Tutto quello che lei vedeva era una ragazza obesa che affogava i suoi dispiacere nel cibo.
Si chiese cosa potesse farla stare meglio in quel momento, ‘un menù completo da Nando’s’, si disse, poi cacciò subito il pensiero ed iniziò ad odiarsi per aver pensato solo al cibo, come sempre.
Sentì il gusto dei pancakes mangiati a colazione ancora sulle labbra, e le sfiorò la mente l’idea di... No, non poteva farlo, non l’avrebbe mai fatto, odiava anche solo l’idea del vomito.
Ci ripensò. Fu quasi orgogliosa di sé stessa per aver avuto quell’idea. Avrebbe potuto mangiare ciò che voleva, poi bastava mettere due dita in bocca.

E' quel tipo di sguardo che ti fa volere una persona così tanto da sentire la sua mancanza anche quando è in piedi di fronte a te. -Lauren Kate, Torment (Fallen saga)

La ragazza con il cappellino blu prende posto sulla metropolitana. Si guarda distratta i jeans bucati e si sistema la maglia di quel rosso uniforme.
Guarda attorno a sé e vede sguardi attoniti, forse riguardo il suo modo di vestire, di porsi , di osservare il mondo con disinibizione. Delle ragazze davanti a lei si soffiano frasi nelle orecchie, due ragazzi stanno avvinghiati e un vecchietto legge tranquillo il giornale.
'Bella giornata' pensa infilandosi le cuffie.
Sente la metro rallentare improvvisamente e viene sbatacchiata verso il palo.
–fanculo- sussurra scocciata. Preme il tasto play e tiene il ritmo con la testa. Le due ragazze la guardano e ridono.
Si sistema il cappellino, cercando un po’ di coraggio in quell’ animo stracolmo di sentimenti. Guarda fissa le due ragazze con i suoi occhi blu e loro sembrano spaventate dal suo sguardo.
Dopo quello che la ragazza ha passato non ha paura di sembrare troppo sicura, diversa, sbagliata. Sa che non c’è nulla di giusto o sbagliato, che c’è sempre qualcosa di buono nel cattivo, e qualcosa di cattivo nel buono.
Porta la sua mano fino alle sue labbra rosse e facendolo scivolare su di esse, alza il suo dito medio con lo smalto nero. Sorride e scende dalla metro.
[ Spero davevro tanto che vi piaccia :) ]

Non risposi a quest'ultima affermazione, decisi solo di mettermi le cuffie, smorzare un falso sorriso e percorrere i pochi metri di corridoio che separavano l'aula di inglese da quella di biologia.
Evitai di pensare al fatto che il ragazzo che mi aveva spezzato il cuore fosse tornato.r

Mi chiamo Madeleine, ho 16 anni e vivo in Inghilterra. Scontato penserete, ma da quando quel ragazzo è entrato nella mia vita non posso fare a meno che raccontare la mia storia.

E quando Louis si sentiva chiamare,sapeva che Harry aveva bisogno di aiuto.
Allora andava a soccorrere l’amico,per lo più inventandosi l’ennesima bugia.
“Si lui è gay,e noi stiamo insieme.” Ormai il copione lo conosceva a memoria.
Ogni volta che Harry chiamava il suo migliore amico Louis,ogni volta che urlava il suo nome,era perché voleva uscire dalla situazione che si stava creando quando qualcuna tentava di filtrare con Harry e lui non era interessato.
Allora mettevano su questa messa in scena,fingendosi gay.
Un po’ era così,pensava Louis,forse lui era un po’ gay.
Forse non era solo il copione,forse davvero voleva stare insieme ad Harry.
Però,ogni volta che sfiorava le sue labbra,dopo aver recitato quella fatidica frase,oltre alle farfalle,che dico,gli pterodattili nello stomaco,Louis si sentiva usato,ingannato.
Consapevole che sarebbe stato sempre e solo un copione da recitare.

«Se perdi,verrai a letto con me.» affermò lui.
«E se vinco?Ti vestirai da sfigato per il resto dei tuoi giorni.» Colpito e affondato.
«Ci sto.» le sussurrò sfiorando le labbra con quelle della ragazza per poi uscire dal bagno.
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"Sei anche bellissima quando arrossisci...Ti andrebbe di uscire insieme uno di questi giorni?" Vanessa arrossì fino alla punta dei capelli e si trattenne dall'urlare dalla gioia.
"Ma certo,quando?"
"Domani dopo scuola?Mangi con me?"
"Ma certo Payne."

-andiamo in uno stanzino e nascondiamoci non voglio fare latino.- disse Nicole.
-Okay,porto le merendine.- disse Amy.
[...]
La porta si spalancò.
Era Zayn,l'amico stronzo di mio fratello Liam. Avevo il cornetto che usciva dalla bocca. Lo masticai e lo inghoiai.
-cazzo Zayn mi hai fatto cagare in mano.- dissi mettendo la mano al cuore.
-la finezza.- concluse Zayn.
-va a farsi fottere quando stai per avere un'infarto.- dissi.
Zayn fece una piccola risatina.
-Che ci fate qui?-
-fuggiamo dal compito in classe di latino,tu?- disse Amy mangiando il cornetto.
-Fuggo dal professore di chimica.- disse per poi sedersi di fronte a me.
TOTALE SILENZIO.
Zayn mi guardava con la faccia da pervertito,minchia voleva? gli mandavo frecciatine nel senso di smettermi di guardarmi ma niente. Amy guardava divertita questa scena,cogliona.
Zayn si leccò il labbro e disse a bassa voce un 'hmm'.
'Sto tizio se non la smette gli do un gancio destro letale.
Ora mi guardava le gambe. Merda,tra poco esplodo.
-Nicole?- disse Zayn. La voce era tipo in pieno orgasmo.
-che vuoi Zayn.- dissi infastidita.
-mi fai dare un morso al cornetto?-
Ah,giusto il cornetto.