Recensioni per
Poteri e doveri
di Curse_My_Name

Questa storia ha ottenuto 46 recensioni.
Positive : 46
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/04/16, ore 18:04
Cap. 8:

Mi domandavo proprio chi avresti tenuto per ultimo: Ulfric, causa di quasi ogni male di Skyrim, oppure il buon vecchio Balgruuf. Pare sia giunto il turno dello jarl di Windhelm e che si visiterà Whiterun per il gran finale.
Comincio subito col dire che questo nuovo capitolo ... è parecchio diverso da come me l'ero aspettato. Fin ora, abbiamo visto tutti gli jarl in casa loro, nelle loro regge e nelle loro fortezze. Perchè qui no? Windhelm è una città che ha molto da raccontare, piena di storia, controversie, attualità, guerra e polemiche ...
Confesso anche di essermi aspettata un diverso tipo di riflessione, qualcosa che avesse a che fare con gli elfi (scuri, magari) o con gli argoniani, o con le vittime della guerra o la guerra stessa, o la causa per cui combatte o un'analisi dei motivi che hanno portato Ulfric a fare quello che ha fatto. Ma ... un ragionamento sugli Urli e sui Barbagrigia proprio è stata una sorpresa, e l'ultima di tutte le mie ipotesi. Anche perchè, secondo me, l'uccisione del Re dei Re è una di quelle cose di cui sicuramente Ulfric non si pentirà mai: l'unica scelta davvero ragionata in tutto il casino che è successo. D'accordo, il suo mezzo-pentimento misto a rammarico è durato ben poco ... comunque rimane la mia sorpresa. Cosa non necessariamente negativa, ben inteso: da un lato c'è un'aspettativa infranta e le altre possibilità sfumate, dall'altro c'è un nuovo tipo di riflessione inattesa e sempre ben accetta.
Confesso che l'idea di un Ulfric con una coscienza e con un cuore capace di provare rimorso o sensi di colpa mi disgusta abbastanza (e mi fa venir voglia di ammazzarlo un'altra volta)... ma questi sono gusti personali, in fin dei conti, e dunque contano ben poco.

Il capitolo è scritto bene, è scorrevole e preciso come sempre. Con qualche ritocco comico qui e là (l'abbraccio del troll XD). Credo ci sarebbero stati altri temi molto interessanti da trattare riguardo ad Ulfric, forse quasi fin troppi: la scelta di una riflessione sulla moralità, gli Urli, i Barbagrigia e il mezzo parallelismo indiretto con il Dovahkiin mi ha inizialmente lasciata un po' perplessa, ma in fin dei conti il capitolo m'è piaciuto comunque e ne ho anche ricavato qualche ragionamento imprevisto!
Mi ha proprio sorpresa il fatto che tu non abbia scelto uno degli argomenti che più caratterizzano Ulfric (la guerra e le sue politiche, che avrebbero forse creato un impatto maggiore sul lettore: tutti gli altri jarl parlavano infatti o di guerra o di politica, al centro di entrambe c'è Ulfric ...si sarebbe potuto giocare su questo). Ma una scelta andava fatta, ed è stata presa.

Alla prossima, dunque!
Il gran finale!
(Recensione modificata il 20/04/2016 - 06:08 pm)
(Recensione modificata il 20/04/2016 - 06:09 pm)

Nuovo recensore
18/04/16, ore 14:55
Cap. 8:

Ciao!
Capitolo carino!
Ulfric non mi è mai stato simpatico, ma mi piacevano i suoi modo di fare.
La ribellione che lui stesso guidava mi puzzava un po di questione personale, sembrava che badasse molto a se stesso e che la questione di Skyrim libera dall'impero, sembra fungere da scusante.
Ulfric lo sempre visto una persona che pensa molto e riflette a lungo prima di prendere una decisione, anzi, mi sembra fin troppo sveglio e furbo.
Però la causa dei manto della tempesta la supporto, e come se un estraneo entrasse in casa tua e si imporebbe dicendo che ora gli appartiene, no, non mi sembra giusto, la ribellione ci sta tutta.

