Recensioni per
Notti agitate
di Chevalier1

Questa storia ha ottenuto 107 recensioni.
Positive : 107
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/02/23, ore 10:44
Cap. 4:

Quanto è intenso e articolato, cara Chevalier, questo passaggio di una delle tante notti agitate che ci stai raccontando.
Siamo entrati senza sforzo nella mente di Oscar, la quale ora è accudita a casa sua, dopo quanto accaduto nel tentativo di salvare la principessa Maria Antonietta da morte certa, a causa di quel cavallo imbizzarritosi per chissà quali motivi e che lei non era stata in grado di dominare. I suoi pensieri sono confusi dal forte dolore che sta provando, per le cure che il dottor Lassonne sta apportando al suo braccio martoriato dal ramo conficcatosi nel muscolo per via della caduta. Il dolore, però, pur essendo molto ben presente, le fa sentire che tutte le persone accanto sono lì per lei, ma in particolare André, il quale è seduto vicino a lei e, trattenendo la sua mano destra, sta cercando di infonderle forza e coraggio. André è lì vicino e soprattutto è vivo: non si sarebbe mai data pace se gli fosse accaduto qualcosa. Lui è la persona che più la conosce, insieme si sono sempre supportati e il saperlo vivo, pur se anche lui ferito, è una grande consolazione che dona all’animo quella serenità che temeva di aver perduto. Rammenta confusamente anche la presenza del Conte di Fersen che, come lei, aveva chiesto al re di non colpevolizzare André, per qualcosa che non era a lui ascrivibile, offrendosi entrambi di prendere il suo posto qualora il re fosse stato irremovibile dalla sua decisione di mettere a morte colui che, con il suo comportamento, aveva messo a repentaglio l’incolumità della principessa.
Anche suo padre le è stato vicino in questa prova nella quale, ancora una volta, doveva mettere in scena il suo coraggio, come fa un buon soldato. Ma quando il medico non ravvisa danni permanenti persino lo sguardo del padre si ammorbidisce, rilassandosi, perché il suo erede è vivo e si è comportato come il suo grado e posizione esigono.
La confusione continua con riflessioni che giungono ad ondate, pensando alla poca riflessività della principessa, che sarà futura regina di Francia; al re Luigi XV che non avrebbe esitato a mandare a morte un innocente, solo perché servitore, anche se non aveva colpa alcuna per quanto era accaduto. Pensieri che si susseguono e si trasformano in preghiera affinché a lei mai debba toccare di dover uccidere qualcuno solo per aver ricevuto degli ordini superiori.
Oscar in questi momenti apprezza l’appoggio incondizionato di Nanny che la cura con la dolcezza di sempre, facendole comprendere che anche lei sia lì solo per lei: a loro due basta scambiarsi uno sguardo che parla più di mille parole. Ma quello che conferisce quiete al cuore di Oscar è l’accorgersi che non sia mai rimasta sola e che André, anche se malconcio, pur non dandolo a vedere, le avesse trasferito una parte della sua forza e del suo calore e, rimanendole accanto, fino a sincerarsi della sua condizione, le avesse sussurrato parole per lei incomprensibili, ma che avevano come fondamento la promessa, fatta da parte di André che, se mai fosse capitato, nel corso della loro vita, avrebbe messo senza indugio a repentaglio la sua per salvare quella di lei, proprio come lei stessa aveva fatto nei suoi confronti senza pensare alle possibili conseguenze.
Davvero molto intenso questo passaggio, uno dei più sentiti, che ho apprezzato particolarmente, anche perché, in questo frangente ad Oscar sono arrivate delle sensazioni che l’hanno portata a riflettere sul modo e sul mondo in cui vive, osservando quanta sia la distanza fra la nobiltà e il popolo, identificato nella persona di André, che non viene minimamente tenuto in considerazione per il solo fatto di appartenere ad un rango che li fa sentire diversi, creando di fatto un baratro difficilmente colmabile.
Complimenti e a rileggerti prossimamente! Un caro saluto.

