In cui Yifan ha un nuovo taglio di capelli, parecchie crisi di nervi e dei compagni di band non proprio sani di mente.

“Questo è un sole che non scalda.”
“Come?”
Jong-in apre gli occhi e guarda verso la porta. In verità, il sole sul tetto della scuola è così abbagliante che le pupille faticano qualche secondo per mettere a fuoco. Spinge di più la testa contro la rete alle proprie spalle e socchiude gli occhi.
“Kyungsoo... che ci fai qui?”

BAEKYEOL!
Flashfic: 478 parole, conteggio di Word.
Enjoy!

Esercizio n.1: Prendete un evidenziatore, preferibilmente in un colore caldo, rileggete New Moon ed Eclipse e segnate tutti i punti dove Bella parla di Jacob. Poi ditemi che non è amore. Esercizio n.2: Prendete un altro evidenziatore, preferibilmente in un colore freddo, rileggete tutta la saga e segnate i punti dove Bella parla del suo amore per Edward. Poi ditemi che non è una dipendenza malsana.
Vale di più un lupo di legno intagliato a mano o un diamante grosso come un uovo di quaglia?
Bella e Jacob gridano vendetta. Per mesi hanno infestato la mia scrivania e i miei pensieri chiedendo un'altra occasione, lui con la sua voce roca e sensuale, lei in silenzio con lo sguardo dolce e lucido che ha sempre quando sta con Jacob. Potevo ignorarli? Direi proprio di no... Spero di riuscire ad arrivare fino in fondo.
Del resto la vita è romanzo e i due mondi si confondono. Un altro percorso ci può stare. Perciò i due avranno la loro occasione, almeno per quanto mi riguarda.
Se la storia vi piace, lasciate due parole. Mi danno la forza di continuare, mi svegliano di notte per prendere in mano il PC e scrivere.
Però la faccenda della crepa invisibile che un giorno, presto o tardi, è destinata a distruggere il cristallo mi aveva stranamente colpito. Me ne ero creata una sorta di fotografia mentale molto vivida e reale. Vedevo e rivedevo con gli occhi della mente la ferita sotterranea corrompere l'essenza del vetro fino a provocarne la deflagrazione in un miliardo di gocce di luce. I frammenti luminosi scintillavano di un fulgore molto simile a quello che avvolgeva la visione della pelle di Edward, un lontano giorno nella nostra radura.
Tutti i personaggi sono cresciuti, e si troveranno in situazioni difficili ed impensabili al tempo di Eclipse.

Sguardi che ti seguono, studiano, scrutano nel profondo a voler carpire ogni tuo pensiero; a volerti possedere come una cosa preziosa da non condividere con nessun'altro. Ma quando guardare non basta più a soddisfare quell'insano bisogno allora...

Lorenzo è un santo, uno di quelli che sanno sempre cosa dire perchè, si sa, sono buoni per natura. Marzio è un po' goffo e impacciato, ma piace a tutti comunque. Roberto è un duro, non per niente, è il loro leader. Oreste è un bastardo e non si vergogna, quando lo chiamano così. Gioele è il suo migliore amico ed è un attore nato perchè sono anni che nasconde un segreto.

Luca, di tutta quella faccenda, non voleva proprio più saperne niente. Il professor Nonte sembrava aver dimenticato l’episodio, o meglio, sembrava proprio che quell’episodio fosse una delle solite e perverse fantasie dello stesso Luca, che quindi non toccava minimamente il giovane uomo. “Meglio così…” Avevano continuato le loro attività come se nulla fosse accaduto, l’uno da neo- laureato e precario professore di Lettere, l’atro da studente delle superiori nell’anno dell’esame. (seguito di "pomeriggio a sistemare le verifiche".... leggete e commentate!!!!)

Allora, voglio dire che questa piccola one- shot voleva essere un esperimento, non ho mai scritto cose del genere e dunque volevo provare.... ditemi voi se vale la pena dargli un seguito un pò più.... sostanzioso! Comunque, la dedico alla mia sorellina! Spero vi piaccia!

"Attento a non svegliarlo, sposto una mano all’indietro, sfiorandogli appena le cosce nude, e poi gli tocco le mani. Le mani per me sono il biglietto da visita di una persona. Sono la prima cosa che guardo in una ragazza, in un prof, in un avversario a calcio… in un amico. «Luca...» bisbiglio contro l’ombra, un po’ perché quel contatto me lo ha fatto venire in mente, un po’ perché il suo viso è l’unica immagine che possa portare un filo di luce in questa stanza. La persona dietro di me infila piano una gamba in mezzo alle mie. «Come stai?» mi domanda, lentamente. Sorrido da solo. Sapevo che quelle mani non potevano che essere sue."
La prima Fanfiction della mia vita, scritta quasi tre anni fa e mai pubblicata... ora mi sono decisa, per quanto lo stile sia evidentemente infantile, mi sono affezionata così tanto ai personaggi che non potevo buttarla via! Una storia che parla di amore e di amicizia, ma anche di quanto, a volte, si possano scoprire lati inaspettati in chi ci sta intorno.