Recensioni per
Notti agitate
di Chevalier1
Meraviglioso quanto intenso passaggio, cara Chevalier, quello che ci hai proposto e che vede una Oscar che, dopo l’ennesima ferita inferta al suo cuore, già ampiamente provato, si ritrova con se stessa di fronte a quello specchio che riflette qualcuno in cui non si riconosce. Ma dinnanzi ad uno specchio non si può mentire neanche a se stessi, poiché lo specchio rimanda solo un’immagine, senza sapere cosa si nasconde al di sotto e Oscar, di fronte a quello specchio, che le si apre come una voragine, fa una disamina di se stessa senza sconti, ancora scottata da quanto accaduto con il Conte di Fersen e alle sue parole che, come una eco, rimbombano nella sua mente. Ad un certo punto anche lei ha cominciato a farsi la domanda delle domande: che donna è lei? E da qui in poi ha rivisto la sua vita e ciò a cui è stata costretta per mantenere l’immagine che tutti credono ormai debba avere l’erede del casato Jarjayes, l’integerrimo e altero comandante delle Guardie reali, non considerando minimamente che sotto quella divisa da ufficiale sia nascosta una donna, una donna che deve comportarsi come un uomo, poiché così le è stato insegnato ed imposto e che non può provare il minimo smarrimento che le deriverebbe dalla sua natura femminile. In tutto quel lungo e amaro ripercorrere la sua esistenza di donna, che giornalmente indossa una maschera, si evince tutto il dolore provato e che continua a provare, ma che non può dare a vedere. Tutto quanto è accaduto a causa di Fersen è stato solo per cercare di capire se avrebbe potuto essere altro da ciò che gli altri vedevano e pensavano di lei, ma purtroppo ha miseramente fallito, perché lui in primis non ha capito e non ha compreso lei e la sua personalità, rimanendo ai margini dell’immagine che, come tutti coloro che la osservavano, avevano di lei, senza approfondire, senza ascoltare. |
Mi sono sempre chiesta vosa avesse pensato oscar dopo la visita di fersen quella sera, e tu mi hai chiarito le idee . Anche se quando raccoglie i pezzi del bicchiere e allontana André l avrei schiaffeggiata perché non ha capito in quel frangente che l amore della sua vita era lì a portata di mano e non fersen , l analisi che fa quella notte è profonda giusta per poi prendere la decisione di entrare nei soldati della guardia . Lo stoccafisso ha una sensibilità pari ad un orso " se avessi saputo che donna siete" , meno male che si allontana dalla corte e come sempre André il suo unico amore la segue. Alla prossima a presto |
Carissima Chevalier, questa perla di aggiornamento è riuscita davvero ad allietarmi un noioso sabato sera! La tua scrittura è sempre più diretta come se seguisse lo stesso maturare di Oscar, difatti siamo stati catapultati al capolinea dell’amicizia con il conte di Fersen. Mai digerito lui, nonostante io ne riconosca i grandi pregi e valori, proprio per tutto il flusso di pensieri che ci hai proposto; sì che il “migliore amico” è una nostra aggiunta italiana, ma Oscar va oltre e oltre ancora perché con la frase che fa da padrona al capitolo lui è riuscito ad annientarla sul nascere, no, ad annientarla e basta. |
Probabilmente uno dei capitoli più forti e che ho apprezzato davvero molto, sia per come tratteggi Oscar di cui spesso si dice essere troppo impulsiva e poco riflessiva, il che è vero solo in parte, perché più volte abbiamo avuto modo di confrontarci con il suo flusso di pensieri (amplificato egregiamente da te in ore e ore di insonnia, così silenziosa e a tratti opprimente quanto talvolta produttiva) sia per lo spessore che hai dato al Generale, o meglio al Padre dell’ultima Jarjayes. Parole davvero potenti e dirette quelle rivolte a Girodelle, senza contare che - un po’ per risponderti nella mia recensione al capitolo precedente - mi piace come stai costruendo questa storia, ripercorrendo tutti i plot point salienti e da diversi punti di vista, che non mancano mai di interesse e sorprese. |
