Recensioni per
Notti agitate
di Chevalier1

Questa storia ha ottenuto 107 recensioni.
Positive : 107
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/06/23, ore 20:54

Il confronto di Oscar con entrambi i genitori era necessario - ognuno col suo stile - ed è bene che entrambi rispettino le sue scelte e la donna che è diventata.

Recensore Master
01/06/23, ore 15:32

Carissima, questa, più che una "notte agitata", è una serata agitatissima, almeno per Girodelle, dato il colloquio delicatissimo, direi da cardiopalma per Girodelle, che egli intrattiene col Generale: che, in effetti, è d'uopo, nelle famiglie nobili, che sia il padre a dare il placet al matrimonio della figlia, ma Oscar è, per condizione, carattere, educazione, e ora anche per età, una donna sui generis: sì, indubbiamente una nobildonna nubile, ma anche, soprattutto, una donna che ha passato la trentina e che ha sempre deciso per sé in piena autonomia, né potrebbe farlo diversamente per la scelta del compagno di vita.
Ho apprezzato del tuo capitolo la profonda verità che traspare dalla caratterizzazione del figlio del Generale Bouillet: in effetti, di tipi così, eredi magari di una gloriosa e plurisecolare tradizione familiare, e a essi sospinti a viva forza, ma incapaci per indole e talenti (o mancanza di talenti) a marciare spediti lungo la strada tracciata dai genitori, questi individui si incistano nelle pieghe del sistema, le fanno incancrenire, esercitando il loro piccolo potere con protervia, ostacolando chi ha le energie e le risorse per fare. Ancora di più spicca dunque la determinazione di Oscar nel finale di questo tuo episodio: nelle ultime righe del capitolo, infatti, ella, benché si veda pallida - anzi, come ben dici, diafana, come un fantasma, il fantasma del Comandante sempre sicuro di sé che era stata -, sfiduciata e dimessa, non ha alcuna intenzione di abdicare da quel coraggio e da quella determinazione che sono sempre stati la sua cifra identificativa. Bello, mi piace molto.
A presto, e grazie,
d

Recensore Junior
29/05/23, ore 12:52

È unanime ormai l’idea che il generale, ad un certo punto, ha iniziato a preoccuparsi seriamente per l’incolumità di Oscar. Suonerebbe perfino strano se non fosse che ricordiamo ancora con quanta tronfia sicumera aveva affrontato la circostanza del duello con il Duca di Germaine. A dire il vero c’era stata una certa forma di ambivalenza, forse un difetto di sceneggiatura, in quanto, da un lato si era rimproverato ad Oscar di mettersi contro un nobile talmente potente che nemmeno il Re poteva toccarlo (almeno così si era detto nell’anime e noi ci chiedemmo chi era davvero colui che sembrava addirittura poter passare sopra gli editti e le punizioni reali), dall’altro la preparazione al duello sembrava essere avvenuta in un clima di piena rilassatezza, se non addirittura con una leggerezza di spirito fuori da ogni possibile contesto.
Tu, a dire il vero, hai inserito un elemento di maggiore verosimiglianza considerando che una parte della rabbia del generale si era scaricata sul povero Girodelle che aveva fatto da padrino ad Oscar, reo di non aver sorvegliato abbastanza sulla correttezza del duello, consentendo che il Duca potesse beneficiare dello sporco trucco dell’abbagliamento, per fortuna non andato a buon fine. In quel caso, la fortuna di Oscar è stata addirittura sfacciata.
Adesso, un Girodelle temprato da un severissimo campo di addestramento riappare, ma con fare evanescente e, come osserva Oscar appare quasi ridicolo che, dopo un’ora di attesa se la dia a gambe non appena se la trova presente. Originale l’idea di prendere dal manga la scena di una Oscar legata al palo ed insidiata dai soldati della compagnia, usandola come immagine di un incubo ricorrente del Generale che non solo teme per la vita di Oscar, ma soprattutto per la sua integrità fisica che adesso percepisce proprio nella fragilità potenziale del suo essere donna e delle improprie attenzioni cui può essere soggetta, dopo aver passato una vita a negare la possibilità di quelle circostanze, usando pronomi, sostantivi ed aggettivi tutti rigorosamente maschili. Un tentativo di resipiscenza tardivo e forse dettato dall’età che avanza. Si dice che col passare degli anni si finisca per diventare più ansiosi, più inclini alla commozione e talora perfino un po’ più frignoni, forse perché un mondo che è andato avanti correndo assai più di quanto consentano le nostre gambe inizia a farci seriamente paura.
La tua prosa, come sempre, mantiene la sua ben nota eleganza e la sua cifra stilistica costante, senza mai una flessione, mantenendo una perfetta coerenza narrativa. Per quanto queste notti bianche siano autonome ed autoconclusive, nessuna veramente potrebbe stare senza l’altra.

