Più un cuore è vuoto e più pesa.
[cit. Augusta Amiel-Lapeyre]
Dovevano per forza essere peccati, quelli? Per forza? Non potevano essere le voci, i sorrisi, gli occhi e i volti delle persone che quei cuori avevano amato a portare con sé un carico tanto oneroso?

Episodio 20
Episodio 37
Episodio 38
Episodio 89
Episodio 101
Episodio 102
Episodio 110
Episodio 111
Episodio 112
Nove episodi. Nove episodi in cui appare questa carta, questo numero. Numero 96, Black Mist.
Solo nove, eppure ognuno di essi rappresenta una parte della sua vita, nonché un aspetto del suo carattere. Pensieri, riflessioni, convinzioni. Paure.
Che cosa sappiamo di lui, in realtà? Che cosa ci è stato rivelato, durante questi pochi attimi?
Forse, più di quanto avremmo mai potuto immaginare. Sarebbe solo bastato prestare più attenzione alle parole sussurrate, ai pensieri nascosti, ai sospiri impercettibili, agli sguardi silenziosi.
Forse, avremmo potuto capirlo molto di più. Se solo lo avessimo voluto.

«Capitano Jack Harkness---»
«Non ora.»
È diverso quando è il Dottore a dirlo, nelle sue molteplici forme: c’è un sottile divertimento in quelle parole, unico sollievo di chi ha il dolore del mondo negli occhi e il peso dell’Universo nel cuore.

[JackHarkness!Centric] [Drabble, 100 Parole]

Una forza che esiste dagli albori dell'Universo, ma al di fuori di esso.
Tuttavia, noi soli uomini ne teniamo conto.
E lo temiamo.

Perché i sentimenti di un fratello o sorella minore potranno anche sembrare ingrati, ma in realtà la stima e l'affetto che essi provano per i loro fratelli e sorelle maggiori è qualche cosa di pressoché indescrivibile a parole, e che non si può capire se non provandola sulla propria pelle.
Forse un fratello maggiore non saprà mai davvero che cosa prova un fratello minore. Lo vedrà sempre come un bambino, uno sciocco, un rompiscatole e, a volte, un ingrato. E forse non saprà mai quello che davvero pensa, la sua stima, la sua ammirazione, la sua fiducia. Il suo affetto.
Perché per quanto possa non vedersi, un fratello minore questo prova, e non smetterà mai di farlo.
Ed anche se il fratello maggiore non lo saprà mai, indubbiamente quell'affetto rimarrà per sempre.

Eccole. Le quattro ragazze.
Che rivolgono al cielo il loro sguardo, perse in mondi creati dai loro occhi sognanti.
Guardano in alto, e mentre lo fanno sembra che da esse spiri qualcosa. Un'immagine, un'essenza che le riveste e che sembra parli al loro posto, ma senza il bisogno di usare parole.
Al cielo i loro occhi sono rivolti, ma i loro cuori parlano in un unico suono.
Queste non sono altro che le loro anime, espresse come le immagini che da essere spirano.

Promettesti di tornare a prendere mia nipote Margaret la primavera successiva, ma non l’hai mai fatto.
E quando sei andato via hai dimenticato qui la tua ombra.

Un regalo in ritardo. Troppo in ritardo. Alla mia Suou ed alle sue ali.
"-Ti terrei sotto la mia ala, ti proteggerei da tutto.
-Ma non è da me, non lo è mai stato.
-Suou…
-La Luna, Hei. Si vede la Luna."

Non sono un pittore e non ti dipingerò.
Non sono un musicista e non ti canterò.
Non sono uno scrittore, ma ci proverò.

Terrò tuo telefono, tanto...
Tragicomica trovata.

Il virus dilaga

Su ciò che proietta ombra, noi, dominiamo.
S.D.S.

Un respiro lento, uno dopo l'altro, sempre più profondi. E ad ogni respiro la vita rinasceva, come un fuoco sopito ma mai morto che, con un soffio di aria, rinasce dalle sue ceneri e riprende a vivere.

Siamo in degrado..

Chi sono io? Che posto è questo? Non ricordo nulla.
Tutto è buio qui intorno, avvolto da una spessa coltre di nebbia. Non riesco a distinguere nulla, non un volto, non una figura, non un contorno. Nulla.
Tutto ciò che ricordo è indistinto, avvolto da nebbia fumosa. Non riesco ad andare oltre.