POV
EDWARD
Non
so dove ho trovato il
coraggio di averla presa e portata di peso qui in libreria con me.
Forse è
dovuto al fatto che appena i miei occhi hanno incrociato i suoi mi sono
innamorato di lei. No, mi sono innamorato di lei ancora prima che i
nostri sguardi
si incrociassero. Mi sono innamorato di lei appena l’ho vista
entrare in quella
sala, mi sono innamorato di lei nello stesso momento in cui il suo
odore
floreale è giunto alle mie narici. Sono semplicemente
innamorato e non so cosa
fare, cosa dire, come comportarmi.
Cosa
si dice in queste occasioni?
Io non sono mai stato innamorato. Le uniche donne per le quali provo
dei
sentimenti sono mia madre e le mia sorelle. Basta, non ho mai avuto una
relazione, mai una donna. Sono sempre stato solo ed ora non so come
comportarmi.
Maledizione,
ma tutto il mio
coraggio dove è andato a finire?
L’ho
portata qui ed ora lei è
davanti a me, curiosa di sapere cosa ho da dirle. Io, invece, sto
camminando
per la biblioteca, o meglio sto correndo per la biblioteca. Sono troppo
nervoso
ed agitato.
Se
dovesse rifiutarmi? Se avesse
già un altro uomo? Se le piace avere tanti uomini? Se vuole
solo uomini con
molta esperienza in quel campo? Sono finito,
No,
no, no e ancora no. Mi rifiuto
di crederle. In fondo noi vampiri riconosciamo la nostra anima gemella,
prima
di tutto dal loro odore. Perciò, per rigor di logica anche
io sono la sua anima
gemella. Giusto?
Giusto
un accidenti, lei è un
vampiro evoluto, potrebbe non essere così per lei. O
semplicemente io sono così
sfortunato da non avere l’odore adatto a lei.
Ma
cosa diavolo sto dicendo? Sto impazzendo.
Parlare da soli con il proprio cervello è sintomo di pazzia,
ed io sono pazzo.
Si,
sono pazzo. Pazzo di lei.
“Edward?”
Un sussurro, un coro di
campane, un angelo. Mi fermo di scatto e mi volto verso di lei. Credo
proprio
di non averle fatto una buona impressione. Un altro punto a mio sfavore.
La
guardo, è semplicemente
bellissima. Le gote sono arrossate, è in imbarazzo. Piccola
stella, ti ho messa
in imbarazzo.
“Edward,
cosa succede? Hai detto
di volermi parlare, cosa…” Lascia la frase in
sospeso, non mi guarda, anzi
fissa insistentemente la porta. Forse vuole tornare alla festa a
divertirsi. Forse
proprio Alec è l’uomo di cui è
innamorata o un altro dei tanti con cui ha
ballato.
Calma,
calma Edward, respira a
fondo anche se non ti serve ed esci le cosiddette palle che ora sono
andate in
vacanza.
“Isabella,
volevo parlarti. Accomodiamoci.”
Mi fissa curiosa e confusa ma si accomoda su una poltrona distante,
molto
distante da me. Non è proprio iniziata bene, credevo che
potevamo sederci un po’
più vicini, ma forse è meglio così.
Eviterei di assalire quelle labbra rosse
come il peccato, ed eviterei una gran figuraccia con lei.
Prendo
un altro enorme respiro,
mi sento soffocare, anche se è impossibile.
“Bene,
ti dirò tutto. so che mi
prenderai per pazzo, ma sai che per noi vampiri è
così. Cioè non c’è altro
modo
per capirlo…non funziona diversamente…credevo che
io non l’avrei mai
incontrata…pensavo…”
Due mani sottili ed eleganti prendono le mie. Si è
avvicinata mentre
sproloquiavo a vuoto e ora stringe le mie mani per cercare di calmarmi.
“Edward
rilassati un po’ mi
sembri troppo nervoso. Cosa ti turba? Se posso aiutarti lo
farò con piacere.” I
nostri sguardi si fondono. I nostri respiri si placano. Stringo di
più le sue
mani. Alterno lo sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra. Lei mi fissa
insistentemente le labbra. Forse, e dico forse anche lei…
Mi
decido, le palle sono tornate
da me.
Sposto
una mano sulla sua
guancia, le lascio una tenera carezza sul viso. Come è
morbida e calda. L’accarezzo
come e fosse il più pregiato dei diamanti, ma lei
è molto di più. Al passaggio
della mia mano le sue guance diventano ancora più rosse e
chiude gli occhi. Anche
lei avvicina una sua mano tremante al mio viso. Appena la sua mano
incontra la
mia guancia mi sento andare a fuoco. Ora posso anche morire felice.
Entrambi sospiriamo.
