Recensioni per
Dying sun
di Miss Y

Questa storia ha ottenuto 77 recensioni.
Positive : 77
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
30/05/16, ore 10:46

Io non so come definire questa fanfiction. L'ho trovata per puro caso un giorno un po' di tempo fa e piano piano ho letto sia la prima sia questa. La recensione, quindi, è rivolta ad entrambe le storie, ma soprattutto a Dying Sun, degno seguito della prima (infatti di solito i seguiti delle storie sono quasi sempre deludenti, ma questa è una delle poche eccezioni).
Inizio subito dicendo che ammiro tutto di questa ff, per me è completa: caratterizzazione dei personaggi, analisi psicologica, descrizione meticolosa delle azioni, nulla è lasciato all'incomprensione o al dubbio e quei pochi dubbi che nascono nel mentre, vengono sempre chiariti in seguito giusto per creare la suspense e la curiosità di continuare a leggerla. Ma la cosa che ho apprezzato di più (oltre alla buona qualità della scrittura) è stata la coerenza delle azioni e il fatto che nulla è lasciato alla banalità (cosa che odio nei gialli). Ho anche amato la natura del rapporto fra Hannibal ed Helena, in quanto non semplice e banale storia d'amore, ma qualcosa di più complicato e, se posso azzardare, più profondo.
Il finale è quello che più mi ha soddisfatto, non tanto per un gusto sadico di vedere i personaggi che adoro morire, ma perché chiude un cerchio, che altrimenti rimarrebbe aperto e ciò mi ha fatto sentire completa (di solito nei finali drammatici senza senso sento sempre che manca una parte e ciò mi lascia insoddisfatta). Ma ancora di più della morte di Helena, ho apprezzato il modo con cui Hannibal la venera: sembra proprio un'azione che ci si aspetterebbe da un uomo del genere.
Molto probabilmente non leggerai questa recensione, ma ci tenevo a farla perché è stata LA fanfiction che più ho amato.
Quindi spero di leggere qualcosa di tuo altrettanto bello (e giuro che mi cimenterò alla lettura di altre tue storie)

P.S. il fatto che mi sia piaciuto il finale, non significa che non abbia pianto alla morte di Helena, ma ancora di più quando descrive il modo in cui Hannibal l'ha venerata. Per me questo è un gesto di puro amore e rispetto

Mortifera

(Recensione modificata il 30/05/2016 - 10:50 am)

Nuovo recensore
04/09/14, ore 23:50

Finalmente ho finito entrambe le tue opere. E con "finalmente" intendo che ero curiosissimo di vedere come avresti concluso le vicende di Helena, un personaggio così carismatico che sembra essere uscito dalla testa di Harris in persona.
Che dire? Mi spiace davvero che la serie sia finita, anche se il finale a dir poco... esplosivo rimarrà impresso nella mia memoria. I personaggi sono tutti sviluppati benissimo, dalla debolezza di Dakota alla simpatia (a volte eccessiva) di Kaitlyn. A differenza di Unbroken Fall, in Dying Sun sei riuscita a creare un thriller davvero notevole, e confesso che mi è dispiaciuto di non essere riuscito ad indovinare l'identità dell'emulatore. Mi ha colpito la tua abilità descrittiva, sia per quanto riguarda i movimenti dei personaggi, le sensazioni che provavano, per gli ambienti visitati. Questa tua abilità mi ha fatto tenere gli occhi incollati allo schermo per diversi capitoli. Un altro punto va a favore va a favore delle morti: ogni uccisione è stata costruita con grande ingegno, hai seguito perfettamente il modus operandi di ogni killer, e il tentato suicidio con le noccioline (con successiva tracheotomia) è stato un colpo di genio. Inoltre ho apprezzato davvero il rapporto tra Hannibal ed Helena. Ammetto che ho avuto all'inizio difficoltà a capire la loro relazione, dopotutto lui l'aveva squartata 3 anni prima. Però mi hai fatto ricredere, hai spiegato ogni minima sensazione che lei provava nei confronti di lui [viceversa non si poteva fare, lui è più freddo di un calippo] e le scene erotiche erano davvero molto molto belle. Infine, la conclusione. Cosa non era quel finale. Dalla giustissima morte di Helena al collegamento con "Il Silenzio Degli Innocenti". È stato uno dei finali più belli che io abbia mai letto, e certi autori famosi dovrebbero prendere spunto.
Congratulazioni! Spero davvero di leggere altri tuoi scritti!
(Recensione modificata il 04/09/2014 - 11:59 pm)

Nuovo recensore
28/08/14, ore 16:19

Ok ora che questa fan fiction é giunta al termine io mi sento in dovere di recensire almeno una volta. Premetto che non sono una tipa da recensioni, sono la tipica lettrice silenziosa che apprezza in silenzio. Ma quando vedo una cosa del genere devo far sapere all'autrice quanto mi abbia coinvolta e quanto mi sia piaciuta.
Perché la tua fanfiction non mi é piaciuta, sarebbe riduttivo, io l'ho letteralmente AMATA con tutto il mio piccolo cuoricino da fangirl (non a caso ho davvero intenzione di stampare entrambe le ff su Helena per poterle rileggerle anche senza wi-fi, ovviamente se per te non é un problema!)
Ma andiamo con ordine che sennó mi confondo e esce fuori un fritto misto di stupidaggini!
Ho letto tutta Unbroken Fall in un paio di giorni (nonostante io non apprezzi le ff lunghe) e mi é piaciuta moltissimo: Hannibal perfetto, Helena stentavo a credere che non ci fosse mai stata nella serie perché é così naturale e...giusta. É pazza al punto giusto, é tremendamente credibile e soprattutto é umana. Wow, fantastico. Ma non mi soffermerò molto su UF perché ora sono su Dying Sun ed é giusto che si parli di lei. DS é totalmente un'altra categoria rispetto a tutte le altre fanfiction lette fino ad ora, é sopra tutte. Mi trovavo a leggere con una voracità che non mi contraddistingue in genere, ma in questo caso avevo bisogno di sapere cosa succede nel capitolo successivo. Ogni volta che dicevo "Leggo un ultimo capitolo e basta" in realtà ne leggevo altri cinque e dovevo lasciare la storia a malincuore quando mi accorgevo che non avevo più tempo. Mi sono ritrovata a leggere nei posti più disparati pur di sapere come andava avanti (l'ho seguita con il wi-fi, con il 3G, con il tablet, con il telefono, su una strada tutte curve mentre mio padre guidava, nel viaggio di ritorno dalle mie vacanze), cercavo di continuare in ogni posto possibile e non me ne pento affatto.
La trama é sublime, perfetta, magnifica. Tutto é al suo posto, tutto torna alla fine. L'insospettabile diventa ovvio quando hai tutti gli indizi per capire e ti senti così stupido quando ti accorgi di avere la soluzione sotto gli occhi e di non averla notata (come quando Dakota dice "lust" o quando sulla fronte dei cadaveri si trova della sostanza oleosa). Davvero mi ha lasciato senza parole.
Nell'ultimo capitolo (in realtà gli ultimi 4) mi ritrovavo a fare "é stato Hannibal, é ovvio." "No, aspetta l'emulatore é Carlise." "Helena perché l'hai fatto!? *Faccia da shock*" e infine "OMMIODIO NON CI CREDO" quando si svela il vero colpevole. Wow wow wow, poetico.
Chiudo la mia recensione con la mia parte preferita: Lecter (magnifico) che uccide Helena con un rispetto e un'umanità che mi ha distrutta. Ho pianto tutta la durata di quella parte perché é così carica di emozioni e di veridicità che lascia senza fiato. Lei con il cuore in mano, per quanto macabra, é una scena stupenda che fa davvero emozionare. Anche se, sarò sincera, mi aspettavo un bel "Ti amo" da parte o di Hannibal o di Helena perché, dannazione, se lo meritavano un po' di amore! Ma apprezzo anche così, sarebbe sembrato OOC e io dovrò soffrire in silenzio.
Tanto di cappello, Miss Y. Per avermi fatto sorridere, emozionare e piangere come se non ci fosse un domani.

