{Storia partecipante al contest Pinguini in cerca d'autore! indetto da Rosmary sul forum Ferisce la penna}
Peeta è difficile anche perché è disarmante in modi che Katniss ancora non sa definire e - maledizione - lei non sa vivere senza difendersi.
Katniss, a volte, non sa vivere.
«Sono sveglia»
«Lo so, e capita spesso… ti va di parlare?»
«Non ce la faccio a parlare»
«Già, non ce la fai mai»

[Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce più la penna]
Ogni tanto le capita di pensare a una particolare stanza di Grimmauld Place, a quella parete rivestita da un tessuto consunto, a quei ricami dorati che si intrecciano su un albero dai rami infiniti. Quel ricordo da solo basterebbe a rievocare ogni condanna ricevuta a causa dei suoi pensieri tempestosi.
Non fare la difficile, Andromeda.

Quando cala il sipario, ed il pubblico abbandona le poltroncine in velluto rosso, ed il brusio della gente si fa fioco, sempre più fioco, cosa succede dietro le quinte? Ad ormai quattro anni dall'uscita dell'ultimo libro, dall'ultima pagina voltata con emozione, aspettativa, malinconia, da quell'ultima frase che ha commosso tutti, nel bene e nel male. Il sipario è calato, il teatro è già stato ripulito, eppure no, non è finita qui.
Harry, Ron ed Hermione, ancora insieme si trovano ad affrontare la vita, quella vera, quella oltre le quinte di scena. E tanti cambiamenti si prospettano all'orizzonte. Scelte da prendere, scelte da rimandare, scelte in cui perdersi.

Storia che nasce da una costola di "Carlisle. L'anima di un vampiro", (riferimento cap. 5, se volete saperne di più) ma potete leggerla anche senza aver letto la storia originale.
Volterra inizio '800. Haidi, la pericolosa vampira dei Volturi, incontra qualcuno, un giovane mortale che la riporta indietro nel passato.
"I suoi occhi... sono ancora qui, in questa stanza. Sono ancora qui, posati su di me. Non sono mai andati via."

Così caddero, uno dopo l'altro, quelli che un tempo si facevano orgogliosamente chiamare i "Maladrini".

Niente di chè, solo un brindisi

Theodore Nott, tre momenti della sua vita, scanditi da tre sinfonie diverse: Overture, Cross-Pollination e Redemption, composte dai Muse. Un bambino, un ragazzo, ed infine un uomo, per raccontare un personaggio che probabilmente esiste solo nella mia testa. Questo è solo un -il mio- modo per fare gli auguri ad una persona speciale.

Cosa può succedere a chi sta perdendo tutto?
A chi vorrebbe ma non ha?
A chi ha bisogno ma non può?
A chi basterebbe niente per avere tutto?

Quattro rintocchi, quattro drabble, quattro "ora".
Quattro momenti per ricordare, per non dimenticare.
Quattro nuvole, bianche.
Per dire grazie.
Per aspettare.
Forse anche per festeggiare.
Ad ale93. Lei sa perché.

We've all been changed from what we were.
Our broken hearts left smashed on the floor.
I can't believe you if I can't hear you.
Remus è a casa.
A indiceindaco. Sempre.

Progetto.
Idea.
Storia.
Tutto è controllato.
Tutto è soggetto a regole.
Non pensare che QUI non esistano.

Ricordi di parole gelate, una storia semplice per raccontare un rapporto ingarbugliato.
"E quando alla fine hai capito e hai colto il perché delle tue azioni, è stato troppo tardi.
Ti sei innamorato di Theodore Nott."
Questo è uno Spin-off di "Les choix", ma non è necessario averla letta, ai fini della storia.

"Peeta si era stupito, allora, della facilità con cui le sue gambe lo avevano portato fuori dalla stanza di Katniss, come se fosse un’abitudine – lo era? – come se fosse la cosa più ovvia da fare."
[ Everlack - Peeta centric ]

"Oggi com’è il mare, Annie?
Quando erano lontani, facendole quella domanda, Finnick riusciva a sentirsi più vicino a casa, e casa era dove si trovava Annie con il suo mare"