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Autore: salf    21/01/2010    2 recensioni
Non ho amato New Moon soprattutto perchè non ho capito per quale motivo Bella ha perdonato così facilmente Edward, quindi ecco a voi la mia alternativa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi non mi appartengono e sono di proprietà della Meyer la storia è scritta senza fini di lucro ma solo per puro divertimento.

 

Capitolo 3

 

Si, viaggiare! Il modo migliore per scoprire il nostro vero essere.

 

 

 

Ero in macchina che guidavo da non so quanti giorni senza una meta precisa, era passato un anno da quando avevo commesso il piu grande errore della mia vita, avevo lasciato Bella e come se non bastasse le avevo fatto una promessa: sarebbe come se non fosse mai esistito. Poche parole solo per dirle che volevo che lei mi dimenticasse per sempre il problema era che lei forse un giorno l’avrebbe fatto davvero, avrebbe avuto dei figli e dei nipoti e non avrebbe piu pensato a me troppo presa dalla sua vita e un giorno sarebbe morta e allora io l’avrei raggiunta, questa volta per sempre.

La mia mente, nonostante la profonda convinzione che quello che avevo fatto era la cosa giusta continuava a ripropormi le immagini di noi, della nostra felicità e quello mi bastava per continuare a non vivere. La mia famiglia la vedevo nei giorni buoni, ovvero quasi mai, non suonavo il piano da quel maledetto giorno, avevo anche provato  a seguire le traccia di Victoria per fare ancora qualcosa per lei ma non ero capace neanche di quello.

Dopo quei primi mesi in cui l’affanno della caccia mi aveva riempito le giornate e ho finalmente capito che era inutile che la mia non era una ricerca ma un passatempo per non pensare, e tornai a casa, il mio ritorno durò solo pochi giorni visto che Alice mi insultava sia con il pensiero che con la voce, la sua era una rabbia cieca contro di me e contro la mia decisione. la persona che mi sorprese e mi fece ripartire fu Rosalie che un giorno senza volere mi rivelò un pensiero che mi fece capire di aver fatto male non solo a lei e a me ma anche alla mia famiglia.

‘Sei solo un egoista, non hai pensato che tutti loro come te erano innamorati di quella fragile umana, la sua vicinanza gli ricordava quei sentimenti che un tempo avevano provato anche loro. L’hai portata a casa, hai permesso che entrasse nelle loro vite e adesso solo perché TU HAI DECISO, l’hai allontanata. Credi che lei ti dimenticherà? Lo spero per lei, dal profondo del cuore che non ho, vorrei che lei ti dimenticasse che trovasse una persona che le voglia bene veramente, che non l’abbandoni come hai fatto tu. So per certo, Alice te lo può confermare, che lei non sta bene. Sei un egoista con il tuo comportamento hai fatto del male a lei, a te e a loro e a che pro?’

Mentre diceva queste parole era intenta a controllare la mia macchina, era lei la meccanica di casa, aveva fatto lei tutte le modifiche alle nostre auto, il mio meccanico di fiducia.

“Non pensavo che tu eri cosi arrabbiata con me”, le disse, lei alzò il viso dal vano motore e mi disse:

“Emmet per giorni non ha parlato con Jasper perché all’inizio credeva che lei aveva avuto paura di quello che era successo e ti  aveva allontanato. Per fortuna Alice e Esme gli spiegarono come stavano veramente le cose e fu allora che lui decise di ucciderti, la nana era talmente contenta che canticchiava a tutto spiano. Devi ringraziare la tua buona stella che sono riuscita a farlo cambiare idea altrimenti saresti già un mucchietto di ceneri”.

La guardai per un istante: “secondo te sono ancora in tempo?”

“Non credo che ti vorrà con sé: è passato un anno e Alice dice che da circa un mesetto non riesce più a vederla”.

“Non dicevo quello, dici che Emmet mi ucciderebbe se glielo chiedessi?”

Rose alzò di nuovo la testa dal vano motore.

“Ho cambiato l’olio e fatto un po di manutenzione e Emmet non ti toccherà altrimenti sarà lui a finire male.

