Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Darkry    12/10/2013    4 recensioni
Hola, Gente! :) Io sono Kry. Questa storia è nata un po' per caso, spero vi faccia sorridere, vi coinvolga e vi piaccia. Trama: Sarah, Evelyn ed Amy sono molto amiche e molto diverse tra loro.
Sarah, solare e gioiosa non perde un attimo la sua allegria ma le cose iniziano a cambiare quando riceve un messaggio anonimo. I ricordi di un doloroso passato amore iniziano a tormentarla.
Evelyn, testarda e impulsiva è perseguitata da Kyle, il bello della classe che si diverte a prenderla in giro e a sfotterla ripetutamente. Kyle è fidanzato, cosa che manda ancora più in confusione Evelyn. Cosa vuole da lei?
Amy, forte e aggressiva, tiene tutti a distanza da lei, eccetto le sue amiche. Tate, un ragazzo che si è invaghito di lei e che lei ha ripetutamente respinto la perseguita, la chiama, le manda messaggi, la ... segue. Amy si ritroverà ad affrontare una situazione più grande di lei, qualcosa a cui non è pronta e che metterà in discussione tutti i suoi principi.
Può combattere questa battaglia da sola? O forse, dovrà accettare l'aiuto di qualcuno per una volta?
Spero vi piaccia!!! ♥ :)
Kry :)
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 47.

Epilogo.

 
Trailer: Sei romantico come... un camionista analfabeta EFP 
Banner e trailer realizzati da Pinoolast's Graphic- Video 
Potete chiedere di tutto, saranno felicissime di realizzare ogni cosa ;D
 
 


Qualche mese dopo.
 
 
―Dai, andiamo! ― rido e scavalco la bassa ringhiera.
Con un salto atterro sulla sabbia morbida e inizio a correre verso il mare.
Lui impreca dietro di me, ma mi segue e sorrido, perché così è ancora più divertente. Mi chiama, ma non rispondo. Sollevo nuvole di sabbia mentre cerco di correre più veloce di lui, ma mi raggiunge in un niente. Le sue mani mi circondano la vita e in un attimo siamo giù tutti e due, abbracciati nella sabbia mentre ridiamo come due bambini.
Questo momento potrebbe non finire mai.
Il sole rosso si riflette sul suo viso e i suoi occhi nocciola sembrano brillare ancora più intensamente. Una folata di vento freddo mi fa rabbrividire e lui si stringe ancora di più a me, come a volermi proteggere.
Sospiro e gli passo le mani dietro la nuca, avvicinando il viso al suo.
Gli sfioro dolcemente le labbra con le mie, come feci la prima volta a “L’occhio del mare”. Lui approfondisce il bacio e sospira delicatamente il mio nome, facendolo aleggiare tra noi come qualcosa di magico.
Evelyn.
Mai mi era parso così bello e armonioso.
Gli sorrido e mi aiuta a rimettermi seduta.
Mi passa una mano attorno alla vita e quasi contemporaneamente volgiamo gli occhi verso il sole che si tuffa nel mare, facendolo brillare dei suoi mille riflessi colorati.
Poggio la testa sulla sua spalla e sospiro.
Pochi momenti potrebbero essere così perfetti come questo.
Mi stringo a lui e inalo il suo profumo. Sa di caffè, di sapone e di casa.
―Chris… ― sospiro, socchiudendo gli occhi e guardandolo attraverso le ciglia.
Mi guarda e mi sorride teneramente, facendomi sentire protetta e in pace con il mondo. Quando mi sfiora per togliermi un ricciolo dalla fronte, sento un fremito attraversarmi tutta.
Solo lui riesce a farmi questo effetto ogni volta.
Ogni gesto è qualcosa di intimo, familiare e piacevole.
Mi accarezza la guancia con il pollice.
―Dimmi che non finirà mai. Questo momento. Dimmi che durerà per sempre. ― sussurro, assaporando il senso dell’ignoto trasmesso dalle mie parole.
Il suo sorriso si estende, sempre così luminoso ed accogliente. ―Non finirà mai, Ev. Te lo prometto.
Adesso sorrido anch’io, sapendo che dice la verità.
―Ti amo. ― sussurriamo insieme, mentre il sole si riflette nei nostri occhi.
 