La prima volta che ci giocai supportai Ulfric (Ero un PG Orco)
La seconda volta invece, ho supportato l'impero (Ero un PG Imperiale)

Comunque, per me l'impero porta stabilità e i manto della tempsta portano rivoluzione, pur mantenendo le antiche tradizioni dei loro padri.
Quindi, o vince uno o vince l'altro, per me ci sarà sempre un problema di fondo da risolvere.

-Un abbraccio FreddyOllow

Nuovo recensore
18/04/16, ore 14:19
Cap. 7:

Ciao!
Capitolo interessante!
Anche io penso che Laila non ha alcun potere sulla città, oltre al fatto che nelle stringhe di dialogo non viene chiamata Jarl.
La prima volta che ci giocai, pensavo che Maven rovo nero fosse lo Jarl della città, in quanto in paese tutti parlavano di lei come se fosse la padrona di tutto, ed ho capito fin dall'inizio che la gilda dei ladri e Maven fossero quasi una cosa sola.
Se non sbaglio nella lotta civile di Skyrim tra manto della tempesta e l'impero, se l'impero vincesse la guerra, Maven diventerebbe a sua volta lo Jarl di Riften, visto i suoi forti rapporti con l'impero. (Ora non ricordo bene)
Comunque, il disprezzo nei confronti di Maven c'è tutto, a me mi sta sulle palle se posso essere schietto, la trovo molto arroggante e strafottente verso gli altri,
Ma anche affascinante, visto il suo talento nel concludere gli affari in modo pulito e non.
Capisco perfettamente cosa prova Laila!

-Un Abbraccio FreddyOllow
(Recensione modificata il 18/04/2016 - 02:21 pm)

Recensore Junior
17/04/16, ore 09:49
Cap. 8:

E così ci lasciamo Balgruuf per il gran finale. Un po' me l'aspettavo, dai.
A proposito di aspettative... probabilmente erano le mie a essere un po' troppo "alte", fatto sta che questa fic mi ha un pochino deluso, sia dal punto di vista stilistico che da quello dei contenuti. E' scritta bene e riesce a non essere prolissa ma... non "brilla", non è incisiva, ti scivola via come sabbia dalle dita. In genere rileggo le tue flash due o tre volte di fila per approfondire la mia analisi, questa volta l'ho fatto nella speranza che qualcosa in più di ciò che avevi scritto mi rimanesse in mente (escluso il troll che ha tentato di fare il tenero con Galmar :D )
Passiamo al contenuto. Galmar è il solito Galmar, Ulfric non è il solito Ulfric. Non sembra proprio il tipo che si mette a rimuginare sulle proprie azioni, eppure è un uomo anche lui e non è fatto di pietra come le pareti di Hrothgar Alto. Non mi è dispiaciuta affatto l'idea di mostrare un lato diverso di questo controverso (ma forse neanche tanto) jarl, ma personalmente non l'avrei ambientato qui. (da qui in poi seguono pareri personalissimi, niente di oggettivo, quindi non vederci un giudizio ai tuoi headcanon).
Non penso che tornare presso i Barbagrigia, ripercorrere quei luoghi pieni di storia e ricordi l'avrebbe intimorito, pensi anzi che avrebbe trovato un nuovo coraggio per le sue motivazioni, di conseguenza non credo "tema" il giudizio di Arngeir (cosa che comunque tu stessa hai fatto durare ben poco, giacché Ulfric non impiega molto a liquidare la questione con un "vive isolato, non può capire"). Credo che a fargli avere dei ripensamenti, o dei sensi di colpa, sarebbero altre cose: i bollettini di guerra con gli elenchi dei morti, la fame e la crisi che imperversano nel suo feudo; le conseguenze concrete delle sue scelte, non il monito di storie antiche da cui, anzi, prenderebbe esempio.
Ulfric mi sembra il tipo di uomo che, pur non curandosi troppo del giudizio altrui, in qualche modo cerca l'approvazione di alcune persone: non è drastico come Galmar che vedrebbe negli jarl non pro-Manto dei semplici cani imperiali, lui vorrebbe che capissero ciò che sta facendo e perché. "E' un vero nord, cambierà idea" dice riferendosi a Balgruuf, e ci spera per un bel pezzo finché alla fine la pazienza ha ceduto. La stessa morte di Torygg è stata una dimostrazione, della potenza di Ulfric come della debolezza di un re succube dell'impero.
Galmar ha un ruolo in tutto questo? Come te penso che come consigliere dello jarl abbia fatto fin troppi danni e, senza di lui ad alitargli sul collo come un cane irrequieto, Ulfric si sarebbe mosso in maniera un po' diversa. A volte mi sono interrogata sulle motivazioni di Galmar...non so, la semplice fedeltà nei confronti del suo signore (nei confronti del quale, comunque, sembra avere molta confidenza) mi sembra troppo poco. Forse Galmar è più incazzato di Ulfric nei confronti dell'impero e ha riversato su di lui i propri desideri e aspettative, come una sorta di "padre"? Chissà.

