Recensioni per
Notti agitate
di Chevalier1

Questa storia ha ottenuto 107 recensioni.
Positive : 107
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/04/23, ore 10:40

Meraviglioso quanto intenso passaggio, cara Chevalier, quello che ci hai proposto e che vede una Oscar che, dopo l’ennesima ferita inferta al suo cuore, già ampiamente provato, si ritrova con se stessa di fronte a quello specchio che riflette qualcuno in cui non si riconosce. Ma dinnanzi ad uno specchio non si può mentire neanche a se stessi, poiché lo specchio rimanda solo un’immagine, senza sapere cosa si nasconde al di sotto e Oscar, di fronte a quello specchio, che le si apre come una voragine, fa una disamina di se stessa senza sconti, ancora scottata da quanto accaduto con il Conte di Fersen e alle sue parole che, come una eco, rimbombano nella sua mente. Ad un certo punto anche lei ha cominciato a farsi la domanda delle domande: che donna è lei? E da qui in poi ha rivisto la sua vita e ciò a cui è stata costretta per mantenere l’immagine che tutti credono ormai debba avere l’erede del casato Jarjayes, l’integerrimo e altero comandante delle Guardie reali, non considerando minimamente che sotto quella divisa da ufficiale sia nascosta una donna, una donna che deve comportarsi come un uomo, poiché così le è stato insegnato ed imposto e che non può provare il minimo smarrimento che le deriverebbe dalla sua natura femminile. In tutto quel lungo e amaro ripercorrere la sua esistenza di donna, che giornalmente indossa una maschera, si evince tutto il dolore provato e che continua a provare, ma che non può dare a vedere. Tutto quanto è accaduto a causa di Fersen è stato solo per cercare di capire se avrebbe potuto essere altro da ciò che gli altri vedevano e pensavano di lei, ma purtroppo ha miseramente fallito, perché lui in primis non ha capito e non ha compreso lei e la sua personalità, rimanendo ai margini dell’immagine che, come tutti coloro che la osservavano, avevano di lei, senza approfondire, senza ascoltare.
Per lei l’unica cosa fattibile in quel momento è tentare in qualche modo di prendere le distanze, soprattutto da quella corte che da sempre la osserva come uno strano e suggestivo fenomeno, dal conte e dalla regina, cercando così di ricostruire quella corazza che ha sempre mostrato e con la quale, in un certo qual modo, si è difesa: ma quanta fatica e quanta sofferenza costi questo comportamento solo lei lo può sapere e forse anche qualcuno che da sempre le è accanto e vive con lei la limitazione imposta di quella vita.
Molto d’effetto lo specchio frantumato e che rimanda una immagine distorta e spezzettata di lei che non sa se mai riuscirà a ricomporre come prima che tutto accadesse.
Complimenti vivissimi per questo ennesimo lavoro di introspezione, profondo e tagliente come i frammenti acuminati di uno specchio, che vibra e fa riflettere anche il lettore, il quale, tramite le vicende narrate di un personaggio di fantasia, viene posto dinnanzi alla questione dell’essere e dell’apparire che interessa quanto mai anche il nostro modo di approcciarci in questo nostro mondo moderno.
Sempre più interessante e coinvolgente la tua narrazione che scandaglia l’animo dei protagonisti con un puntuale lavoro di cesello. A presto e buona domenica della Palme!

Recensore Veterano
02/04/23, ore 08:57

Mi sono sempre chiesta vosa avesse pensato oscar dopo la visita di fersen quella sera, e tu mi hai chiarito le idee . Anche se quando raccoglie i pezzi del bicchiere e allontana André l avrei schiaffeggiata perché non ha capito in quel frangente che l amore della sua vita era lì a portata di mano e non fersen , l analisi che fa quella notte è profonda giusta per poi prendere la decisione di entrare nei soldati della guardia . Lo stoccafisso ha una sensibilità pari ad un orso " se avessi saputo che donna siete" , meno male che si allontana dalla corte e come sempre André il suo unico amore la segue. Alla prossima a presto