 
 
―Mamma, papà, lui è Jordan. ― dico, facendomi fa parte e lasciando che si presentino in santa pace. Mia madre ha un sorriso decisamente enorme stampato sul viso, mentre mio padre è un po’ rigido e scruta Jordan con fare sospettoso.
―Piacere. ― mormora lui, per nulla intimorito dalle occhiatacce intimidatorie di papà. Sorrido nel constatare che Jordan riesce a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno.
Quando ho detto a mamma che stavo con un ragazzo è stato davvero imbarazzante.
E poi aveva già capito tutto, quindi metà delle cose che dovevo dire le ha dette lei al posto mio. E mi ha risparmiato anche la fatica di dirlo a papà, correndo subito da lui a spiattellargli tutto.
Ovviamente, hanno voluto subito organizzare un pranzo per conoscerlo.
Ci sediamo a tavola, Jordan alla mia sinistra che sorride come un fotomodello.
I miei sono persi da lui.
Mia madre è convintissima che non esista ragazzo migliore, mentre mio padre lo scruta ancora minaccioso, ma appena Jordan inizia a parlare cominciano subito a discutere animatamente di calcio e questioni logistiche.
Io e mia madre ci scambiamo un’occhiata d’intesa e ci alziamo per portare i piatti a tavola.
Appena arriviamo in cucina, mia madre sospira di felicità. ―È davvero un bravo ragazzo, Amy! ― esclama compiaciuta. ―Bello, intelligente e soprattutto in gamba. Guarda come parla con tuo padre! Sembra che si conoscano da una vita!
Mi lascio andare ad una risata divertita. ―Sì, sì. Se la cava piuttosto bene. ― mormoro, ripensando all’agitazione con la quale Jordan aveva affrontato i giorni precedenti al grande incontro.
Aveva voluto che gli raccontassi per filo e per segno com’erano fatti i miei, i loro gusti, le loro passioni, film e libri preferiti. Di tutto, insomma.
―È stato lui, vero? ― chiede ad un tratto mia madre, il sorriso che le scompare improvvisamente dal viso.
La guardo senza capire e lei mi rivolge uno sguardo angosciato. ―Tate. ― sussurra, come se fosse un nome tabù.
Annuisco, ripensando cupamente a quel giorno di parecchi mesi fa.
―Non l’abbiamo mai ringraziato. ― sussurra mia madre, con le lacrime che le riempiono gli occhi.
Mi avvicino a lei e l’abbraccio, colpita da tutta questa fragilità improvvisa.
E poi vengo assalita da un pensiero. Quant’è stato difficile per lei, madre, superare una notizia come quella? Sua figlia vittima di stalking, perseguitata, seguita, aggredita. Per quante notti deve aver fissato il soffitto, nel letto, senza riuscire a prendere sonno per i sensi di colpa causati dal non aver capito cosa mi stava succedendo? Quante notti sarà venuta a controllarmi mentre dormivo, ad assicurarsi che non facessi brutti sogni o che stessi bene?
Io ho superato quel momento grazie all’aiuto di Jordan e dei miei amici. Ma lei, solo ora me ne rendo conto, non ha avuto nessuno a tirarla su e a consolarla eccetto mio padre, anche lui vittima degli stessi dubbi, probabilmente. E in quel momento capisco quanto mia madre abbia bisogno di me. L’abbraccio ancora più forte. ―Non preoccuparti, mamma. Non è il caso di tirare fuori quest’argomento, adesso. È un giorno felice non dobbiamo pensare a cose brutte.
Lei annuisce e sorride di nuovo. ―Hai ragione. ― dice e mi accarezza dolcemente una guancia prima di prendere un piatto e portarlo nell’altra stanza.
Riprendo il mio posto accanto a Jordan e gli stringo forte la mano da sotto al tavolo.
Risponde alla mia stretta, senza staccare gli occhi da quelli di mio padre e io so che lui è con me in ogni caso, e così sarà sempre.
 
