Recensioni per
La finestra senza sole
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/09/23, ore 00:48

Io piango e lo farò e per tanti, tanti motivo ç_ç
Primo fra tutti la menzione nelle note che, tepossinoacciaccatte, ma come ti permetti? çç guarda, io sono FELICISSIMA di averti dato lo sprint per pubblicarla e sono ancora più felice ora che l'ho finita perché questa storia è stata una vera e propria esperienza.
Ci siamo addentrati in tematiche delicate che lo sono tutt'ora, certo, ma in questo contesto storico ci rendiamo conto di quanto le cose siano cambiate e a quanti compromessi non ci sia più bisogno di scendere, al contrario loro.
Perché sì, perché loro sono proprio belli insieme, sono così diversi ma così magnetici reciprocamente che sarebbe stato impossibile non fare il tifo per loro per tutta la storia, e ci si immagina ovviamente ogni sorta di scena fluff, di calore e di rivincita contro il mondo e in parte ce la regali ma, dall'altra, resti coerente con ciò che è quel mondo, e purtroppo deve rimanere tutto di facciata e lasciare che le cose vere e autentiche accadano dentro quattro mura nascoste dal mondo.
La gente già parla, e questo non è solo doloroso, ma anche pericoloso ma entrambi hanno accettato tutto, persino di fingere ancora più consapevolmente, sapendo che in altri momenti la libertà li aspetta e possono buttare giù le maschere che li nascondono da un mondo pronto a giudicare e a venderti per un poco di gloria.
Questo capitolo è un momento di assestamento, all'inizio: Bruno è più sicuro, ha già buttato via la paura di sé stesso, Ricciardi no e lo si può capire dal fatto che, pur potendo baciare Bruno quando vuole, non lo fa quasi come se questo potesse rompere ogni cosa, sbriciolarla e spaccarla senza che possa tornare come un tempo.
E lo capiamo, Ricciardi. Non fa una vita semplice, non è solo lo scapolo trentenne, è pure un uomo che convive con un dono che lo penalizza, che lo mette sotto un piano completamente diverso rispetto agli altri, che però ora ha una nuova certezza e qualcuno che lo vuole accanto senza vergogna e paura.
Sono certa che questo cambiamento, questa nuova luce, per lui è difficile da comprendere e assimilare, siccome fino ad ora il buio è sempre e stato lì, a cercare di inghiottirlo tra la morte e il dolore.
Bruno è arrivato davvero per salvarlo, ed è l'essero umano che tende la mano anche nel pozzo più profondo per tirarlo fuori. Forse l'unico che lo farebbe rischiando ogni cosa, proprio come Ricciardi ha fatto per lui.
Ed ogni gesto, ogni sfiorarsi, ogni bacio, ogni falange stretta a quella dell'altro, sono nuove scoperte, nuovi orizzonti raggiunti, nuove consapevolezze e nuove abitudini.
E il finale, con questa certezza di poter rimanere uno accanto all'altro per dormire, è tutto. È sostanzialmente ciò che rende quelle quattro mura l'unico posto a cui appartenere.
Fuori in strada che buio che c'è, vero? Ma non lì.
E io sto ancora con le farfalle nello stomaco e la voglia di vederli evolvere, di vederli capirsi, parlarsi, cambiare insieme.
Quindi attendo paziente che tu torni a parlarmi di loro, a raccontarmeli, e se servirà sarò qui a schiaffeggiarti ancora e ancora ♥
Basta che non ti fermi!
Ti voglio bene, scema ç_ç ♥
Mirytua