Recensore Junior
01/04/23, ore 23:52

Carissima Chevalier, questa perla di aggiornamento è riuscita davvero ad allietarmi un noioso sabato sera! La tua scrittura è sempre più diretta come se seguisse lo stesso maturare di Oscar, difatti siamo stati catapultati al capolinea dell’amicizia con il conte di Fersen. Mai digerito lui, nonostante io ne riconosca i grandi pregi e valori, proprio per tutto il flusso di pensieri che ci hai proposto; sì che il “migliore amico” è una nostra aggiunta italiana, ma Oscar va oltre e oltre ancora perché con la frase che fa da padrona al capitolo lui è riuscito ad annientarla sul nascere, no, ad annientarla e basta.
“Le qualità che apprezzate nell’amico in una donna non vi interessano, magari vi mettono pure a disagio, e quello che vi attira in una donna invece io, lo so bene, non lo ho.”
Cito questa per farti i miei complimenti perché il tuo modo di trattare queste tematiche sulla femminilità è sempre profondo, delicato e coinvolgente… e attuale, tantissimo. Che donne siamo, noi? Che donne dobbiamo essere? Come ci volete?
Mi è piaciuta davvero tanto l’immagine dello specchio frantumato.
Grazie per l’aggiornamento,
Lucrezia

Recensore Junior
20/03/23, ore 21:11

Probabilmente uno dei capitoli più forti e che ho apprezzato davvero molto, sia per come tratteggi Oscar di cui spesso si dice essere troppo impulsiva e poco riflessiva, il che è vero solo in parte, perché più volte abbiamo avuto modo di confrontarci con il suo flusso di pensieri (amplificato egregiamente da te in ore e ore di insonnia, così silenziosa e a tratti opprimente quanto talvolta produttiva) sia per lo spessore che hai dato al Generale, o meglio al Padre dell’ultima Jarjayes. Parole davvero potenti e dirette quelle rivolte a Girodelle, senza contare che - un po’ per risponderti nella mia recensione al capitolo precedente - mi piace come stai costruendo questa storia, ripercorrendo tutti i plot point salienti e da diversi punti di vista, che non mancano mai di interesse e sorprese.
Alla prossima, Chevalier!
(Recensione modificata il 20/03/2023 - 09:13 pm)

Recensore Junior
15/03/23, ore 00:05
Cap. 4:

Nella tua storia sicuramente doni una verosimiglianza ad Oscar che probabilmente non ha nell'episodio cui la tua one shot è ispirata. Probabilmente avviene perché lì ci si è concentrati sull'aspetto "eroico" della vicenda, sul concetto di nobiltà ed onore, spinto fino al livello che quello di un suddito diventa maggiore di quello di un sovrano. Ed innegabilmente è così. Il "beneamato" Luigi XV mostra di tener decisamente in poco conto la vita dei suoi sudditi, mostrato di non essere un Cesare. Ed è molto bello che qui Oscar si interroghi e, pur non volendo mettere in discussione l'autorità del Re (che anche nell'anime non è mai messa in discussione se non alla fine della storia), si augura comunque di non rimanerne vittima dovendo sottostare ad un ordine che le darebbe non poche difficoltà. Si tratta palesemente di un anticipo di ciò che verrà dopo e che porterà Oscar alla scelta finale. Si delinea quindi una versione di Oscar già matura sotto molti punti di vista, tranne plausibilmente quello sentimentale che dovrà passare a mio avviso per ben altri percorsi e ben "tre strappi". Ebbene si, non sarà solo quello della camicia, ma che a mio giudizio siano tre, in verità, non è il caso di parlarne qui. Ne viene fuori comunque la Oscar che tutti conosciamo ed amiamo. Bella anche la rappresentazione realistica, ma non cruda dell'intervento medico per rimediare all'incidente che certamente non si è risolto semplicemente in un braccio immobilizzato ed una lunga dormita, ma di qualcosa di più simile all'esperienza di un ospedale da campo, senza nemmeno partire per il fronte.
Bella sopra ogni cosa la tua prosa, che, come sempre, arriva diretta al dunque, senza mai indulgere a giri e ghirigori e la tengo in gran conto accorgendomi come io, invece, spesso finisco per indulgere troppo in leziosità che poi passo molto tempo a limare o ad eliminare del tutto. E così si finisce per spender tempo per fare le cose brevi come dovrebbero essere in principio.