Prendo
ancora più coraggio e con
l’altra mano arrivo nei suoi capelli. I suoi morbidi boccoli
sono nelle mie
mani. Che sensazione stupenda. Lei mi imita e la sua mano finisce nei
miei
capelli. Mi piace, mi piace più del lecito sentire la sua
mano che accarezza i
miei capelli.
Lentamente
apro gli occhi e mi
ritrovo davanti una visione celestiale.
Lei
con gli occhi socchiusi, le
guance arrossate e si mordicchia il labbro inferiore. Oh no, che
sacrilegio. Quelle
labbra perfette. La guardo, mi guarda, ci guardiamo. Non servono
parole.
lentamente mi avvicino e premo delicatamente sulla sua nuca. Le nostre
labbra
sono a pochi millimetri. I nostri respiri si confondono, fino a
diventare un
unico respiro.
In
meno di un secondo eliminiamo
quei pochi millimetri che ci dividono e le nostre labbra si incontrano.
Non
capisco se ho annullato io le
distanze, se le ha annullate lei o se l’abbiamo fatto
entrambi. Non lo so e
sinceramente non mi interessa.
L’unica
cosa che ora mi interessa
sono queste labbra carnose e succose che si muovono delicatamente sulle
mie. Queste
labbra che sto venerando e amando con tutto me stesso. Sono
solo piccoli sfioramenti
nient’altro. Ma nulla potrebbe essere più
romantico e passionale di questi
dolci baci.
Lentamente
divento più audace,
con la lingua accarezzo il labbro che prima si stava mordendo. La sua
reazione
è immediata. Socchiude le labbra in un chiaro invito, invito
che ovviamente io
non rifiuto. Mica sono scemo.
Le
nostre lingue si incontrano,
giocano, si conoscono. Con la lingua le accarezzo tutto il palato,
voglio
conoscere tutto di lei.
Il
nostro bacio da romantico si
trasforma in passionale. Le sue mani sono ancorate ai miei capelli.
Stringono e
tirano. Io l’ho portata a cavalcioni sulle mie gambe. Con le
mani cerco di
essere ovunque sul suo copro, ma senza toccare punti equivoci, sono pur
sempre
un signore.
Dopo
quella che sembra un’eternità
ci stacchiamo ansanti, ci fissiamo negli occhi, poggia la sua fronte
contro la
mia. Le sue guance sono più rosse di un pomodoro maturo e lo
sento. Sento quel
suo unico battito giornaliero. I nostri occhi sono lucidi
dall’emozione, almeno
io sono emozionato.
Lentamente
le accarezzo una
guancia. È ora di parlare, sono un uomo.
“Bella,
posso passare per uno
stupido, per un uomo che affretta i tempi, ma sai anche tu che i
vampiri riconoscono…”
“Il
loro compagno dall’odore. Ho sentito
il tuo odore questo pomeriggio e pregavo che appartenesse a
te.” La guardo
stupito.
“Come?
Cosa?” Sono veramente
confuso.
“Alice
e Rose mi hanno fatta
innamorare di te. Non ti ho mai visto, prima di questa sera,
però mi hanno
molto parlato di te, del tuo carattere, dei tuoi gusti, insomma di
tutto. Io mi
sono innamorata di te tramite i loro racconti, perciò oggi
quando ho sentito l’odore
di miele e sole, il più buon odore che avessi mai sentito,
speravo fosse il
tuo.”
“Tu…tu
mi ami?” Chiedo titubante.
Forse ho capito male anche se dentro di me la speranza ha preso il
posto di
tutti i sentimenti negativi. Mi sento un uomo nuovo, finalmente sono
completo.
“Si.”
Sussurra debolmente
spostando lo sguardo. No amore mio, non mi privare dei tuoi magnifici
occhi. Sul
mio viso appare un sorriso che non riesco e che non voglio togliere.
Delicatamente
la faccio voltare nuovamente verso di me.
“Mi
sono agitato tutta la sera.
Tutti ti chiedevano di ballare ed io ringhiavo contro tutti. Ti volevo
per me,
ti volevo e ti voglio mia. Appena hai varcato la porta il tuo odore mi
ha
stordito. Ti amo amore mio. Ti amo immensamente. Finalmente sono
completo,
finalmente ho capito che mancava il pezzo più importante per
stare bene. Mancavi
tu ed ora che ti ho trovata non andrai più via.”
Ci sorridiamo entrambi
emozionati e finalmente torniamo ad occupare le nostre labbra in
qualcosa di
molto piacevole.
POV
ARO
Quel
Cullen, lo so. Mi porterà
via la mia bambina. Uff, la colpa è mia. Se avessi aspettato
qualche altro
secolo ad organizzare questa festa, avrei potuto godere del suo affetto
per un
altro po’.