Recensore Master
29/05/23, ore 11:18

Ciao Chevalier, un altro passaggio intenso quello che ci hai appena proposto, nel quale vediamo due anime che si interrogano, a diverso titolo, di quanto compiuto e vissuto fino a quel momento.
Impattante la prima parte dove il Generale vive sulla sua pelle un incubo che assume contorni sempre più reali. Evidentemente il timore che Oscar, con la sua decisione, abbia potuto compiere un passo falso, andando, lei ufficiale ma comunque donna, a comandare quel reparto di diseredati, non può lasciare il suo animo tranquillo. Sta riconsiderando il suo operato di padre, che ha fondato tutto sulla decisione di far diventare la sua ultimogenita quel maschio che avrebbe dovuto sostenere l’onore del casato. Forse, secondo lui, non è troppo tardi per rimediare e trarre in salvo, senza sminuirne e svilirne la personalità, sua figlia, visto anche i tempi che corrono e che stanno diventando un crogliolo di scontento che potrebbe trasformarsi persino in azioni violente da parte della popolazione oppressa dal mondo della nobiltà. E la visita di Girodelle, il quale viene a proporsi come eventuale marito di sua figlia, sembrerebbe togliergli le castagne dal fuoco: dopo averlo ascoltato, però, quello che preme al generale è il desiderio che il conte non voglia snaturare quella che è la vera essenza di Oscar, dato il suo passato e il suo vissuto, che non possono e non devono venire cancellati, sopratttutto tenendo conto di quanti sacrifici siano costati a quella giovane che si era dimostrata forte e decisa persino più di molti uomini da lui conosciuti e, certamente, più di colui che gli stava di fronte e che pensava, erroneamente, avesse già stabilito dei contatti con Oscar e che, per questo motivo, lei avesse preso la decisione di lasciare la guardia reale. L’unione fra i due casati sarebbe pertanto la soluzione ottimale, ma tutto deve dipendere da sua figlia, e apprezzo in questo frangente che il generale decida di non porre alcuna ingerenza da parte sua affinché il piano ventilato da Girodelle possa andare in porto, ben sapendo che così dal suo cuore si leverebbe il peso che lo opprime nel sapere le difficoltà tangibili che la figlia potrebbe incontrare. Un leggero fastidio, non mostrato a Girodelle, l’aver saputo per vie traverse, e quindi pettegolezzi, le acque burrascose in cui si troverebbe a navigare Oscar con i nuovi soldati che non vogliono sottostare al suo comando essendo lei una donna e per giunta nobile. I due si congedano con l’intento ognuno di parlare ad Oscar nel modo e con le parole appropriati.
Intanto Oscar, nel rientrare a casa dopo una giornata per lei campale, vista l’insubordinazione dei suoi soldati ad un suo ordine, sta mettendosi ancora una volta in discussione. Viene salutata di sfuggita da Girodelle, che si sorprende di trovare in casa sua, chiedendo alla governante cosa fosse venuto a fare, e quest’ultima, per l’affetto che da sempre la lega a colei che considera la sua bambina, svela il motivo della visita avendo captato parte della conversazione che aveva intrattenuto con il generale. Davvero per Oscar sembra che il mondo possa capovolgersi, se mai suo padre dovesse accettare una simile proposta, che definirebbe il fallimento della vita di entrambi, poiché dimostrerebbe che, nonostante l’impegno profuso, le aspettative del padre siano state deluse, e quello che lui le offre sia un alibi per fuggire, in maniera onorevole, da un compito che non crede in grado lei possa ricoprire vincendo i timori e i pregiudizi di tutti. Ma Oscar è cocciuta e non si è mai arresa di fronte a qualsivoglia difficoltà e non lo farà neanche e soprattutto in questa occasione dove viene messa in discussione la globalità della sua persona.
Con profondità continui ad addentrarti nei meandri delle menti e dei sentimenti dei vari personaggi.
Complimenti ancora e buon inizio di settimana!