Recensore Junior
14/03/23, ore 20:20
Cap. 5:

Cara Chevalier,
questo capitolo è stato un'emozione unica per me. Dalla prima all'ultima parola sono stata completamente assorta e persa nell'ammirare la discreta ed elegante grazia con cui ci hai fatti entrare nell'animo di questa Oscar in lotta, citandoti, con le sue anime di donna e di soldato. Un corpo che cambia inevitabilmente perché deve e perché alla natura non si può in alcun modo sfuggire, ma il destino? Il suo destino è nelle sue mani, si va oltre: e questo il dott. Lassonne lo ha saputo scorgere proprio bene in questa ragazzina che non è solo un grande ufficiale ma anche una grande Donna. Mi ripeto, un'emozione unica... di quelle che ti fanno fermare giusto un attimo per renderti conto di quanto sia meraviglioso e moderno il personaggio di Oscar.
Ti ringrazio, alla prossima!

(Recensione modificata il 14/03/2023 - 08:22 pm)

Recensore Master
11/03/23, ore 18:06

Ben ritrovata Chevalier con questa nuova notte quanto mai agitata, e a bella posta, visto quanto sarebbe accaduto il giorno successivo con il duello con il Duca de Germaine.
Ovvio che Oscar abbia passato la nottata domandandosi cosa sarebbe potuto succedere l’indomani, ammettendo a se stessa, nella sua solitudine, quello che mai avrebbe potuto ammettere diversamente, e cioè di avere paura. Il suo avversario avrebbe potuto ucciderla, anche se lei era ben conscia delle sue capacità, ma tra le sue paure vi è anche il fatto di dover potenzialmente uccidere un’altra persona, anche se indegna, per il gesto perpetrato ai danni di un bambino inerme, avendo accettato quel guanto di sfida lanciatole di fronte a tutti e che non aveva potuto rifiutare per non portare disonore al casato. Ma è innegabile che sapendo il gravoso, sotto svariati punti di vista, compito che la attende, Oscar abbia passato una notte in bianco, cercando di ritrovare la tranquillità interiore che le ci sarebbe voluta per essere nel pieno delle sue facoltà e non commettere un seppur minimo errore che avrebbe potuto risultarle fatale.
Chi ha battuto le ore di quella nottata è stato anche suo padre il generale, il quale, infatti, all’alba, prima che lei esca da palazzo, la chiama e cerca di infonderle quella calma nell’animo, in modo che possa vedere ogni cosa con chiarezza e lucidità. Quello che deve fare è cercare di svuotare la mente dall’azione che si sta accingendo a compiere, dimenticando chi e cosa sia il bersaglio, ma fare attenzione ai più piccoli particolari che sicuramente faranno la differenza e assicureranno la sua riuscita. Il generale è ben conscio che Oscar non voglia uccidere il duca e, se opererà come le ha suggerito, potrà aver ragione di lui semplicemente colpendolo e mettendo quindi fine a tutto. Noi sappiamo come si sia svolto il duello, ma il generale è venuto a sapere del suo svolgimento tramite altri, poiché Oscar e André subito dopo essere rientrati sono partiti per la Normandia contravvenendo agli ordini di consegna della Regina.
Chi però ha avuto parte attiva in quel duello, ma non ha ottemperato come avrebbe dovuto, mettendo in pericolo la vita di Oscar, è Girodelle, il padrino scelto da proprio Oscar e che non si è dimostrato all’altezza dell’impegno assunto.
Le parole del generale, una volta che lo ha avuto davanti, dopo averlo fatto convocare, sono volte a far comprendere l’inettitudine che ha dimostrato in questa circostanza, facendogli ricadere addosso tutto il peso della sua inefficienza e inadeguatezza: un uomo sul quale non si è potuto contare meriterebbe ben altro di quello che il padre di Oscar ha meditato per lui, al fine di farlo diventare un vero soldato degno di questo nome, una persona su cui poter fare affidamento in pieno, poiché in battaglia ognuno deve poter contare sui suoi compagni, in maniera da salvaguardarsi la vita l’uno con l’altro, e Girodelle ha dato piena dimostrazione che ha ancora molta strada davanti per imparare cosa significhi far parte di un corpo militare. Con decisione e determinazione, senza alzare il tono di voce o lasciarsi andare alla collera, ha espresso il suo pensiero, perché ha ben compreso che in quell’occasione “sua figlia” Oscar avrebbe potuto non essere più fra loro.
Anche questo è uno dei passaggi cruciali nella vita di Oscar, per tutte le implicazioni del caso, che tu hai saputo sviscerare con la solita capacità introspettiva e argomentazioni precise e puntuali.
Complimenti nuovamente per come stai portando avanti questo tuo progetto di analisi che ci permette di ampliare e approfondire determinati momenti, mettendo in piena evidenza la crescita dei personaggi in questione.
Un caro saluto e l’augurio per un sereno fine settimana.