Recensore Master
26/02/23, ore 18:11
Cap. 4:

Questa "Notte Agitata" (e Oscar ha ben donde di esserlo) mi è tanto piaciuta: non solo per come ripercorri i momenti in cui Oscar è stata soccorsa e medicata dopo l'incidente a cavallo della Delfina, ma anche perché hai avuto modo di presentarla attraverso uno dei tratti che meglio la caratterizzano, anche nello stravolgimento della percezione dovuto al dolore: la lucidità, quella con cui capisce che, benché sia cresciuta con André, condividendo tutto con lui, per il mondo loro due non sono e non saranno mai uguali. E questo è davvero, davvero doloroso, quanto e forse più della ferita al braccio. Sempre di conforto, e presentata con una delicatezza che ti elogio, la figura di Nanny.
Un saluto caro,
d

Recensore Master
26/02/23, ore 16:49
Cap. 4:

Il momento in cui è nato l'amore di André per Oscar.. lei dimostra una forza inimmaginabile per una ragazza tanto giovane: è André a dargliela.

Recensore Master
23/02/23, ore 09:26

Caro Chevalier1,
finalmente arriviamo alla "notte agitata" che tutti avremmo voluto vedere, quella di André prima della mattinata del confronto decisivo con Oscar.
Come dice lei stessa una volta indossata l'uniforme bianca da capitano delle Guardie Reali, "non lo faccio per voi, padre, né per nessun altro": lo fa per se stessa, solo per se stessa, per senso del dovere, dell'onore, per tenere fede alla missione cui è stata votata, e forse anche perché ha compreso, in nuce, quello che dirà al padre nell'episodio 30, durante il colloquio in biblioteca: che quella scelta di vita, per quanto inusuale, le apre prospettive, sebbene ardue, ben più ampie di quelle concesse a una donna, a qualsiasi donna, del suo tempo. E André questo lo capisce, come gli fai riflettere tu: e accetta ogni scelta di Oscar, anche se questa dovesse rivelarsi tale da escluderlo; perché il bene sincero e l'amore vogliono solo il bene e la libertà di scelta della persona amata. E, come sottolinei tu in questo racconto delle riflessioni concepite durante una veglia notturna, André ama Oscar comunque, quale che siano le scelte che fa: un grande insegnamento di quel rispetto che è consustanziale all'amore. Un saluto caro e a presto,
d

Recensore Junior
20/02/23, ore 00:49

Quello che in generale si rimprovera a chi scrive di André all'età di 15-16 anni, anche in altre novelle è che egli ragiona come un uomo fatto e per giunta come un uomo moderno piuttosto che come un uomo del xviii secolo. Tuttavia si potrebbe obiettare che nel xviii secolo si doveva crescere abbastanza presto e che, di certo, la storia di Oscar, checché se ne dica, va ben oltre il secolo in cui è stata collocata.

Recensore Junior
20/02/23, ore 00:43

Il gancio con l'episodio di Lupin III ti offre lo spunto di immaginare un dialogo immaginario con la madre, sotto il suo ritratto, molto bello. Quello sguardo che Oscar aveva lanciato al quadro che effigiava la giovane contessa Marguerite, sembrava buttato lì, a caso, ma tu ne hai fatto un bel monologo ben introdotto da tutto quanto precedeva. La paura di fallire è l'enormita del compito che ci attende è caratteristica dei temperamenti riflessivi e profondi e da Oscar non ci saremmo attesi nulla di diverso.

Recensore Junior
20/02/23, ore 00:28
Cap. 1:

Da un evento casuale nasce una rivelazione potenzialmente deflagrante che tuttavia per Oscar non è uno sconvolgimento. La questione le si pone ed ovviamente benissimo fai a porla secondo quelle cose semplici e quelle evidenti apparenze che sono del tutto in linea con la mente una bambina di soli 5 anni, se non fosse che ovviamente il narratore onnisciente ci mette del suo, e meno male, perché il lettore ha comunque bisogno di riflessione e di continuare a vedere la faccenda dal suo punto di vista.

