Mi hai chiesto di essere severa, quindi non esiterò a (provare a) comportarmi come un correttore di bozze. È la prima volta che provo ad essere completamente oggettiva in una recensione, perciò fingerò di non avere con te alcun tipo di legame e di giudicare la storia senza coinvolgere l’autore – c’è una prima volta per tutto, no? Detto questo, cominciamo, mia cara San.
Neiryushipping, una coppia in genere ignorata dalla maggior parte dei membri del fandom. Si tratta di una scelta audace, che può catturare o meno l’attenzione di chi si trova faccia a faccia con la pagina delle ultime pubblicazioni. Purtroppo si hanno poche informazioni riguardo l’IC di personaggi secondari, quali Capipalestra (eccezion fatta per Sandra) e Superquattro, e si è costretti ad aggrapparsi a quelle poche frasi che il gioco concede. Questo sicuramente aiuta poco il lettore ad incuriosirsi alla storia, ancor meno a giudicarla in modo oggettivo: ognuno ha un modo diverso di interpretare le parole dei personaggi secondari e, di conseguenza, di immaginare il carattere di questi ultimi. Per questo motivo giudicherò semplicemente ciò che ho di fronte in relazione alle poche informazioni che mi vengono fornite da Heart Gold e Soul Silver.
Prestiamo attenzione al layout della storia, che sicuramente gioca un ruolo fondamentale. Le “Note d’Autore” a inizio capitolo aiutano sicuramente il lettore a comprendere l’elemento chiave attorno al quale ruota l’intera vicenda. Purtroppo, per quanto siano state scritte con un carattere leggero e piccolo, finiscono col sovrastare il titolo e a ottenebrare la sua importanza. Perché? Semplice: il titolo in questione non è messo completamente in rilievo. Non spicca un granché, rimane proprio nell’angolo sinistro della pagina, e risulta quasi spontaneo leggerlo distrattamente o addirittura saltarlo. Consiglio di spostarlo al centro della pagina e di ingrandire il carattere, in modo tale da balzare subito all’occhio ancor prima delle NDA. Per quanto riguarda il corpo del testo, trovo azzeccata la scelta del font e della sua dimensione: si tratta di un carattere molto neutro, che facilita la lettura e la scorrevolezza.
Per quanto concerne la grammatica, la sintassi e il lessico, preferirei fare qualche piccolo appunto. In generale l’intero scritto non presenta un linguaggio pomposo e barocco, che rischierebbe di annoiare il lettore e di invitarlo a chiudere la pagina. La narrazione procede scorrevole, grazie anche all’alternarsi di vocaboli semplici e più complessi. Risulta facilmente comprensibile a qualunque lettore. Tuttavia vi sono alcune imprecisioni in punti particolari del testo, che ci terrei a riportare:
La sua non era forza, la sua era sicurezza. La virgola, come segno di punteggiatura, viene utilizzata come alternativa alla congiunzione “e”. In questo caso, però, non vi è coordinazione tra le due frasi: il tuo intento è sottolineare una netta opposizione tra i due concetti. In genere, quando ci si ritrova a dover rimarcare una differenza tra due frasi, si usa il segno “:”. Questo perché, nell’evidenziare l’opposizione, si finisce col spiegare l’opposizione stessa. Siccome il segno “:” viene solitamente utilizzato anche per spiegare un concetto, ecco che si consiglia di usarlo anche in casi come questo.
Ormai era la terza volta in quella settimana che, una volta incassata la sconfitta contro Lance, il volto mascherato di Pino rigirasse il coltello nella piaga — pur senza che se ne rendesse conto.Dal punto di vista della sintassi, l’intero periodo risulta di difficile comprensione. Inoltre l’espressione “che se ne rendesse conto” risulta troppo pesante, perciò sarebbe consigliato sostituirla con “rendersene conto”.
«Fatti gli affari tuoi, Pino» lo apostrofò, alzandosi da terra con la sua solita aria maestosa, spolverando il mantello e il vestito, poi fece per girarsi e andare via. Converrai anche tu che ci sono troppe “,” in questo periodo. Devi sapere che l’uso di quel segno di punteggiatura ha il compito di rallentare il ritmo della lettura. Non per niente, viene spesso indicata come “pausa”. L’uso eccessivo – o abuso – della virgola rende eccessivamente fangoso l’intero periodo. Perciò si consiglia di suddividere tale periodo in più periodi, in modo tale da ridare un tono al ritmo della lettura.
«Di cosa parli?» gli chiese infastidita, voltandosi con l'aria di chi è interessato ma non vuole farlo notare. L’uso della virgola in precedenza al “ma” è praticamente d’obbligo, in quando pone una pausa prima del passaggio da una frase all’altra. In questo modo si evidenzia maggiormente il contrasto tra le due frasi, esattamente come già detto prima.
«Beh, è un candelabro particolare, della regione di Hoenn, lo si trova solo lì [...] Stesso discorso per quanto riguarda l’uso eccessivo della virgola. Si consiglia di alleggerire il periodo.
Non sei il solo pensò la ragazza Esattamente come hai fatto per tutti gli altri pensieri, sarebbe bene dividerlo dall’azione utilizzando una “,”.
«Tu non sei dura come vuoi far credere, mascheri la tua fragilità dietro un'immagine di durezza e imperturbabilità, ma non sei così» La frase successiva alla virgola non dovrebbe essere semplicemente coordinata tramite “,” alla principale, siccome si tratta di una spiegazione della stessa. Sarebbe meglio, perciò, utilizzare i “:”.
«Pensaci un attimo: io la mia la posso togliere quando voglio... tu invece?» Tutte le congiunzioni avversative (ma, però, bensì, invece, ecc.) andrebbero poste dopo una virgola, che rimarca la pausa e il distacco.
Evidentemente c'era un motivo se Lance era più in alto rispetto a lei, lui si mostrava al mondo per come era, ai suoi Pokémon, ai suoi sfidanti. La seconda frase è una spiegazione della prima, perciò andrebbero coordinate con i “:”.
Non aveva segreti per chi lo osservava, né una doppia personalità che veniva fuori negli attimi più bui. Secondo la grammatica italiana, non è possibile utilizzare un solo “né” in una frase. Il costrutto di una frase corretta prevede l’uso del “né... né”, usato quindi per negare due concetti differenti. In questo caso, siccome si tratta di un concetto solo, si consiglia di usare espressioni come “ancor meno”.
Per ciò che riguarda i personaggi, trovo che siano fedeli al loro carattere originale. Nulla da aggiungere in proposito, tantomeno da correggere.
È una storia dalla trama semplice, senza troppe pretese, però molto introspettiva e scritta in modo efficace. Le descrizioni non risultano barocche e lente, per questo motivo il lettore non fatica ad immaginare il modo di agire e il comportamento dei personaggi protagonisti. È introspettiva al punto giusto e non si perde in divagazioni inopportune.
Riassumendo, eccezion fatta per alcuni errori, l’intera storia risulta ben fatta e curata. Consiglio di correggere le sviste, in modo tale da rendere il frutto dei tuoi sforzi ancor migliore.
Nel caso ci fossero alcune cose da chiarire, per esempio qualche mio appunto poco chiaro, non esitare a farmi domande. Tornando ad essere semplicemente Akemi_Kaires, sono contenta che tu mi abbia dedicato questa storia. Davvero, non avresti dovuto! Non era necessario. Sappi, però, che mi hai resa davvero felice! Continua così!
Alla prossima storia! |