Recensioni per
Inktober 2019 - Faerie
di NPC_Stories
Rieccomi! |
Ciao! |
Non mi ero accorta del fatto che ci fosse un seguito, ma scoprirlo non ha potuto che farmi piacere! Anche questa shot, così come il suo prequel, mi ha stampato in faccia un sorriso ebete fin dalle prime battute. I personaggi mi piacciono davvero tanto; adoro la loro caratterizzazione. Tra Gylas e Syniel, tuttavia, il primo è diventato sicuramente il mio preferito! Mi fa ridere e mi fa divertire! E poi mi da l'impressione di uno che si caccia spesso nei guai e questo non fa altro che incrementare la mia voglia di leggerne altre delle sue (di)avventure. Tornando poi alla storia di per sè, mi ha fatto ridere tantissimo quando il fauno si presenta con sua "madre" appresso e ti giuro, ci sono cascata anche io perchè credevo davvero che fosse sua madre! L'intero scambio di battute è bellissimo e l'utilizzo dell'onomatopea nei dialoghi di Genevieve è stata una bellissima chicca che ha reso il tutto ancora più divertente! Senza contare Syniel che se ne viene con un "“Si conoscono da due settimane! Dategli tempo, sorella capra!”" che mi ha stesa! Quello che più mi ha fatto ridere, però, è stato il finale, perchè come ti dicevo era convintissima che quella fosse la mamma e sono rimasta davvero sorpresa nello scoprire invece che fosse solo uno stratagemma del fauno per liberarsi di Gylas, divenuto troppo "appiccicoso". E' un qualcosa di così normale, ma che non ti aspetti in un racconto fantasy con fauni, capre parlanti e altre creature simili, quindi mi ha fatto ridere ancora di più! |
Ciao, ben ritrovata! |
Ciao cara e ben ritrovata! |
Ora mi pento di aver saltato questo capitolo la scorsa volta, perchè mi è davvero piaciuto tanto. Mi ha fatto sorridere per tutta la durata della lettura, grazie alla sottile ironia con cui è scritto ma soprattutto alla descrizione clou della storia, quando Gylas esce dall'armadio nudo, poi arriva il monaco e poi Gylas di punto in bianco fa coming out; in pratica esce da un armadio non solo letteralmente, ma anche figurativamente e quando ti rendi conto di questo parallelismo (posso chiamarlo così?), non puoi fare altro che metterti a ridere ancora di più! Comunque, stavo dicendo, il modo in cui ha descritto questa scena, l'atmosfera che la pervade, essa ma anche il resto del capitolo, è la cosa che ho apprezzato di più. A volte, nel tentativo di scrivere qualcosa che faccia ridere, si finisce invece per esagerare con scene banali, battute squallide, cose che comunque non fanno ridere (non riesco a spiegarmi bene perchè al momento mi mancano le parole), ma tu invece, nella semplicità dei dialoghi e delle descrizioni fatte, sei stato capace di presentarmi una scena davanti agli occhi che fa ridere proprio perchè è immersa in un'atmosfera che ti trasmetta allegria e comicità, tanto è vero che non sono nemmeno le frasi di per sè che mi hanno fatto divertire, ma il tono e l'espressione dei personaggi che hai saputo farmi vedere davanti agli occhi. Non che i dialoghi siano fatti male e non hanno comunque contribuito alla comicità del tutto, soprattutto gli ultimi e l'insinuazione da parte di Gyles su come siano correlati il fauno e il suo improvviso coming out che l'ho sinceramente trovata la cosiddetta ciliegina sulla torta. Quindi, in conclusione, anche questo capitolo mi è piaciuto molto. Da un punto di vista tecnico, lo stile è sempre scorrevole, piacevole da leggere e non ho notato refusi. E per quanto riguarda il disegno, anche questa volta è ben fatto e mi piace, soprattutto per come è colorato. Davvero tanti complimenti alla tua amica perchè adoro la tecnica di colorazione che utilizza. Alla prossima, allora, Baci. |
Ciao! Credo che sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo, più che altro perché non conosco l’universo su cui ti muovi in genere e non sapevo neanche di questa raccolta originale. |
Ciao, eccomi per lo scambio del giardino. |
Ti chiedo scusa per essere passata direttamente al secondo capitolo della raccolta, ma confesso di essere stata attratta dalla dicitura "dark fantasy". Le cose dark mi hanno sempre un po' affascinato e quindi eccomi qui. Parto dal disegno: molto bello, molto ben fatto secondo il mio modesto parere, soprattutto i lineamenti della mano che io personalmente ho sempre trovato impossibili da fare, mentre qui sono realizzati davvero bene e rendono perfettamente l'idea di una mano scheletrica come poi viene descritto nel racconto. Altra cosa che ho molto apprezzato è il modo in cui è stato colorato, le sfumature e il velo di blu che ricopre un po' tutto il disegno, non solo la lanterna e la veste, e dà al tutto un senso spettrale che si adatta alla perfezione all'atmosfera della storia. |
Cara Npc, |
Ho un debole per raccolte, antologie, florilegi, sillogi, etc. Mi piacciono, insomma, le collezioni di cose contenute, sia che offrano la varietà di un insieme i cui elementi siano sostanzialmente svincolati o tenuti assieme da legami flebili (di genere letterario, o scelte stilistiche, o checchessia di non sostanziale), sia che si tratti di una serie tematicamente o narrativamente più coerente – à la Dubliners, per intenderci. Credo che, alla fine della fiera, il racconto breve o brevissimo, ed in una certa misura anche la novella, siano il terreno ideale per testare la destrezza di una penna o, nel caso del lettore, per apprezzarla. Inutile dire che, in questa tua, la destrezza della tua penna si palesa con delicata finezza, nella struttura e nel racconto essenziale, sviluppando il filo narrativo comico con grande garbo e centrando il bersaglio.
