rockandjonas2311. Un nome come un altro, che può avere mille significati, o che può non significare niente.
Bè, questo nome, in realtà, nasconde una ragazza: liceale, capelli castani, occhi verdi-marroni e un sacco di lentiggini sparse sulle guancie.
Questa ragazza ha un sogno, anzi ne ha tanti, forse troppi che di sicuro non realizzerà mai. E' ottimista, tranne che con sé stessa. Passa 24 ore su 24 con le cuffie nelle orecchie e l'mp3 in mano. Porta solo All Star, le piace il nome. Si rifiuta di fare qualunque tipo di sport che non sia la danza, anche se non è proprio uno sport. Sorride sempre, tranne quando piange. Pensa che ogni canzone racconti qualcosa di lei, e forse è anche così. Vorrebbe trovare il vero amore, un giorno. E vorrebbe anche diventare una scrittrice, impossibile.
Questa ragazza ora sta scrivendo di sé, facendo ticchettare i tasti del suo portatile. E' timida, e infatti si nasconde dietro un computer, altrimenti svelerebbe anche solo il suo nome, che non ama neanche un pò. E' ambiziosa, le piacerebbe fare o meglio, diventare come il suo idolo, altra cosa impossibile.
Questa ragazza ora vi saluta, mettendo un punto alla fine di questa frase.
Questa sono io, noiosa come descrizione, vero? Bè, ecco un altro lato di me.
Leggete le mie storie, sono molto personali e spero di trovare qualche commento in più, quando rientrerò su questo sito.
Altro? Per ora, no.
Quindi, ora vi saluto.
Buona lettura, enjoy my stories.
 

Mar
 

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rocker's SERIES

	From a song to a story Una raccolta di songfiction, ognuna con una canzone diversa. Si passa da hit di oggi a pezzi del passato, in un insieme di storie nate dalla fantasia e dagli accordi di qualche strumento.
	Will we ever have our happy ending? Ronnie è la tipica ragazza viziata e Joe è una rockstar dal cuore d'oro. Ma che succede se i due si innamorano e si ritrovano a dover abbandonare tutto per una sorpresa poco gradita?
	Elle Joseph è un americano a Parigi. Michelle è un'adolescente innamorata. E se il destino si fosse messo dalla loro parte? E se, dopo quattro lunghi anni, le cose fossero cambiate?

rocker's STORIES

	Call me Hope Una ragazza, una famiglia, tanti momenti insieme. Lei, Hope Moonbeam, orfana di entrambi i genitori, li ha persi a sei anni, e con loro gli altri due fratelli. Ora ha 21 anni, vive a New York e condivide l'appartamento con il suo migliore amico da sempre, David. Loro, i Jonas, una famiglia tutta da scoprire. [...] Un paio di Converse nere fecero il loro ingresso, scricchiolando sul perfetto pavimento in marmo. Era enorme quella sala, ed era gremita di ragazze, tutte perfette nei loro tailleur neri o grigi e le loro scarpe coordinate con minimo una decina di centimetri di tacco. L'unica che sfigurava era lei, con le sue scarpe basse, i jeans attillati e un maglione colorato, coperto da una giacca vista la stagione quasi autunnale. La giovane ragazza si sedette sull'unica sedia vuota, sospirando talmente forte da attirare l'attenzione di tutte le ragazze presenti. Erano lì tutte per lo stesso motivo: un casting, organizzato giusto qualche giorno prima, per trovare la nuova aiutante dello, o meglio degli stilisti più popolari in quegli ultimi tempi.
	Never been kissed Mentiva, mentivano tutti. Lo sapeva benissimo che era colpa sua, sua e dei suoi problemi. Pazza, psicopatica, malata mentale erano solo pochi dei nomi con cui la chiamavano i suoi compagni alla vecchia scuola. Bè, forse lo era. Da quando aveva 7 anni aveva cominciato a fare sogni strani, si spaventava per qualunque cosa, non usciva quasi mai. E da lì sua madre aveva deciso di portarla da uno specialista, così aveva detto. Possono essere dei ricordi, diceva il dottore, ma non era sicuro. Così avevano consigliato a Rachel di farsi visitare in un centro specializzato, a Los Angeles. E ora che la ragazza era cresciuta, si stava trasferendo nella città degli angeli con la madre e il suo compagno
	Like a skyscraper {Jemi} ''Hai ragione, devo alzarmi e continuare per la mia strada con un peso in meno. Io sono forte, posso affrontarlo, posso farcela. Devo uscire da qui e far vedere al mondo quanto valgo. Io sono Demi Lovato!''
	Green Eyes Durava da tre anni quella guerra dove gli altri attaccavano e io mi ritiravo nel mio bunker. E’ una sensazione orribile sentirsi chiamare con dei nomignoli assurdi, non essere invitati alle feste, passare il sabato sera a piangere. E’ la cosa più brutta che abbia mai passato, finora. Ho versato troppe lacrime per gente che non se lo merita. E continuerò a farlo, perché del mio orgoglio non ne è rimasta una briciola. Tutta la mia autostima è sotto terra e vado avanti pensando che peggio di così non può andare. Mai dire mai.