Alla prossima,
Satomi

PS: la flashfic non mi è piaciuta, lo avrai capito da te. Ho messo comunque bandiera verde perché le motivazioni sono più soggettive che oggettive, il componimento è scorrevole e non presenta errori, mentre di solito uso le altre bandiere quando vi sono mancanze più o meno gravi. Non è questo il caso.

Recensore Veterano
10/04/16, ore 16:28
Cap. 7:

La sensazione che ho avuto leggendo questo nuovo capitolo è stata molto, molto simile a quella di Elisif. Per non dire quasi identica.
La frustrazione è la stessa, la sensazione d'impotenza è la stessa, la situazione mentale e politica è la medesima, la sensazione di resa/menefreghismo postdepressione è uguale e c'è qualcuno da biasimare all'infuori del proprio comportamento e delle proprie azioni per la situazione che s'è venuta a creare. La reazione di Laila, però, è stata molto più realistica di quella di Elisif, a parer mio, e anche più attiva in un certo senso: la rabbia è umana ed indispensabile in queste situazioni.
Le differenze tra le due jarl corrispondono alle entrate comiche e hanno anche contribuito a differenziare in parte questo capitolo dal precedente: le guardie terrorizzate, la maga che quasi inciampa e la sfuriata da sbornia. Ci sono stati sorrisi da questo lato dello schermo ^.^
Non so, confesso di essermi aspettata ... qualcos'altro dal Rift, in tutta sincerità. Non so cosa di preciso ma ... qualcos'altro che non fosse un'altro jarl in crisi esistenziale. Più corruzione, magari, traffici sottobanco, un ladro che entra a corte (XD)... non so.
E stranamente m'ero anche aspettata di vedere Maven in un ruolo ben più attivo: forse come jarl (lo diventa abbastanza preso) o come figura più di rilievo, magari in un dialogo o una scenetta di corte. Non in un semplice pensiero rancoroso, ecco ...
In conclusione, è stata una fic molto lineare ma ci hai fatto notare un parallelismo a cui, sinceramente, non avrei mai pensato.
Il capitolo c'è piaciuto, però!

Bene, alla prossima!
Phantom

Recensore Junior
10/04/16, ore 13:17
Cap. 7:

Stilisticamente la flashfic mi piace. La trovo equilibrata, senza tempi morti e parole di troppo che ne appesantiscano il ritmo (non troppe, almeno... una decina e più potrebbero venir via con una limatina XD). Trovo tu riesca a gestire sempre meglio i tempi della narrazione per non far "ristagnare" i periodi, anche quando non ci sono dialoghi a snellire il testo. Ti chiedo scusa per la ripetizione dei commenti circa lo stile, ma alla fine penso che i parametri per giudicare le flashfic da questo punto di vista siano più o meno sempre gli stessi.