Recensore Master

Questo capitolo è la cosa più ANGST e FLUFF che io abbia mai letto in vita mia e non sto scherzando.
Non solo giochi con i sentimenti dei lettori, ma lo fai con questa specie di montagna russa più alta del mondo tra alti e bassi, capitanati dalla confusione, dal periodo storico e dall'idea che sono arrivati esattamente in un punto di non ritorno. Per quello quando Ricciardi dice "torniamo a prima di questo", la prima cosa che ho pensato è stata: no, Commissa', non si può, è impossibile. Le cose sono cambiate e lo sai pure tu, perché se sei lì a casa di Bruno ci sono tanti motivi diversi, ma di certo l'idea di tornare a come erano prima non fa parte di questi.
Ho veramente amato tutto quanto e il fatto che Bruno abbia cercato di tastare il terreno dallo scorso capitolo ma che lo abbia fatto davvero in punta di piede, mi ha fatto impazzire. Sì, perché io ci potevo sperare che lui ricambiasse, ma non potevo saperlo, e forse avevo pure paura che non fosse così, perché erano domande legittime (vita, donne, amore... cose che si chiedono, specie all'unico essere umano amico che hai vicino), ma al fatto che in primis Bruno si fosse accorto del bacio ma soprattutto che fosse confuso anche lui (e torneremo a parlare di questo tra poco) io non l'avevo nemmeno previsto. Ricciardi è bravissimo a nascondere quello che lo turba, lo dice lui che è fortunato ad avere la fama di tenebroso, ma Bruno è uno che parla, forse straparla pure. dice quello che pensa, è un compagnone e lui, la confusione, l'ha nascosta benissimo. Però, a differenza di Ricciardi, è voluto andare a fondo, cercare le risposte che voleva non solo da se stesso, ma pure dall'altro, cosa che il commissario non ha fatto per paura di perdere sostanzialmente tutto, forse l'unica persona che sente così vicina da scaldarlo, proprio come farebbe il sole (E ogni volta che si fa riferimento a quanto Bruno sia il suo sole io muoro, tipo sul finale quando finalmente 'sto sole lo tocca ç_ç ti odio e ti amo ç_ç).
È stato un capitolo travagliato, ma è assolutamente verosimile che due persone che vivino in un'epoca così difficile, cerchino di tastare il terreno come possono, ed è assolutamente verosimile che sia Bruno a buttare il primo sasso senza nascondere la mano.
E io mi sono proprio fatta la popo' addosso quando gli ha detto:
«Riccia’, ma tu pensi che non me lo ricordo, quello che è successo la notte che mi hanno arrestato?»
perché due capitoli fa è successo lo stesso, c'è stata una domanda che poteva portare a qualunque cosa (e alla fine ha parlato di Rosa, gli ha chiesto se non ce l'avesse con lui per non averla salvata) e io mi chiedo se invece anche lì non ci fosse stato da parte sua un tentativo di aprire questo stesso discorso, ma che qualcosa lo ha bloccato; forse la paura di aver frainteso o forse, chissà, l'aver visto negli occhi di Ricciardi quella distanza creata apposta per non doversi esporre... ma Bruno sono certa che vede tutto, ormai si è capito che è così ♥
Ci sono tanti non detti che continuano ad essere tali, perché è difficile dire cosa si sente, è difficile ammetterlo, specie se si è capito da poco. È difficile confrontarsi senza aver paura del rifiuto, della chiusura di un rapporto che forse varrebbe la pena lasciare così, senza indagare per non rovinare le cose. E invece Bruno non può tacere, e forse quel bacio ha risvegliato tante cose che ha cercato di capire poi da solo, e sono veramente felice di come siano venuti fuori pure i lati oscuri: Ricciardi che lo lascia solo, dopo aver fatto ciò che si sentiva in un momento in cui Bruno era debole, La rabbia di Bruno che forse non ha inteso immediatamente, e si è sentito buttato via, invece di capire che le cose non sono semplici quando si mettono in questo modo.
E poi il crollo di Ricciardi, e li mi son sentita crollare pure io, del peso di tutto, del peso della paura, dell'angoscia, del senso di inadeguatezza, libero dalle bugie già scritte per dirle fino a vomitare... crolla tutto, e pure le maschere co', ed è qui che ci si sente caldi nel petto e si gioisce nel vederli scambiarsi un bacio, IL bacio, che chiude una porta che lasciava uscire vento gelido e una possibilità di scappare da tutto questo, che non serve più.
Bruno è ancora qui, e non se n'è mai andato, e nemmeno Ricciardi dopotutto è scappato davvero.
E questa è proprio la poesia più bella del mondo çç
Proseguo e concludo questa avventura, a dopo!

