Odiami
Perché ti desidero...perchè il sangue di quell’uomo che chiamo fratello non mi soddisfa, mi lascia incompleta, e odiami ancora, perché ogni volta che i miei denti affondano nel suo bel collo perfetto io penso a te, penso alla tua pelle, penso a quel tuo collo, ferito dal nero indelebile del marchio che ti porti addosso...
Non è la prima volta che scrivo fanfiction, ma è la prima volta che scrivo su questo sito, e che mi dedico a personaggi come Yuki e Zero di Vampire Knight. Spero di regalarvi qualche emozione con questa oneshot all'insegna di un amore imperdonabile, di un amore costretto da catene e da vincoli che solo la passione e il coraggio potranno spezzare... Un amore intriso di sangue, di odio, di passione, di tormenti...una Yuki e uno Zero pronti a compiere ancora una volta, insieme, l'imperdonabile...

“Mi è stato detto che cercate una ciurma…” dico, il mio povero cappello che ancora viene stritolato dalle mie mani, quasi fosse il mio unico appiglio e la mia sopravvivenza dipendesse da quello.
“Si, è così” si sporge in avanti, poggiandosi sui gomiti.
Sorrido, nettamente più sereno. Non sono venuto qui per niente, quindi.
“Vorrei arruolarmi!”
Lo vedo squadrarmi da capo a piedi, e cazzo, se c’è una cosa che ho sempre odiato è chi mi fissa senza motivo.
“Quanti anni hai, ragazzo?” mi chiede, alzando la tesa del cappello, facendomi scorgere i capelli biondi e gli occhi, di cui non saprei definire il colore a causa della penombra.
“Trenta” mento.
“Davvero? Ne dimostri poco più di venti!”
“Si, lo so… me lo dicono tutti…” forse perché è vero! Ho davvero poco più di vent’anni!
[Fic a 10 mani di ladyElric92, harderbetterfasterstronger, _kia91_ , Scaramouche e ohara]

“Definisci con una parola il tuo miglior amico e spiega il perché della tua decisione”.
Rimango a fissare basito il titolo del tema in classe assegnatoci dall’insegnante. Questi temi li facevo quando avevo sei anni! Sbuffo.

Hai sempre avuto la malsana abitudine di donare tutto o niente.
Solo per la soddisfazione di un secondo, quel secondo in cui vedevi pezzi del tuo cuore incastrati nei loro sorrisi.
E li sentivi battere, forti come non mai e veniva da sorridere anche a te.
Ti sentivi immortale.
Cosa poteva fare la morte contro quei sorrisi?
Vorresti non averlo mai scoperto.

Io, che mi stavo preparando a raccogliere l’ennesimo tassello del mio mosaico, avevo appena trovato il mattone che l’avrebbe mandato in frantumi.
Ma al tempo non lo sapevo, non potevo neanche sospettarlo.
I miracoli non hanno biglietti da visita.