Appena terminato di sparecchiare, lascio i miei genitori in cucina, prendo Jordan per mano e me la filo in camera mia.
Abbiamo bisogno entrambi di una pausa.
Lui dalla caterva di domande che gli vengono poste, io da tutto il chiacchiericcio che ne deriva dalle risposte.
Chiudo la porta e quando mi giro, Jordan è tutto sorridente davanti a me.
Mi afferra il viso tra le mani e mi bacia con passione, trasmettendomi un’energia nuova, potente, che mi elettrizza dalla testa ai piedi.
Sento uno stupido sorriso spuntarmi sul viso e spero di non avere niente tra i denti, perché. non riesco. a coprirlo.
Jordan si stende sul letto, la mano a reggere la testa e gli occhi azzurri che brillano mentre mi guardano.
Qualcosa mi si scioglie nel petto mentre afferro il blocco da disegno e mi metto all’opera. Il suo viso mi esce familiare sulla carta, la matita che traccia lineamenti che conosco a memoria, il sorriso con quella piega all’insù che lo rende così sensuale, gli occhi azzurri contornati dalle ciglia lunghe e scure, i capelli indomabili che gli ricadono disordinati sulla fronte.
Lo guardo con aria sognante e lui deve essersene accorto perché ammicca verso di me con l’aria di chi la sa lunga. ―Non vorrai mica farlo con i tuoi nell’altra stanza, giusto? Se ci beccassero sarebbero guai… ― dice divertito.
―Shhh! ― intimo e gli lancio un cuscino addosso per farlo tacere.
Dio, in certi momenti potrei ucciderlo per quanto è scemo!
―Non muoverti! ― gli ordino subito dopo, aggiustandogli il ciuffo di capelli sulla fronte. Concentrata, riprendo il mio disegno mentre lui mi studia attentamente.
Sento il suo sguardo pizzicarmi la fronte e bruciarmi lungo tutto il corpo.
Cancello per l’ennesima volta un tratto uscito male e gli lancio la gomma addosso per l’esasperazione. ―Cristo, se continuerai a guardarmi in quel modo mi scioglierò! ― sibilo irritata.
Jordan ridacchia e continua a fissarmi. ―Quale modo, scusa?
―Esattamente quello! ― ribatto, imitando il suo sguardo intenso, caldo e sensuale.
Ma non credo di esserci riuscita al meglio.
Jordan rovescia il capo all’indietro e si lascia andare ad una risata senza pari.
Sono indecisa se approfittare del momento ed immortalarlo in un foglio di carta, oppure prenderlo a ceffoni.
Non faccio in tempo a decidere perché mi ritrovo tra le sue braccia protetta da un abbraccio caldo e profumato.
Il cuore inizia a battere veloce contro il mio petto e il respiro si fa troppo corto. ―Non vorrai mica farlo con i miei nell’altra stanza, giusto? Se ci beccassero sarebbero guai…― dico, scimmiottando la sua voce per rompere la tensione.
Jordan non risponde e avvicina le sue labbra alla mia tempia, mentre con una mano mi accarezza i capelli. ―E perché no? ― sussurra, facendomi rabbrividire. ―Dopotutto il rischio mi è sempre piaciuto.