Recensore Master
28/09/23, ore 23:54

Io così: ♥_♥
E chiamami BOOMERONA ma sono così in questo momento, ma soprattutto mi sento un po' mamma chioccia perché qualcuno protegga Ricciardi e le sue consapevolezze per favore, non so cosa farei se qualcuno (OVVERO TU), dovesse fargli del male, quindi okay l'angst promesso nelle note ma VACCI PIANO COCCODE'.
Finito di fare minacce sostanzialmente a un muro di gomma perché ti conosco (e avrò ricevuto una cosa come 20 messaggi con scritto "vado a far soffrire Ricciardi", quindi sono pronta) passiamo alle cose serie.
Qua c'è Bruno che fa le domande, e Ricciardi risponde pure, ma la verità è che le risposte che dà sono più per se stesso che per il medico e forse è proprio questo che ha aiutato il commissario a mettere in ordine le idee.
Eh sì, perché ripercorrere tutto quanto, ricordare ciò che è stato con Livia, sia prima che dopo Bruno, è servito a mettere qualche punto, anche se per la paura poi c'è quella voglia di cambiare argomento, di non andare troppo a fondo, perché è dallo scorso capitolo che Ricciardi è un muro cementato ma con una crepa grossa così dalla quale pare che solo Bruno possa vedere, perché dopotutto è sempre stato così e può provarci in mille modi a fare il tenebroso e misterioso, ma ci sono cose che non hanno bisogno di aprire bocca per dirle...
e ammettere che con Livia è finita ha messo in chiaro a sè stesso che non è nemmeno mai iniziata, che c'è qualcosa in lui che non ha mai voluto vedere e che ora, per colpa di Bruno, invece vede benissimo e forse, dopotutto, non ha solo capito chi è lui, ma ha capito pure chi è il dottore nella sua vita.
L'epifania di Ricciardi non è solo uno scoprirsi, ma è anche capire che non c'è modo di cambiare e che non vuole nemmeno farlo. Alla fine, nelle ultime battute del capitolo, si sente che è tornato un po' spensierato, che quel tarlo forse non gli tamburella più così tanto nella testa; forse ha trovato un posto dove stare senza fargli venire il mal di testa, e ora possono coesistere, anche se le cose sono difficili, anche se non è l'epoca giusta per vivere l'amore come lo vede lui ora, ma c'è quel sole che lo scalda e che, dopotutto, penso lo faccia sentire come se non avesse bisogno di conoscere nient'altro, né della vita, né dell'amore, né del resto. Il sole è tornato a scaldare e io sto sorridendo come una scema per questo ç.ç
Pazza tu poi che mi citi nelle note, ma che dici che ti sblocco l'ispirazione, tu sei già a mille ti serve giusto qualche schiaffo ogni tanto per ricordarti che sei brava, che sei capace, che sei un talento e che questa storia DEVE vivere e respirare di te! E lo sta facendo ♥
Quindi co' io sarò sempre qui a prenderti a schiaffi ç_ç
E ora proseguo **

Recensore Master
28/09/23, ore 23:32

«Se smette di invitarvi, è solo perché non venite mai, commissa’.»

EVVABBE, Maione ormai spirito guida, voglio essere schietta come lui XD
BUONASERA CO',
io sono qui perché finalmente ho tempo di leggerti e siccome tu mi hai dato buca e non abbiamo visto Karim insieme, allora uso questa serata libera per finire la storia (E FINALMENTE DIREI).
Tralasciando il fatto che ogni volta che Maione apre bocca io vorrei che fosse tipo mio zio, ma lo zio quello simpatico, quello che ai matrimoni fa fare diecimila brindisi, e adoro il suo rapporto con Ricciardi, mi sembrano quasi, appunto, zio e nipote con un bel rapporto e quindi niente, come sai io mi sto basando unicamente sulla tua caratterizzazione e credimi quando ti dico che inserire questo piccolo racconto quiotidiano tra i due, nell'ufficio, dà proprio quel senso di abitudine che mi ha permesso di sentirmi più "a casa", e i dialoghi sono talmente verosimili che mi sento le loro voci chiare e tonde nella mia testa **
Ma, a proposito di testa, chi è che la sta perdendo totalmente?
La risposta è facile, comincia per R e finisce con "sono confuso aiuto mamma"rdi e non so come dirti che questa confusione che Ricciardi sente e che in qualche modo cerca di scansare via ma questa ritorna sempre – soprattutto perché l'oggetto della confusione è "passato di qui per caso", è talmente ben gestita che io lo vedo, il nostro commissario, che non sa dove guardare, non sa dove posare gli occhi, perché quando ti senti così pensi che ogni azione possa mostrare in modo cristallino qualcosa e la cosa più spaventosa è scoprire che quella cosa che gli altri vedono, tu non puoi vederla, ed è per questo che fa così paura.
L'arrivo di Bruno è stato un marasma infinito di emozioni diverse, perché Ricciardi non può negare di essere felice di averlo visto, ma allo stesso tempo non si sente pronto a fare i conti con quello che prova e la sensazione che trasmette è quella di qualcuno che aspetta di capirci qualcosa senza fare niente, senza affrontare nulla (dopotutto come biasimarlo, nell'epoca in cui si trova), eppure Bruno arriva, e Bruno arriverà sempre, perché lo cerca, vuole la sua compagnia, e non ci è dato sapere sotto quale sentimento, ma è di certo quello a porsi meno problemi, cosa che mette ancora più in difficoltà l'ispettore confuso.
Occhi che guardano altrove, cuori infami e infedeli, che fanno come gli pare, la testa che scoppia per i pensieri e non per l'emicrania, eppure l'unico punto fermo resta Bruno, forse l'unica certezza che gli è rimasta in piede e vicino.
E quando Bruno gli chiede se ce l'ha con lui per Rosa ho pensato che il tempismo è perfetto, ma forse pure le paranoie lo sono, e l'ingenuità di Bruno, che invece di vedere che c'è qualcosa che li avvicina, ha cercato qualcosa che li allontana, forse proprio per paura che sia definitivo.
E Ricciardi l'avrei preso a calci quando ha detto che non se la sentiva di andare in trattoria... ma i calci in bocca, proprio sulle gengive, e meno male che poi accetta, perché il cuore farà pure come gli pare, ma è difficile che si sbagli e forse affrontare la cosa è meglio che fingere che non ci sia, no Commissa'?
Passo al prossimo, LA TRATTORIA MI ASPETTA? Lo scoprirò
A tra poco ♥