Ammetto di fare molto affidamento sulla mia memoria (potrei dirti che ho riletto i dialoghi che riguardano Laila sulla UESP ma poi sarei io a beccarmi un comodino XD), tuttavia non ricordo di aver mai sentito trasparire l'odio per Maven dalle parole di Laila, tutt'altro. In un dialogo è esplicitamente lusinghiera nel parlare di lei, in un altro, quando si rivolge a Maven personalmente, sembra comunque rispettarla. "È tutta una facciata", potresti ribattere tu, e avresti pure ragione. Laila ha i suoi buoni motivi per odiare Laila ma, paradossalmente, anche uno per "ringraziarla": la distilleria Rovo Nero è una delle poche attività che garantiscono un introito sicuro alla città e hanno un certo nome nel resto del paese (come anche, credo, l'attività di pesca di Bolli), per non parlare del fatto che in qualche modo tenga in riga i ladri della Gilda. Ma forse lei questo non lo sa.
Espongo subito il mio pensiero: per me Laila non è un'impotente con le mani legate ma una povera idiota. È convinta che il figlio minore, sostenitore dell'impero, sia "posseduto" o "maledetto", tanto da farlo esaminare dalla maga di corte (anche se magari vuole proteggerlo "sperando" che sia incapace di intendere di volere, altrimenti passerebbe dei grossi guai e non si limiterebbe a rimanere confinato a palazzo). Il suo problema (ribadisco, è un mio parere personale) è che pur essendo animata da buone intenzioni è circondata da persone che non meritano granché la sua fiducia: Anuriel, il suo sovrintendente, fa il doppiogioco e passa informazioni sia ai Manto che agli imperiali, oltre che a minimizzare quelli che sono gravi problemi della città. Poi ci sono suo figlio maggiore Harrald e il suo huscarlo Unmid che, per quanto animati da buone intenzioni (entrambi hanno a cuore sinceramente, credo, la sicurezza di Laila), non fanno molto per aiutarla a rendersi meglio conto di ciò che accade a Riften; lo stesso Unmid ha un diverbio con Anuriel quando la accusa di illudere inutilmente lo jarl sulla sicurezza della città, salvo poi retrocedere dicendo che comunque si fida di lei. Gira e rigira, nella corte di Riften c'è tutto un gioco di menzogne, illusioni e fiducia malriposta che mina alla base la collaborazione di coloro che, in teoria, dovrebbero occuparsi dei problemi e della salvaguardia di Riften.
Aggiungi il fatto che Laila sostiene Ulfric, per quanto sia poca la fiducia che ripone in quest'ultimo, e che Riften si trova proprio al confine con Cyrodiil (per fortuna che ci sono i monti Jerall a fare da confine naturale)... e la frittata è fatta. Laila mi fa pena, ha a cuore il benessere della sua città, ma le buone intenzioni non bastano a essere uno jarl degno di questo nome.

Alla prossima,
Satomi

Recensore Junior
10/04/16, ore 13:10
Cap. 7:

Curse_My_Name
Ammetto che non ho avuto quest'impressione di Laila nella mia esperienza di gioco... penso, sinceramente, che i problemi del feudo tocchino poco lo Jarl di Riften, e che il suo rapporto con Maven Rovo Nero, finché le frutta, non le dispiaccia così tanto; a me ha dato la stessa impressione di Elisif, cioè di essere sul trono soltanto per mantenere lo scranno caldo, poiché è aggirata da tutta la sua corte, come per esempio la stessa sovrintendente che, come si vede in una missione della Guerra Civile, è in combutta con la Gilda dei Ladri e, quindi, con Maven.
Ad ogni modo, bella flash, scritta benissimo, come sempre, chissà come saranno gli ultimi due capitoli... magari Ulfric che manda il messaggio a Balgruuf e, alla fine, lo Jarl di Whiterun che decide da che parte stare?
Alla prossima,
QWERTYUIOP00

Recensore Veterano
05/04/16, ore 21:27
Cap. 6:

Ed ecco un'altra flash da aggiungere alla collezione ^.^
Ci si sposta nella capitale, dunque! Elisif!
Che dire, una visione un po' pessimista ma mi piace! Ho sempre visto Elisif come una che ci prova ma che non ci riesce. Come se facesse del suo meglio per riscattare la memoria del marito ma il suo animo troppo tenero glielo impedisce, cosa che la rattrista molto.
Non mi sarei aspettata che tu la facessi arrendere in questo modo. In fin dei conti, l'animo del marito non ha ancora trovato pace.
Ma capita a tutti di avere una giornata storta o un momento di particolare depressione, no?

Scritta molto bene, si può percepire la sua frustrazione e senso di soffocamento! E brava Curse!

Alla prossima!

