POV
EDWARD
Esiste
uomo più felice di me? Non
credo proprio.
Sono
qui, sul nostro grande letto
bianco, con lei, il mio angelo.
Siamo
stesi nudi tra le lenzuola,
ci fissiamo negli occhi e l’unica cosa che leggo nei suoi
è amore. Immenso,
sconfinato amore. Lo stesso amore che lei legge nei miei occhi.
Non
parliamo, non ci sono parole
per descrivere questo momento perfetto. Per descrivere ciò
che è accaduto, per
tutta la notte tra di noi.
È
passato un mese dal giorno in
cui stavo per perderla, quella volta per sempre. Da quel giorno ci
siamo
conosciuti di nuovo. Dovevo conoscere la nuova Bella. La Bella donna.
la Bella
madre.
Se
prima ero pazzamente
innamorato di lei, ora lo sono follemente. Ogni giorno il mio amore per
lei e
per i nostri bambini cresce a dismisura.
È
passato un mese e questa notte
è stata nuovamente mia. È stata mia con dolcezza,
con passione, con ferocia,
con possessione.
Questa
notte siamo stati
nuovamente un unico corpo ed un’unica anima, si
perché anche io ho un’anima,
lei.
“A
cosa stai pensando?” Mi chiede
dolcemente mentre le sue mani accarezzano i miei capelli. Chiudo gli
occhi e
poso la testa sul suo cuore muto, ma che io sento ancora battere.
“Mi
rubi la battuta?” La sua
leggera risata fa tremare anche me.
“Pensavo
a te, ovviamente. Penso sempre
a te, ed anche ai nostri angeli. Tu hai compiuto solo
miracoli.” Mi guarda
confusa.
“Ora
ti spiego. Da umana mi hai
fatto innamorare di te. Io che sono sempre stato solo, io che sono
sempre
bastato a me stesso e che credevo che mai nessuna mi avrebbe amato. Ora
invece
non sono più solo, non mi basto più e senza il
tuo amore non posso
sopravvivere, non di nuovo. Hai amato un mostro, lo stesso mostro che
al nostro
primo incontro voleva ucciderti. Lo stesso mostro che ha messo la tua
vita in
pericolo, più di una volta. Aspetta fammi finire.”
Cercava di interrompermi ma
con un bacio l’ho zittita.
“Mi
hai amato incondizionatamente,
ma non hai amato solo me, anche la mia famiglia. Con te sono tornato a
sperare,
poi però ho rovinato tutto. Lontano da te lentamente morivo.
Non riuscivo più a
sopravvivere senza di te. Non ti parlo di vivere senza di te,
perché tu sei la
mia vita, la mia anima, la mia speranza, ma di sopravvivere, ed anche
quello è
impossibile senza di te. Non mi bastavano i ricordi. Più
volte mi sono fatto
violenza da solo per impedirmi di tornare da te e chiederti di
riprendermi con
me. Volevo, ma non potevo farti nuovamente rischiare la vita. So che il
mio più
grande errore è stato lasciarti, per non parlare di
ciò che ti ho detto, non mi
perdonerò mai per averti mentito in quel modo, per averti
fatto credere tutte
quelle cose orrende. Però non posso cancellare il passato,
l’unica cosa che
posso e che voglio fare è vivere eternamente al tuo fianco,
insieme ai nostri
bambini. E qui c’è l’altro miracolo.
Quei tre splendidi bimbi che dormono nell’altra
camera. Mai, mai avrei creduto in un miracolo simile. Mai avrei creduto
che
potessi avere dei figli, ma ancora una volta mi sono sbagliato. Con te
ho
sempre sbagliato, però ora cercherò di non
sbagliare più amore mio. Ed arriviamo
all’ultimo miracolo. Tu mi ami ancora, nonostante tutto, tu
mi ami, e di questo
ringrazio Dio ogni giorno. Inoltre i bambini mi hanno accettato, mi
amano
incondizionatamente. Dalle loro menti, mai ho percepito odio o
rammarico nei
miei confronti, neanche un pensiero fugace. Tu ed io siamo il centro
dei loro
pensieri. Non puoi immaginare come siano belli e dolci i loro pensieri.
