Ciao!
Prima di tutto volevo rispondere alla tua richiesta sul personaggio di Miriam, visto che per te è molto importante; poi lascerò la recensione vera e propria, ma un altro giorno :-)
Subito la risposta fondamentale: no, non mi sembra stia diventando OOC, e vado a spiegare perché, almeno secondo le mie impressioni.
Nei primi capitoli Miriam è una ragazza apparentemente chiusa, tranquilla, che tende a starsene per conto suo. Forse un po' ingenua, ma non è un'ingenuità dovuta alla poca intelligenza, quanto al non essere abituata ad avere a che fare con le persone, specie con quello di un certo ambiente che le è del tutto estraneo.
Abbiamo capito che ha una bella famiglia da cui ha ricevuto tanto amore, e non ne era mai stata separata, ma abbiamo anche intuito che al di fuori di essa ha avuto delle difficoltà, che ha subito del razzismo, magari non apertamente, ma quello strisciante e subdolo che può far male tanto quanto quello sbattuto in faccia. Questo l'ha portata a chiudersi e ad adottare l'atteggiamento “se tengo giù la testa, se passo inosservata, se sono mite e gentile, allora non mi potrà capita niente di male. Nessuno mi darà fastidio”.
E invece questa sua convinzione viene subito sgretolata, ed è un'escalation: subisce le aggressioni verbali di Paolo, l'atteggiamento ambiguo e pressante di Marco, l'aggressività di Lidia, il tutto senza aver fatto niente per provocarli. E poi ancora peggio: testimone di un delitto, vittima di un tentativo di stupro. E tutto ciò nel giro di pochissimo.
Ora, una persona può reagire in diversi modi a tutto questo: può chiudersi ancora di più, spaventata, e isolarsi... oppure può esplodere. Può pensare 'essere buona e gentile e tenere giù la testa non è servito, mi hanno fatto del male lo stesso, e allora fanculo', e mettere su una corazza di durezza, di ribellione, assumere atteggiamenti nuovi, dimostrarsi più sicura e aggressiva. Ciò non significa che non sia traumatizzata, anzi! È uno dei possibili modi di reagire a un trauma, di difendersi e cercare di guarire. Di base Miriam, benché apparentemente mite, non è mai stata debole, e ora ha incanalato la sua forza in un certo modo; prima la teneva nascosta. Prima non conosceva quell'ambiente universitario-snob e le sue ipocrisie, ora sì e non si farà più colpire, non darà facilmente la sua fiducia a qualcuno, non tollererà che le si manchi di rispetto.
Se posso fare supposizioni, direi che nemmeno quella che stiamo vedendo adesso è la sua versione “più reale” e definitiva, proprio perché sta guarendo da un trauma, e non si trova certo nel momento migliore della sua vita.
Le esperienze ci plasmano, e Miriam è in evoluzione; credo che la sua personalità più vera, quella che le darà equilibrio, debba ancora venire fuori... succederà quando avrà smaltito la rabbia, mantenendo la forza; quando troverà qualcuno che dimostrerà di meritare davvero la sua fiducia, e saprà darle quel senso di sicurezza di cui anche i più tosti di noi hanno bisogno. Allora nascerà un'altra Miriam, più serena e spensierata, e anche quella NON sarà OOC, ma sempre se stessa.
E questo è quello che penso di lei :-) è un personaggio interessante e credo che tu lo stia gestendo bene.
Appena riesco aggiungerò qui la recensione vera e propria, comunque ancora una volta splendido capitolo! (e così anche Nicola è proprio morto! Speravo di no... sia per lui che per Luca, poveraccio! Spero che ci fosse qualche telecamera di sicurezza in funzione, ma vista la fortuna di Luca, mhhh...)
Aggiornamento:
Eccomi, avevo detto che volevo aggiungere qualcosa su Paolo. Mi piace sempre di più questo personaggio, con la sensibilità e anche il coraggio che sta dimostrando, perché ce ne vuole per chiedere scusa, confidarsi e ammettere di aver sbagliato. Ed anche credibile il modo in cui aveva sviluppato quelle idee razziste che in origine non facevano parte della sua mentalità e della sua educazione: aveva sedici anni, era un ragazzino, era in un momento di estrema vulnerabilità… immagino la rabbia, il dolore che provava, il senso di ingiustizia. Si è fatto influenzare e ha incanalato tutto nell’odio verso un’intera etnia, ha indossato i tatuaggi e un aspetto aggressivo come fossero un’armatura, lasciando vedere il vero se stesso solo agli amici; il fatto che si confidi con Miriam è quindi qualcosa di davvero enorme, per me. Tra l’altro è una scena bellissima, da quando lei lo vede giù a barboneggiare, a quando si addormentano.
Il fatto che poi lui le consigli il corso di autodifesa è un pensiero addirittura tenero, e al di là dell’effettiva utilità, è un’ottima valvola di sfogo, un modo per rafforzare la fiducia in se stessi e volendo anche l’opportunità di conoscere persone nuove… sarebbe davvero fantastico se trovasse delle amiche degne di questo nome, e un po’ di spensieratezza. L’idea di Paolo la potrebbe davvero aiutare più del previsto!
In tutto questo mi domando quale sarà la reazione di Paolo, quando il vero colpevole dell’assassinio della persona a lui cara verrà alla luce.
Due parole ancora: povero, povero Luca! Io davvero fossi in lui mi chiederei quale divinità ho fatto così profondamente incazzare! Mi spiace che Nicola sia morto davvero, sia perché lo trovavo un personaggio morbosamente affascinante, sia perché ha così messo ancor più nei guai quel povero ragazzo… inutile dire che sono curiosissima di scoprire come lo trarrai d’impiccio.
E l’entrata in scena di Antonio ha un che di inquietante; farsi trovare così nella stanza di Miriam, e mostrarsi anche scocciato perché ha dovuto aspettare… ma che atteggiamento è? Non depone certo a suo favore, non sembra persona di cui potersi fidare. Fa piacere che si interessi al benessere della sorella e cerchi un modo per aiutarla, ma poteva telefonare a Miriam, chiederle di vedersi e parlare. Facendo così invece sembra un sociopatico! Tuttavia credo non c’entri con la morte di Marco... non di propria mano, almeno.
Ottimo capitolo, come sempre! :-) (Recensione modificata il 09/07/2020 - 10:56 am) |