Recensore Junior
23/09/23, ore 10:14

Sai che un po' mi dispiace che la.storia finisca, nonostante il seguito? Mi sono affezionata a loro, al modo in cui li hai dipinti, in cui ce li hai fatti scoprire. È bello questo Ricciardi che alla fine si lascia un po' andare, le preoccupazioni lasciate un po' in disparte per una notte. Certo i problemi sono tanti e l'idea di Bruno non è male, ma Livia ucciderebbe il commissario prima di accettare di essere usata in questo modo e lui ha abbastanza buon senso e sensi di colpa da non chiederle più nulla. Accenni a una Livia fredda per il seguito: ci sta tutta e non vedo l'ora di leggerla. Oh, e vorrei tanto vedere Enrica, che, per quanto insulsa, non merita di stare alla finestra sperando in un segnale che non arriverà, se possibile.
Duchessa712

Ammetto che quando ho iniziato il capitolo, pur sapendo che avevi promesso l'angst, mi sono lasciata ingannare, poi quando la discussione ha iniziato a farsi seria credo di aver smesso di respirare e di aver ricominciato solo quando finalmente Ricciardi fa due più due e finalmente si baciano. Ce n'è voluto, ma ce l'hanno fatta!!! Io sinceramente non mi aspettavo di affezionarmi così tanto a loro e l'idea di un sequel mi consola dal sapere che manca un solo capitolo.
Duchessa712

Recensore Junior
09/09/23, ore 12:42

Ohh, che carino il fluff! (Anche se un po' di angst c'è sempre con tutta la paranoia di Ricciardi, però almeno la cena non è tutta rovinata). Sai che me lo stabi chiedendo un po' quand'è che Bruno si sarebbe fatto due domande sul perchè e il percome Livia fosse stata coinvolta? Quindi sono proprio contenta che abbiano affrontato la conversazione - e il commissario non si smentisce mai, sempre incapace di capirsi, sempre incapace di parlare e spiegare i sentimenti, eppure si arrampica sugli specchi pur di dare a Livia il giusto riconoscimento senza far sì che Bruno capisca tutto (che poi secondo me Bruno ha già capito tutto, ma dettagli).
Hai promesso angst nel prossimo capitolo e io non vedo l'ora, come al solito!
Duchessa712

Recensore Junior
05/09/23, ore 08:38

Io sono contentissima che questa non sia la fine e non vedo l'ora di sapere cosa ci riserveranno questi due. Qui li ho trovati assolutamenti dolcissimi, nonostante l'angst che continua a permeare la storia, e il momento di lutto che mi sono concessa quando ho letto della morte di Rosa (sapevo che la storia non si sarebbe discostata dal canon, ma speravo che questo mi sarebbe stato risparmiato). Posso dire che non sono stata per niente contenta con Ricciardi quando se ne è andato a Ischia? Però ha recuperato quando, alla fine, accetta l'invito a cena (parentesi che c'entra poco: potrebbe pure darla la soddisfazione anche a Lucia per una volta!). Povero Bruno, però, che oltre a non essersi ancora rimesso del tutto si macera nella paura che Ricciardi lo ritnga responsabile per la morte della balia!
Non vedo l'ora di leggere il resto,
Duchessa712