Ps. Per un attimino ho sperato che la ragazza bionda con l'accento del Texas che va a trovare Hannibal in carcere fosse Helena, che fosse riuscita a salvarsi in qualche maniera miracolosa, che lo avesse trovato e che sarebbero scappati insieme verso il tramonto ma poi mi sono accorta che era impossibile e sono tornata a piangere alle 2.30 di notte, sotto le coperte per non svegliare nessuno con la luce dello schermo...Giusto per farti capire in che situazione fossi costretta a leggere.

91 minuti di applausi per te, per Helena e per Hannibal,
MaylorMerryWho

Recensore Junior
01/07/14, ore 19:41

M’è venuta fuori una recensione-storia, forse ti ho copiato un po’ , ma non sapevo come altro scriverla, e ho già procrastinato troppo.

___


Come spesso accade, io scopro le cose sempre in ritardo.
Anzi, non spesso, sempre.

È stato così anche con Hannibal, che ho guardato in streaming (anzi, entrando nel contesto, divorato) qualche mese dopo la sua uscita. E, come il tempo ci ha fatto largamente evincere, l’ho adorato.

Ho cominciato a guardarlo, e riguardarlo, e riguardarlo ancora, a discapito della mia salute mentale e fisica ( andavo ancora a lezione, quel periodo, e per guardarlo e riguardarlo a volte mi addormentavo tardissimo riducendomi in stato zombie la mattina dopo), fino a quando non mi sono stufata.
Oddio, dire “stufata” è un po’ un’eresia... diciamo che volevo vedere qualcosa di nuovo su quel genere e lentamente, dopo qualche giorno di infruttuose ricerche su internet per cercare una serie simile a quella che potesse piacermi (senza nessun risultato, ahimè) mi viene un’idea “ma perché non leggiamo di nuovo il silenzio degli innocenti ed Hannibal?”
Grande idea, peccato che fossi a Cagliari e i libri a casa dei miei genitori, a 80 km di distanza.

Perciò che faccio? Prendo un respiro e vado su EFP, sperando di trovare qualcosa di decente sul mio nuovo e venerato fandom.

Dopo lo shock iniziale sulle slash (credimi, fino a quel momento, non mi era mai passato nemmeno per lo zerbino della porta sul retro del cervello che qualcuno avesse anche solamente potuto immaginare una relazione fra Will Graham e Hannibal Lecter, mi hanno un po’ traumatizzata) trovo una storia dal titolo Unbroken Fall.
Dopo aver letto tutti gli avvertimenti e i rating ed essermi accertata che non distruggesse i principi cardine del carattere dei diversi personaggi, comincio a leggere.

Il primo capitolo, poi il secondo, poi il terzo, poi il quarto e così via fino all’ultimo pubblicato, dove ricordo lasciai una recensione entusiasta dove azzeccai perfino una citazione.
Mi mantenni sul tecnico, perché ancora non mi ci ero affezionata, ma le cose cominciarono a cambiare ben presto.

Cominciai a sperare in aggiornamenti rapidi e, sebbene allora stessi scrivendo la mia storia, cominciai ad appassionarmi alla tua. In effetti, la parte creativa del mio cervello era impiegata a sbrogliare la matassa di cacchiate che hanno dato via a The Birth of Eve, mentre quella ansiosa ed avida di leggere, vedere e sapere, era concentrata sulla tua storia.

E da lì, vai col liscio, come si suol dire.

Cominciai ad affezionarmi ai personaggi, ad appassionarmi alla storia, e a battere le mani come una deficiente nel silenzio della mia stanza quando trovavo un nuovo aggiornamento (me ne vergogno abbastanza, ma lo devo ammettere).

Mi sono ritrovata a trattenere il respiro nelle scene di suspance in crescendo, ad elaborare teorie strampalate e supposizioni per trovare assassini o spiegare comportamenti deviati.

Se ci fosse il caso di ribadirlo, la tua storia mi appassionò, e per me fu una cosa strana, perché era la prima volta in cui mi appassionavo ad una fanfiction.

Ma Unbroken Fall finì ( e che finale, cristoddio), e mi rattristai un po’, per cinque secondi.
Giusto il tempo di arrivare alla fine del capitolo e leggere le note dell’autore in cui annunciavi un continuo di Unbroken Fall, che all’epoca si chiamava ancora “Sunset” (col senno di poi, anche questo titolo era abbastanza azzeccato, dai).

Inutile dire (le mie recensioni lo testimoniano) quanto fossi contenta di quella nuova storia, e quando impegnò il mio piccolo cervello deviato in allucinanti ipotesi di colpevolezza (a volte azzeccate pure, eccheccavolo) e commenti che a volte sfioravano il nonsense ( e a volte ci sguazzavano o ci facevano qualche vasca in stile libero).

Seguì la vicenda capitolo per capitolo (mi pento di non aver fatto lo stesso per Unbroken fall, ma quando mi resi conto che sarebbe stato carino recensire anche i primi capitoli, non mi parve una buona idea farlo perché le recensioni sarebbero venute fuori strane e macchinose, ti chiedo comunque scusa per non averlo fatto), e mi appassionai una sacco alla storia, che in confronto alla prima, sebbene fosse comunque bella, aveva qualcosa in più.
Più mistero, più suspance, qualche risata in più e persino più sesso! ( e diciamocelo, se non fosse stato per noi due all’inizio, su questo fandom Hannibal avrebbe solamente potuto partecipare alla saga delle salsicce... evviva la finezza e i doppisensi appena accennati).

Inventai il nomignolo per cui ora è famosa Dakota, trovai una serie di motti per Hannibal che nemmeno tumblr nei giorni di festa (sì, sono molto modesta) e mi ritrovai a mordicchiarmi il labbro quando leggevo le conversazioni tese fra Hannibal ed Helena su chi dei due fosse quel beneamato.... assassino dell’Emulatore.

Beh, ero felice e contenta (e tesa come una corda di violino... sul serio, se mi avessero suonato con un archetto avrei prodotto un sol niente male) fino a quando non lessi di Hannibal ed Helena che entravano in quel dannato parcheggio abbandonato, e da lì il mio mondo felice fatto di ansie, omicidi e la faccia di Mads Mikkelsen è andato a catafascio.

Una sparatoria tremenda in cui molti muoiono, una conversazione ai limiti della follia, e una voce che dall’oscurità svela l’arcano e fa piombare davvero tutto nel buio.

L’inizio della fine.

Non starò qui a spiegarti dal punto di vista tecnico come ho visto il capitolo o a ripercorrere e ripetere le tappe salienti del capitolo per farti i complimenti su come hai saputo gestire bene la scrittura per rendere al meglio l’emotività delle varie scene, vorrei solamente descriverti quello che ho provato leggendo quest’ultimo capitolo e la fine di Helena.
Credo che questo sia il modo migliore per farti capire quanto questo capitolo, e in generale la tua storia, mi abbiano colpito.

Un capitolo diviso in quattro parti è un po’ una tortura, specialmente se sono i capitoli finali (parlo io che ho scritto un epilogo di cinque parti... no, non sono ipocrita), e specialmente se sono dei capitoli scritti in questo modo, con quella tensione palpabile che aleggia nell’aria e attorno ai discorsi dei personaggi, dove si sente il sapore della fine, ma lo si ingoia ignorandolo, sperando che un lieto fine sia dietro alla prossima frase.

Spenderò qualche riga dicendoti quanto tu sia stata brava a far tornare tutte le vicende descritte nella storia in spiegazioni logiche e stupende, e come tu sia riuscita a trovare il cattivo ideale in una storia che di per sé è fatta di cattivi!!

