[SPOILER! Fanfiction ispirata ad una scena di Boruto The Movie]
• Ino, Sakura, un bar, due tazzine di caffè, Temari che attraversa la strada, Naruto che corre con una signora anziana sulle spalle.
«Nè, Ino-pig, tu te lo ricordi? Ricordi quando Naruto mi chiedeva in continuazione appuntamenti all’Ichiraku Ramen?».
[NaruSaku & ShikaIno | Sakura/Ino frienship]

«Una storia d’amore e di guerra. Di dolore e di perdita. Di sotterfugi e di tradimenti. Di bugie e mezze verità» gli suggerì Ino.
Vuoi sentire la nostra storia, piccola?
«Va bene» si arrese, e cominciò a raccontare.
A Francesca, in ritardo.
Shikamaru&Ino, ShikaTema/SaiIno.

Dedicata a Vale
cit. Vivo a Chicago da alcuni anni, odio i tram e il puzzo della metro, perdo immancabilmente ogni genere di bus e non ho mai imparato ad andare in bicicletta senza le rotelle. Possiedo un appartamento, comprato con ciò che mio padre mi ha lasciato prima di morire, in un quartiere orripilante, uno di quelli dove se rincasi dopo una certa ora rischi di finire stuprata o sminuzzata nel freezer di qualche pazzo. Mi sposto a piedi perchè i taxi costano troppo, consumo un paio di scarpe alla settimana e bevo per dimenticare il fatto che spenda più in Christian Louboutin che in alimenti per sfamarmi. [...]

'Oh Shikamaru, guarda, il tuo quaderno dell'accademia!- disse aprendo il vecchio e polveroso quaderno del ragazzo- ma guarda come scrivevi male!'- aggiunse poi, interrompendo la pace interiore che il ragazzo aveva trovato.
'Ino, avevo sei anni!'
[ShikaIno♥][909 parole]

Gli venne improvvisamente voglia di provarla, approfittando del silenzio che si era creato e della frescura che stava arrivando dopo quella giornata parecchio calda. Si sdraiò sopra, sentendo il piacevole rumore delle corde contro il legno. Gli sembrò così rilassante da fargli chiudere gli occhi, lasciandosi cullare dal leggero vento, sospirando piano.
Non sapeva quanto tempo avesse passato così, forse si era anche addormentato e poco gli importava, fu svegliato dalla sua compagna di squadra che lo chiamava e richiamava più volte.
Si ritrovò il viso di Ino a pochi centimetri dal suo che lo guardava con aria seccata e dovette trattenere una risata per quanto gli fosse sembrata una bambina alla quale avevano appena rubato il giocattolo.

Chopper concluse il suo racconto, incrociando le braccia al petto e infossando gli occhietti scuri sul tavolo.
-Io non capisco…- borbottava -… com’è possibile che un semplice bacio guarisca così in fretta un escoriazione, seppur superficiale… non è logico…-
Nami si trattenne dal ridere in faccia al povero dottore, mentre lo spadaccino sghignazzava a braccia conserte dondolandosi con la sedia...

“Le ruote hanno cominciato a girare.
Con una forza a cui non so opporre resistenza.
Tu resti immobile nello stesso punto, mentre io vado avanti.
Non voglio che accada.
Mi fa male.. mi fa tanto male..
però questo dolore è l’unico legame che mi unisce ancora a te.
Perciò voglio custodirlo con ogni cura.”
–Full moon

Ma Ino aveva quella tremenda sensazione che la attanagliava sempre di più.
Mentre correvano nuovamente, la bionda cercò mentalmente di aggrapparsi alla speranza che l’aveva portata fino a lì, seppur piccola e debole, pregando che davvero fosse solamente troppo paranoica. Sapeva come sarebbe andata quando li avrebbe ritrovati e raccontato della sua stupida paura: Chouji l’avrebbe guardata dolcemente e fatto una carezza sulla testa, Shikamaru invece avrebbe sdrammatizzato prendendola in giro con la sua solita aria strafottente.
Lui era fatto così, con i suoi modi rudi ma protettivi, sapeva sempre non farla sentire una stupida. Da quando si conoscevano Ino non faceva altro che comandare, ma in realtà era lui a farlo, usando quella che lui chiamava psicologia inversa, facendole fare o dire esattamente quello che voleva.