Recensore Master
11/03/23, ore 12:28

Mi è piaciuto molto qui il generale, che si sta comportando da padre travestito da militare, in quanto dietro l'apparenza della mancanza per un'azione militare sta in realtà rimproverando un comportamento che ha messo a rischio la vita di sua figlia, tant'è che la chiama al femminile.

Recensore Junior
11/03/23, ore 10:49

Un missing moment spettacolare ed epico dal ritmo serrato e decisamente verosimile. Questo ritmo inesorabile si ha soprattutto nella seconda parte, quando il generale interviene, in assenza di Oscar, con la dura reprimenda al Capitano Girodelle.
Qui la prosa si fa giustamente asciutta non indulge ai fronzoli della retorica, come certamente non voleva indulgere il generale. Sappiamo che anche Oscar avrà la sua parte al rientro.
Quanto alla definizione di onore, dal momento che la teoria è sempre posteriore alla pratica, non è da escludere che la definizione notata nel dizionario del xix secolo non fosse già in uso, anche se in forma non strettamente codificata, anche nel xviii. A questo punto non mi rimane che aspettare una nuova e godibilissimo lettura per la prossima notte agitata.

Recensore Master
05/03/23, ore 10:30
Cap. 5:

Ciao Chevalier,
mi sono immersa in questa nuova lettura e devo dire che ho molto apprezzato questo passaggio, il quale si ricollega perfettamente a quanto narrato nel precedente episodio, e ci dà l’opportunità di vedere sviluppato il rapporto tra il dottor Lassonne, medico di riferimento della famiglia Jarjayes, e Oscar nelle varie evoluzioni della vita di quest’ultima.
Passiamo dalle cure che il medico di famiglia ha portato ad Oscar, allora ancora sofferente ma in via di guarigione a causa dell’episodio della caduta per il salvataggio della principessa, per far sorgere nella sua mente un nitido ricordo, risalente ad alcuni anni prima, e che ha messo in evidenza la consapevolezza, che ormai da tempo serpeggiava nell’animo di Oscar, di essere altro da quello che tutti dovevano vedere. Il suo sentirsi cambiare senza poter sapere nulla di quanto stesse avvenendo al suo corpo, poiché non poteva domandare a nessuno della casa, e, soprattutto, senza poterlo arrestare, le ha dato il coraggio per chiedere all’unica persona che fosse in grado di darle quelle risposte di cui aveva un immenso bisogno per la sua crescita personale. E il medico non si è tirato indietro, anzi, si è prodigato per quello che gli permetteva la sua professione, ma mettendo anche in campo una buona dose di sentimento verso una ragazza fuori dal comune che stava affrontando una vita che era stata decisa, disegnata e diretta da altri, ma alla quale lei si era uniformata facendola diventare, giorno dopo giorno, sempre più sua. Risposte, quelle ricevute da Lassonne, che hanno colmato un vuoto e le hanno fatto ben comprendere che, pur con più difficoltà di un qualsiasi uomo, avrebbe potuto continuare sulla strada intrapresa, senza che il suo essere donna fosse un discrimine. Le risposte hanno colmato i dubbi, ma inevitabile è rimasta quella paura dell’ignoto che si dovrà affrontare e ben consapevole di dover fare questo cammino in solitaria. In questo frangente si stringe un rapporto di profonda stima e rispetto fra loro, cementando un legame che durerà nel tempo e facendo diventare il medico di famiglia uno dei punti fermi nella vita di Oscar al quale avrebbe sempre potuto ricorrere e che mai l’avrebbe fatta oggetto di preconcetti. Complimenti per la delicatezza e la sensibilità con cui hai trattato questo argomento così privato per qualsiasi ragazza ma che per Oscar diventava anche particolare data la sua educazione e il modo e il mondo in cui viveva.
Ti aspetto per altre “notti agitate” che interesseranno la tua penna.
Un augurio per un buon proseguimento della tua domenica.

