[2X22]
Damon in delirio. Elena che vuole parlargli prima che il veleno di licantropo lo uccida.
Cosa succedeva nella mente stravolta del bel vampiro bruno?
Dal capitolo:
"...Il calore era insopportabile, la mente confusa. Non capiva più nulla. Non era nel presente, ma neanche nel passato. Immaginò che il futuro fosse simile ad entrambi..."

[2x08]
Cosa ha provato il bellissimo Damon Salvatore mentre si dichiarava (consapevolmente non ricambiato) a Elena?
Sempre freddo, sempre distaccato, sempre sardonico. Insensibile, si direbbe. Eppure, non è così.
L'amore cambia le persone. E lui è segnato per sempre. Respinto da due donne identiche che ugualmente non lo amano.
Ma il suo coraggio è ammirevole, e questa storia è dedicata a tutte quelle persone che stanno pensando di arrendersi senza dimostrare quanto sono disposte a fare per amore.

Un Damon Salvatore alle prese con una lettera da scrivere.
Per chi? Per lei. La donna che gli ha spezzato il cuore più volte. Calpestandolo. Non capendo.
Immaginate il poco riflessivo Damon circondato solo da fogli di carta bianchi e dai suoi pensieri.
Pensieri che devono comparire materialmente per riempire le righe regolari di parole irregolari.
Dalla lettera:
"...Ti immagino con quell'aria da bambina infuriata, mentre mi sgridi per aver scelto al tuo posto, e quasi sorrido. Sei e sarai sempre l'unica cui permetto di richiamarmi e poi respirare ancora.
Ti scrivo perché non ho il coraggio, o la forza, di dirti addio guardandoti negli occhi....

Una delle tante, tantissime notti che non ci hanno raccontato.
Un sogno che, forse, si è perso. Un sogno che è, però, stato certamente sognato.
Dalla storia:
Pensa a lei, come sempre. Del resto, ora che è finalmente sua, gli pare inverosimile non soffermarsi su quella magnifica sensazione di pienezza che lo rende così leggero, entusiasta, euforico.
Assapora quel piccolo aggettivo, mentre s'insinua insistente nella mente leggermente assonnata. Sua. Lei è innegabilmente sua. Nessuno può affermare il contrario, e l'esserne consapevole gli fa venir voglia di alzarsi e ballare.
Decima posizione al "The Vampire Diaries Contest - edite e inedite"

Nonostante ormai sia passato tanto tempo, hai ancora una paura folle di Elena.
Paura di ciò che può farti senza nemmeno parlare. Paura di quella dipendenza di lei, del bisogno pressante della sua cute bollente sotto i polpastrelli, dei suoi occhi scuri a portata di sguardo. Delle sue labbra sulle tue.
Paura di vederla andarsene all'improvviso, senza una ragione, lasciandoti di nuovo solo.
Se lo facesse, non ti rialzeresti più. Non dopo aver assaggiato la vita che avresti potuto vivere.
Perché -finalmente- è una vera possibilità.

[Attenzione: lettura sconsigliata ai diabetici|consistente il rischio di aumento del livello di zuccheri nel sangue]
28 Giugno 1841.
A Villa Veritas nasce il maggiore dei due fratelli Salvatore.
28 Giugno 2013.
Il centosettantaduesimo compleanno di Damon. Con Elena, ovviamente.
Dal testo:
La data, ecco cos'era. Un dettaglio solitamente trascurabile in un'esistenza centenaria. Ma era il ventotto Giugno.
Il suo compleanno.
Era il suo compleanno e casa sua era stata invasa da una Caroline Forbes evidentemente impazzita, perché i palloncini rossi appesi alle tende e gli striscioni che recitavano “Tanti auguri, Damon!” non facevano parte dell'arredamento, per quanto rammentava.

Delena. Tanto.
«Shh... torna a dormire. Sto bene. Va tutto bene.» cerca di depistarlo, sperando che non le guardi bene il viso, che non distingua le tracce argentate delle lacrime. Speranza vana.
«Non è vero. Hai pianto.» lei sbuffa, un po' contrariata da quella discussione che non è in grado di sostenere alle tre di notte, un po' contenta che lui abbia compreso quell'insensata sensazione d'angoscia.
Incubi in una sera qualsiasi.

L'unico modo per interpretare i suoi pensieri era guardarlo negli occhi.
Attentamente, per eliminare minuziosamente anche quel velo incerto che, ogni tanto, cercava di offuscare i suoi sentimenti.
Ipotetici pensieri di Elena... sugli occhi di Damon.