Ho sempre
creduto che questo mio dono fosse una dannazione per me, ma oggi non la
penso
più così. Leggere le loro menti è
qualcosa di unico, indescrivibile, mi
emoziona tutto ciò che pensano. Certo a parte quando nei
pensieri delle mie
principesse ci sono quei…quei…quei
due…cosi. Per il resto adoro tutto ciò che
pensano. Adoro quando Nessie è indecisa se lasciare i
capelli sciolti o fare le
trecce. Adoro quando Lizzy passa ore ed ore a pensare a quanto siano
belli i
colori dell’arcobaleno. Adoro quando Toty fa pensieri poco
carini quando le sue
sorelle si stringono tra le braccia di quei cosi e adoro quando
è geloso di me
mentre ti stringo forte al mio petto.” Ridacchia felicemente.
Eh si mio figlio
è enormemente geloso delle sue sorelle, ma mai come
è geloso di sua madre. La sua
principessa. Un giorno abbiamo parlato da “uomo a
uomo”.
Inizio
flashback
Sento
i pensieri di mio figlio e mi viene da sorridere. Mi raggiunge sul
divano, dove
sto leggendo un libro. I Volturi e tutti gli altri vampiri sono andati
via il
giorno dopo lo scontro. Bella, le bambine, le mie sorelle, mia madre e
Vic sono
andate a fare shopping. Mio padre e Charlie sono nello studio che
parlano tra
di
loro. I miei fratelli e i due cosi, sono a
caccia. Io e mio figlio siamo qui ed aspetto che inizi a parlare.
Lascio il
libro e lo faccio sedere sulle mie gambe, cercando di trattenere le
risate.
“Ehi
tesor…”
“Papà
per favore, non chiamarmi così, sono un uomo.”
“Scusa
ma la mamma ti può chiamare così ed io
no?”
“La
mamma è la mamma, lei può chiamarmi anche
pasticcino, ma per fortuna non lo fa.
Tu chiama tesoro solo le mie sorelle.”
“Scusa
l’errore, allora ometto, è successo
qualcosa?” Mi guarda seriamente e cerco di
essere il più serio possibile, anche se mi viene da ridere.
I suoi pensieri
sono molto chiari.
“Si
papà, dobbiamo parlare da uomo a uomo.” Detto
così mi raddrizzo e con una mano
mi accarezzo il mento per fargli capire che ha tutta la mia attenzione.
“Per
favore non leggere i miei pensieri, devo parlare io.”
“Certo,
come vuoi. Allora?”
“Arriverò
subito al dunque. Mamma è la mia principessa e tu le stai un
po’ troppo
appiccicato. Non mi da fastidio ovviamente, sei mio padre, è
logico, però ecco…prima…era
solo mia…ora ci sei anche tu e…lei non mi vuole
più come principe. Ora ci sei
tu che fai il principe…” Inizia a singhiozzare. Il
mio piccolo uomo, di soli
tre anni. Lo abbraccio e gli accarezzo i capelli. Lui non si fa pregare
e si
tuffa tra le mie braccia. Povero piccolo, deve ancora sfogarsi per
ciò che è successo
quel giorno nella foresta. Le sue sorelle hanno pianto tanto e si sono
riprese,
lui invece è sempre stato lì a consolarle, quando
credevano che noi non li
vedevamo. Spesso le bimbe andavano nel bosco per piangere e lui le
abbracciava
strette. Io e Bella eravamo sempre dietro di loro. Non li abbiamo mai
persi di
vista.
“Ssh
amore, mamma sta bene. Siamo qui tutti insieme, non vi lasceremo mai
soli. Io vi
proteggerò da tutto, ma sempre con il tuo aiuto. Pensi che
non ricordi come hai
difeso le tue sorelle la prima volta che ci siamo incontrati nella
foresta? Pensi
che non ricordi come le proteggevi quando quei vampiri cattivi stavano
attaccando voi e Seth? Pensi che non ricordi come hai salvato me e la
mamma? Tu
sarai sempre il principe e l’eroe della mamma. Lei
sarà sempre la tua
principessa. Io non te la porterò mai via. Io non potrei mai
allontanarmi da
voi. Tu, la mamma. Nessie e Lizzy siete tutta la mia vita. Facciamo un
compromesso.” Gli asciugo i lacrimoni e gli bacio la fronte
mentre annuisce.