Gli lancio un’occhiata scettica, o almeno ci provo. Il cuore mi batte troppo forte e mi fa diventare matta, mi sento accaldata e ho le gambe decisamente troppo molli.
Deglutisco vistosamente e l’angolo destro delle labbra di Jordan si solleva con fare ironico e terribilmente sexy. Avvicina il viso al mio e chiudo gli occhi lasciandomi scivolare verso il piacere di un bacio dolce e denso.
Non avrei mai creduto di poter amare una persona tanto intensamente.
Tanto intensamente da sentirmi male, da farmi mancare il fiato e da essere sul punto di svenire ogni volta che gli sto accanto. Schiudo le labbra e le nostre lingue si sfiorano mentre una mano di Jordan scivola sulla mia vita e le dita iniziano ad accarezzarmi languidamente la pelle scoperta dei fianchi.
Ci stacchiamo per un attimo e socchiudo gli occhi, solo per guardare lo splendido ragazzo che tra tante, ha scelto proprio me.
Ha scelto me, Amy la psicopatica, la ragazza strana e scurrile, quella lunatica che se ne sta sempre per conto suo.
Tra tante, tra tutte, lui ha scelto me e gliene sono grata.
Perché non saprei dove sarei senza di lui e non solo per Tate. Sono così felice quando sono con lui che non potrei pensare di ritrovarmi senza questa felicità. Lo amo troppo e la cosa mi spaventa, ma mi riempie allo stesso tempo di gioia.
Distendo le labbra in un piccolo sorriso, mentre il sole entra dalla finestra e inonda la stanza, schiarendo i colori e scacciando le ombre, insieme a tutti i miei dubbi.
―Ricordi quella sera, in spiaggia, quando tu non volevi vedermi? ― sussurra le dita che risalgono lungo il mio corpo per accarezzarmi una guancia.
Annuisco.
―Mi hai detto che non potevi vivere nell’insicurezza e che avevi bisogno di stabilità. ― mormora, lo sguardo spinto lontano a ricordare quella sera.
Gli accarezzo le labbra morbide con la punta delle dita, soffermandomi sulla leggera spaccatura dovuta al freddo. ―Mi hai detto che mi amavi. ― rispondo. ―E che era l’unica certezza che potevi darmi.
Adesso mi guarda e sorride. Senza doppi significati, è un sorriso nudo e sincero, semplice e profondo e io mi perdo in lui, in tutto quello che è, nei suoi occhi, nel suo profumo di mare e fresco, nelle sue labbra, nel suo corpo premuto contro il mio.
―Modifico la mia frase, allora. ― dice e lo guardo, aspettando che continui.
―Ti amo. ― sussurra, mentre i nostri nasi si sfiorano. ―E resteremo insieme per sempre, non ti lascerò mai. È una certezza.
Colma la poca distanza che ci separa e mi bacia di nuovo.
Mi lascio andare ancora una volta, sentendo che non potrei stare meglio di così.
Non potrei desiderare niente di meglio.
Ed improvvisamente, so di avere un’altra certezza.
Il mio colore non è più nero, non è più neutro, in attesa di una svolta.
Ho compiuto quella svolta tempo fa e solo ora me ne rendo conto. Io sono un arcobaleno, io sono mille colori felici, tutti insieme, mescolati confusamente l’uno nell’altro, in un’esplosione di gioia e di energia.
 