Ipotetici pensieri di Elena sull'argomento "relazione". Indovinate un po' con chi?
Non era la prima volta che si chiedeva com'erano finiti insieme.
Forse, semplicemente, era successo, come accadevano tante altre cose.
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Elena aveva cercato di spiegarle quella relazione. Non ci era riuscita.
Non erano una coppia normale, che aveva avuto una crescita normale.

[S5 alternativa - MOLTO alternativa]
Raccolta di Flashfic celebrative di piccoli momenti di quotidianità fra gli incredibili, assurdamente imprevedibili Damon ed Elena.
Per cercare di immaginare quella serenità da vera coppia che è sempre mancata fra loro.
1. Cane
2. College
3. Marcare
4. Coperte aggrovigliate
5. Soprannomi che potrebbero essere evitati senza rimpianti
6. Giornata di studio
7. Circolo vizioso
8. Caffè
9. Passanti e macchine fotografiche
10. Nessuno sa
11. Domande
12. Tradimento
13. Shopping
14. San Valentino
15. Ian
16. Cappello
Cap. 16:
[...] L'aria salmastra le scompiglia i capelli quando getta la testa all'indietro, ridendo – e non c'è un motivo preciso, in realtà, se non che quella situazione è quasi troppo assurda per essere vera.
Eppure Damon è veramente accanto a lei, un braccio che le avvolge la vita e il suo sguardo vagamente confuso – probabilmente a causa di quell'improvvisa ilarità – che le sfiora il viso come una carezza.
L'ha portata al mare. [...]

[Tripla Drabble | 304 parole]
Presente, passato e futuro. Tre tempi, e loro due.
Ciò che sono, che sono stati, che saranno.

[Attenzione: si sono registrati casi di coma iperglicemico | Fluff, Fluff, Fluff e... sì, Delena]
Una storia in cui non succede assolutamente nulla: nessuna rivelazione improvvisa, nessuna preoccupazione... niente di niente.
Solo un giorno di pioggia, tante, tante coccole... e, ehm... altro.
«Damon?» anche se il suo è solo un sussurro, coperto dal ticchettio furioso dalla pioggia, l'uomo in cucina inclina la testa di lato, smettendo per un attimo di trafficare con le tazze della colazione.
Sorride con mezzo volto, allungando la mano verso i fornelli per afferrare la caffettiera e versando il liquido scuro nelle eleganti chicchere di porcellana, mentre risponde alla domanda sottintesa.
«Arrivo subito. Non ti muovere, Elena.» solleva il vassoio, voltandosi verso la porta, giusto in tempo per vedere la ragazza entrare. Lei non l'ha sentito rispondere, evidentemente distratta dal rumoreggiare delle gocce d'acqua sul tetto. Damon corruga la fronte, sospirando.
E così la colazione a letto di bentornato è saltata. Ancora. E dire che dovrebbe avere capito che ci prova tutte le settimane.

[Tripla Drabble mezza mancata | DamonCentred]
Tre notti.
Tre lunghe notti, tutte e tre incentrate sul suo amore per lei.
Tre notti di cui due saranno rese infinite dal dolore.
Tre notti fra cui l'ultima sarà l'unica accolta con sollievo.

Flusso di coscienza praticamente nonsense e altamente inutile.
Una sera come tante, un'attività come tante e due protagonisti che, fortunatamente, non sono come tanti.

[SORPRESA! | Mezza PWP (?) per festeggiare il mio ritorno (quasi) indenne da una settimana infernale | Qualsiasi spiegazione all'interno]
Il primo fine settimana dopo il college, la sera in cui Elena torna a casa dopo i cinque giorni passati al campus e qualche distrazione a cui bisogna rimediare.
Damon pare rilassarsi di colpo: la pesantezza dell'attesa scivola via in un attimo, lasciandolo solamente ebbro di contentezza. Come se non la vedesse da anni, poi, anche se c'è da dire che quelle poche giornate gli sono sembrate lunghe secoli.
Così si precipita alla porta, il canonico accenno di sorriso già sfociato in un'espressione che gli illumina il volto e la mente concentrata sulla sensazione che gli darà respirare il suo profumo – e non dal cuscino che rimane freddo, la notte, accanto a lui.
Non sono passati più di due secondi, eppure lui ha già spalancato il portone, sorprendendo un'Elena ancor più bella del solito intenta a rovistare nella borsa enorme, in cerca delle chiavi.
Si osservano per qualche secondo, senza parlare.
Infine, lui si limita ad ampliare il sorriso e a porle una delle solite domande ironiche, una mezza risata nella voce.

