilistica dire che il quartiere dove abitano è molto distante dalla Londra "bene" e conosiciuta dai turisti o comunque che fa parlare di sé al mondo, ma la capitale inglese come qualsiasi altra città del globo non ha solo questo lato luminoso...) o si affina l'istinto di sopravvivenza oppure si soccombe, e questo sembrano averlo capito perfettamente le interlocutrici del protagonsta, che con un'arguzia e una saggezza che a lui sono ancora sconosciute gli fanno capire che non è cosa per lui pensare agli altri, specie se questi sono incancreniti nel loro mal fare, ma pensare a sé stessi (visto non come egoismo, ma come via per uscire da una situazione di vita incresciosa e insostenibile) magari in compagnia delle persone giuste.
Bello anche il momento del missing time, come si direbbe in termini di "ricerca di frontiera o pseudo tale.

PS. Peccato che nel testo ci sia un <> senza parole all'interno.

Recensore Master
06/08/13, ore 14:44

Se posso esprimermi con una metafora, questo capitolo mi sembra simile a un uccello ferito che viene soccorso e rimesso in grado di volare, ma mentre sta per spiccare il volo arriva una scarica di pallini peggiore della prima, oppure si potrebbe pensare al famoso proverbio sugli "amici" che possono essere più pericolosi dei "nemici" (ma il tanghero in questione non poteva essere definito tale, se non con molta buona volontà), o ancora alla banalità del male o come possono avvenire casi da cronaca nera nelle periferie degradate delle grandi città, dove il contatto umano e la solidarietà diventano beni sempre più aleatori e dove i simboli dell'ordine costituito (in alte parole, la polizia e l'ambulanza) arrivano quando ormai non c'è pù nulla da fare se non stilare dei referti.
Si sa che dove l'ordine arretra s'impone la legge del più forte, e in questo caso quella di una gang, mi spiace molto non sono per il protagonista per la gravissima perdita che l'ha colpito), ma anche per la ragazza, e in questo caso non mi riferisco a quello che un tempo venva con modo ipocritamente pudibondo "estremo oltraggio", ma anche a quello che l'atto osceno subito può provocare nella sua psiche, non so se questa mia interpretazione sia giusto sbagliata, ma mi sono fatto l'idea che le provi una certa stima nei confronti della parte positiva del genere umano, c'è da avere dubbi che possa conservarla dopo un episodio del genere, che semmai dimostra la veridicità dell' Homo homini lupus.
Daavanti a eventi del genere, si pensa che sia qualcosa che nulla potrà cancellare, nemmeno la punizione dei colpevoli con sistemi legali o meno o la speranza di qualche intervento "dall'alto".

Ps. Non vorrei sembrarti pignolo, ma secondo me la forma "violentamento" è discretamente brutta da leggere.

Recensore Master

A mio parere, hai operato un'ottima divisione strutturale nel capitolo in oggetto, a parte il momento dell'incontro finito con i soliti prevedibili risultati (anzi stavolta più gravi del soltio se si è dovuto ricorrere alle prestazioni ospedaliere) il testo è strutturato come una scena agonale tra i due ragazzi, tra uno che non è un pavido che pensa solo a disperarsi contro il destino cinico e baro (come dice non lo fa per divertiesi, ma evidentemente non è tagliato per il Fight Club..., a meno di non fare lo sparring partner o per usare un termine caro al wrestling, il jobber) ma che non riesce a guardare nemmeno oltre il proprio naso (fin quando è integro...) mentre dall'altra parte la ragazza cerca di farlo rinsavire dai suoi propositi, a prima vista tale suo filosofeggiare potrebbe essere preso per le parole di chi vive un'esistenza più facile rispetto a quella del suo interlocutoe, o ancora per un caso della famosa (e famigerata) sindrome della crocerossina, ma credo che alla base del suo agire vi sia qualcosa di più profondo, anche dei sentimenti che evidentemente prova per il ragazzo, si tratta o dovrebbe trattarsi della sua forma mentis, un modo di guardare la vita decisamente invidiabile, un ottimismo di fondo che specie nei momenti di crisi è raro da trovare.
Una menzione la meritano anche i genitori del protagonista, sembrano decisamente migliori rispetto a come li descrive il loro caro rampollo, ma credo che questa sia legge sempiterna dei rapporti familiari.