L’ho ammetto, ci ho sperato.

Ho sperato che Helena ed Hannibal si salvassero con qualche graffio, uscendo dall’edificio con magari un’esplosione epica alle spalle e che, dopo che uno dei due venisse accusato di essere l’emulatore sparissero da qualche parte in un paese del Sud a fare la bella vita in un magnifico e tanto agognato lieto fine.

Ma no, il fato (o per meglio dire, Clà) non ha voluto così, e il finale tragico è arrivato, dando alla storia uno spessore e una... come posso dire, completezza che altrimenti non avrebbe avuto.

Helena muore fra le braccia dell’uomo che ha amato ed odiato quasi in egual misura, e che ha sempre temuto che l’avrebbe uccisa, e che alla fine l’ha fatto davvero, ma con pietà e rispetto.

Lì non ci volevo credere, ho sperato che arrivasse qualcuno a salvarla, che Hannibabe trovasse una cura per le ferite da armi da fuoco in tre secondi, ma invece no.
Come Helena, anch’io mi sono dovuta arrendere all’evidenza dei fatti.

E con un senso di irrealtà ho letto del funerale di Helena, sentendo uno strano senso di amarezza alla bocca dello stomaco. Mi è sembrato di essere lì ad assistere, con un senso di estraniazione e confusione, ad attendere che Helena tornasse a prendere a calci Hannibal per qualche motivo o per qualche ipotesi, o solamente per vendicarsi.
Ma così non è stato, e mentre Lecter, ora in prigione, spera di trovare un’Helena nell’agente Clarice Starling, io do l’addio ad uno dei personaggi femminili che più ho amato in generale, ed una delle più belle storie che abbia letto e che mi abbiano appassionato di cui conosco l’autrice:-) Non scherzo, davvero, la tua storia mi è piaciuta un sacco.

Sarò sincera quando dico che sono rimasta triste per qualche giorno dopo la fine di questa storia, e che proprio sentivo la mancanza degli aggiornamenti, delle conversazioni fra Hannibal ed Helena e di scavare con loro negli omicidi alla ricerca di chi dei due o chi altro potesse essere l’Emulatore.

Bene, ora non resta che alzarsi in piedi ed applaudire.

Non posso dire nient’altro, se non brava.

Brava Clà, complimenti.



p.s.

scusa per la recensione delirante, sono molto stanca.

Nuovo recensore
27/06/14, ore 18:21
Cap. 1:

Ciao, questa è la prima recensione che scrivo, ma non la prima ff che leggo; in genere apprezzo in silenzio perchè anche trovare 5 minuti per scrivere a volte mi risulta difficile, però ci tenevo tanto ad esprimerti quanto il tuo lavoro mi abbia colpito e quanto mi abbia lasciato praticamente quasi orfana ora che è finita; naturalemente ho letto anche la precedente ff che insieme a questa è come una lunga storia, un lungo romanzo che mi ha emozianta attraverso le settimane che passavo a leggerti; non sono molto brava ad esprimermi a parole, ma vorrei che sapessi che ho amato immensamente Hannibal ed Helena, davvero il cuore mi batteva forte nelle scene tra loro due, avevano un'alchimia fuori dal comune, e anche se nel finale mi sono dispiaciuta per lei, trovo che sia stato un colpo da maestro terminare, con chiamiamolo "l'inizio" di tutto, ovvero l'entrata in scena dell'agente Starling.
Spero scriverai qualche altra ff su Hannibal perchè hai davvero molto talento, grazie per avermi fatto battere il cuore (in senso positivo s'intende!!), mi auguro di leggerti al più presto, ti abbraccio.

Recensore Junior
14/06/14, ore 12:20

Mamma mia è finita davvero...doveva accadere prima o poi (un senso di vuoto e smarrimento si sta impossessando di me). Il finale mi ha distrutto, mi sarebbe piaciuto un lieto fine per la povera Helena, ma tu hai optato per un finale più realistico e consono alla storia (alla fine la cosa giusta da fare). Sappi che questa per me non è una semplice fanfiction, la considero un qualcosa di più. Ragazza mia hai talento da Vendere lasciatelo dire. Helena è un personaggio fantastico, che sei riuscita a fare evadere da tutti gli stereotipi femminili possibili. Ti ringrazio anche per aver illuminato i miei mercoledì/giovedì sera con il tuo aggiornamento settimanale. Spero che tu non smetta di scrivere , leggeró volentieri qualsiasi altra cosa tu abbia in mente. Ora ti saluto e vado a deprimermi in un angolino ( L'agente Stirling alla fine è stato un colpo di classe!). Grazie ancora per l'avventura !

Recensore Veterano
14/06/14, ore 01:49

Ciao,
ho finalmente il coraggio di recensire questa storia senza prezzo. Già perché vale di più rispetto ad un libro stampato, o almeno vale per me.
Sei riuscita a farmi piangere, io che ho pianto a malapena per Requiem For a Dream facendo uscire a forza le lacrime, forse per sembrare più umana, ho pianto per qualcosa scritto in degli sterili caratteri neri su sfondo bianco. Questa storia ha completamente violato i miei standard di non pianto per i film, figuriamoci libri o fanfiction.
Mi ero affezionata ad Helena, incredibilmente affezionata a questa semplice (solo in apparenza) protagonista e al rapporto che aveva creato con il caro dottor Lecter. La sua morte è stata perfetta, non avrebbe potuto essere in altro modo, in un certo senso la tua considerazione sul "chiudere il cerchio" è inequivocabile, se qualcuno provasse a dire che è un brutto finale e che Helena non doveva morire avrebbe torto. Poi ci sta la mano dell'autore, talvolta Dio per i personaggi della storia, che ha avuto l'onore di scegliere sulla vita di Helena e che ha voluto quel tocco sadico e elegante di un finale tanto adatto. Per questo devo farti i complimenti, per la classe che hai avuto dal primo all'ultimo capitolo di questa storia. Se c'è qualcosa che posso fare per questo capolavoro è non dimenticarlo.
Sarebbe pressoché inutile dilungarmi in complimenti per ogni personaggio dato che sono tutti studiati alla perfezione e manca poco che se li facciano da soli i complimenti.
Grazie per averla scritta.
Mery

P.S: La prossima volta però mi aspetto un bel romanzo, avvertimi se alla Feltrinelli esce un volume con il tuo nome stampato sulla copertina, lo comprerò con lo stesso piacere con cui compro libri di Dan Brown o Stephen King.

Recensore Junior
30/05/14, ore 08:34

Ciao e ben tornata , si è sentita la tua mancanza da queste parti! Dunque questo è il penultimo capitolo ? Devo dire che mi dispiace ( anche se è assolutamente giusto) , mi ero ormai abituata al mio appuntamento settimanale che mi alleggeriva la giornata. Dunque passando alla recensione...Che cosa posso dire...ah già son casini. Lei legata, lui accasciato a terra (ovviamente non morto, ma il panico ti viene lo stesso) e un pazzoide estremista al quale hanno ucciso il figlio. Ma che quadretto carino ! La situazione non sembra poi migliorare per Elena ( almeno il suo urlo non si è sentito così non ha fatto brutta figura ?) . Che dire....non puoi finire un capitolo così! Non puoi proprio. Non vedo l'ora di sapere come andrà a finire.
Ciao e complimenti ;)

Recensore Junior
27/05/14, ore 20:11

Tu sai bene quanto ti abbia implorata, pregata e scongiurata di scrivere questo capitolo e ieri, quando fra le storie seguite ho trovato l’aggiornamento in bella vista in cima all’elenco, la mia gioia è stata tale da poter essere paragonata a quando, da bambina, ad un compleanno, aprendo un regalo, trovai il cavallo di Barbie con le zampe snodate, poi, leggendo il resto del capitolo e in particolare arrivando la fine, la mia reazione è stata molto simile a quando, lo stesso compleanno, aprendo un altro regalo, trovai uno stupidissimo vestitino blu a pois bianchi, manco dovessi impersonare Margareth Tatcher ad un comizio sul terrazzo di casa di mio nonno.
Ho reso l’idea?

