Capitolo drammatico e intenso, dove per la maggior parte del tempo sono stata lì a dire a Miriam 'no, cosa fai, cosa fai!'
Ma andiamo con ordine. Quando Sara rientra in stanza, sfatta e piangente, il primo pensiero è che sia un po' brilla, che le sia andata male con un ragazzo, e che l'alcol stia amplificando le sue emozioni. Non avevo fatto un collegamento con Marco, ma più avanti, quando lo sentiamo vantarsi di essersi portato a letto una ragazza (con fare molto signorile), mi è venuto da chiedermi se si trattasse proprio di Sara. In fondo lei era abbastanza presa... pensavo si trattasse solo di un'infatuazione semplicemente fisica, quelle per cui ti attrae un ragazzo, ma non ne fai una tragedia se la cosa non va in porto. Invece forse era più coinvolta di quanto credessi, o forse lui dopo è stato talmente cafone e odioso da farla sentire umiliata.
Quando Lidia ha cominciato ad attaccare bottone con Miriam mi sono sentita subito in allarme... e facevo bene a non fidarmi! Un volta faccia totale così improvviso... però manco la chiama per nome, ma si rivolge a lei con “bellissima” che, visti i loro contatti precedenti, alle mie orecchie ha un che di minaccioso.
Eppure non riesco a inquadrare bene il suo atteggiamento: se fosse complice di Marco e avesse voluto agghindare Miriam e “pompare” un po' la sua fiducia, per spingerla fra le sue braccia con lo scopo di vederla delusa e umiliata, perché arrabbiarsi a quel modo quando Miriam dice di voler andare proprio da lui? Se lo scopo era quello di farla stare male avrebbe dovuto piuttosto essere felice del successo che stava per ottenere.
Se l'atteggiamento di Lidia era scollegato ai piani di Marco, magari voleva portarsela alla festa per farle qualche brutto scherzo una volta lì, qualcosa che la mettesse in imbarazzo di fronte a tutti. Non so, hai presente Carrie? ^^ E quando ha capito che non avrebbe goduto di tal divertimento, ha dato di matto.
Infine, c'è anche la possibilità che davvero volesse provare a fare amicizia, e che non abbia sopportato di vedersi scaricata. Dà l'idea di una ragazza che vuole essere al centro dell'attenzione, ammirata e un po' temuta, e si aspettava che Miriam fosse tanto grata per i suoi regali da seguirla ovunque obbediente e sottomessa. Qualunque siano le motivazioni dietro al suo comportamento, di lei possiamo dire 'sociopatia portami via!', perché non esiste alcun motivo per essere così astiosa e insultante.
Povera Miriam, per adesso è stata davvero sfortunata nei suoi incontri universitari... e questo suo sentirsi diversa dagli altri, fuori posto, è quello che ha rischiato di metterla ancora di più nei guai; posso capire che desideri inserirsi, fare amicizie, però forzarsi a frequentare persone verso cui l'istinto ti mette in guardia non è la migliore delle strategie. L'esempio di Lidia è lampante. E anche accettare di andare in camera da Marco: ragazza, lascia perdere quel sibarita, puoi trovare di meglio!
Davvero, mi spiace tanto per Miriam, per quanto si senta sfiduciata, isolata, e trovo davvero assurdo che di questi tempi una persona debba sentirsi così per il colore della pelle. È vero che l'Italia forse non può ancora dirsi una società multietnica, che sotto questo aspetto siamo indietro rispetto ad altri paesi europei, ma in un ambiente universitario, tra giovani e persone di cultura, l'etnia proprio non dovrebbe essere un problema. Eppure i pregiudizi ci sono eccome.
Mi piace il moto d'orgoglio di andare da Marco comunque, a chiedere spiegazioni, dimostra che nonostante le insicurezze Miriam è comunque una persona di grande dignità, e nonostante tutto ha coraggio; di grande rettitudine, direi, a differenza di Marco stesso.
Ma veniamo al discussione che ascolta attraverso la porta. Già è brutto scoprire in quel modo il vero volto di Marco, ma rendersi conto che sta venendo assassinato è così sconvolgente che credo ci si senta davvero fuori dalla realtà... ammirevole che si sia preoccupata comunque per lui, e abbia pensato di aiutarlo. Chi poteva esserci con Marco nella stanza? Eh, ci ho pensato un po', ma non sono riuscita a dare una risposta convincente.
Paolo e Carlo erano fuori, quindi sono esclusi. Luca anche, pure se avesse voluto un chiarimento, perché mai Marco avrebbe dovuto farlo entrare nella stanza dopo essere stato aggredito? Daniele non mi sembra il tipo, e poi sembra proprio un delitto passionale, e non mi pare che a Daniele interessi molto chi Marco si portava a letto.
L'assassino potrebbe anche essere una donna, però il modo in cui Marco stava parlando mi pare più quello con cui ci si rivolgerebbe a un altro uomo, piuttosto che a una donna, per quanto in confidenza si possa essere con lei.
Potrebbe l'assassino essere Nicola, supposto fratello/gemello di Marco, quello che ha violentato Luca?
Questo mi parrebbe già più probabile, anzi, già mi vedo un bel rapporto morboso fra i due, fatto di gelosie, malsana co-dipendenza e pessimo modo di trattare gli altri.
Naturalmente esiste la possibilità che l'assassino non si sia ancora visto in scena.
E chi è poi a salvare Miriam dal tentativo di violenza? A istinto direi Paolo, vista l'aggressività e gli orecchini. Se si tratta di lui, spero che questo evento possa essere la base per costruire un nuovo rapporto con Miriam, per parlare e capirsi e mettere da parte i pregiudizi.
Però, devo dire, qui dissento dal pensiero della ragazza: se qualcuno mi salvasse in una situazione del genere, io gli direi “Menalo più forte!” “Rompigli la faccia!”... certo non lo accuserei di essere un mostro, nemmeno se stesse riducendo in poltiglia il delinquente.
Ma va beh, Miriam è una brava ragazza, mentre io sono rancorosa e favore della legge del taglione XD
Un capitolo davvero denso, che ancora una volta mi ha coinvolto molto... non ci si può mai rilassare, con questa storia! Complimenti, come sempre meritatissimi.
Vado a leggere il prossimo capitolo, e spero di riuscire a recensirlo presto. Intanto scusa il papiro, buona scrittura e buon fine settimana :-) |