Recensore Master
06/08/13, ore 13:58

In primis grazie per la segnalazione ;)
Leggendo questo capitolo mi sono divertito molto, anche se penso che il protagonista non sarebbe d'accordo con me, certo misurarsi con persone visibilmente più forti e dotate della necessaria determinazione di mandare all'ospedale l'avversario comporta una serie di rischi che una persona assennata non correrebbe, ma da quel che ho capito è proprio il senno che difetta a una persona del genere, un po' per indole personale un po' perché gli eventi lo costringono a una serie di scelte che non possono essere ponderate, a voler essere isnceri, un momento in cui sembra ritrovare il senno c'è ed è nella piuttosto tardiva ritrosia che lo coglie prima dell'incontro, in quel caso, più che la preparazione dell'atleta per un incontro difficile da sostenere vi ho visto qualcosa di simile a quello che che provano gli animali prima di essere portati al macello, o quello che dovevano provare i prigionieri degli Aztechi quando salivano i gradini della piramide di Tenochtitlan...
secondo me il suo avversario sarà pure stato spietato, ma ha fatto solo il suo dovere e quello per cui era stato pagato, da questo punto di vista, nessuno aveva obbligato (tranne la sua volontà) il protagonista a combattere.
Per fortuna per lui che in questa notte (non solo dal punto di vista temporale) c'è un essere che potrebbe essee la sua stella Polare, pecccato che uno strano limitante mix di orgoglio e timidezza lo rendano inibito proprio verso l'unica persona disposta a concedergli dignità di essere umano e non semplcie oggetto di insulti, sberleffi e percosse.

Nuovo recensore
19/05/13, ore 01:20

Bellissima!!! E' la seconda storia che leggo, e mi ha colpito tantissimo, credo che Austin ed Avalon formino una coppia fantastica!!!

Recensore Junior

oddddddiooooo!
allora, la parte del loro primo bacio è bellissima...
inoltre, non mi aspettavo che fosse una storia così,
già mi piace, giuro!!! è bellissima!
continua (: a presto xx

Recensore Junior
29/04/13, ore 16:49

oh mio dio... questa storia è troppo toccante.
cioè, i temi trattati... è bellissima.
per quanto riguarda la tragedia... sono sconvolta!
mi dispiace tantissimo per Avalon e il padre di Austin.
aspetto con ansia il seguito.
a presto xx
(Recensione modificata il 29/04/2013 - 06:07 pm)

Recensore Junior

devo dire che sono quasi colpita.
mi aspettavo che fosse altrettanto bello, come il capitolo precedente,
ma sono colpita da come tu riesca a descrivere certe cose.
i due ragazzi sono fantastici e tutto ciò che si nasconde dietro la storia di Austin è semplicemente affascinante.
spero che tu scriva presto :)

Recensore Junior
27/04/13, ore 22:51

devo dirtelo: la tua storia è una delle più toccanti, profonde, piene di significato e meglio scritte che io abbia letto...
è davvero fantastica e spero che continuerai a scrivere presto.
leggerò anche il terzo capitolo, ovviamente, e aspetterò che arrivi l'altro.
mi scuso ancora una volta per la storia di prima, spero sia tutto apposto ora. :)
a presto. xx

Recensore Veterano
09/03/13, ore 16:42

Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!!!XDXDXDXD
Piacere io sn dayana :3
La tua ff è stupenda *^*
finirà di sicuro fra le mie preferite!!!!!!!!!!!!!!!!!!!XDXDXDXD
L'adoro *---*
Non vedo l'ora che tu aggiorni :))))))))))
Sciau e a presto!!!!!!!!!!X3X3X3
 
Daya :)))))))))))))))