Nuovo recensore
03/04/16, ore 18:00
Cap. 6:

Ciao!
Capitolo strano, cioè, non so nemmeno io.
Per dirla tutta, sembra un capitolo triste, ma bello!
Elsif, mi ha sempre affascinato, ma nello stesso tempo no.
Perchè nel gioco si nota subito dai dialoghi che è inesperta come governante, infatti se non vado errando affida quasi tutti i problemi al suo consigliere che è un legato dell'impero (ora non ricordo il nome), se non sbaglio.
Poi la cosa strana è che un po' ingenua, e questo mi ha fatto capire (secondo me) che è una donna Nords che ragiona col cuore.
Dopo la morte del suo marito Torygg, l'impero ha pensato bene di appoggiarla come erede al trono di Solitude, visto che la potranno usare a loro piacimento.
E sapendo questo mi ha fatto provare pietà per lei, in quanto sembra impotente di fronte ai suoi consiglieri.
Comunque, il capitolo in sè è stato molto interessante!

-Un abbraccio FreddyOllow

Nuovo recensore
03/04/16, ore 16:34
Cap. 6:

Beh, non potevo non leggere questo capitolo. Ma prometto che riprenderò anche gli altri, non appena avrò del tempo.
Ammetto di aver "scoperto" il personaggio di Elisif da poco, non avendoci mai prestato più di tanto attenzione quando giocavo. Leggendo un po' su di lei, sia qui, sia su altre pagine, mi rendo conto di come sia un personaggio molto più sfaccettato e complesso di quanto possa sembrare.
E' facile immedesimarsi in lei, sotto certi punti di vista, perchè chiunque nella propria vita si sarà ritrovato in una situazione simile alla sua, con le dovute proporzioni, ovviamente: un incarico più grande di noi, al quale tuttavia non possiamo sottrarci.

Tornando al testo in sé, non penso ci sia molto da dire onestamente. Scrivi bene, come al solito. E... non saprei che altro dire. Davvero, sono pessimo a recensire. Ma volevo scrivere qualcosa perché mi è piaciuto questo capitolo.

Alla prossima

Royce

Recensore Junior
03/04/16, ore 15:05
Cap. 6:

Curse_My_Name,
bella questa visione di Elisif che osserva il rogo dell'effigie del re Olaf mentre riflette sul suo effettivo ruolo, mostrando i retroscena della politica imperiale per Skyrim, così com'è azzeccato il paragone tra lei e il fantoccio bruciato.
Chissà, forse Elisif poteva effettivamente diventare una regina di grande prestigio... ma non credo sia quello che voglia l'Impero; Titus Mede II (o chiunque sia sul trono) ha bisogno di una Skyrim quieta e ammansita, se vuole fronteggiare il Dominio Aldmeri.
Complimenti come sempre, a presto,
QWERTYUIOP00

Recensore Junior
03/04/16, ore 12:55
Cap. 6:

Le mie considerazioni sul personaggio di Elisif si sono molto ridimensionate, specie negli ultimi mesi (sarà anche merito delle nostre conversazioni?). Anch'io inizialmente mi attenevo alla facciata che ci propone il gioco, pur puntando tutto sulla sua inesperienza e sul dolore per la morte del marito - per intenderci, non l'ho mai considerata una donnina frivola che non avesse voglia di imparare, ma una persona resa passiva dagli avvenimenti. Del resto non tutti reagiscono allo stesso modo a lutti e disgrazie -.
Se l'inesperienza e l'immaturità di Elisif sono vere, lo è anche il fatto che viva nella corte più soffocante di Skyrim: il suo sovrintendente, i thane, Tullius la rispettano in quanto jarl ma non nutrono alcuna fiducia nelle sue capacità (nemmeno Sybille, che mi sembra una di quelle dotate di maggior buonsenso; ma è anche vero che lei era legata a Torygg, che ha visto crescere, e a Istlod). Se si trova seduta su quel trono è perché faceva comodo a tutti avere una figurina da comandare a bacchetta e che, in quanto a forza di volontà, non può competere con Ulfric. Che quindi la si lasci occuparsi delle faccende di poco conto, che delle questioni importanti ci pensano quelli che davvero contano ("Elisif! Ho detto che me ne occupo io!" ...vero, Tullius?). Vederla sedere sul trono del Re dimostrerebbe come Skyrim sia sottomessa - in male - al giogo dell'impero. Del resto è a lui che conviene avere un Re e uno jarl facilmente influenzabile, come è stato per secoli.

Stilisticamente parlando regge, nonostante non ci sia un solo filo di dialogo che alleggerisca la narrazione; certo c'è sempre qualche parola di troppo, ma non è un errore così grave considerato che questa è la tua prima esperienza con le flashfic.