Ma cominciamo con la recensione.

La scena si apre con Helena che rinviene legata ad una sedia come un cotechino ma io, da brava vegetariana, dico come un’Auricchio.
Talmente stretta da non sentire più le braccia o le gambe, che bella sensazione.
Alzando lo sguardo poi nota Hanni svenuto a terra in stato di incoscienza e la mia reazione stata questa:

“NOOOOOOOO!!! Oddio, Hanni, alzati e cammina, ti prego!! Balla un tango, parla di argomenti psichiatrici e filosofici o metafisici citando Dante per fare il figo!! Quante sono queste? Quante?? Non voglio prenderti a schiaffi per non rovinarti la faccia!! Cristo santo, se sei morto uccido Clà con le mie mani, lo giuro!!”

Sì, quasi letterale.

Poi entra in scena padre Ulrich e ho avuto vivide reminiscenze della scena dell’esorcismo de “il Rito” (a proposito, grazie ancora per avermelo suggerito) e ho cominciato a pensare che sarebbe finita male, e se non sarebbe finita male, sarebbe finita di merda.
In una parola: panico.

Dieci punti a Serpeverde per Helena che sta fredda e calma di fronte a lui (non potrebbe mai essere di Grifondoro, non prendiamoci in giro) mentre comincia a fare il pazzo, e cazzo se lo fa bene (complimenti Clà).

Ora però, vorrei riportarti alla mente una vecchia recensione, risalente al capitolo 11, ovvero alla seconda (mi pare) apparizione di padre Ulrich.

“Mentre padre Ulrich recita ( secondo me è andata così) le sue conoscenze sul significato cristiano-cattolico del termine “lussuria”, ho preso ad immaginarlo con la faccia di Anthony Hopkins quando sorride a Jodie Foster nel Silenzio degli Innocenti e, non so come mai, mi è sembrato l’assassino ideale.

Ora, come sempre, ti rompo le balle spiegandoti il “perché” io reputi padre Ulrich colpevole.
Prima di tutto, analizziamo l’unico indizio fornito dalla traumatizzata Dakota; lust, lussuria, noto peccato capitale.
Nella concezione cristiano-cattolica di peccati capitali, questo non è il primo peccato nella lista, ma il terzo, in quando si ritiene la Superbia il peccato più grave, vista quella diatriba che c’è stata fra Dio e Satana riguardo lo sfratto. Credo che alla fine l’abbiano risolta.
Dante invece colloca il peccato della Lussuria nel secondo cerchio, come primo vero peccato dei battezzati.
Naturalmente, essendo collocato abbastanza in alto, il peccato della lussuria ha una pena meno rispetto a quelle dei peccati collocati nei cerchi più in basso, in quanto Dante stesso era un lussurioso ( la sappiamo tutti la storiella di Beatrice, caro il mio Sommo Poeta) e, da geniale paraculo ( ma ti vogliamo bene lo stesso) ha voluto rendere il peccato meno grave per non dover fari seppellire col Raid affianco.
Ma lasciamo stare Dante e l’Inferno ( che sarebbe un’eccellente esempio per la riforma della giustizia italiana) e parliamo di padre Ulrich.
L’unico motivo che mi fa avere dei dubbi sul fatto che sia un assassino è proprio il fatto che è Dante a cominciare il suo Inferno coi lussuriosi, mentre la chiesa no. Un prete pazzo assassino, “cattolico”, comincerebbe ad ammazzare secondo i canoni della chiesa, no?
No?
Vabbè, ora sai il mio parere. Diciamo che sospetto che sia colpevole al 70%.
Nella mia testa, l’ho immaginato punire una delle sue fedeli per avere un ragazzo e non essere sposata, definendola quindi lussuriosa, parafrasando fra l’altro la descrizione fornitaci da padre Ulrich stesso.”


Ora, non voglio dire che sono un genio, ma quasi.
C’ero arrivata ma tu mi hai fatto credere tutto il contrario (disgraziata) e io come quell’idiota di Will Graham mi sono fidata di te, Hanni, e ho creduto a tutto quel teatrino che hai inscenato.
Mi sento sia scema che un genio, ma che ci vuoi fare, questo è il riassunto della mia vita.
Insomma, ho pure azzeccato il trip Dantesco che c’ha in testa padre Ulrich!!!
No, ok, la smetto.

Continuiamo a commentare il capitolo e arriviamo alla parte più succulenta di tutto il capitolo, ovvero la resa dei conti, lo sputtanamento dei fatti: la diabolica confessione di padre Ulrich.

In pratica, sto tipo si crede l’arcangelo Michele sceso in terra a fare il purificatore e si sente libero di uccidere chi gli pare in quanto mandato da Dio e autorizzato verbalmente mentalmente (ovvero dalle voci che ha in testa) ad ammazzare i “peccatori” coi metodi più barbari che gli vengono in mente o che ruba dalla Divina Commedia.

Ok, d’accordo che può anche aver preso spunto dal passato della Chiesa Cattolica, ma lasciamo stare e facciamo finta che tutti i Papi facessero Wojtyla di cognome e che tutti avessero l’accento ispanico di Papa Francesco altrimenti il dibattito durerebbe anni.

Si viene a sapere che c’è padre Ulrich dietro a tutti i problemi sanguinolenti di Helena, e che è lui ad aver orchestrato la sua mente rendendola simile a quella di uno psicopatico assassino, perché è così che e Helena ci è sempre sembrata, e ora veniamo a sapere che, poerella, non c’è mai stata davvero.
È tutta colpa di padre Ulrich!!

Lui l’ha condizionata da bambina tipo addestramento psicologico/lavaggio del cervello da addestramento Marines per prepararla ad uccidere.
OMMIDDIO


Pover Helena.

E che pezzo di merda fottuto stronzo!!!

Che poi lui sputtana tutto di Blake, di Kaytlin (aaaargh, maledetto stronzo!!! Secondo questo ragionamento avresti ucciso anche mia madre, maledetto bastardo, ti odio, Hanni fagli la pelleeeeeeeeee!!!!!), dei due tizi ispanici con cui Hannibal ha fatto i macinato per le polpette usando la carne delle loro spalle, tutto lui!!
Cazzo, che stronzo, lo voglio morto, morto morto morto.
Hanni, ammazzalo, seppelliscilo, riesumalo, clonalo, e ammazza di nuovo tutti i suoi cloni.

Ma la rivelazione shock si ha quando si scopre che il tizio preso a random (a random davvero Clà? Sicura?? Mmmh, non credo, aspetto il prossimo capitolo per altri chiarimenti) da Hannibal perché Helena lo uccidesse non era altro che il figlio adottivo di padre Ulrich... ed ecco il perché di tutta la vendetta assurda e orchestrata tipo gioco dell’Enigmista.
Oddio, che ansia.
Ma questo non lo giustifica manco per un cazzo.

Sì, sono stata contenta quando Hanni si è alzato liberandosi delle catene tipo Houdinì, sono stata contenta quando ha affrontato padre Ulrich, e ho sperato che lo uccidesse male, ma talmente male che efp avrebbe dovuto censurare tutto il paragrafo con un BIP lunghissimo e ripetuto, ma così non è stato.
No, perché quello stronzo è tipo McGyver e ha imbottito tutto l’edificio con dell’esplosivo che può essere innescato dalla sua morte... macheccazzo???
Lo odio, lo odio, lo odio.