“Allora
la mamma è la tua principessa e tue sei il suo principe.
Mentre io sono il suo
re e lei la mia regina. Va bene? Così non si offende
nessuno.” Annuisce, gli
piace la mia idea.
“Però,
quando ci sono io, magari state meno appiccicati, ma non lo dico
perché sono
geloso.”
“No,
amore, ovviamente lo so che non sei geloso. Cercherò di fare
il possibile, te
lo prometto.” Sorride raggiante.
“Bene,
ora che ne dici se continuiamo le lezioni con il piano? Sempre se non
hai altro
da fare.”
“Amore
nulla è più importante di voi. Certo che
continuiamo le lezioni. A breve
diventerai più bravo di me e potrai comporre tue
melodie.”
“Si,
così farà anche io una ninna nanna per la
mamma.”
Quando
le donne tornarono ci trovarono così, io e il mio ometto che
suonavamo la ninna
nanna che composi io per Bella.
Fine
flashback
“Amore,
ti sei incantato?”
“Ripensavo,
al discorso da “uomo
a uomo” che ho avuto con Toty.” Ride di nuovo.
Quando le ho detto del nostro
discorso, non ha voluto sapere cosa ci siamo detti, ha detto che erano
discorsi
tra padre e figlio. Io sono stato immensamente felice di
ciò, non perché non le
volessi dire nulla, ma era qualcosa che avremmo saputo sempre e solo,
io e mio
figlio, era una cosa solo nostra.
“Io
invece stavo pensando alle
condizioni in cui ti ho trovato la scorsa settimana quando sono tornata
dalla
caccia.” Questa volta ride rumorosamente, invece io mi
incanto di nuovo. Potevo
sembrare ridicolo, anzi sicuramente lo ero, ma le mie figlie erano
felici.
Inizio
flashback
Ecco,
ora la casa è tutta sistemata. Abbiamo costruito una villa
enorme. Ora non
siamo più in sette. Siamo in quindici, tra vampiri, mezzi
vampiri e lupi. La villa
è enorme. Al piano terra ci sono un ampio salone, una cucina
ultra moderna e
due bagni. Al primo piano ci sono le camere dei genitori Cullen e dei
genitori
Swan, al secondo piano ci sono le camere dei miei fratelli e di Nahu e
Jake,
mentre l’ultimo piano è tutto nostro. Ci sono la
nostra camera, un ampio
salottino, una stanza per la musica, un libreria, una camera per i
giochi e le
camere dei bambini. Hanno una camera a testa, ma non riusciamo a
separarli. La sera
li mettiamo ognuno nel proprio letto, ma poi sentiamo che durante la
notte si
cercano e dormono tutti in un unico letto. Per fortuna tutte le camere
sono
dotate di letti matrimoniali. Ho finito di sistemare gli ultimi libri
nella
libreria quando sento i pensieri delle mie principesse. Mi cercano e
capisco
che vogliono giocare con me, non posso esserne più felice.
“Ehi
papi.” Urlano in coro mentre con un salto mi arrivano tra le
braccia. Le riempio
di baci ovunque e le loro risate cristalline mi scaldano il cuore.
“Le
mie bellissime principesse.” Arrossiscono, proprio come
faceva la madre da
umana. Sono identiche al mio amore. In loro rivedo quel cioccolato che
per
fortuna non è andato perso.
“Papi
vuoi giocare con noi?” Dalle loro menti capisco cosa
intendono per giocare ed
annuisco.
“Avevamo
chiesto a zio Jazz e zio Emm, ma dovevano andare a caccia.”
Dice pensierosa
Lizzy.