Recensore Master
28/05/23, ore 21:41

La povera Oscar sta vedendo cadere a pezzi la sua vita: anche il generale (che in questa storia però mi piace perché dimostra di rispettarla) sta contribuendo a demolire tutte le sue certezze.

Recensore Junior
28/05/23, ore 20:31

Bello anche questo capitolo: attenendoti alla storia che conosciamo fornisci ogni volta missing moments di gran bella fattura permetti di addentrarci nelle notti insonni dei protagonisti visitati dall'inconscio che parla loro attraverso sogni (o incubi). Grazie e a presto!

Recensore Junior
26/05/23, ore 14:09
Cap. 11:

Cara Chevalier, mi sono presa del tempo oggi per fare un meraviglioso binge reading degli ultimi quattro capitoli pubblicati. Che dire? Hai una eleganza non solo di stile ma di pensiero che mi lascia un po’ spaesata nel recensire, dato non saprei bene come dirti quanto io abbia ammirato ogni singolo tema trattato… con questa sensibilità e dolcezza che caratterizza la tua scrittura sin dal primo capitolo. È difficile. Non è semplice mantenere questa grazia di cui parlo, senza mai essere troppo o troppo poco.
La cerimonia della spilla, in particolare, forse meglio esprime tutto ciò. È stato meraviglioso.
Grazie, grazie per l’originalità che continui a portare con le tue notti insonni!

Recensore Master
21/05/23, ore 11:13
Cap. 11:

Molto d’effetto questo nuovo passaggio, che ci mette al corrente di una pratica barbara per saggiare il coraggio di coloro a cui venivano affidati incarichi di comando, e a cui anche Oscar era stata sottoposta quando doveva essere nominata quale nuovo Comandante delle Guardie reali.
Mi è piaciuto come sei stata in grado di farci pervenire questo segreto custodito gelosamente entro il cuore di Oscar, la quale, visto il nuovo appuntamento che l’avrebbe vista diventare a tutti gli effetti Comandante dei Soldati della guardia metropolitana di Parigi, avrebbe dovuto sottoporsi nuovamente alla cerimonia di gala che si sarebbe tenuta la sera stessa. Un peso ulteriore sul cuore e nella mente che rievocava quanto già vissuto in quel tempo lontano. Ma, prima di questo appuntamento, sarebbe stato bene affrontare un altro ostacolo, forse ancora più ostico: suo padre che certamente avrebbe voluto sapere la motivazione delle sue ultime nonché discutibili scelte e che sicuramente lo avevano impensierito ed angustiato. Il discorso fra padre e figlia si svolge nella più completa informalità, senza insistenze da parte del genitore per scoprire il perché: gli è bastato, per il momento, sapere per bocca di suo figlio, come ostinatamente continua a chiamare Oscar rivolgendosi sempre al maschile, che l’onore e la dignità del casato non siano minimamente stati intaccati per colpa sua. Al generale Jarjayes sembra bastare la parola di suo figlio, dato che lo conosce ed è lui che ne ha temprato carattere e indole. Oscar, però, nell’attesa che si compia quella cerimonia, per alleggerirsi la mente decide di visitare il suo prossimo comando con un giorno di anticipo, non pensando minimamente che in quel luogo avrebbe trovato chi da un mese non vedeva e sentiva. Invece, eccolo lì, in mezzo agli altri soldati, perfetto nella sua uniforme da soldato semplice, provocando in Oscar un moto di stupore, che spera nessuno abbia intravisto, e che la turba e la inquieta al contempo, pur senza comprendere le ragioni di questo suo stato d’animo.
Ma il grande momento è giunto e padre e figlia nella carrozza parlano del più e del meno, sapendo entrambi cosa sarebbe accaduto con la “cerimonia della spilla” appuntata sul petto dei nuovi sottoposti.
Ci hai restituito pienamente tutte le sensazioni provate da Oscar in quella lontana cerimonia, che le avevano lasciato, non tanto il dolore fisico, che l’atto in sé recava e che avrebbe dovuto dimostrare agli astanti di che tempra fosse dotato il nuovo incaricato, quanto il disgusto di quell’indugiare su di lei, in maniera lasciva, che però non era stata intercettata dallo sguardo di nessuno, delle mani del Generale Bouillè. Solo il pensiero che potesse verificarsi ancora una situazione del genere aveva messo in allarme sia Oscar che il padre, il quale sapeva dell’esistenza di quella pratica, anche se nei reggimenti da lui comandati non veniva favorita, anzi scoraggiata, poiché secondo lui il coraggio doveva essere messo in mostra in ben altri modi, su un campo di battaglia quando effettivamente vi era l’occorrenza.
Fortunatamente l’apposizione della spilla passa dal Generale Bouillè a De Chateaubriand che, senza indulgere oltre, fissa la spilla sul mantello dando così piena solennità e autorevolezza alla cerimonia stessa.
La serata si conclude e padre e figlia tornano a casa che quasi albeggia, ma l’incontro di sguardi che si sono scambiati in carrozza è carico di parole mute che però sono state ben comprese sia dall’uno che dall’altra.
Ripensando alla serata Oscar, per uno strano percorso della mente, è tornata a pensare ad André e al gesto inconsulto perpetrato ai suoi danni, e che li aveva catapultati in un baratro di silenzi e incomprensioni, ma che pur trattandosi di una aggressione non aveva nulla a che vedere con quella che invece avvertiva come tale e che aveva subito per mano di Bouillè. Solo in quegli istanti ha capito che, con il tempo, sarebbe stata in grado di perdonare quel gesto insensato ma che era stato profondamente differente da quello subito dal viscido generale poiché diverse erano le motivazioni di fondo.
Fatta questa considerazione, forse dopo molte notti insonni, sarebbe riuscita a prendere finalmente sonno; chi invece si sarebbe macerato nel dubbio e nel dolore per quello che aveva intravisto nello sguardo di Oscar è il generale, al quale una spina si era conficcata più profondamente nel cuore sapendo quanto aveva dovuto subire e soffrire Oscar.
Lettura davvero interessante resa ancora più coinvolgente grazie alla tua scrittura che regala un concerto di particolari riportando in pienezza tutta la serie di emozioni vissute dai protagonisti. Un caro saluto.

Recensore Junior
20/05/23, ore 21:36
Cap. 11:

Davvero, Chevalier, ho letto con estremo interesse quest'ultimo capitolo. La mia impressone è che nel descrivere questa dolorosa e umiliante vicenda subita da Oscar, nessuna parola, aggettivo o verbo sia fuori posto. Non c'è assolutamente alcun elemento che stoni nella costruzione di questo spiacevole episodio, una prova difficile che hai affrontato con sobrietà e, in un certo senso rigore. Rigore che pervade le (poche) parole tra Oscar e suo
padre, rigore di Oscar nel rievocare quella brutta storia di abuso, rigore nel comunicarla al padre in un unico, dolente sguardo. Le ultime riflessioni di Oscar, e il suo pensiero rivolto ad André aprono a un qualcosa che non è ancora allentamento della tensione, ma almeno alla consapevolezza di aver sofferto per mano sua da lui qualcosa di infinitamente meno penoso e umiliante di quello che aveva subito durante quell'aberrante pratica. In virtù di ciò e anche grazie al fatto che quello scempio non si è ripetuto l'aspetta questa volta una notte non completamente insonne. Per tutte queste cose ti dico grazie e ti faccio di nuovo i complimenti.