Alla prossima,
Satomi

Recensore Veterano
31/03/16, ore 21:58
Cap. 5:

Sinceramente, giocando, non ho avuto l'impressione che Siddgeir fosse un personaggio così negativo. Certo, è giovane, impulsivo, superficiale e inesperto ma fatico un po' a vederlo come un inguaribile egoista. Cielo, egoista è egoista, ma non mi sembra il peggio che c'è in circolazione: è comunque riuscito a conquistarsi il trono (in un modo non molto ammirevole, ma c'è riuscito: se poi scopri come facevano i veri jarl vichingi a conquistare il potere rabbrividiresti ...) e a mantenerlo, cosa non evidente (Ulfric, per esempio, ha attuato un pessimo colpo di stato e non è riuscito a mantenere, o anche solo a conquistare, il potere che tanto anelava: ha addirittura scatenato una guerra!).
Ho sempre pensato che la mancata reazione militare di Siddgeir allo spostamento di truppe di Balgruuf fosse basata sul fatto che una persona onesta e aperta come lo jarl di Whiterun non attaccherebbe mai a tradimento e a Falkreath questo lo sanno, specialmente visto che sono entrambi regni simpatizzanti per l'impero. È una scusa un po' blanda, me ne rendo conto, visto che prevenire è meglio che curare specialmente quando ci sono vite umane di mezzo: tuttavia fatico ad immaginarmi un attacco a sorpresa da parte di Balgruuf ai danni di un feudo imperializzante con cui non ha mai nutrito ostilità.
Per quanto riguarda Helgen non ricostruita, mi dispiace per te ma sono dalla parte di Siddgeir completamente. Nel bel mezzo di una guerra civile, con i soldati di tutti i feudi pronti a combattere su tutti i fronti, gli stessi soldati che hanno bisogno di cibo e armi in fretta, eventuali campi bruciati da draghi o ribelli con cittadini affamati e impauriti ovunque e guerrieri senza più cibo, i Thalmor sull'attenti, il ritorno di Alduin e i costanti attacchi dei draghi ... ricostruire un'intera fortezza (perchè Helgen sembra un castello più che un villaggio) per due o tre sopravvissuti che potrebbero benissimo venir ospitati in città mi sembra davvero una pessima mossa: si utilizzerebbero moltissime delle già scarseggianti risorse per un'azione non immediatamente utile. Materiali necessari per le fortificazioni verrebbero usati per rimettere in piedi una fortezza vuota, il cibo e i soldi verrebbe dato ai carpentieri e non hai soldati ...
Le città e le case distrutte in guerra vanno ricostruite alla fine, quando tutto è finito, non durante i combattimenti: e qui c'è una doppia guerra, dal cielo e dalla terra! Ricostruire Helgen ora sarebbe uno spreco di tempo, di materiali, di carpentieri e di risorse alimentari ed economiche: la cittadella avrebbe buone probabilità di venir distrutta di nuovo entro la fine del conflitto. Il che sarebbe uno spreco totale, perchè andrebbe ricostruita con i fondi di un feudo stremato da un lungo conflitto e probabilmente martoriato dalla fame.
Anche per quanto riguarda il cimitero non posso condannare interamente Siddgeir: le città sono per i vivi, e se ci sono più morti che abitanti ... allora è sintomo che c'è un bel problema. Una città con così tante lapidi e così poche case è una città malata, secondo me: una tale quantità di tombe lega al passato, dunque ogni progresso o evoluzione diviene assai difficoltosa; e come ogni società immobile e immobilizzata la direzione da prendere sarebbe una sola e cioè andare ad unirsi a quei morti ... dunque posso capire il pensiero dello jarl.
Il fatto che abbia abbandonato il progetto (comunque inattuabile in tempo di guerra) "solo" per non far prendere un colpo a Runil è comunque un gesto carino: ha ascoltato i suoi abitanti, che volevano mantenere la "cultura" e le "tradizioni" di Falkreath. Non mi sembra una cosa negativa, questa¨, specialmente da parte di un re.
Correggimi se sbaglio, ma ho l'impressione che tu ti aspetti che ogni jarl debba essere responsabile, altruista e deve preoccuparsi e occuparsi del popolo. A dire il vero, questo tipo di regnante sarebbe la norma, e la tua aspettativa l'eccezione alla regola. I regnanti che stavano dalla parte del popolo (storicamente parlando) sono davvero pochissimi: tutti puntavano solo ed unicamente al proprio guadagno personale. Sarà anche per questo che, giocando, non mi sono affatto stupita di personaggi come Siddgeir, Skald o Ulfric bensì mi sono meravigliata (e neanche poco) di Balgruuf o Elisif (in parte). Nemmeno il fatto che il sovrintendente faccia la maggior parte del lavoro, nuovamente, non mi stupisce: era normalissimo. Non sto provando a difendere questi comportamenti! Ben lungi da me! Sto solo provando a spiegare perchè non riesco a provare un'indignazione simile alla tua per uno jarl che, tutto sommato, ha fatto certe mosse abbastanza astute e sembra comunque avere una mente attiva, anche se in gran parte concentrata su frivolezze.