E odio anche il finale che vede Hannibal e Padre Ulrich schiacciati da un soffitto tipo sandwich, dove non si capisce chi muore e chi vive ed Helena urla.

Se muore qualcuno, anche che non sia padre Ulrich, sarebbe un finale pazzesco, stupendo e drammatico per cui ti darei l’oscar mentre ti accoltello, perciò occhio.

“if you stay, I’ll kill you”

Appunto, scegli bene.



E con questa minaccia, concludo, complimentandomi per il capitolo che ti assicuro non sembrava forzato, e che era stupendo e il solito elenchino di aggettivi positivi.
Brava Clà, sono fiera di te, mi dispiacerà ucciderti quando morirà qualcuno che non sia padre Ulrich *pacca amichevole sulla spalla e falso sguardo di scuse*.
Alla prossima (aggiorna presto, pena: makumba)

No, non ti dico “ciao”.
Merda, l’ho detto.

Arrivederci (va già meglio, ma non tanto),

Giò

Nuovo recensore
11/05/14, ore 15:10

OH. MIO. DIO.
Ho cominciato da soli due giorni a leggere la tua serie e tutto quello che riesco a dire è OH. MIO. DIO. Allora, ci sono un paio di cosucce da dire a questo punto: Helena è diventata la mia eroina preferita. E' badass, è bellissima, è intelligentissima e fa il culo a tutti, ma proprio tutti tutti. E' perfetta e...non lo so, la sua sadicità ed il suo lato malvagio anziché penalizzarla la migliorano. Adoro il suo rapporto con Hannibal, specialmente il modo in cui si danno a vicenda del "lei" nonostante sembrino ormai una vecchia coppia di sposati, perfettamente coordinati (mettiamo da parte il fatto che lui l'abbia manipolata e le abbia fatto credere che era lei l'emulatore e che abbia sospettato di lui per diverso tempo in diverse occasioni). Sono ancora sconvolta per la morte di Kaitlyn, mi hai lasciata davvero a bocca aperta. Ci sono davvero rimasta troppo male :( Kaitlyn non era uno dei miei personaggi preferiti ma la sua morte mi ha lasciata comunque con la bocca aperta. Poi poi poi...ah, si, certo Carlisle. Inutile dire che pensavo che fosse lui l'emulatore e che avesse inventato la chiamata da parte dell'emulatore per convincere Carter e gli altri. Poi però ho pensato che sarebbe stato troppo banale e, visto che tu non sei mai banale e scontata, che quindi magari l'emulatore fosse qualuno che aveva convinto tutti ad andare in quell'edificio solo per vederli uccidersi a vicenda e vedere Helena impazzire. Per un momento ho addirittura pensato che fosse Carter l'emulatore ed ancora dopo ho sospettato dell'infermiere Barney che ha detto ad Helena che Dakota si era chiusa a chiave (dopo aver visto che anche l'infermiere dell'ospedale in cui era stato rinchiuso will era un assassino...).  Devo dire che Hannibal ha fottuto il cervello anche a me. Avendo già avuto dei sospetti su Helena e conoscendo la tua voglia di far impazzire tutti i tuoi fan ho pensato "Oh cazzo" ed invece...HANNIBAL! Se fossi stata in lei altro che sospiro di sollievo, gli avrei dato una bella sberla se non un calcio nei gioielli. E padre Ulrich. Mi stava leggermente simpatico e tu me lo fai diventare l'emulatore! Che sorpresa! Ho urlato tipo un no "NO" lungo quanto una pista di atterraggio aerea. Chi l'avrebbe mai detto. Sai sempre come sorprendermi e lasciarmi a bocca aperta a chiedermi "Chi? Perchè? Come? Perchè? Quando? Perchè? PERCHE'?".
E...be', penso sia tutto. Tutto ciò che ho da aggiungere è che adoro questa storia, adoro il modo in cui hai inserito i nuovi personaggi che mi sembra di conoscere di sempre ed adoro il modo in cui scrivi. Tutto così dettagliato. Scrivi divinamente, sul serio. E' un grandissimo piacere leggere le tue storie. Le uniche domande che devo fare sono: come mai Helena non ha riconosciuto la voce di padre Ulrich quando l'ha chiamata? E a chi hai ispirato l'aspetto di Helena? No, perché ormai ho preso ad immaginarla come Freddie Lounds (non chiedermi come mai, mi è venuta in mente così e basta lol) ma Helena è completamente divera quindi mi chiedevo se avrei mai saputo qual'è, all'incirca, il vero aspetto di Helena.

Recensore Junior
06/05/14, ore 12:49

Ok, mi sono dimenticata di recensire:)
Scusami.

Ma ora sono qui e mi devo impegnare un bel po’, perché questo capitolo merita, che merita, che merita.

Non so quanto verrà lunga questa recensione, visto che ho il tempo contato, ma cercherò di rendere quanto mi sia piaciuto questo capitolo nelle righe che riesco a metter giù nel tempo che ho.

Andrò anche oggi di numeri;

1: la prima scena si apre con Hanni che sventra la povera Stepleton (che mi sono resa conto di aver chiamato “Stampleton”, ma non mi scuserò di quest’errore perché mi piace di più così, e non ti offendere) ed Helena che resta a guardare poi, come un fido segugio, corre all’inseguimento della tortora ferita (ovvero Carter, non chiedermi il perché delle similitudini o metafore) al richiamo di Hannibal, che l’avvisa che c’è qualcuno che li osserva. Un proiettile le sfiora la testa, ma niente, Helly corre lo stesso, abbaiando e scodinzolando felice (???).
Felice, coi suoi pro e contro, fino a quando non si trova davanti Samuel Carter che, terrorizzato da questa sua nuova natura assassina (nuova per lui, intendiamoci, non Helena la conosciamo da un pezzo) ,le implora pietà, facendo appello alla sua umanità, che gli omicidi hanno sepolto in fondo alla sua coscienza (ma tutta sta’ poesia da dove me la sono tirata fuori?).
Helena si presenta a Samuel in tutta la sua crudeltà, mostrandogli il volto da assassina che lui non aveva mai sospettato possedesse ma, proprio quando tutti noi lettori ci aspettavamo di leggere delle cervella di Carter sparse per il pavimento del parcheggio abbandonato, qualcosa del discorso di Carter tocca Helena nel profondo; forse sarà stato il ricordo della piccola Laurel che aspetta il padre a casa sola, visto che la madre è già morta, per l’innocenza stessa di Samuel o direttamente Helena ha pietà di sé stessa e non vuole aggiungere un’altra tacca alla pistola, e macchiarsi così di un altro omicidio.
Comunque, Carter sopravvive, Helena gli spara alla spalla e gli da una botta in testa, così da convincere Hannibal, materializzatosi là per fortuna non troppo presto, di aver ucciso il vecchio amico.
Ora, mi chiedo che cosa ne sarà di Carter quando si sveglierà e Hannibal si accorgerà che è vivo...

2: l’incontro con La Merda.
A quanto pare, la camaleontica Merda, dotata dello sviluppato istinto di sopravvivenza che accomuna il virus della pellagra cogli scarafaggi, è sopravvissuto al massacro e ora, comparso all’improvviso dietro la coppietta omicidi, gli punta addosso una pistola e scatta col monologo classico del malvagio.
Ma, in questo caso, Carlisle non è il Malvagio, ed è per questo che tutto il suo discorso ti fa piangere sangue dalla frustrazione.
Sì, perché pensi che lui sia l’emulatore anche se lui dice di non esserlo, ma nel contempo non puoi fare a meno di pensare che lo sia lo stesso!
Li chiama Bonnie e Clyde credendosi simpatico (ahahahah, che ridere -.-) e quasi costringe Helena a fargli una fellatio (spero che il termine il latino suoni meno volgare) davanti ad Hannibal per suo diletto e per sfregio a lui. e qui viene voglia di martellargli le ginocchia con un randello chiodato.
Ma non fa niente, perché le sorti si invertono ed Helena non solo riesce a rubargli la pistola, ma gli taglia pure un tendine e cazzo se lo fa cader giù per terra (sì, alla girogirotondo).