Recensore Junior
19/02/23, ore 15:58

Andrè in questo capitolo ci insegna non solo cosa significa ‘ liberté ‘ ma anche anche cosa significa amare e voler amare incondizionatamente.
Hai espresso egregiamente non solo i pensieri ma anche gli ideali di un (ai tempi) quindicenne che tra l’altro sono e saranno le fondamenta del rapporto tra lui ed Oscar. Aspetto i prossimi aggiornamenti! ❤️
(Recensione modificata il 19/02/2023 - 03:59 pm)

Recensore Master
19/02/23, ore 11:43

Ben ritrovata Chevalier con le notte agitate dei Nostri.
Ho apprezzato il lento ma inesorabile lavorio interiore che subisce André nel buio della sua stanza, mentre Oscar sta per prendere la decisione che influenzerà l’intero corso della sua vita. Lui è stato fortunato ad essere capitato in quella famiglia, nella quale è stato accolto, ricevendo la miglior istruzione possibile, per non far sfigurare il figlio di quell’importante casato, e ha quindi un debito di riconoscenza verso coloro che lo hanno affiancato ad Oscar, della quale ha cominciato, a poco a poco, a capirne il carattere e carpirne le eventuali paure nascoste in fondo al suo animo. Lui, l’unica cosa che desidera è che Oscar possa essere consapevole pienamente della scelta che sta per fare, e deve essere lei a farla, senza interferenze, o peggio, ingerenze altrui. Quello che il Generale Jarjayes gli ha chiesto, perorando di fatto la sua causa e quindi la sua volontà, sa bene che non l’ avrebbe messo in atto, perché non vuole prevaricare quella che potrebbe essere la volontà di Oscar. Se solo le parlasse, senza essere davvero convinto delle sue stesse parole, che hanno contenuti lontani da lui, si intrometterebbe nella sua vita, e questo suo intromettersi potrebbe creare fra di loro una frattura che, magari, li allontanerebbe. Il suo timore è il poter non essere più parte della vita di Oscar. Nel tempo ha compreso di avvertire un sentimento che, sempre più fortemente, sta crescendo dentro di lui e in virtù di tale sentimento vuole solo il bene della persona amata, anche se questo dovesse procurargli dolore. Lui, in quella famiglia, ha un posto come servitore, ma si sente abbastanza forte per non obbedire ad un ordine, perché l’importante è che Oscar decida con la sua testa e per se stessa, sapendo a priori che, qualsiasi evoluzione avrà la decisione di Oscar, lui le starà a fianco sempre e comunque, perché il suo cuore è ormai suo.
Intensi questi pensieri che André ha cercato di mettere per iscritto, forse per fissarseli meglio nella mente ed essere veramente convinto che lui non dovesse essere l’ago della bilancia che faceva propendere il peso verso una parte piuttosto che dall’altra. Infatti, dopo essersi in qualche modo liberato la mente da quelle riflessioni, il foglio scritto finisce la sua vita fra le fiamme del camino, pur avendo comunque tracciato un solco dentro di lui.
Una notte agitata che si accompagna a quella della sua Oscar, ognuno rigorosamente nella propria solitudine ad attendere l’indomani che segnerà il loro futuro.
Interessante lettura che spero di continuare prossimamente con altre notte agitate. Un caro saluto.

Recensore Master
18/02/23, ore 20:50

Il primo passo nella vita di Oscar che l'ha portata su una strada difficile.. con André sempre accanto, però.

Recensore Master
26/01/23, ore 14:26

Car Chevalier1,
devo ammettere che, scorrendo le prime righe del tuo aggiornamento, non avevo compreso che si trattasse di un sogno, in cui, come spesso accade negli incubi, si resta nudi di fronte a una massa di osservatori. Qui, molto appropriatamente, dai anche una motivazione, oniricamente coerente, del perché gli abiti di Oscar siano andati a brandelli; ma questo sogno è rivelatore delle sue inquietudini, ovvero, degli interrogativi che certo devono averla tormentata e angustiata mentre si accingeva ad accettare l'incarico di capitano delle Guardie Reali, e che tu molto efficacemente condensi: "Qual è il grado di scontro fisico che sei in grado di sopportare, Oscar? Avrai le physique du rôle e la tenuta psicologica per portare i gradi da ufficiale? Chiese a sé stessa davanti a uno specchio immaginario. Ti basteranno velocità e agilità? E le Guardie reali quando vedranno il loro nuovo Capitano lo denuderanno con lo sguardo come nell’incubo di poco fa?".
Interrogativi, questi, che, come si vede, investono anche la sua condizione di donna in un mondo di uomini, in un mondo prettamente dominato dall'idolatria per la forza, la potenza fisica, la violenza, e cui Oscar può rispondere solo con l'agilità, la velocità dei movimenti, l'intuizione delle intenzioni dell'avversario nei duelli (come se fosse poco, mi viene da dire). Basterà tutto questo?, si chiede, sentendosi una outsider.
Mi piace molto come tu concludi il racconto, con Oscar che ripete fra sé le parole del primo episodio dell'anime ("Padre, non lo faccio per voi né per chiunque altro, etc etc") prima di "cavalcare incontro alla propria solitudine". Ma, per fortuna, quella solitudine sarà ristorata e attenuata da André: niente niente, non è che la prossima notte agitata sarà la sua (butto là, eh!)? Un saluto caro, e a presto,
d