Mi hai dato molti spunti a cui pensare :D Ho riflettuto sulla mia visione di Siddgeir e l'ho paragonata alla tua ... cosa che mi ha anche portata a sviluppare le riflessioni che ho scritto qui sopra nella recensione. Molti di questi pensieri gli ho intuitivamente formulati mentre giovano e non mi sarei immaginata di approfondirli o svilupparli.
Come sempre, ad ogni capitolo, riesci a far riflettere e ad offrire nuovi punti di vista e nuove interpretazioni sempre interessantissime e sensate!

Ottimo capitolo, dunque, e molto interessante (ne è la prova la lunghezza di questa recensione)! Profondo, ragionato, ben strutturato e scritto benissimo, con dettagli ovunque e senza errori!

Alla prossima!
Phantom
(Recensione modificata il 31/03/2016 - 10:16 pm)

Nuovo recensore
28/03/16, ore 14:03
Cap. 5:

Ciao!
Capitolo molto interessante!
Inizio con il dire che Siddgeir è un assiduo sostenitore dell'impero.
Oltre il fatto che è salito al trono per un colpo di stato ( se così si può dire )
organizzato assieme ai Thalmor per detronizzare suo zio (credo) Dengeir,
che sosteneva con molta fierezza le pretese al trono di Uflric. (se sbaglio correggetemi)
Dall'altra parte Siddgeir, afferma spesso che suo zio era troppo vecchio e debole per amministrare l'intero feudo.
(ma per me era solo una scusa banale per giustificare l'atto commesso contro Dengeir)
La sua personalità a quanto rimembro, è molto pigra e frivola se si può dire così.
(E di conseguenza la personalità che tu hai descritto è molto coerente con il carattere di quest'ultimo)
Non si occupa per niente dell'amministrazione del feudo ed affida tutto al suo sovrintendente, a me a fatto capire questo. (Ora non ricordo il nome)
Se non ricordo male ha anche rinunciato senza problemi al culto di Talos, (Almeno così ricordo) e se non vado errando in una quest disse di augurarsi la morte di tutti i seguaci di Talos. (Qui non sono sicuro di questo perchè non ricordo bene)
Se non vado ancora errando, visto che l'ho finito molte volte Skyrim.
Se i Manto della tempesta vincessero la guerra, Siddgeir verrà esiliato e suo zio Dengeir verrà reintegrato come Jarl del feudo.
Tirando le somme, il capitolo è stato molto interessante e Siddgeir è stato descritto molto bene!

-Un abbraccio FreddyOllow

Nuovo recensore
28/03/16, ore 13:45
Cap. 4:

Ciao!
bel capitolo anche questo!
Secondo me hai ritratto bene Korir, anche secondo me è come dice tu.
La sua antipatia per i maghi dell'accademia è un marchio di fabbrica,
perchè accusa loro del "grande crollo" avvenuto a Winterhold.
Però ho notato anche che trascura molto suo figlio e non se ne accorge, proprio perchè vuole essere un buona guida per il suo feudo, sognando di ricostruirlo e riportarlo al suo vecchio splendore.
Tutto questo perchè il suo feudo conta veramente poco a Skyrim.
Mi aspettavo un piccolo inserimento di suo figlio nel capitolo, e del sovrintendente Malur Seloth.
Visto che la gente non si fida di lui, in quanto credono che abbia rapporti con l'accademia dei Maghi.

-Un abbraccio FreddyOllow