Erano passati sette anni da quel giorno.
Sette anni trascorsi tra i ricordi e le insicurezze del suo subconscio, contro le quali aveva combatuttto innumerevoli e perdute battaglie.
Quelle guerre perse in partenza contro qualcosa più grande di lei.
Qualcosa chiamato amore.
Il suo ricordo non l' avrebbe mai abbandonata.

Sol la si do re…
Mi sol la si do…
Le note viaggiano leggere nell’aria notturna, mentre le creo sulle corte tese del violino, pizzicandole con dita schioccanti per esaltarne il dolce suono.
Fa sol la sol mi…
Muse di sogni ispiratori, le note ballano nell’aria, allietando la notte con una sinfonica ninna nanna.
È leggera, morbida e dolce, come potrebbe essere la carezza di una madre...

Il Giappone è in crisi , una violenta guerra civile è insorta nel paese , una squadra di ribelli , chiamata i mugiwara offre riparo ai civili , salvandoli dall'esercito intenzionato a reprimere qualsiasi rivolta.
Una donna , due uomini , chi scegliere ? chi amare?
TRIANGOLO : LawxNamixZoro
Accenni : Rufy x Robin . Nojiko x Ace . Usopp x Kaya.

[ShikaIno | raccolta mista | partecipante alla Fluff Fest Challenge di Kim_92 | tabella Inverno]
#01. “Buon Natale, idiota” • «Sono io il tuo regalo. E sai qual è il bello? Non ho bisogno di essere ricambiata».
#02. Labbra fredde • Shikamaru non se lo fece ripetere due volte: fredde o meno, quelle erano pur sempre le labbra di Ino Yamanaka.
#03. Capelli spettinati • «Probabilmente la stanchezza ti ha dato alla testa e saresti perfino in grado di dire a Choji che è grasso».
#04. Neve • E mentre si preparava al contrattacco, Shikamaru si disse che no, Ino Yamanaka era tutto fuorché un angelo.
#05. Maglione di lana • Ino Yamanaka non era mai stata la classica ragazza acqua e sapone.
#06. Regalo • «Promettimi che non urlerai». E Ino aveva urlato.

Lei invece andava giù pesante di Ruhm, Tequila e quant' altro di superalcolico vi fosse in cucina, usando come scusa dapprima una gara di bevute contro Zoro, e poi... poi di scuse non ne servivano più. Non le avrebbe sapute nemmeno balbettare tanto la bocca diventava impastata.
Come lei anche Zoro si dava all' achool di prima categoria, quello che stronca le gambe se bevuto in mix, ma che su di lui sembrava far effetto dopo circa il 17 / 18 bicchiere, dipendeva da quanto aveva mangiato.

Voleva solo che quello fosse un brutto sogno , e che una volta giunto il mattino si sarebbe risvegliata e tutto sarebbe tornato come prima.
Quella tuttavia era la realtà. Non c'era via di fuga , ciò che è fatto è fatto.
Peccato che gli errori vanno pagati , tuttavia non sempre a caro prezzo.

Mi chiamo Nami, ho 18 anni, e sono una danzatrice del ventre. Mi guadagno da vivere esibendomi in un piccolo spettacolo insieme a mia sorella Nojiko e alla mia migliore amica Nico Robin. La vita per tre donne sole è dura, soprattutto se gli spettatori sono pochi. Quando soffriamo la fame rubiamo o lavoriamo come concubine.
Si, siamo donne di malaffare, ma chi si azzarda a giudicarci?
Mi chiamo Nami, ho 18 anni, e mi sono innamorata del futuro Faraone d’Egitto.
Questa è la mia storia.