 
Mi do uno slancio con le gambe, ed inizio a scivolare sull’asfalto irregolare. La mia risata permea l’aria attorno a me e non riesco a smettere perché ogni cosa mi urla felicità. Il cielo, gli alberi, la gente, la luce, tutto.
―Vuoi fermarti? ― mi urla da dietro e con un movimento solo mi giro verso di lui, mentre arranca sui roller con difficoltà.
―Sembri una scimmia antropomorfa! ― rido, guardando Lee che si avvicina verso di me agitando le braccia come un orango per rimanere in equilibrio. ―Sei uscito direttamente dalla giungla di Tarzan? Ah, ecco dove ti avevo già visto! Insieme a Cita! ― infierisco, socchiudendo gli occhi mentre gongolo sadicamente.
Mi lancia un’occhiataccia mentre cerca di non scivolare. ―Ricordami perché stiamo rischiando la vita su questi cosi al posto di camminare come tutte le persone normali. ― dice, avvicinandosi pian piano.
Mi faccio poco più indietro, senza che lui se ne accorga e sorrido apertamente. ―In onore dei vecchi tempi, naturalmente! Quando io venivo qui a correre e tu te ne stavi a guardare e a macerare perché non sapevi pattinare. Non sei migliorato molto, col passare del tempo… ― lo stuzzico, allontanandomi ancora un po’.
―Ah-ah, non provocarmi. E soprattutto non allontanarti di soppiatto, ti ho vista, sai?
Lee pianta i suoi occhi nei miei e io sorrido angelicamente prima di darmela a gambe. Per i primi secondi rimane fermo, poi si convince ed inizia l’inseguimento, prendendo finalmente dimestichezza con i pattini.
Se stai lì, con la paura di non cadere non farai mai un passo, ma se ti slanci è tutto molto più semplice.
Mentre fendo l’aria, mi sento una freccia e ascolto a malapena le parole di Lee, dietro di me. Rido ancora e decido di fargli uno scherzo.
Appena svolto e sparisco alla sua vista, mi nascondo dietro al secondo palazzo del giardino, aspettando che arrivi.
Non appena sento il rumore dei roller in avvicinamento e vedo una testa rossa spuntare sul sentiero, piombo sulla strada urlando.
Lee fa un salto e ci manca poco che piombi a terra per lo spavento.
Mi metto a ridere e non credo che questa volta riuscirò a fermarmi.
Lee mi afferra le mani e mi attira verso di lui e in un attimo sono tra le sue braccia, la testa premuta contro il suo petto. Sollevo lo sguardo, sorridente, e vedo i miei occhi riflessi nei suoi.
―Mi hai fatto prendere un colpo. ― mi accusa, mentre giocherella con una ciocca dei miei capelli.
Sorrido ancora, senza rispondere.
Poi, all’improvviso, anche sul suo viso si apre un sorriso, il sorriso del mio vecchio amico. Il sorriso furbo e intelligente di sempre.
Avvicina il viso al mio e mi bacia.
Chiudo gli occhi e sospiro, abbandonandomi alla pienezza delle sue labbra, all’accenno di barba che mi pizzica il naso mentre sfioro la sua guancia accidentalmente. Sorrido contro le sue labbra e lui apre gli occhi e mi guarda.
―Sono contento che dopo tutto questo tempo siamo entrambi qui. E siamo insieme. ― dice e mi sento inspiegabilmente felice dopo queste parole.
―Lo sono anch’io. ― gli dico.
Mi stacco leggermente da lui e lo prendo per mano, intrecciando le dita con le sue. Lo tiro verso di me e scivoliamo insieme verso casa mia.
Lui mi guarda senza capire e un leggero calore invade ogni cellula del mio corpo mentre chiedo, sicura: ―Vuoi salire?
 