Recensore Master
30/08/23, ore 15:48

EBBENE ECCOCI QUA!
Io voglio solo dirti che APPROVO con tutto il mio cuore il fatto che tu abbia deciso di non fermarti qui perché HO BISOGNO DI ALTRO.
Non posso non ammettere di aver letto tutta l'ultima parte con la consapevolezza che fosse l'ultimo capitolo, quindi me lo sono proprio assaporato, immaginando le luci, gli odori, gli occhi, le vibrazioni, i respiri e ricci che parlano per i sentimenti ma, arrivata alle note, ho gioito per il primo motivo che ti ho detto, dunque il mio bisogno, ma soprattutto perché si vede che ti piace scrivere questa storia, si vede che ami sviscerare questi personaggi, che ti piace scrivere dal punto di vista di Ricciardi, che diventi un po' lui quando sei seduta a quella scrivania e scrivi quello che ti viene dal cuore e che, soprattutto, non te ne frega niente del giudizio e questo ha reso questa storia il manifesto della tua libertà intellettuale ASSOLUTA e io voglio gioire con te di tutto questo!
Ma, in attesa di sapere altro e soprattutto di conoscere meglio Bruno (perché parlerai di Bruno prossimamente, vero? VERO??) Non posso fare a meno di amare tutto ciò e non nascondo di aver sentito del calore nel cuore quando ho letto tutte le reazioni di Ricciardi di fronte al suo febbricitante dottore.
Ma quello che mi ha più colpito, prima di tutto ciò, è stato il dialogo con Livia. Livia ha accettato la sua sconfitta, è vero, ma seconda c'è qualcosa in più in tutto questo: Livia è andata in difesa dell'amore e ne è diventata l'angelo custode. È il chiaro esempio di chi ama abbastanza da saper lasciar andare e che, pur soffrendo, ha trovato un suo conforto in quel "almeno so di non essere io" che, forse, non basta ma è qualcosa.
E da qui, le discese lunghe e tortuose a cui ci hai sottoposti in questi capitoli, finalmente trovano una pianura e, pian piano, si risale su. Il sole non splende ancora, ma è lì, dietro una collina, pronto a tornare ed è qui, in quella fievole luce che emana, che Ricciardi si sofferma a guardare cosa gli è mancato e tutte quelle cose che scopre di conoscere quasi inconsciamente, come il profilo di Bruno e i suoi ricci nei quali vorrebbe infilare la mano per sentirne la consistenza... ed è un gesto semplice che racchiude un'intimità caldissima.
Il loro dialogo è scanzonato, e si percepisce il desiderio di Bruno di non voler far preoccupare Ricciardi che, quando si lascia andare contro la sua spalla, si svuota di tutto il dolore e non gli importa niente del decoro, di dover dimostrare chissà cosa; è libero dal dolore, il sollievo lo pervade e si concede, finalmente, di essere vero e con chi lo fa? Con Bruno, l'unico con cui effettivamente si è sempre esposto.
Il bacio finale, delicatissimo, ha mille colori diversi, e mille significati e obiettivi. Si percepisce che Ricciardi ne ha bisogno, ma il fatto che se lo conceda mette in luce anche il fatto che ormai non sta più sfuggendo ai suoi sentimenti, e che non gli importa quasi nemmeno delle conseguenze, sebbene la febbre di Bruno e il fatto che forse non se ne sia nemmeno accorto, lo fa sentire salvo.
Sono così felice di aver recuperato questa storia e di aver avuto modo di esprimere ciò che mi ha lasciato. Mi mancava leggerti e, in queste nuove vesti, mi ha dimostrato ancora una volta che sei capace di tutto, sai esplorare ogni cosa ma che, soprattutto, la psiche umana la sai sempre muovere bene, e costruisci intorno ai personaggi un'umanità che spiazza e coinvolge, e io non smetterò mai di amare ciò che scrivi!
Grazie per aver deciso di scrivere tutto questo e farti felice ♥
Non sai quanto felice rendi anche me ♥
La tua guascosa ♥