Ora se vuoi un consiglio sali su questa macchina che ora è perfetta e vai lontano lascia passare qualche decennio e poi torna forse per allora Alice non vorrà la tua testa imbalsamata”. Chiuse il cofano e diede un leggero colpetto alla carozzeria. “Devo dire che ho fatto un ottimo lavoro anche se credo sarebbe meglio pensare  cambiare questa macchina ormai ha fatto troppi kilometri”.

Quel giorno seguì il consiglio di Rosalie e mi misi di nuovo in strada, mi fermavo giusto il tempo di nutrirmi e poi ripartivo. Il rimprovero di Rosalie continuava a rimbombare nella mia mente insieme al viso perfetto di Bella. Ogni giorno lottavo contro la voglia di tornare da lei solo per vedere come stava per poter sentire il suo dolce profumo ancora una volta e magari accarezzare la sua pelle ancora una volta, insomma ero ossessionato e per distrarmi pensavo alla mia macchina, era una cosa frivola e stupida lo so ma avevo il bisogno di trovare qualcosa che non era collegato a un ricordo di Bella il problema è che dopo qualche giorno mi ritrovai a pensare a cosa avrebbe potuto fare Rosalie con il pickup rosso stinto, c’era un non so che di inquietante nella mia ossessione, non lei direttamente ma qualcosa che era talmente legato alla sua persona da non poter essere separato da lei. In tutta quella storia c’era solo una conclusione: ero pazzo, pazzo d’amore per la persona che avevo allontanato da me e potevo fare tutti i kilometri del mondo, tutte le strade sulla terra, ma questo era un dato di fatto che non avrei potuto cambiare e dovevo trovare una soluzione, aspettare la sua morte per poterla raggiungere era una idiozia, un modo per difendere il mio ego spropositato.

Questo ego maledetto che mi ha allontanato dall’unica persona che volevo vicino a me e tutto questo perché? Per una mia stupida convinzione che cosi facendo l’avrei prottetta dal mostro che ero ma non avevo pensato alle conseguenze. Nei mesi passati con lei il mostro si era eclissato lasciando posto ad un nuovo Edward, per protteggerla ero pronto a tutto anche a lasciarla, in realtà non avevo mai pensato al male che avrei causato ai miei famigliari, Bella d’altronde con il tempo mi avrebbe dimenticato ma loro avevano l’eternità da passare insieme a me con i mei sbalzi d’umore; era anche vero che il mio era un non vivere a con una data di scadenza, da consumarsi entro e non oltre la vita di Isabella Marie Swan.

Senza rendermi conto ero a Forks e senza volere era proprio il giorno del suo compleanno: l’anniversario di quell’episodio che mi ha costretto a stare lontano da lei. Mi fermai davanti alla nostra vecchia casa e correndo andai da lei, quel pomeriggio senza volerlo avevo preso una rosa. Salì verso la solita finestra ma non c’erano sue tracce mi accorsi dopo che la macchina di Charlie non c’era probabilmente erano fuori a cena a festeggiare, aprì la finestra e respirai il suo profumo appoggia la rosa sul comodino e tornai alla macchina, ero pronto per partire quando una idea mi folgorò: avevo chiesto a lei di dimenticarmi, le avevo promesso di scomparire della sua vita e quel giorno mi sono presentato a lasciarle una rosa sul comodino ero proprio un tonno!

Era certificato Edward Cullen era un tonno.

 

Sopresa! Non volevo chiamare subito in causa il succhisangue che tutte vorremo ma senza volerlo si è presentato e l’ho lasciato sfogarsi quindi ecco a voi un piccolo assaggio di un pov di Edward.

 

 

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 16/01/10, ore 17:37 - Capitolo 3: Nuotare o bruciare?

Calma ho in mente qualche sopresa per il cucciolo ma dovete aspettare ancora un po, intanto spero che ti piaccia il pov di Edward.

 DarkViolet92 [Contatta]

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 16/01/10, ore 16:21 - Capitolo 3: Nuotare o bruciare?

Grazie.

È un lupo un po suscettibile il nostro Jacob ma per  consolarlo ho gia qualche cosa in mente ma succederà un po in là.

Spero che ti piaccia anche Edward.

 

 

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