Recensore Master
24/01/23, ore 18:54

Ben ritrovata Chevalier con un’altra delle notti agitate di Oscar, che però mostrano quanto stia prendendo consapevolezza oltre che del ruolo a cui è stata destinata anche di se stessa.
Sogni, o meglio incubi, che le si presentano sempre quando deve affrontare qualcosa di nuovo e potenzialmente sconosciuto: interessante il suo vedersi prendere il posto che le è stato assegnato come capitano della guardia reale e trovarsi ancora una volta a dover dimostrare il suo valore, dopo averlo fatto proprio con Girodelle che, nel suo incubo, è colui che la sfida davanti agli altri militari. Ma lei, anche per una questione di orgoglio personale, prontamente accetta e si destreggia sempre magistralmente, anche se questa volta la comparsa di una Katana, forse, micidiale spada di origine giapponese, con una lama talmente affilata da tagliare qualsiasi cosa, viene a trovarsi con la sua intonsa uniforme bianca fatta a pezzi e che mette a nudo, è proprio il caso di dirlo, la sua natura morbidamente femminile, facendola vergognare inverosimilmente.
Meno male che viene riportata alla realtà dal vento che sbatte un’anta, ma che le pone ancora una volta dei quesiti ai quali da anni tenta di rispondere. Sarà forte abbastanza per ricoprire il ruolo del militare? Ma soprattutto avrà la grinta necessaria per fare in modo che i suoi sottoposti la rispettino non mettendola in ridicolo?
Trovo molto interessanti i pensieri in forma di dialogo che lei svolge nella sua mente: dapprima quello con sua madre la quale, defilata, resta ai margini della vicenda e delle decisioni del marito. Oscar la comprende benissimo, perché esprimere il suo pensiero significherebbe sminuire l’autorità del marito così come il darle ragione, convincendola della libertà che potrebbe ottenere con una vita fuori dai canoni, facendo così torto nei confronti delle altre sorelle, le quali avevano seguito i dettami famigliari e come, a suo tempo, era accaduto a sua madre.
Intenso anche l’ipotetico dialogo con il padre, in quella sala d’armi che, nel tempo, le aveva assicurato una certa sicurezza quando doveva prendere decisioni in grado di cambiare il corso degli eventi che la riguardavano, nel tentativo di esporgli il suo timore circa il fatto se veramente fosse in grado di prendersi cura di una giovane ragazza, destinata a diventare la futura regina di Francia, e che avendo la sua stessa età, vista da fuori, il mondo pettegolo di Versailles, avrebbe potuto mettere in discussione il suo ruolo e le sue capacità. Chissà se suo padre il Generale, prima di prendere servizio e assurgere alla posizione di comando che occupa, aveva avuto in qualche occasione i suoi stessi timori di non essere all’altezza del compito assegnato? Domanda più che lecita vista la pressione a cui è sottoposta e che inevitabilmente sente pesare su di sé.
Mi è piaciuto anche lo svolgimento dei fatti fra lei e André, che lei sa la conosca molto più di chiunque altro e che, in seguito alle parole del padre, carpite fortunosamente, avrebbe potuto anche lui sollecitarla a intraprendere la strada assegnata da sempre. Ma ancora una volta André si dimostra superiore e cerca di farla ragionare in primis per se stessa, affinché possa sentirsi pienamente realizzata in quello che farà e non solo per compiacere il padre e portare ulteriore lustro alla famiglia. André da sempre tiene in molta considerazione la serenità di Oscar e non avrebbe fatto nulla se non quello di permetterle di decidere liberamente e razionalmente.
Ma Oscar la sua decisione l’ha già presa e fieramente indossa la sua nuova divisa e va incontro al suo destino, che sa già essere di solitudine, per cercare di svolgere al meglio delle sue possibilità il compito assegnatole per non portare discredito all’intero casato.
Complimenti e buon proseguimento della tua settimana.