Recensore Master
30/08/23, ore 15:22

Ciao Co'!
Questo capitolo è un mosaico di emozioni indescrivibili, ma farò il possibile per rendere questa recensione un minimo sensata, però sappi che mi hai bombardato l'anima, nella maniera più dolce possibile ç_ç tepossinoacciaccatte!
Cominciamo dal fatto che ho AMATO tutto il percorso che ha portato all'inizio di questo capitolo, alle mille domande che Ricciardi si è posto sulla maledetta finestra e che, alla fine, decide di chiudere, conscio che quell'idea che fosse un po' il ricettacolo della sua felicità fosse tutt'altro che realistica perché, di fatto, ha capito che il sole non è fermo lì, ma è lui a ruotargli attorno e ora che non c'à non ha senso che quello spiraglio resti aperto.
Ho amato Rosa, è un personaggio che mi ha trasmesso quel senso di maternità che mi ha fatto capire molto di più del personaggio di Ricciardi. Perché sì, mi è servito molto conoscere i personaggi che lo circondando per andare oltre ciò che so, e in questi tre capitoli ho scoperto quanto complicato sia ma soprattutto quanto umano dimostra di essere ç_ç
E poi il resto è l'attesa del peggio, e ho apprezzato tantissimo la mancanza i dialoghi quando si recano al porto, (e ho fatto la conoscenza di Maione, e mi ha dato l'impressione di essere un personaggi di quelli che NESSUNO può odiare ♥) e dove hai voluto sottolineare l'ansia, l'angoscia, l'attesa di quel momento che determinerà molte cose, e che ora è ancora oscurato dal fatto che può succedere di tutto. Bruno può non essere lì, o può essere ferito o... morto. E questa prospettiva significa ovviamente un fallimento, certo, ma la cosa peggiore è la prospettiva che, qualora fosse successo, Ricciardi lo vedrebbe comunque e la cosa peggiore che può succedere a chi vede gli spiriti, è trovarsi di fronte qualcuno che è stato importante nella propria vita e ti giuro ho trattenuto il fiato, perché sei tu ad aver reso tutto questo possibile, entrando nella testa di Ricciardi, insieme all'atmosfera che hai creato in quel porto dove il tempo sembra sospeso!
e quel "Ohi, Riccia'" spazza via almeno quell'orribile possibilità, perché Bruno è vivo, anche se è ridotto uno straccio, anche se non l'hanno davvero risparmiato... ma è vivo, e questo alleggerisce tutto, per un attimo, perché a Ricciardi serviva almeno un conforto, anche piccolo... anche il non vedere Bruno come uno spirito che non torna.
E Livia si conferma un personaggio umanissimo. che ha fatto il possibile per aiutare Bruno – e Ricciardi stesso, e ha capito, ora ne è certo, ma si percepisce in lei ancora la durezza, forse ancora la rabbia, eppure non ha smesso e né ha voluto rifiutare di aiutarlo e questo, secondo me, è un bellissimo spaccato di un personaggio forse diviso tra il dolore e l'importanza di fare la cosa giusta.
O finché, accanto a Bruno, non comparirà una sua copia slavata, marcescente e dagli occhi vacui, che ripeterà all’infinito qualcosa
e qui ci rendiamo conto che le paure non sono finire, che Bruno c'è ma non è detto che ci sarà ancora, che è salvo ma non è detto che questo sia bastato. E non mi resta che proseguire e godermi e immergermi nel dolore dell'interazione tra i due che, sinceramente, aspetto con ansia ç_ç
TEPOSSINO.
A TRA POCO!