3: Piangere Sangue mentre si ha il Mal di Pancia.
Ecco cos’ho provato io leggendo questo discorso.
Carlisle dice non essere l’emulatore, accusa Hannibal ed Helena di esserlo, Helena lo tiene sotto tiro e mentre cerca di capire se è l’emulatore, comincia a sospettare che anche Hannibal abbia fatto il doppiogioco, e lui nel frattempo non solo accusa Carlisle di essere l’emulatore, ma dice ad Helena che probabilmente lei lo è per via della sua precaria sanità mentale.
Ohohi.
Ma per fortuna Helena da un taglio a tutta questa merda di situazione e fanculo se la prende con Carlisle.
Era ora, ho applaudito quando gli ha sparato ad una gamba.
Ma questo non è il bello (se bello si possa trovare veder qualcuno piangere sangue), il bello viene quando Hanni fotte (scusa l’espressione, ma dovevo essere lettarale) il cervello ad Helena convincendola di essere l’emulatore in maniera tanto astuta, verosimile e plausibile che lei finisce col crederci e, disperata si arrende alla terrificante realtà dei fatti fino a quando non è Hannibal stesso a dirle che no, non lo è.
E qui ti sale un nervoso della madonna per cui demoliresti un muro portante a craniate per fartelo passare.
Le ha letteralmente fottuto la mente per accertarsi che non fosse l’emulatore con la parte marcia del suo cervello facendole credere di esserlo e attendendo un suo tracollo psicologico nel scoprirlo se realmente lo fosse stata.
E siamo al secondo Ohohi .
E proprio sul più bello, mentre Helena comincia a provare un briciolo di sollievo ( e secondo me una montagna di incazzatura per il giochetto di Hanni) il vero emulatore esce allo scoperto e...

ZAN-ZAN-ZAAAAAAAAAAAAANNN!!

... ed è padre Ulrich.

Un tizio che abbiamo lasciato tipo dieci capitoli fa convinte che fosse un semplice coglioncello.

E a questo punto devo per forza farti i complimenti per la tua bravura.
Hai convinto tutti, ma penso proprio tutti che l’emulatore fosse Carlisle, fornendo le ipotesi di colpevolezza di efficaci indizi e poveri alibi, complimenti... ma ora resta la sfida più grande, secondo me.
Dovrai spiegarci PERCHé padre Ulrich è l’emulatore e PERCHé ha fatto quello che ha fatto nella maniera più plausibile, giusta e verosimile.

Ma non è una vera sfida, perché tanto sono sicura che ci riuscirai.

Ora concludo sperando che il tredici arrivi in fretta e che possa leggere il capitolo delle risposte, e facendoti ancora i complimenti per questo capitolo eccezionale e magnifico, davvero, forse tu non hai l’idea di quanto questo colpo di scena apocalittico di abbia resa una delle scrittrici più bastardamente brave che conosco, o che ho letto.

Scusa la recensione corta,

Giò

Recensore Junior
04/05/14, ore 15:45

Ciao. Capitolo senza dubbio mozzafiato ! Mi è davvero piaciuto che Helena sia riuscita a tenere testa a due persone contemporaneamente con la pistola. Poverina ...ne sta passando parecchie. Dunque....abbiamo la conferma che l'emulatore non sia lei, ma anzi , il bersaglio principale. A questo punto non vedo l'ora che arrivino i chiarimenti nel prossimo capitolo per capire meglio (perché conoscendo il modo in cui scrivi saranno sicuramente coerenti) . Mi dispiace che tu sia molto occupata , ma chi non lo è in questi periodo? Buona fortuna con quello che devi fare e a presto ;)!
 

Recensore Junior
01/05/14, ore 12:43

Credevi mi fossi dimenticata della tua recensione, vero?
E invece no:)
Ieri non ero particolarmente in vena e, visto che questo capitolo merita che merita, ho deciso di aspettare oggi che invece mi sento un po’ più invogliata a sparare cazzate, come mio solito:)

Dunque, come già sai, questo capitolo mi è piaciuto particolarmente, ma voglio prendermi tutto lo spazio necessario per commentarlo come si deve.

Oggi sperimenterò un nuovo tipo di organizzazione per la recensione (ho fatto la rima) e, visto che i titoletti sottotitolati sono e resteranno sempre una tua esclusiva, che non oso anche solo pensare di rubarti, andrò a numeretti, visto che mi è piaciuto molto come li ho usati per la risposta alla recensione del finale di The Original Sin.

Dunque, dopo questa lunghissima premessa, cominciamo

#1: la scena in cui Carlisle convoca Carter per informarlo di aver ricevuto una chiamata anonima in cui l’emulatore in persona lo invita gentilmente a recarsi daqualcheparte per incontrarlo con la ragazzina.
E qui sentiamo già l’odore di bruciato.
Perché l’emulatore avrebbe dovuto chiamare proprio Carlisle, e per quale motivo??
Insomma, sei un serial killer inafferrabile e chiami chi ti cerca per dire “Oh, ciccio, sono io, l’assassino che non ti fa dormire la notte. Senti, che dici se ci andiamo a prendere un caffè da qualche parte? No, giusto per conoscerci.”? Non ha senso... se non fosse che qui si aprono due possibilità:
la prima è che Carlisle stesso sia l’emulatore e che abbia architettato tutto per far scontrare la sua stranamente piccola unità scelta con gli altri due(svilupperò quest’argomento più avanti) col solo scopo di far uccidere quei due dalla piccola unità e far sì che tutti pensino che quei due siano l’emulatore.
La seconda, l’emulatore è un altro tizio che si diverte a giocare alla guerra e vuole vedere una sparatoria con le armi vere.
Secondo me e la mia idiozia sono entrambe ipotesi piuttosto avvalorabili.

In ogni caso, sebbene con riluttanza, Carter accetta di essere trascinato nella missione pericolosa in cui Carlisle lo vuole coinvolgere, pensando a Laurel, la sua adorata bambina, e al futuro roseo e danaroso che potrebbe offrirle se riuscisse a catturare l’emulatore o Squartatore Fac-Simile.
Povero Carter.

#2: Casa Lecter ( e parte la sigla di casa Vianello) è in fermento per l’imminente resa dei conti con l’emulatore, alias Machiccazzoè?.
Hannibal, da bravo studioso, memorizza, o almeno cerca di farlo, l’intricata pianta del parcheggio, che a quanto pare è stata disegnata dagli stessi architetti che hanno fatto quella della piramide di Cheope, a cui si deve anche la geniale intuizione per il labirinto del Minotauro.
Helena le sta dietro finché può, ma alla fine crolla addormentata perché non ce la fa più, si sente stanca, la poverina.
Come se vivere una vita sul filo del rasoio, dove rischi di essere ammazzata da un tizio che non sai bene chi è (che potresti essere tu stesso), che uccide la tua migliore amica, e come unica spalla hai un boyfriend che è un cannibale a tempo perso e un’assassino a tempo pieno, potesse davvero stancarti.

Pfui.

Comunque, Helena si risveglia dopo la notte di coma profondo e, incontrando la stranamente debole resistenza di Hannibal, lo accompagna all’appuntamento con l’emulatore.

Tutta carina (questa volta senza tacchi, aleeeeee!!!) si dirige con lui al parcheggio multipiano e in macchina avviene un’interessante conversazione.

“- Ha ancora una profonda curiosità professionale per il mio caso, suppongo.
- Non ho mai smesso di averla.

Si guardarono.

- Come sua paziente mi sento lusingata, come sua amante offesa.

Lui accennò quello che le sembrò un sorriso sentitamente divertito.