“però
hanno detto che tu sei nostro padre e avresti giocato più
che volentieri alla
parrucchiera con noi.” Idioti, non vogliono farsi acconciare
i capelli dalle
mie figlie.
“Ma
certo che gioco con voi.” Detto questo ci ritroviamo nella
sala dei giochi e
loro che iniziano a pasticciare con i miei capelli. Ridiamo tutti e tre
e non
mi importa degli altri che sono davanti la porta e ridono di me. Solo
il mio
amore mi sorride dolcemente. I miei fratelli e i cosi sono piegati in
due dalle
risate, ed un piano malefico si fa strada nella mia mente.
“Bambine,
ora zio Emm e zio Jazz, sono tornati. Potrebbero prendere il
thè con voi, così
oggi non lo prendete con le bambole. Ed anche i biscotti al cioccolato
che vi piacciono
tanto.” Gli interessati mi fulminano con lo sguardo ma non
resistono agli occhi
da cucciolo che fanno le mie figlie. Malefiche. Tale padre, tali figlie.
Fine
flashback
“Quel
giorno le hai rese felice,
ed anche io lo sono stata. Tu ci rendi felici.”
“No
amore, siete voi che rendete
felice me. Ed ora manca solo una cosa.” Mi alzo velocemente e
infilo un paio di
boxer che trovo sul pavimento. Prendo la scatolina e torno verso di
lei. Bella si
è seduta sul letto e con il lenzuolo copre il suo copro
perfetto. Mi inginocchio
davanti a lei e sgrana gli occhi.
“Amore
mio, non mi perderò in
lunghe dichiarazioni d’amore. Sai che ti amo follemente e so
che tu mi ami
follemente. Siamo stati lontani e abbiamo capito che non possiamo
sopravvivere
senza l’altro. Il nostro è un legame eterno, ma
vorrei renderlo ufficiale
davanti a Dio e agli occhi di tutti. Tutti devono sapere che sei mia,
sono mia.
Isabella Marie Swan mi vuoi sposare?” Se potesse sarebbe una
valle di lacrime,
ma inaspettatamente mi si butta tra le braccia facendomi perdere
l’equilibrio,
cadendo così a terra con lei cavalcioni su di me e il suo
corpo esposto ai miei
occhi. Ma ora l’unica cosa che mi interessa è il
suo viso. Quel dolcissimo
sorriso che alberga sulle sue labbra. Quelle stesse labbra che si
stanno avvicinando
alle mie.
“Si,
amore mio, non vedo l’ora di
sposarti.” Non riesco a rispondere che le mie labbra sono
dolcemente impegnate
dalle sue.
L’unica
cosa che faccio è
infilarle l’anello al dito e poi ribalto la posizione,
riprendendo ciò che
abbiamo iniziato stanotte.
Così
è cominciata la storia del
Signore e della Signora Cullen, sul pavimento della loro camera da
letto.
FINE
Ehi ragazze, buongiorno. Lo so dovevo postere ieri, ma mi sono scordata che insieme alle mie amiche dovevamo organizzare una festa a sorpresa per una mia amica, ed ho contribuito anche io, per quanto il gesso me l’abbia permesso. Allora siamo arrivate alle fine della storia. Non ho parole per ringraziarvi di tutto il sostegno e le belle parole che avete avuto di volta in volta per me. Ringrazio calorosamente tutte coloro che hanno lasciate recensioni ai vari capitoli, grazie di cuore. Ringrazio tutte coloro che hanno inserito la storia tra le seguite, le ricordate e le preferite. Non mi dilungo oltre, solo un altro grazie per tutto. ora credo che mi prenderò una breve pausa, forse, anche perché sto scrivendo una storia su Rob e vorrei concentrarmi un po’ su quella. Ma tornerò presto, molto presto, anzi credo proprio che tornerò dopo Pasqua. Inoltre vi faccio anticipatamente gli auguri per Pasqua, mi raccomando mangiate tante uova di cioccolato, come farò io, così diventeremo tutte ciccia e brufoli. Spero che lascerete un commento anche per questo capitolo. A presto, un bacio Mary.
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