Recensore Master
30/08/23, ore 14:00

e RIECCOMI!
È sorprendente come tu abbia costruito in Bruno un'ancora a cui Ricciardi si aggrappa pur di non cadere giù, pur di non farsi trascinare dai ricordi di quella notte con Livia, offuscata dalla febbre, ma non abbastanza da non fargli ammettere che no, non aveva voluto prendere parte a ciò che è successo, ma è successo e ora è tutto parte di un groppo alla gola che stringe, ma che si allenta un po' quando pensa a Bruno, e si perde in Bruno, nei ricordi, in quelle cose che hanno fatto insieme, quando lui l'ha salvato... l'ho visto proprio come un tentativo di evasione da pensieri oscuri, da mostri che lo sovrastano, qualcosa che forse è pure peggio di vedere i morti, una condanna con cui, in verità, è sceso a patti. Molto più che avere a che fare con gli esseri umani, con i quali pare quasi attivare un atteggiamento passivo, ma il dolore di una violenza, che sia verbale o fisica, lascia cicatrici anche se fingi che non siano mai accadute – o fingi che in realtà non ti abbiano scalfito... e Bruno è il suo appiglio, lo era in quelle passeggiate il venerdì sera e lo è emotivamente nei suoi ricordi e questo è bellissimo co', in sostanza era questo che volevo dire ç_ç
Ma la parte più dura è vedere Ricciardi che si rende conto di tante cose, e so di essere ignorante a riguardo, ma la mia sensazione è che avendo vissuto per così tanto tempo all'ombra di sé stesso e dei morti, non si è mai reso conto di come si comporta, di come agisce nei riguardi degli altri, di come si pone... ed ora è un problema, perché è Livia a fargli notare tutto questo, a dirgli che lui si comporta sempre così e non è stupita, lo conosce... e forse più di quanto lui si conosca realmente. Ricciardi si è svegliato; o meglio, la sua coscienza si è svegliata e ora è tutto vivido, e quando tutto è vivido dopo tanto tempo passato a non vivere affatto, è tutto dolorosissimo e se ho intepretato bene questa parte ti dico che l'hai scritta magistralmente, che tutto è talmente realistico da fare male ed è impossibile non cogliere l'attimo in cui quella scintilla di vita si accende e appicca un fuoco che fa veramente troppo male.
Forse è anche il fatto che con Bruno parla e lo fa con naturalezza, quasi forse nemmeno se ne accorgeva, ma ora sì... e si rende conto che una valvola per non impazzire ce l'ha sempre avuta, ma che solo ora si rende conto che esiste e che c'è... che c'era ç_ç aiuto co' che male!
E subito dopo si ritorna a scendere giù in quel baratro, ma Ricciardi stavolta si aggrappa sempre di più alle pareti oscure dei suoi sentimenti, e del suo orgloglio e non vuole cadere. Non lo vuole fare. Livia è la sua unica speranza e, dopotutto, anche se arrabbiata con lui, anche se delusa, anche se distante, alla fine si rivela essere pronta ad aiutarlo, e i motivi possono essere tanti: dall'empatia verso Bruno, dalla voglia di aiutare il prossimo fino ad un subdolo tentativo di voler semplicemente fare qualcosa per Ricciardi e cambiare le cose tra loro, magari trasfromare le cose.
Ed è bellissimo come hai costruito i sentimenti del commissario che si abbassa a qualsiasi bugia, qualsiasi cosa pur di aiutare Bruno e riavere accanto il suo sole ç_ç
TE POSSINO ACCIACCATTE, ORA CONTINUO E FINISCE CHE TI PICCHIO E POI NON DIRE CHE ERA MOSTRUOSAMENTE LUNGO, CHE NON BASTA MAI. MAI!
a tra poco!

Recensore Master
30/08/23, ore 13:37

Ma buongiornissimo co' **
BUONGIORNO A QUESTO GIORNO, direi! Ebbene sì, torno su questi lidi perché sì, perché ovunque tu sia io ti seguirò e dunque eccomi qua! Non te lo aspettavi, eh?
Madonna co', ho letto questo primo capitolo in anteprima ma ti giuro che rileggerlo ha avuto tutto un altro sapore e, forse, un'atmosfera ancora più malinconica.
Io non ho visto Ricciardi e lo sai, ma questo non ha assolutamente tolto niente né alla emozioni e nemmeno alla trama stessa, in cui mi sono lasciata scivolare e a cui mi sono aggrappata finché non mi ha portata nel fondo del baratro.
Perché sì, perché è così che ho percepito lo stato d'animo di Ricciardi, qualcuno che all'inizio si aggrappa a questa immagine della finestra, unico spiraglio di vita e di luce, unica speranza, unica via di fuga da una vita fatta di visioni terribili e di persone vive che a volte mal sopporta ma è quando anche le piccole speranze che una persona si costruisce, anche se consapevole siano fasulle, vengono meno, perdono di significato, che tutto crolla, per questo parlo di caduta, di baratro, di una lenta discesa verso il buio, che ci ricorda che a volte nemmeno la luce che vediamo di fronte a noi ha il potere di illuminarlo.
A volte il buio è dentro, e Ricciardi si rende conto che resta tale quando non c'è quel sole accanto a lui a farlo sparire per un po', e a quanto pare la mancanza di Bruno rende tutto più limpido, e più consapevole, ma allo stesso tempo lo spaventa, lo fa sentire sbagliato e sporco, perché probabilmente quello che sente ora, oltre la mancanza del suo sole, è qualcosa di vero. Qualcosa che esiste e che può sentire realmente, forse l'unico sentimento puro che può dire di aver mai provato e il fatto che sia sbagliato persino ammetterlo a se stesso è un dolore che non si può spiegare.
Ma tu l'hai fatto, e hai costruito un testo che entra nella psicologia di Ricciardi, in anni difficili, dove certe consapevolezze sono pericolose, persino per sé stessi e quel sole spento, lontano, è ora chiaro sia stato tale proprio perché non c'è.
Non è forse vero che ci rendiamo conto di cosa avevamo accanto solo quando lo perdiamo?
E niente, io già piango perché so che mi aspetta una doccia di angst, di psicologia profonda e dolore, ma non è forse questo il motivo per cui sono qui? ç_ç
PROSEGUO
CIAO CO' ♥