- Non dovrebbe esserlo. Come suo amante non le avrei permesso di seguirmi, è come suo psichiatra che l’ho portata con me.
- Ogni tanto mi chiedo quanto lontano si spingerebbe in nome della sua curiosità professionale.

Lui si limitò a continuare a sorridere e non rispose.”


Hannibal, ma quanto ti meriti una cazzo di sberla?
Insomma, ma che ti ridi??
Insomma, la vedi come un’amante o una paziente, no perché se il tuo concetto di paziente è una che ti puoi portare anche a letto, è completamente sbagliato, capito?! È antiprofessionale, è da pervertito ed è un abuso di potere!!
E devi assolutamente prenotarmi per l’appuntamento delle cinque di questo venerdì!!

Comunque, sul serio, Hanni, ti avrei mollato una di quelle sberle e gridato “CHE CAZZO VUOL DIRE SPIEGATI MALEDETTO STRONZO E LEVATI QUEL SORRISO DI MERDA DALLA FACCIA PRIMA CHE TE LA APRA IN DUE A SUON DI SBERLE!!” talmente forte all’improvviso da farlo andare fuori strada per lo spavento.

Ma io sono io, ed Helena è Helena, e a quanto pare a lei piacciono i tipi misteriosi con dei problemi, come abbiamo potuto largamente appurare in due storie diverse!!

Quando arrivano al parcheggio, giustamente Helena ipotizza che l’emulatore avrebbe potuto piazzare delle cariche esplosive all’interno dell’edificio abbandonato per farli saltare in aria non appena entrati, ma Hannibal Psicoanalizzo-tutti-tranne-me-stesso-altrimenti-mi-cagherei-in-mano Lecter sostiene, giustamente (purtroppo, vorrei che per una volta sbagliasse... o inciampasse, o pestasse una cacca di cane. Così giusto per vedere se si pulisce le scarpe come tutti noi mortali), che se l’emulatore volesse ucciderli, non lo farebbe alla maniera di Unabomber, ma in modo molto più personale, che se vogliamo possiamo anche definire questa parola come un sinonimo di “intimo”. Per la proprietà transitiva quindi, l’emulatore vuole ucciderli in maniera “intima”, per Hannibal Lecter.
Con tanto di candele e champagne.
Hanni, sei malato.
Ah, sì, è vero. Lo sai già.


Comunque, Hanni ed Helly entrano nel parcheggio e, gira che ti rigira, chi incontrano? Ma Carlisle e i suoi, ovviamente.

E da qui in poi, succede un casino della madonna.

# Il casino della madonna inizia quando Hanni ed Helly vedono Carlisle e i suoi e capiscono che, se dovessero essere presi, non potrebbero in alcun modo giustificare la loro presenza lì se non ammettendo di essere l’emulatore o dicendo la verità, spiattellando che Hannibal Lecter è lo Squartatore di Chesapeake.
Quindi che fanno? In un primo tempo, cercano di uscire dal parcheggio, ma il loro piano va a puttane quando si rendono conto che i poliziotti sono dappertutto.
E quindi?
Come faranno i nostri eroi a levarsi da questo brutto pasticcio??
Ma uccidendo tutti, ovviamente.

L’ho già detto in una vecchia recensione, ma questo è il momento di rispolverare il motto di Hannibal Lecter:

“Nel dubbio, uccidi.”

Esatto.

E, per non rinunciare a psicanalizzare chiunque in ogni momento, prima di iniziare la cerneficina chiede ad Helena:

“ Come la fa sentire vedermi uccidere?”

E lei risponde:

“Viva”

* All you need is love – tananana- All you need is love...*

Per la scena dopo...
Gli sviluppatori di Call of Duty e Battlefield dovrebbero assumerti, Cla.

Helena, da brava poliziotta rinnegata, comincia a muoversi sapientemente per il campo di battaglia, spara a culo e becca uno, incontra un altro poliziotto e lo atterra con un pugno, dopo una colluttazione che rischia di buttarla di sotto gli spara ad una gamba e viene schizzata da sangue e materia grigia quando Hannibal fredda il suddetto poliziotto con la calma con cui fa l’uncinetto.


Wow.

Che figata sta scena, bravissima Cla!!!

Il pov poi cambia e, mentre Hanni ed Helly, coppia omicidi, si dirigono verso il resto del gruppo, entriamo nella testa di Carter che, con l’agente Stampleton di Tassorosso (non ho saputo resistere,) teso come una corda di violino sente gli spari provenire dagli altri piani e comincia a pensa che forse non si sarebbe dovuto trovare lì, ma a casa con sua figlia, che non può in alcun modo permettersi di lasciare.
Cavolo, che tristezza qui.

E la tristezza aumenta quando la Stampleton di Tassorosso si fa avanti e va in un corridoio buio (fanculo che ansia) da dove provengono delle voci.
Cristo santo, ma starvene lì dove eravate no?

Infatti, Eunice viene presa e, mentre Carter esita ad andare a salvarla pensando alla figlioletta, sente la voce di quello che crede essere l’emulatore.

Ma non è l’emulatore (spero) ma Carter, ovviamente, non lo sa.

Sente solo la sua voce, palesemente inconfondibile, e naturalmente pensa che sia lui l’emulatore, ed è anche giusto.
Tranquillo Sam, neanche noi siamo del tutto sicuri che non lo sia!
Quando finalmente si decide a muovere il culo e a salvare la Stampleton, la trova abbracciata al dottor Lecter ma non ballano un valzer.
No, lui le sta chiedendo, gentilmente, quanti agenti sono e, subito dopo aver ottenuto la propria risposta, la sventra con un coltello.
Bene.
No, non era decisamente un valzer, quello.


E mentre Carter quasi vomita a quella vista, Hannibal chiede aiuto alla carissima Helena la quale alza la pistola sul caro povero agente e, mentre questi la guarda scioccato, terrorizzato, incredulo e disperato la scena si conclude.

Cazzo.

Ok, ho finito i miei punti su cui discutere, perciò passiamo direttamente alle conclusioni:
la scelta di strutturare così il capitolo è stata geniale, sei stata bravissima.
Non si riesce a capire chi davvero menta e a quali visioni credere; se a quella di Hannibal ed Helena, che vedono la cosa come un piano per incastrarli da parte di Carlisle o l’emulatore (sempre se non siano la stessa persona) o a quella di Carter, che pensa che Hannibal sia l’emulatore, con Helena come assistente.

Ok, detto questo, ti saluto e ti invito-costringo-imploro a pubblicare il resto il più presto possibile perché davvero bisogno di sapere come finisce!!!

Sul serio,

Giò

Recensore Junior
27/04/14, ore 13:27
Cap. 26:

Sssssalve!

In un deprimente pomeriggio domenicale mi accingo a recensire questo meraviglioso capitolo ( questo è uno di quelli che piü mi rimarranno in mente). Dunque come possiamo iniziare...inanzitutto comincio a pensare che Hannibal possa avere qualcosa a che fare con l'emulatore ( probabilmente mi sbaglio), o comunque sembra saperne qualcosa in piü di Helena. Per quanto l'indagine sull'emulatore sia come sempre molto interessante ( e sempre piü al centro dei  miei pensieri), direi che la parte che rimarrà per un bel po' nella mia mente è quella che riguarda la litigata del secolo. La ragazza ha fegato, c'è da riconoscerlo. Nemmeno il piü represso dei repressi avrebbe il coraggio di sfidare uno come Hannibal Lecter ( che è andato a cercarsela diciamocelo....anche lui non è stato molto gentile). Sono riuscita a immaginarmi la scena dei coltelli molto dettagliatamente ( aveva un qualcosa di epico se potessi ci farei una gif di tumblr). Sono comunque contenta che il tutto sia finito (almeno per ora) senza sangue e nel migliore dei modi ( ottimo metodo per calmare i loro bollenti spiriti). Eh si,....Hannibal è davvero un ipocrita (che in questo caso sembra quasi una parolina magica) deve essere molto difficile conviverci ( ironia modalità on). Detto questo ti saluto e ancora complimenti ;)

Recensore Junior
25/04/14, ore 15:21
Cap. 26:

Buongiorno.