Nella tua storia sicuramente doni una verosimiglianza ad Oscar che probabilmente non ha nell'episodio cui la tua one shot è ispirata. Probabilmente avviene perché lì ci si è concentrati sull'aspetto "eroico" della vicenda, sul concetto di nobiltà ed onore, spinto fino al livello che quello di un suddito diventa maggiore di quello di un sovrano. Ed innegabilmente è così. Il "beneamato" Luigi XV mostra di tener decisamente in poco conto la vita dei suoi sudditi, mostrato di non essere un Cesare. Ed è molto bello che qui Oscar si interroghi e, pur non volendo mettere in discussione l'autorità del Re (che anche nell'anime non è mai messa in discussione se non alla fine della storia), si augura comunque di non rimanerne vittima dovendo sottostare ad un ordine che le darebbe non poche difficoltà. Si tratta palesemente di un anticipo di ciò che verrà dopo e che porterà Oscar alla scelta finale. Si delinea quindi una versione di Oscar già matura sotto molti punti di vista, tranne plausibilmente quello sentimentale che dovrà passare a mio avviso per ben altri percorsi e ben "tre strappi". Ebbene si, non sarà solo quello della camicia, ma che a mio giudizio siano tre, in verità, non è il caso di parlarne qui. Ne viene fuori comunque la Oscar che tutti conosciamo ed amiamo. Bella anche la rappresentazione realistica, ma non cruda dell'intervento medico per rimediare all'incidente che certamente non si è risolto semplicemente in un braccio immobilizzato ed una lunga dormita, ma di qualcosa di più simile all'esperienza di un ospedale da campo, senza nemmeno partire per il fronte. |
Cara Chevalier, |
Ben ritrovata Chevalier con questa nuova notte quanto mai agitata, e a bella posta, visto quanto sarebbe accaduto il giorno successivo con il duello con il Duca de Germaine. |
Mi è piaciuto molto qui il generale, che si sta comportando da padre travestito da militare, in quanto dietro l'apparenza della mancanza per un'azione militare sta in realtà rimproverando un comportamento che ha messo a rischio la vita di sua figlia, tant'è che la chiama al femminile. |
Un missing moment spettacolare ed epico dal ritmo serrato e decisamente verosimile. Questo ritmo inesorabile si ha soprattutto nella seconda parte, quando il generale interviene, in assenza di Oscar, con la dura reprimenda al Capitano Girodelle. |
Ciao Chevalier, |
Grazie per questo capitolo in cui pensieri, parole e azioni di una giovanissima Oscar sono descritti in maniera assolutamente veritiera e plausibile: è tutto molto credibile e trattato con grande sensibilità, vista la delicatezza dell'argomento. Secondo me Oscar doveva essere proprio così a quell'età: una piccola adulta, seria e riflessiva, costretta a confrontarsi con difficoltà non da poco. |
Il dottor Lassonne è un'altro dei punti fermi della vita complicatissima di Oscar, e com'era da aspettarsi le ha dato risposte sincere e scomode con garbo e compostezza. La leggenda di Samarcanda (e la canzone) le conoscevo bene, e sono appropriate alla storia dell'intera vita di Oscar. |
Leggendo questo tuo aggiornamento, caro Chevalier1, mi veniva in mente il titolo di un saggio su Seneca: "Medicus amicus". Mi piace tanto questo tuo soffermarsi sul rapporto fra Oscar e Lassonne, in cui vediamo il medico parlare alla sua paziente, così giovane, così matura e così particolare, con insolita franchezza, mescolata però ad affetto e indubbia ammirazione. Devo dire che un medico così ce lo sogniamo tutti, almeno una volta nella vita. Ho anche immaginato la Oscar preadolescente, spaventata dal futuro, come tutti i ragazzini e le ragazzine delle sua età, ma con, in aggiunta, molte domande ed esigenze peculiarissime, legate alla particolarità assoluta della sua condizione, tutti interrogativi cui Lassonne risponde con realismo, misura, cautela, sincerità- |
Cara Chevalier, |
Ho amato l’intero capitolo! Mi piace come hai descritto la medicazione del braccio di Oscar, delicata ma comunque d’effetto data la procedura: da un lato la rigidità del padre e dall’altro la dolcezza di André in un accostamento ben fatto così come la consapevolezza di quanto accaduto… il “contegno” da mostrare, un mondo che li vede diversi, il non volersi mai trovare a dover decidere della vita di qualcun altro. Hai decisamente reso perfettamente un evento cardine nella vita della protagonista che getta le basi per ciò che verrà. Molto tenera la conclusione. A presto! |