Recensore Master
24/01/23, ore 08:11

Oscar ha vissuto un vero e proprio conflitto interiore, ma l'infelicità della condizione femminile del tempo l'ha spinta ad accettare la sua vita da soldato.

Recensore Junior
23/01/23, ore 23:33

Bella! Molto profonda e bella anche l’idea, mi piace molto!

Recensore Master
09/01/23, ore 12:09
Cap. 1:

Ben ritrovata, cara Chevalier, in questo inizio di anno con un nuovo progetto che si prospetta davvero interessante.
Passare attraverso le notti insonni dei personaggi di cui ci vorrai narrare, servirà sicuramente ad approfondire il loro sentire, mettendoli forse a maggior contatto con una realtà che, durante le fasi diurne, non sempre è facile affrontare.
Mi è piaciuto molto questo primo episodio che mette sul piatto una verità che la piccola Oscar non aveva mai subodorato. Quell’incidente del tutto fortuito le ha permesso di fare delle considerazioni, che sono però molto attente per una bimba di cinque anni, la quale però è anche parecchio perspicace. Ha osservato in silenzio alcune differenze con André, mentre erano entrambi immersi nella tinozza di acqua calda, e che mai aveva potuto notare in precedenza, visto che la lontananza con le sue sorelle non aveva favorito che accadesse, ma le ha tenute per sé, ha preferito meditarle nel privato. E la notte che ha trascorso le ha posto dinnanzi che potessero esistere delle evidenti differenze che intercorrevano tra maschi e femmine, ma non ne ha fatto un cruccio. Il suo crescere come il maschio erede del casato le dava anche delle possibilità negate alle sue sorelle. La libertà era una delle cose più apprezzabili, anche se il compito che doveva svolgere non era né facile né semplice in quanto l’augusto genitore da lei si aspettava dei risultati all’altezza di un vero erede.
Nanny che, incautamente, aveva dato il via a tutto quel rimescolamento di pensieri, non è però stata chiamata in causa da Oscar, la quale a lei si rivolgeva quando aveva bisogno di fare chiarezza su qualcosa.
Oscar, pertanto, dopo una notte praticamente insonne, ha affrontato la mattinata di allenamenti con suo padre con ancora alcune immagini che le balzavano alla memoria, e con una decisione che si poteva evincere da una nuova e più fulgida luce nel suo sguardo: quella della determinazione, dimostrando che anche una bambina avrebbe potuto essere un degno successore del Generale suo padre.
Nell’allenamento è proprio questa determinazione che colpisce il padre, anche quando la cura, senza eccessivi riguardi dopo che si era ferita cadendo, rendendolo in cuor suo felice, pur sapendo che agendo come aveva agito era andato contro ogni logica e persino contro un volere superiore.
L’atteggiamento messo in campo da Oscar non può che avergli fatto sorgere il dubbio che potesse aver capito quel qualcosa che per tutti quegli anni era rimasto celato ai più, e ne chiede conferma a Nanny, asserendo che ora sua figlia fosse pronta per accogliere la verità, qualora ne avesse fatta esplicita richiesta.
Ho molto apprezzato i pensieri che hanno cominciato a correre nella sua mente, mentre si trovava nella sala d’armi, quando Oscar, accanto ai ritratti degli antenati di famiglia, immagina il suo, vestita da soldato in uniforme bianca e con i capelli lunghi al vento, ritenendo che anche una donna austera e capace avrebbe potuto tranquillamente ricoprire un ruolo da sempre considerato solo maschile.
Finalmente dopo aver compreso la sua vera essenza, e aver passato una notte insonne nonché una giornata faticosa sotto molti punti di vista, Oscar può concedersi di dormire davvero come tutti i bambini sanno fare quando hanno fugato qualcosa che non riuscivano a capire.
Complimenti per la narrazione sempre fluida e puntuale che permette di addentrarsi nell’animo dei protagonisti con naturalezza.
Un caro saluto e un augurio per un anno sereno.