Recensore Junior
20/05/23, ore 19:26
Cap. 11:

Sono proprio belle queste notti agitate. Con questa mettiamo un altro tassello insieme in cui il Generale si rivela ambivalente; a tratti si fa protettivo in modo perfino inusitato. Non ha ovviamente digerito il passaggio di Oscar alla Guardia di Parigi, tanto che Oscar stessa sente di doverlo rassicurare che quel suo passaggio non è nato come un provvedimento punitivo nei suoi confronti e questo sembra essergli di conforto tutto sommato. Sul resto non posso che concordare con quanto già espresso dalle altre gentilissime lettrici.
Amo molto la scorrevolezza della tua prosa che per quanto sia asciutta e priva di fronzoli, non perde mai di efficacia e di intensità emotiva. Il tratto emotivo e sentimentale non indulge assolutamente a barocchismi di sorta, ma questo ne fa un ulteriore punto di forza di tutta la raccolta e ben si adatta al carattere dei protagonisti.
La barbarie tutta moderna di certe pratiche militari ci lascia ancora oggi sgomenti, ma non privi di meraviglia perché di meravigliarsi e provare costernazione non si deve mai smettere. Non è peregrino supporre che anche al tempo di Oscar ci fossero riti di passaggio e di iniziazione che avessero ancora del tribale. Ogni epoca ha avuto, come sempre le sue manie ed i suoi riti: quelli di cui non vorremmo mai sentire parlare.

Recensore Veterano
20/05/23, ore 18:56
Cap. 11:

Bel capitolo con i soprusi militari spiegati bene . Il generale che in qualche modo si redime e vorrebbe difendere " il figlio" da tutto questo, oscarche ripensa all abuso di bulle, ma alla fine il cuore è la mente tornano ad un uomo meraviglioso che è il suo André

Recensore Master
20/05/23, ore 13:12
Cap. 11:

Non conoscevo questa pratica, è davvero barbara! Povera Oscar.. ma almeno ha dimostrato una grande forza d'animo. Viva il generale Jarjeays, in questa storia mi piace assai!

Recensore Master
20/05/23, ore 12:00
Cap. 11:

Variazione sul tema, davvero intelligente e arguta, del colloquio fra padre e figlia, anzi, fra padre e figliO (dato che il Generale si ostina a usare il maschile, quando parla di e con Oscar), con un tocco di "what if" molto interessante. Infatti, soffermandoti sulla cerimonia della spilla, e sugli abusi a essa connessi, trovi modo di delineare ancora meglio alcuni personaggi, mettendone in luce i caratteri peculiari: la viscida protervia di Bouillé; l'estrema correttezza di De Chateaubriand; il ritegno di Oscar, che nemmeno si sogna di affrontare certi argomenti e fare certe confessioni (sentite forse come indebite, o come manifestazioni di debolezza femminile che il padre non potrebbe mai accettare) di fronte al Generale; infine, il giusto sdegno di padre, in primis, e poi di uomo, e il successivo colpo di genio del Generale. Ma, soprattutto, soffermandoti sulla cerimonia della spilla, dai modo a Oscar di riflettere sulle due aggressioni subite, nel corso degli anni, a danno della sua fisicità: quella di André e quella, assai più viscida e meno giustificabile, del Generale Bouillet; e così riesci a metterci sotto gli occhi la giusta riabilitazione di André che avviene nel cuore di Oscar: un tassellino in più verso la consapevolezza di sé come donna e dei suoi sentimenti. Chapeau!

