-Ho urlato e urlato e urlato a gran voce che quella che gli altri vedevano, non ero io. Io non ero anoressica, io ero sana.
Ma nessuno mi ha ascoltato. Nessuno mi ha capito.
Ed io ho ceduto.-
Ispirato ad una storia vera. La mia.

Se penso che proprio grazie a lui ho scoperto l’amore per la musica, quando ero un ragazzino passavo ore e ore a guardarlo alla tv, a sentirlo alla radio e sapevo ogni sua canzone a memoria; le cantavo tutte sotto lo sguardo di disapprovazione dei miei genitori. Loro volevano qualcos’altro per me, qualcosa che però non sono riuscito a dargli comunque anche non inseguendo più il sogno di diventare musicista; non sono mai diventato dottore e ormai si sono messi il cuore in pace.

"...come se, con l'ingiallirsi dei capelli, Takanori potesse trovare un posto in cui quell'anima di demone deviato avesse il coraggio di esprimersi..."

Buttai il piumone per terra e andai allo specchio. Il trucco si era trasformato in due opache macchie nere. Lo ritoccai appena per essere più credibile. Rossetto fuoco sulle labbra. “Certo Becca che rimani la solita faccia da culo…” mi sorrisi sarcastica.
Così Becca Atwood si da il buongiorno la mattina del primo giorno di scuola. Dopo aver passato la notte insonne nei locali con la sua migliore amica Effy.

Dopotutto la stessa letteratura giapponese sottolineava in diverse opere,[...], quanto la vita fosse breve e caduca, quanto la non permanenza fosse un tratto essenziale dell’esistenza. Teoria elaborata sul paragone assai frequente con il fiore di ciliegio, bellissimo, ma con fioritura breve, qualcosa di effimero della natura e della vita.
“La vita è breve.” Pensò salendo su quell’aereo, quindi non c’era tempo per avere paura.

Qui mettiamo fine al nostro essere comuni uomini.
Non siamo più Akira Suzuki, Takanori Matsumoto e Kouyou Takashima.
All'interno di questa stanza, siamo il Padrone, Ruki e Uruha. Le nostre vite quotidiane si annullano, per essere sostituite da questo bellissimo e perverso piccolo mondo, che trova il suo inizio e la sua fine tra queste quattro mura.

Akira è un ragazzo solo, costretto dalle circostanze a crescere troppo in fretta e ad imparare sin dall'infanzia a badare a sé. Ma nel cuore porta grandi sogni e speranze che lo spingono ad alzarsi ogni giorno con un nuovo sorriso ricco di fiducia.
Takanori è altrettanto solo, circondato da persone false e conformiste, burattini senz'anima. L'esistenza sfarzosa e meccanica che vive lo soffoca e lo disgusta, rendendolo freddo e scettico verso tutto.
Due mondi distanti anni luce che si incontrano in una sera di primavera ed inaspettatamente si fondono l'uno con l'altro.
Un amore potente che si trascina negli anni tra gioie e sofferenze e che resiste al tempo e alla distanza.
Ma allora perché adesso si ritrovano l'uno contro l'altro? Perché in una notte di tempesta paiono arrivati al violento epilogo di quell'amore eterno che si erano giurati?

"Era crudele, sapeva perfettamente che quella sua espressione beffarda e canzonatoria lo faceva impazzire, e sapeva anche che era disposto a fare qualsiasi cosa pur di averla per sé. Quando una donna è consapevole del proprio potenziale erotico sa essere davvero, davvero pericolosa, e lei lo era particolarmente."

Lo fece... si buttò. Aprì le palpebre e lo vide... lui.
[...]
"Tranquillo Takanori, non sono qui per farti del male"
"C-chi o cosa sei tu?" trovò il coraggio di chiedergli, senza sapere dove trovasse la forza per reagire a tutto quello.
Lui gli sorrise ancora, distendendo le labbra carnose e stringendo appena gli occhi dallo splendore innaturale, "Io sono Ruki".

-“Ti ho fatto male?” chiese quasi sottovoce.
-“No.”
-“E allora perché piangi? Io non voglio che tu pianga.”
-“Piango perché prima pensavo di non esistere, non avevo un nome né una ragione di essere. E invece adesso so di essere ancora viva.”

Katie non sapeva dire quando era cominciato tutto quanto, né sapeva dire esattamente come. Sapeva solo che adesso si ritrovava coinvolta in una cosa che era più grande di lei, in un circolo da cui non riusciva ad uscire. Stretta ogni notte da braccia uguali ma diverse, baciata da labbra identiche ma dal differente sapore, Katie era posseduta da un amore tormentato, malsano, struggente.
Per uscirne, avrebbe dovuto sceglierne uno.
Una donna e due amori corrisposti.
Può una persona amare due persone contemporaneamente?
[Fred/Katie/George; ma forse è più corretto: Fred/Katie + George/Katie]
-
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
[Questa storia si è classificata seconda e ha vinto il "Premio della Giuria" al contest "A is for Angst" indetto da MmeBovary sul forum di EFP, sez. Harry Potter]

Non ho mai amato essere guardato.
Non ho mai sopportato quegli sguardi insistenti, che non fanno altro se non, mangiarmi con gli occhi.
Sono una bambola forse?
Una di quelle bellissime bambine di porcellana, vestite con quegli abiti pieni di pizzi e merletti; la pelle bianchissima e le lunghe ciglia ad incorniciare gli occhi vitrei?
No, non lo sono; io so di non esserlo.
Ma penso che tutto il resto del mondo, questo non lo sappia.

Quando sei dipendente dall’eroina, non sai che non potrai mai vincere.
Come l’ago che lo ha ucciso, Sid e Nancy sono nati per perdere.

Una Reita-Ruki vista dal punto di vista di Ruki... "...l’aveva notato da tutta la sera, mi ero accorto del modo in cui il biondo mi guardava e mi piaceva così facendo finta di essere stanco annunciai di voler andare a dormire tirandomelo in camera nel letto..."

L'ultimo saluto dei Gaze al pubblico.
Il mio addio al fandom.