Ebbene, con mio sommo ritardo, ma eccomi, spero che la recensione possa compensare l'attesa :P
Innanzitutto, devo dire che mi è piaciuta molto la descrizione al racconto - tra l'altro ho notato che quello che hai usato è un format che hai riproposto anche in almeno un'altra delle tue storie - la breve presentazione dei personaggi principali - e che personalmente trovo sempre molto accattivante, soprattutto se riesce a dare informazioni che suscitino curiosità - e obiettivamente come potrebbe non suscitarne se comunque al centro di tutto vi è un "brutale omicidio"? Quello che mi è piaciuto è proprio l'accostamento di caratteristiche nella norma che già permettono di inquadrare i protagonisti come persone che potremmo incontrare tutti i giorni a ciò che andrai a raccontare. Il tutto poi, mi ha fatto inquadrare il titolo sotto luce differente, quasi fosse un riferimento a colui che ha commesso l'omicidio o ai mostri che potrebbero abitare tutti i nostri protagonisti, chissà.
Non sappiamo chi siano i protagonisti del breve prologo: escamotage che, soprattutto se utilizzato in apertura, è sempre piuttosto efficace. Non a caso mi ha portato a pormi alcune domande, non solo sull'identità dei soggetti, ma anche rispetto alla frase conclusiva ("Cadde sul sedile e il buio lo travolse"): è una metafora? Un'immagine evocativa che vada a comparare il "dopo orgasmo" al buio esterno? O più letterale? (Confesso: la prima cosa che ho pensato è che si trattasse dell'omicidio stesso, ma non essendo esplicitato nulla, preferisco evitare di giungere a conclusioni di questo tipo, anche perché obiettivamente potrebbe essere soltanto una scena di sesso - sebbene ritenga che debba esserci un motivo ben preciso per il quale è stata messa proprio lì).
Miriam l'ho percepita subito come una persona piuttosto differente da me: io fatico estremamente a dormire sui mezzi pubblici, ho sempre un po' d'ansia a farlo, quindi tendo a farmi forza e restare sveglia anche quando vorrei solo morire nelle braccia di morfeo.
Necessito poi di fare una premessa: io ADORO le descrizioni - sia dei luoghi che delle introspezioni dei personaggi che di tutto ciò su cui è possibile farle - proprio per questa ragione ho apprezzato tantissimo l'inizio di questa parte. Mi ha riportato la mente a quando andai a trovare la mia ex coinquilina in erasmus: lo stava svolgendo a Brighton e abitava proprio nel campus dell'università. I pensieri di Miriam mi hanno ricordato le sensazioni che provai arrivando lì. Questa credo sia la magia delle descrizioni: quando permettono al lettore di vedere coi propri occhi e percepire ciò che il soggetto nel testo sta vivendo. Mi è accaduto e questo probabilmente è il complimento migliore che posso farti - o quello che per me ha più importanza.
Mi ha fatto sorridere il commento personale di Miriam rispetto a Sara e suo padre, probabilmente lo avrei pensato con la stessa ironia eheh E, sempre probabilmente, avrei cercato di allontanare il mio disagio esplicitandolo pure, ops, sono fatta così.
E poi mi viene ancora di più da ridere perché Sara mi ricorda tantissimo la mia primissima coinquilina, nonché compagna di corso della triennale. Non che fosse figlia di un diplomatico, anzi, ma per il poco degli atteggiamenti di Sara che abbiamo visto sono tanto tanto simili. Che strana casualità! :D
Ho sentito dolore, poi, nel leggere come "il disprezzo nella sua voce la ferì più di un pugno": sono tematiche mi stanno tanto a cuore queste e per le quali cerco di lottare ogni giorno. Mi ha proprio toccato quell'affermazione. E trovo davvero davvero ammirevole il fatto che tu abbia deciso di trattarle o anche solo nominarle - sebbene credo sia necessariamente qualcosa di più che un semplice "le nomino" perché già dal poco che sto vedendo qui hai reso molto bene quanto siano cose con cui la protagonista fa i conti ogni giorno della sua vita.
Non credo sia un caso, quindi, che il professore sia di diritto costituzionale e che la prima cosa davvero rilevante che afferma sia che in quel giorno inizia il loro viaggio nella difesa dei diritti. Bello, bello, bello. Sebbene, sappiamo tutti di quanto ambigua la giurisprudenza sia e quanto le leggi possano essere differentemente interpretate. Sarà il re-watch da breve terminato, ma mi ha fatto venire in mente How to get away with murder ;P
Miriam mi piace: la trovo così fuori posto in senso positivo - fuori posto non nell'università, anzi, per quello prevedo che sia piuttosto ligia allo studio, bensì fuori posto nel contesto sociale -, così poco abituata a vivere a stretto contatto con le persone. I suoi pensieri nei confronti di Marco e gli ha atteggiamenti che egli ha avuto nei suoi confronti ne sono un chiaro esempio. E io, nel mio piccolo, vorrei un po' prenderla per mano e mostrarle quanto fica può essere la vita universitaria - senza che essa metta in disparte lo studio, ovviamente.
Però ecco che dopo esser stata presa da un'ansia irrazionale e aver fatto almeno una gaffe, tira fuori grinta e sicurezza: la sua risposta alla tipa è stata più che azzeccata, mi sono sentita fiera di lei.
Paolo, paolo io mi auguro, spero e voglio credere che non sia una persona razzista. Che le motivazioni per le quali è così maleducato e di cattivo gusto nei confronti di Miriam siano dovute a altro - piuttosto al fatto che lei gli ricordi, non so, una persona con la quale ha un pessimo rapporto (non che questo possa eventualmente essere una giustificazione eh, però non voglio credere che persone mie coetanee che nella vita hanno scelto di acculturarsi all'università possano essere razziste a questo punto). Confesso di avere un palese bias cognitivo a riguardo: l'ambiente dove ho maggiormente vissuto nel corso dell'università era estremamente aperto, variegato e sicuramente attivo politicamente, non riesco proprio a spiegarmi come possano esservi persone razziste o di estrema destra quando vivi in un ambiente volto alla cultura, ai temi sociali e via discorrendo. Ma ci sono, purtroppo. Non lo capisco, ma resta pur sempre innegabile una presa d'atto a riguardo.
Perdonami, tendo a sproloquiare nelle recensioni, ma il fatto che sia il tuo testo a portarmi a farlo, personalmente, lo trovo molto positivo.
Marco è sfrontato e non si rende conto di avere di fronte una persona che si sente in imbarazzo di fronte alle sue affermazioni. Ciò nonostante, Miriam è troppo poco elastica. Se da una parte potrei comprendere la volontà di fargli capire che gli apprezzamenti che le fa non sono ben accetti, dall'altra però non comprendo il rifiutarne anche la semplice amicizia. Sì, poi lui palesemente ci prova/vorrebbe farlo, e di nuovo: se da una parte capirei il rifiuto e la chiusura di lei in virtù del fatto che non è interessata, dall'altra mi chiedo se il motivo per cui ha cotanto timore sia qualcosa che vada oltre al "non essere abituata".
Solo il tempo darà queste risposte.
E' stato un primo capitolo che mi è piaciuto davvero tanto e mi ha incuriosito altrettanto.
Spero di andare avanti presto, anche se sono sempre lentissima nella vita ahahah
Bongi! |