Recensore Master
15/05/23, ore 10:47
Cap. 10:

Carissima,
una "notte agitata" sui generis, questa, che ci propone un dialogo preliminare all'insediamento di Oscar nel nuovo incarico di Comandante dei Soldati della Guardia metropolitana. Mi piace molto questo generale de Chateaubriand, una figura credibile, che potrebbe coerentemente trovarsi nell'anime, con la sua onestà, mentre rievoca la prova cui ha sottoposto Oscar, e mentre ammette di essere stato inutilmente e scioccamente superbo. E che tenerezza questa Oscar che rifiuta l'offerta di bere insieme al Generale, ammettendo che "nell’ultimo periodo (si è) concessa più di uno strappo ed è ora che torni nei ranghi". Questa storia mi ha pian piano coinvolto, e ora sono molto curiosa di vedere il seguito. Un saluto e complimenti per l'inventiva.
D

Recensore Master
14/05/23, ore 21:17
Cap. 10:

Un capitolo veramente interessante e che copre un momento cui nessuno ha potuto assistere, poiché a quanto mi ricordi, appena tornata dalla Normandia ritroviamo Oscar in caserma dove incrocia uno sguardo che mai si sarebbe aspettata di ritrovare in quel luogo.
Così, tutto acquisisce maggior rotondità, e trovo che sia perfettamente in linea con il carattere di Oscar volersi informare su chi e cosa sarebbe andata a comandare, senza chiedere alcun favoritismo, ma solo notizie e nozioni utili per meglio poter svolgere il nuovo incarico, continuando a dare il meglio di se stessa come aveva sempre fatto come comandante delle guardie reali. In fondo si trattava sempre di un corpo militare e, per la mentalità con cui era cresciuta Oscar, l’onore e il rispetto era dovuto in qualsiasi corpo fosse stata destinata. Poco importava, a conti fatti, che i soldati che sarebbero diventati i suoi uomini non facessero parte della nobiltà: per lei era importante cercare di capire come potersi muovere per ottenere il miglior risultato per lei, per gli uomini, per il corpo militare.
L’incontro con il Generale De Chateaubriand è stato all’insegna della colloquialità, anche perché i due si erano conosciuti ed ognuno aveva piena stima dell’altro. Al suo arrivo presso la scuola militare Oscar si era sentita giustamente, e nuovamente, come sotto esame, anche se quello era solo un passaggio neanche dovuto ma desiderato, forse per parlare fuori dai denti con qualcuno che sapeva chi fosse e non facesse considerazioni sul suo status.
Ho apprezzato l’apertura di questo giovane generale che nel rivolgersi ad Oscar non le fa una paternale e non lesina di farle presente che l’incarico assegnatole non sarà per nulla una passeggiata, ma sapendo di che pasta lei sia fatta incontrerà certamente delle difficoltà ma tutte pienamente da lei superabili grazie al suo carattere, al suo valore e alla dedizione che ha sempre dedicato al suo essere un militare.
Consigli e suggerimenti quanto mai graditi da Oscar, la quale sicuramente farà tesoro di ogni minima parola per cercare di essere la persona giusta nel posto giusto al momento giusto, tentando di entrare in empatia con quel gruppo di militari mal pagati e per nulla considerati, ma che portavano comunque a compimento il loro lavoro.
Unico rammarico del generale è che non ci siamo mai state persone del valore di Oscar anche in posti periferici, come quello che si accingeva a raggiungere, e che mai sarebbero arrivati al basso livello in cui si trovavano se le alte sfere fossero state più illuminate e lungimiranti da selezionare meglio la classe dirigente, in modo da non creare un divario così evidente tra i soldati tutti.
Uscita dall’ufficio del generale, che di fatto le ha augurato un buon lavoro, Oscar non poteva non sentirsi leggermente frastornata dal fatto che ci fosse qualcuno così alto in grado da avere tanta stima in lei sicuro a priori del suo operato futuro. Una ulteriore pressione a cui si è sentita sottoposta, anche perché in capo ad un paio di giorni, effettivamente, avrebbe dato una nuova svolta alla sua vita e André non sarebbe stato con lei, anche se il pensiero di lui, dati i rapporti, non avrebbe dovuto più riguardarla. Una sensazione di vuoto e di freddo, però, nonostante tutto, si è impadronita di lei che passerà, così, l’ennesima notte agitata.
Un caro saluto.