C'era una volta – e c'è ancora, non fraintendete –, in un piccolo paese dal nome incredibilmente esplicativo, un uomo chiamato Damon Salvatore.
Vampiro da circa centosettant'anni, patologicamente e naturalmente portato per quelle relazioni malsane e complicate che implicano una donna – solitamente condivisa con suo fratello – che nel peggiore dei casi lo ha utilizzato come giocattolo sessuale e nel migliore si è limitata a calpestare senza pietà ogni sentimento che le ha offerto in passato, da un secolo e mezzo fa parte delle schiere di qualcuno che girovagano senza una meta precisa, in cerca del sogno che si trasformerà nella loro vita.
[Post 4x23 | Fluff. Tanto, tanto Fluff | Astenersi diabetici]
Un'ipotetica mattinata dopo la 4x23, il risveglio dopo aver passato la notte a fare cose che non descriverò (non in questa storia, perlomeno) e semplici, incredule considerazioni.

[Triple!Drabble mezza mancata | Riscrittura | Fluff | 2° persona]
Triple!Drabble (che proprio Triple!Drabble non è) che riprende tre diversi "ti amo" scambiati fra Damon ed Elena, in tre diversi momenti della loro storia.
Immaginavi che un sentimento così ammirato, così cercato, ti avrebbe accarezzato la lingua con sapore di cioccolato. E, invece, nulla. Niente di niente.
Ma, del resto, è passato tanto tempo dall'ultima volta che hai detto “ti amo”.
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Hai risposto, alla fine. Sei succube di lei, in un certo senso, anche quando sai perfettamente che il sire sei tu.
Ma Elena sembra infischiarsene altamente.
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Non ci credi, non ti muovi, non finché non senti quelle due parole uscire dalle sue labbra. Che in questo momento ti sembrano semplicemente irresistibili.
E le vai incontro, cerchi di soffocare altre parole che potrebbero spezzare quel fragile equilibrio – parole che non arrivano.

[Triple!Drabble mezza mancata | Riscrittura | Fluff]
Un passo e Damon ancora crede in un'illusione.
Due, e capisce che è la realtà.
Tre, e un bacio che soffoca parole che riesce a comprendere ugualmente.

[Fluff, Fluff, Fluff | Implied!Delena | ElenaCentred (?)]
Piccola Drabble mancata, appena scritta, completamente di getto, dopo aver fangirlato su un'immagine in particolare.
Quando intreccia le dita alle sue per strada, stringendo per non farla allontanare, è allegra.
E sorride.

[Avvertenze: in questa storia la Camaro di Damon (il cofano, se proprio vogliamo puntualizzare) viene utilizzata per scopi non esattamente ortodossi, sappiatelo | Fluff, tanto Fluff Delena]
È qualcosa che assomiglia a un bacio senza esserlo davvero, un gesto familiare che lui non ha bisogno di implorare. Lei capisce che ha intenzione di chiedere un po' di più quando aggiunge, sempre sottovoce, un calmo «... o magari due.»
Non che sia restia ad accontentarlo, del resto. Così sta al gioco, baciandolo di nuovo.
Damon sorride sulle sue labbra, trattenendo una risata e sussurrandole all'orecchio un altro invito, l'ultimo.
«O anche tre, certamente, vanno bene lo stesso.» la vampira si volta fra le sue braccia, allacciando le gambe dietro la sua schiena, e si avventa su di lui, rischiando di farlo cadere all'indietro per l'irruenza che ci mette.
La notte di San Lorenzo è quella delle stelle cadenti, dei desideri espressi sottovoce mentre si guardano le comete cadere, distesi in un prato ai confini del mondo.
{TNE, questa è per voi! :*}