Vivevo
così felice fino a tre
anni fa. Poi un giorno si presentano Alice e Rosalie Cullen da me.
Avevano un
sorriso furbo. Un sorriso di chi la sa lunga. Alice aveva visto suo
fratello e
la mia bambina insieme. Aveva aspettato un po’ di anni prima
di presentarsi da
me, ma poi l’ha fatto. Quel giorno la mia esistenza
è cambiata. Ora cambierà di
nuovo. I due sono spariti insieme, più che spariti lui
l’ha rapita. Però va
bene così. È un bravo ragazzo,
l’amerà sempre e la proteggerà da
tutto. inoltre
diventerò anche nonno. Chi l’avrebbe mai detto.
“Aro,
marito mio cosa ti turba?”
Mi volto verso la compagna della mia esistenza. Sulplicia.
“Moglie
mia, il nostro uccellino
presto lascerà il nido.” Ride. Cosa ridi? Mia
figlia sta per andar via e lei
ride.
“Amore
mio, sarai sempre nel suo
cuore. E poi è normale che ad un certo punto il nido venga
abbandonato. Non devi
essere geloso.” Sospiro, ha ragione.
Mi
volto verso Alice e Rosalie. Gongolano
felici. Si voltano verso di me e mi fanno l’occhiolino.
Questi
giovani di oggi. Dico io è
modo? Fare l’occhiolino ad un uomo millenario.
Sento
il loro odore. Sono tornati
in sala. Si guardano come se l’uno fosse la cosa
più preziosa per l’altro. Hanno
fatto entrambi un’ottima scelta.
“Sono
una bella coppia. Non avrei
mai immaginato che mio figlio sarebbe stato felice. Poi lei
è splendida.”
“Si
Carlisle, lei è splendida e
se tuo figlio la farà soffrire, troverà
l’inferno un luogo molto piacevole.”
Ride. Anche lui ride. Ma nessuno mi capisce?
“Aro,
sai anche tu che per un
vampiro è impossibile far soffrire la proprio anima
gemella.” Ha di nuovo
ragione. Mi volto a guardarli di nuovo, eh nooooo. Ma come si permette
quello
zoticone di baciare mia figlia?
Mi
alzo in piedi furioso.
“EDWARD
CULLEN.” Tuono imperioso.
Si staccano e mi fissano.
“È
mia figlia quella che stai
baciando.” Povera, piccola, indifesa bambina mia, ti aiuto
io. Lei è bordeaux,
forse dopo mi sgriderà.
“Aro
è la mia compagna e presto
sarà mia moglie. Ho tutto il diritto di baciarla.”
Questa poi, aspetta cosa ha
detto?
“Cosa
hai detto?” Forse ho capito
male.
“Che
è la mia compagna e che
presto sarà mia moglie. Anzi colgo l’occasione per
chiedere la tua benedizione.
Chiedo la tua benedizione per sposare questo angelo. Te lo chiedo qui
davanti a
tutti i nostri amici e conoscenti. L’amerò per
l’eternità. L’adorerò per
l’eternità.
La proteggerò dal mondo intero.”
Furbo
il ragazzo, l’ha chiesto
davanti a tutti, non posso dirgli di no. Sospiro e assottiglio lo
sguardo. Mi rassegno.
Ha giocato sporco. Legge il mio pensiero e sorride impercettibilmente.
Brutto
vampiro da strapazzo.
Guardo
la mia bambina. Lei fissa
il suo compagno con sguardo adorante. Mia moglie posa una mano sulla
mia spalla
per infondermi coraggio.
“Avete
la mia benedizione.”
Cosa
ho fatto? Cosa ho fatto? Cosa
ho fatto?
Parte
un enorme applauso e i due
futuri sposi riprendono a baciarsi tranquillamente senza pensare che a
me
potrebbe venire un infarto.
Sono
stato sconfitto.
Ciao
dolci donzelle. So che dovevo postare sabato ma non c’era
nessuno che battesse il capitolo e sinceramente mi sono dimenticata di
avvisare. Allora questo era l’ultimo capitolo, poi
c’è l’epilogo. Cosa ne
pensate? A me ha fatto troppo ridere il pov Aro. Aspetto i vostri
numerosi e
sempre graditi commenti. Sabato posto il prossimo capitolo. Un bacio
Mary.
Mie
storie concluse:
La principessa e il vampiro
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Non voltarti indietro...o forse si:
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Finalmente felici:
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Mi sono innamorato di te:
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Invito:
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Uno scontro che ti cambia la
vita:
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La mia pericolosa cantante:
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Eternità:
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L’amore va oltre il
tempo:
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Ritrovare lei, ritrovare loro:
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Questi personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.