Recensore Junior
28/08/23, ore 13:24

Quella battuta di Livia è stata la prima cosa a cui ho pensato appena è entrata in scena nella storia e sì, se da un lato è coerente con la sua vanità, dall'altro non ci sta proprio con il periodo storico... però io Livia la amo quindi glielo concedo. E la amo anche qui, anche se, presumo, le si stia spezzando il cuore eppure mette Ricciardi sulla retta via, gli impone di confrontarsi con la verità senza scappare. E povero Ricciardi! Che è tirato da mille emozioni contrastanti e ossessionato dalla paura di trovarsi davanti un fantasma, che s'accolla le colpe di tutto, ma, alla fine, grazie al cielo ed era ora, si lascia andare. Bruno è fantastico anche febbricitante e sono troppo felice che si stia riprendendo (perchè si riprende, vero?) e il commissario che è lì lì per rivelargli tutto con quel "fallo per me" (ma tanto lo ha già fatto perchè io non ci credo che Bruno non sappia leggerlo).
Quindi tanto angst che io adoro, come promesso, e non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Duchessa712

Recensore Junior
23/08/23, ore 20:09

Rosa! Io adoro Rosa, quindi sono felicissima che tu l'abbia inserita, soprattutto quella frase su come, nella finestra, ci creda più lei che altri. Alla fine è vero anche nella serie: non fosse stato per lei che dava una svegliata a Enrica, loro stavano ancora a guardarsi e basta, anzi, magari lei sposava pure Manfred,che, ad essere sincera, non mi dispiacevano troppo come coppia. E a proposito di coppie mi sto affezionando a Bruno/Ricciardi più di quanto credessi e il merito è tutto della tua abilità nella scrittura, nella tua bravura nel dipingere i sentimenti di Ricciardi che sono coerenti e tragici e drammatici. Spero davvero che il buon dottore si rimetta, ma anche io, quando ho visto quella scena al porto nella serie, ho alzato un sopracciglio.
E poi concludo con Livia, che ha capito tutto e aiuta comunque, nonostante lo sforzo che le costa, nonostante le conseguenze che credo ci saranno (non so se lo affronterai o concluderai prima la storia, ma è impossibile che Falco non venga a sapere degli ospiti che ha accolto in casa sua e non credo proprio sarà contento). E Ricciardi che continua a non sapere come parlarle, come approcciarsi, cosa siano i sentimenti che lo legano a lei: è tutto angst e tragico e io ci sguazzo perchè è davvero perfetto.
Oh, e Maione, me ne stavo dimenticando, ma va menzionato: buono,generoso, leale, ha pure guidato piano per una volta!
Duchessa712

Recensore Junior
10/08/23, ore 13:37

Posso dire che sono felicissima che Livia si sia preso un po' più di spazio, divenendo personaggio attivo?! Ho adorato tutto il capitolo, quindi nessun bisogno di scusarti per la lunghezza, anzi. Da ogni singola parola trasudano l'angoscia di Ricciardi, la lotta intestina sul come comportarsi con Livia (essere sincero, rischiando di alienarsela completamente o darle corda per spezzarle il cuore in un momento successivo?). E quel continuo rimando alla loro unica notte, i sentimenti contrastanti, le emozioni che provano, il significato così diverso che ha per entrambi: lei che quasi ci spera ancora e lui che ne è uscito sporco e sconvolto. La cosa che spezza il cuore di Ricciardi, a mio parere, è che, nonostante il peso dei segreti e della solitudine che si porta addosso, nonostante la sua assoluta incapacità di relazionarsi con i sentimenti ancora prima che con le persone, lui ci prova sempre ad essere sincero, a non ferire, a fare la cosa giusta - e la verità è la cosa giusta, anche in questo caso, anche se non è semplice, anche se costa sia a lui sia a Livia. La sua paura e il suo turbamento gli spezzano il cuore, ma Bruno li vale entrambi: chiederle aiuto è la cosa giusta.
Duchessa712

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