Recensore Junior
04/03/23, ore 21:47
Cap. 5:

Grazie per questo capitolo in cui pensieri, parole e azioni di una giovanissima Oscar sono descritti in maniera assolutamente veritiera e plausibile: è tutto molto credibile e trattato con grande sensibilità, vista la delicatezza dell'argomento. Secondo me Oscar doveva essere proprio così a quell'età: una piccola adulta, seria e riflessiva, costretta a confrontarsi con difficoltà non da poco.

Recensore Master
04/03/23, ore 13:07
Cap. 5:

Il dottor Lassonne è un'altro dei punti fermi della vita complicatissima di Oscar, e com'era da aspettarsi le ha dato risposte sincere e scomode con garbo e compostezza. La leggenda di Samarcanda (e la canzone) le conoscevo bene, e sono appropriate alla storia dell'intera vita di Oscar.

Recensore Master
04/03/23, ore 11:50
Cap. 5:

Leggendo questo tuo aggiornamento, caro Chevalier1, mi veniva in mente il titolo di un saggio su Seneca: "Medicus amicus". Mi piace tanto questo tuo soffermarsi sul rapporto fra Oscar e Lassonne, in cui vediamo il medico parlare alla sua paziente, così giovane, così matura e così particolare, con insolita franchezza, mescolata però ad affetto e indubbia ammirazione. Devo dire che un medico così ce lo sogniamo tutti, almeno una volta nella vita. Ho anche immaginato la Oscar preadolescente, spaventata dal futuro, come tutti i ragazzini e le ragazzine delle sua età, ma con, in aggiunta, molte domande ed esigenze peculiarissime, legate alla particolarità assoluta della sua condizione, tutti interrogativi cui Lassonne risponde con realismo, misura, cautela, sincerità-
Spero di leggere altre "notti agitate"; ancora molto lungo.
Ciao, carissimo, e presto,
d

Nuovo recensore
04/03/23, ore 09:47
Cap. 5:

Cara Chevalier,
                         nel nuovo capitolo sei riuscita a trasmettere con eleganza, ma anche con veridicità  e delicatezza, le incertezze di una ragazzina che si sta trasformando in donna. I pensieri di Oscar non sono, in fondo, molto diversi da quelli di ogni sua coetanea, la reale differenza è la pragmaticità con cui  si appresta ad affrontare il cambiamento alla luce del destino che è stato tracciato per lei. 
Complimenti davvero!
Un caro saluto,

Aaeru

Recensore Junior
02/03/23, ore 19:21
Cap. 4:

Ho amato l’intero capitolo! Mi piace come hai descritto la medicazione del braccio di Oscar, delicata ma comunque d’effetto data la procedura: da un lato la rigidità del padre e dall’altro la dolcezza di André in un accostamento ben fatto così come la consapevolezza di quanto accaduto… il “contegno” da mostrare, un mondo che li vede diversi, il non volersi mai trovare a dover decidere della vita di qualcun altro. Hai decisamente reso perfettamente un evento cardine nella vita della protagonista che getta le basi per ciò che verrà. Molto tenera la conclusione. A presto!