 
―Ecco, prendi. ― mi dice, restituendomi Breaking Dawn con un sorriso.
Lo guardo con tanto d’occhi, aspettandomi una crisi isterica, una qualche parolaccia nei confronti della Meyer, ma niente.
―Allora? ― gli chiedo, impaziente.
―Un bel libro. ― risponde, con un sorriso sulle labbra, mentre continuiamo a camminare.
―Un bel libro? ― ripeto incredula, mentre l’indignazione si fa strada nella mia voce.
Kyle mi guarda stranito e sembra capire che qualcosa non va. ―Sì… secondo me è proprio un bel libro. Insomma, tutto doveva finire così com’è finito, no?
Spalanco la bocca, senza riuscire a credere alle mie orecchie. ―Vuoi dire che… E- Ed… ― prendo fiato, devo riprovarci.  ―Edward, ― riesco a dire, ―doveva finire con Bella?
Kyle annuisce, senza esitazione. ―Certo! Erano destinati sin dall’inizio. Insomma, sono proprio belli insieme, fatti l’uno per l’altra…
Sento la rabbia montarmi dentro tutta d’un colpo. Questo non va bene! ―E Jake? L’hai dimenticato?? Che mi dici di lui?
―Beh, se quel cretino di Jacob si faceva i fatti suoi sin dall’inizio non finiva con una poppante. Insomma, era palese che lei scegliesse Edward e vivesse per sempre felice e contenta! ― risponde Kyle imperterrito.
―Questa è un’eresia! ― esclamo irritata. ―Jake è molto meglio di quel vampiro stalker di Edward!! Ed è Bella che è scema e ha fatto la scelta sbagliata! Non andranno avanti nemmeno per un secolo!
Kyle scuote la testa, palesemente in disaccordo con ciò che dico. ―Secondo me non è così. Jacob è stato con lei solo quando Edward era partito per proteggerla, e lei ha ripiegato su di lui, di cosa di illudeva?
Ah, sento che potrei mangiarmelo vivo adesso!
―Ma cosa vai blaterando!! E poi, bella protezione che le ha dato Edward, lasciandola sola con tutti gli altri vampiri vendicatori! E in Eclipse lei lo bacia!! È ovvio che provasse qualcosa per lui!
―Pensala come vuoi. ― dice Kyle stringendosi nelle spalle. ―La fine del libro tanto è quella e quella rimarrà.
―NO! ― urlo inferocita. Non sono mai stata tanto arrabbiata in vita mia. Jake, il mio Jake, non lo deve toccare nessuno!! ―Io porrò rimedio a questa triste vicenda! Scriverò un finale dove Jacob si metterà con Bella ed Edward marcirà depresso in qualche angolo del pianeta, oppure rimarrà a guardarla da lontano, come ha sempre fatto, lo stalker!! Oppure farò mettere Jake con una bellissima ragazza e Bella soffrirà perché capirà il suo errore e marcirà al fianco del vampiro più depresso del pianeta!
―E come pensi di riuscirci? ― mi chiede scettico lui.
Lo guardo imbestialita mentre sento il sangue affluirmi al viso per la rabbia. ―Tu non sai ancora di cosa sono capace! ― esclamo, sventolando una mano in aria.
Kyle mi guarda per un attimo e poi scoppia a ridere, prendendomi per il braccio e attirandomi a lui. Per un attimo rimango disorientata dall’improvviso cambiamento di scena, un momento prima ero lì, pronta a dare battaglia e adesso sono avvolta dalle sue braccia calde e muscolose. Lo guardo negli occhi, cercando una risposta.
Lui mi sorride, scaldandomi con i suoi occhi color caramello. ―Sei sexy quando ti arrabbi.
Abbasso lo sguardo arrossendo fino alla punta dei capelli per l’imbarazzo.
Sbircio velocemente nella sua direzione e vedo che mi fissa con dolcezza. Non posso fare a meno di sorridergli timidamente, ricambiando l’abbraccio.
Abbassa il viso verso di me e mi bacia, premendomi una mano sulla schiena e spingendomi ancora di più verso di lui.
Sento ogni centimetro dei nostri corpi bruciare e fremere al contatto l’uno contro l’altro. Sbatto le ciglia, cercando di capire se sto sognando ma Kyle è vero, è davanti a me e mi stringe come se non mi volesse mai lasciare andare.
Faccio scivolare una mano nella sua e riprendiamo a camminare verso il sole.
―Katherine… ci tenevo a dirtelo. ― mi dice e lo guardo con un sorriso. ―Sei davvero la cosa più bella che mi sia mai capitata. E non commetterò più errori, con te.
Assottiglio gli occhi come mi ha insegnato Amy e lo guardo, cercando di essere il più truce possibile. ―Ci puoi scommettere. ― sibilo, passandomi il pollice sotto la gola.
Kyle ride della minaccia e io lo seguo a ruota, ritornando alla mia spensieratezza giornaliera. Il sole crea strisce luminose sull’asfalto che si srotola davanti a noi e l’aria fredda ci accarezza il viso.
Sembra uno di quei momenti che rimangono cristallizzati ed immutati, nel tempo, che vivono per sempre. E silenziosamente come feci nella stanza d’ospedale, mesi fa, mi ripeto che nulla ci separerà. Qualunque cosa accada. 


*WHAWAIEAH!
Ebbene sì... eccoci alla fine di quest'altra storia, nata per caso come saprete e che racchiude alcuni episodi davvero accaduti... spero di avervi coinvolto ed emozionato come gli scrittori degni di questa parola sanno fare... siete stati tutti dei lettori fantastici perciò vi ringrazio dal primo all'ultimo, indistintamente... GRAZIE!
Se volete leggere i missing moments attinenti a questa storia potete leggere
Rusty Halo, oppure Pieces of Heart :)
Ho anche iniziato una nuova originale romantica, Ice Dream se volete leggerla cliccateci sopra ;D
Un bacione a tutti e ancora grazie infinite!!! <3

ORDER OF THE PHOENIX*

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Darkry