Questo tuo progetto, al di là dell’allentante prospettiva della varietas (confesso che la presenza di racconti comici in indice mi è saltata subito all’occhio ed è stata un canto di sirena!), offre anche l’attrattiva dell’essere concepito come una raccolta illustrata – e la complementarietà o coordinazione tra immagini e parole merita un apprezzamento indipendente, a priori. A proposito, ti prego di riferire i miei complimenti anche all’artista, sinora per l’indice graziosissimo e per l’illustrazione dello zampone di fauno che spunta dall’armadio. Il tutto – testo, illustrazioni, e la loro coordinazione – è molto curato e ben messo assieme, un piacere a leggersi e a vedersi.
Scoprendo le carte in tavola, devo confessare che io ed il fantasy ci siamo sempre annusati da lontano e ringhiando, con rarissime eccezioni. Credo di essere uno dei pochissimi casi umani che hanno letto Beowulf: The Monster and the Critics prima del Signore degli Anelli, per intenderci. Che poi il Signore degli Anelli mi sia risultato indigesto, ma abbia amato alla follia Il Silmarillion, è un’altra storia – che però dà un’idea di come i miei gusti in fatto di fantasy siano assolutamente schizoidi. Però, ogni tanto ci riprovo e, qualche volta, mi imbatto in piacevolissime sorprese, come in questo caso. Pur nella mia immensa ignoranza del genere, forse in virtù della qualificazione di “fantasy generico” di questo primo racconto e sicuramente in ragione delle tue scelte autoriali, ho immensamente apprezzato e riso di gusto, con una di quelle grasse risate di pancia, al tuo ribaltamento del topos lewisiano del mondo nell’armadio. Il sostituire a figure e metafore cristologiche ed al viaggio salvifico, il fauno eponimo che, con tutti gli attributi del caso, comunque porti il giovane esploratore a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé (!), è stata una scelta brillante ed assolutamente esilarante. Hai saputo strumentalizzare al meglio in chiave comica le aspettative del genere, di quelle riconoscibili anche agli illetterati come me. Chapeau!
Questo tuo fantasy arguto, ben concepito, ben scritto e ben strutturato, mi piace, mi piace proprio tanto! |
Ed eccomi qui per lo scambio del giardino. |
Ciao! Eccomi tornata dalla tua raccolta, che racchiude molte storie diversissime tra loro, sia come contesto che come atmosfere. Questa storia in particolare, pur nella sua semplicità, mi ha davvero rapita! Sei riuscita a trasmettere un senso di inquietudine, fascino e mistero sin dalle prime righe, nella descrizione del luogo in cui il giovane protagonista si è perso. Si percepisce subito tutta l'angoscia, la paura di questo bambino che non riesce più a trovare la strada di casa, per quanto cerchi di trovare punti si riferimento. E proprio quando ormai la disperazione lo assale, ecco arrivare in suo soccorso una misteriosa creatura. Ho adorato la descrizione che me hai fornito, sono riuscita a figurarmela perfettamente, nonostante si presenti come sfuggente (aggiungo inoltre, che il disegno della tua amica è bellissimo e rende alla perfezione! Complimenti!). Mi è venuto da sorridere ad immaginarmi questo povero bambino che giustamente ha difficoltà a comprendere un tipo di linguaggio cosi antiquato e lontano dal suo XD l'Eremita per sua fortuna non sembra intenzionato a fargli del male (per ora) e lo conduce sano e salvo a casa. Così, il nostro protagonista ha rischiato davvero di morire e si trovava al confine col mondo dei vivi, davvero inquietante e suggestiva come cosa! Molto bella anche la scena conclusiva, con l'Eremita che riprende il cammino, stavolta con una luce in più nella sua lanterna: perciò, se ho capito bene, quelle luci sono le vite dei viandanti che ha soccorso e che gli vengono offerte in cambio di aiuto? Beh, d'altronde, come spesso accade quando ci sono di mezzo creature soprannaturali e fatate, bisogna sempre stare molto attenti a non lasciarsi trarre in inganno! Complimenti, questo racconto mi è piaciuto moltissimo!! Alla prossima! |
Ciao, eccomi qui a ritornare con piacere su questa raccolta! ^^ |
Ciao Npc! |