Saltiamo i preamboli e andiamo dritte dritte al sodo.

Questo capitolo è una cosa straordinaria; Cla, posso dire finalmente di aver letto il mio capitolo preferito.
L’ho riletto prima di mettermi a scrivere questa recensione, e lo posso affermare con sicurezza; finora “Blade” batte tutti, non c’è storia.

Oltre ad essere scritto bene, come tutti gli altri del resto, questo ha decisamente una marcia in più.
C’è tensione, c’è suspance, ci sono parolacce, minacce, sospetti, coltelli e violenza.
Ancora una volta, sei stata capace di riassumere tutti gli elementi di un buon thriller in un solo capitolo.
Ma come fai?
Hai venduto l’anima al demonio della scrittura?
Se è così, dammi il numero che lo devo contattare per una cosa.

Passando all’inizio del capitolo, abbiamo una scena presa in prestito dalla serie (tempistica eccezionale per la citazione, by the way) con Hanni che schiocca le dita per assicurarsi che Helly dorma tranquilla.

E ora dirò una cosa, se guardi i Griffin mi capirai: Hannibal è Glenn Quagmire .

Giggity.

Ma continuando a discorrer su ‘sta sì bella storia,
veniam a sapere che la Karota l’è dispersa,
e vié da chiederse, ‘me mai Lui avea lasciato il letto sì dopo la baldoria?
Non sarà che, per caso, avea da compir un’altrà delle sue gesta?

Hannibal, sient’a me,
tu non me la conti giusta,
tant’è che mi fiderei di più
di un gorilla su ‘na ruspa

La metrica fa cagare, ma il concetto è quello.
N’do cazzo e andato?

Che cazzo aveva da fare?
Mi sembra tardino per pulire il forno o controllare se è arrivata posta.

Comunque, già il fatto che se ne vada e lasci là il cellulare, non mi sembra una cosa di Hannibat, che si ricorda anche cos’ha mangiato a colazione il 17 marzo del ’97.
Ancor più strano è che Helena trovi nella propria valigia quegli strani appunti e il coltello gemello di quello che ha usato l’emule per sventrare il tizio nel parco.

E poi, ciliegina sulla torta, non basta che Helly trovi il coltello e non si ricordi un cazzo di come ci sia finito o tantomeno ricordi dove come e quando abbia preso gli appunti sulla schizofrenia ( e regalatele una minchia di Ricordella a ‘sta ragazza!!), la chiama pure l’emulatore, che è alquanto sospetto (ma noooo).

Prima di tutto, il fatto che abbia camuffato al voce, lascia intendere che (se Helly o Hanny non siano l’emule) è qualcuno che entrambi conoscono. E fin qui è ovvio.
Se invece dovessimo seguire la pista delle consonanti dure e non escludere che sia una donna; è certo che l’emulatore sono io.
Anch’io ho vuoti di memoria.
E se non avessi la testa attaccata al collo, di sicuro la dimenticherei da qualche parte.
Comunque, l’emule si dimostra stronzatamente disponibile e da persino qualche indizio ad Helena su come ritrovarlo, anche se non le passa Karota (secondo me non aveva credito nel telefono), e questo, secondo me, è ancora più sospetto.

Sto arrivando quasi a pensare che l’emulatore possa in qualche modo essere una cosa escogitata da Hannibal per... non lo so, divertirsi, e che parte degli omicidi siano stati compiuti da Helena, preda di una schizofrenia latente, a singhiozzo o a intermittenza, che non se li ricorda, e da lui stesso, per far uscire definitivamente fuori di testa la poor girl, che di suo ha già un bel po’ di problemi.

Questa è l’unica ipotesi che ho elaborato che preveda Hannibal e/o Helena come possibili emulatori.
E sta in piedi con lo sputo.

Altrimenti, se è un estraneo, è per forza qualcuno all’interno del team di Carlisle e, se non Carlisle stesso, forse Carter, o quel Bonham o Bohnam che ora non mi ricordo come si chiama.

Aiutami, sto uscendo fuori di testa anch’io.

Comunque, passando nuovamente alla storia...

Quando il maritin- Hannibal torna a casa, Helena rapidamente lo aggiorna sulle ultime notizie, tralasciando il fatto di aver passato tutta la mattina a documentarsi su quell’unico indizio “1991” (vedi che alla fine l’emule è sempre stronzo).

E dopo un’affascinante discussione dove Hannibal, fiero della propria formazione scolastica ed universitaria da psichiatra, comincia a disseminare dubbi sulla sanità mentale di Helena con interessantissimi argomenti, fin troppo convincenti, ed Helena risponde a tono, incazzandosi a bestia e mandandolo a fanculo (grazie per la citazione, mi ha resa feliceXD), l’intera questione si risolve con i due che si accusano a vicenda di essere l’emulatore, e ciascuno fornisce argomenti abbastanza ragionevoli per rendere plausibile e verosimile la colpevolezza dell’altro.

Bene.
Che bello.
Che nervoso.

E da qui si arriva alla parte migliore del capitolo; battibecco con conseguente scazzottata e mezzo accoltellamento.

Eh, ma si sa; l’amore non è bello se non è litigarello.

E se tutte le coppie fossero tipo sti due, nei baci perugina non ci sarebbero frasi romantiche ma istruzioni su come montare un kalashnikov o come fornire un primo soccorso in caso di colluttazione con armi bianche.

E devo dire che qui Helena mi è piaciuta un sacco; ok che è sempre cazzuta, ma qui è davvero stratosferica.

Da dell’ipocrita alla persona che è famosa per accettare le critiche in maniera decisamente costruttiva.
Sì.
E infatti Hannibal prima la rivolta tipo omelette per la cucina fino a quando non l’appende al muro tipo bersaglio per le freccette.

Chi di noi non ha questo tipo di reazione?

E poi, Helena non ha ragione, in nessun modo.
Insomma, con quale faccia ti puoi permettere di dare dell’ipocrita ad un serial killer affermato che ti accusa di essere un’assassina?
Un insulto davvero insensato, infantile e per niente pertinente.
Non c’è più religione....

...Hanni, un altro punto da aggiungere alla lista dei problemi che hai; annota: “devo imparare ad accettare le critiche”.

Per continuare, a mio parere, se Helena fosse sta appena appena più... rigida nelle proprie “convinzioni” avrebbe potuto fargli imparare la lezione, ma invece niente.

Gli si appiccica addosso tipo patella con lo scoglio e ci danno dentro sul bancone della cucina...
Brava Helena.
Il personaggio che odio di più sei tu... dopo Sophia, naturalmente.
Entrambe avete troppo culo.

Ok, ora non resta quindi che aspettare l’ora della verità... ci andranno insieme come coppia?
Non è che vanno a fare i picnic, loro, nooo....

Troppo banale e sottovalutato, facciamo qualcosa di nuovo... andiamo assieme a vendicarci della fama rubata e della morte di un’amica andando ad ammazzare uno psicopatico.

Di sicuro, loro non si annoiano la domenica.

Ora che ho finito di scrivere questa recensione decisamente delirante, ti saluto e ti faccio i miei più sinceri vivi, saltellanti e ridondanti complimenti per questo strepitoso capitolo, ora sulla vetta della top ten dei migliori capitoli della saga Hannilena, e sappi che non vedo l’ora di leggere il prossimo, dove finalmente tutti sapranno che sono io l’emulatore.

A presto,

Giò.
(Recensione modificata il 25/04/2014 - 03:29 pm)

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