[Missing Moments | Mini-long | Fluff (tanto per cambiare) | Delena, of course | Bloodsharing!Dex | Accenni quasi-Deremy]
Dal cap. 2:
E ode perfettamente anche un sospirato “ti amo” soffocato in un bacio, fra i suoi capelli.
Sorride, proprio mentre la luce si accende. Per un attimo è completamente disorientata, complice il fatto che gli occhi erano ormai abituati al buio quasi totale.
Poi, qualcuno – ha un brutto, bruttissimo presentimento. Probabilmente dettato dal fatto che hanno un solo... coinquilino –, alla loro destra, tossisce cercando di inspirare regolarmente. Voltando istintivamente il capo, sa già che è esattamente chi pensa, ma non è comunque piacevole trovare conferma al suddetto pessimo presentimento.
Jeremy dà loro la schiena – se non fosse che sta pensando al modo migliore di contattare discretamente uno psicologo, probabilmente sarebbe stupita per l'efficienza che ha dato prova di possedere. Efficienza che non mostra mai, però, quando gli si chiede di uscire a gettare la spazzatura
Quattro momenti, quattro interruzioni, quattro minacce di morte, quattro scuse imbarazzate.
{Comprensibile anche senza aver letto "A cockblocker's destiny"}

[Fluff (in modo nauseante, davvero) | Mezza riscrittura/What if? (Spoiler!5x03) | DamonCentred | Delena, of course]
La tua è una confessione fuori programma, estranea alle tue stesse corde vocali.
È per ricordarle che è l'unico essere al mondo in grado di terrorizzarti così tanto da trasformarti nello stupido protagonista di una commediola romantica, quando la vostra – la tua vita, dove è compreso anche il valore di lei, oltre che i centosettantadue anni di esistenza – vita è tutt'altro che una commedia.
Un bacio interrotto prima che potesse iniziare...

[Triste + Fluff | Riscrittura (Spoiler!5x04) | In teoria una Double!Drabble, in pratica no | Sono depressa, per validi motivi]
Elena è in camera, sta rovistando fra i vestiti in cerca di uno di quelli che è divenuto cenere.
Sta tremando, trattenendo lacrime che non scendono.
E poi arriva lui, e tutto finisce in un abbraccio.
Ma tu non puoi fare niente. Sei impotente, un vampiro trasformato in un inutile peluche dispensa-abbracci.
Ti avvicini e la stringi a te, e tremi con lei, e soffri con lei.
E le prometti che non te ne andrai, che tu non lo farai, che non la lascerai fra altre braccia, con altre labbra sui capelli.
«Lo so.»
_______________________________________________________________________________________
È una preoccupazione banale. Terribilmente frivola, assolutamente senza importanza.
Tanto stupida che non riesce a illuderti di poter dimenticare.
Damon compare sulla soglia e tu ti volti verso di lui e quando incroci il suo sguardo senti che le lacrime stanno già facendo capolino, che qualsiasi falsa occupazione tu possa aver tentato di importi ormai non serve più a nulla.
C'è solo lui che ti culla come se fossi una bambina, accarezzandoti [...]

[Implied!Delena (non che ci sia molto di Implied!) | Fluff, Fluff e Fluff | Double!Drabble (208 parole)]
La osserva così intensamente, in modo così reale che quasi le sfiora la pelle, come le sue mani che la spogliano dolcemente. Rabbrividisce, e sente lo sguardo farsi stranito. Lui non sa che non ha freddo.
Elena sta provando a studiare. Ci sta provando, veramente.
Ma non ha molto successo, non con lo sguardo di lui che le carezza il volto e avviluppa i suoi pensieri.

[Fluff (roba da valori di glicemia alle stelle) | Deleeena | Missing Moment/What if...? ]
Un pub, una sera piovosa e una vecchia canzone. E un pizzico di esibizionismo, che non guasta mai.
«Ho capito di essere innamorato di te, quel giorno.» il mormorio è quasi impercettibile, tanto che crede, per un secondo, di aver capito male. Ma i suoi occhi mostrano uno di quei rari momenti in cui anche le più sottili maschere che lo nascondono sono spazzate via, quegli attimi in cui è così vulnerabile da farle venire in mente un cucciolo di gatto spaurito – non si azzarderebbe mai a renderlo partecipe di tale associazione, comunque – e lei comprende che è mortalmente serio.
{A Fefy94, perché è tutto merito suo}

[Fluff, ma FLUFF | Delena | Missing Moment/What if...? | Drabble (110 parole)]
È notte, ancora una volta.
E nei sogni si affollano ricordi spaventosi, nel silenzio un solo gemito cattura l'attenzione.
[La fronte sulla sua, le mani fra le sue.
Respirando il suo nome sulle labbra dischiuse.
Sssh... sssh... stai bene, sto bene, non è nulla... sssh... sssh... nulla.]