Harry lavora come barista insieme a Zayn in un pub appena fuori dal campus della NYU, ma è sempre a corto di denaro.
Louis è uno studente di Economia con la passione per l'arte.
Quando Zayn procura ad Harry un lavoro come modello ad una lezione di arte, il suo corpo nudo non potrà che attrarre gli occhi curiosi e blu di Louis...
(Cap 2, pov Louis)
-Andiamo Harry, stamattina ti ho visto nudo, potresti anche cercare di scambiare due parole con me, no?-
Non appena pronunciai quella frase, capendo che probabilmente stavo forzando qualcosa che lui non aveva intenzione nemmeno di iniziare, mi pentii.
-Stamattina non mi hai visto nudo, ma solo senza vestiti, è diverso. Comunque fanno otto dollari. E divertiti con la tua ragazza.-
_______
NB. (IN REVISIONE/CORREZIONE ERRORI)
- Louis/Harry, accenni di Zayn/Harry, avanti nella storia probabile Zayn/Liam
- Scene di sesso (non in ogni capitolo), linguaggio esplicito.
- Se in qualche modo questo dovesse offenderti o non piacerti, non leggere, io ho avvertito.

Pregherei gentilmente di NON copiare questa storia, come già sta succedendo.
-
“69 Days in Love -  Come far innamorare una celebrità in 69 giorni”
Ma se Julie prendesse troppo sul serio questo articolo?
Se al suo lavoro si mischiassero per sbaglio anche dei sentimenti?

C’è solo una cosa, solo una persona, che Harry non ha perso. Non perché questa persona abbia deciso di restare, ma semplicemente perché non è mai stata di Harry, non ha mai realmente fatto parte della sua quotidianità, o forse sì, Harry non lo sa. Sa solo che questa persona è Louis.
Non sono amici, non si parlano a scuola, si guardano raramente e Harry non riesce mai nemmeno a salutare Louis per i corridoi, anche perché Louis non vuole, non gliel’ha mai detto chiaramente, ma il riccio certe cose le capisce, le ha sempre capite.
Louis è un perché, Louis è un motivo per non smettere di respirare, un motivo per tenere gli occhi aperti anche se bruciano, per mangiare anche se il cibo è pietra. È un motivo per rimanere qui, adesso, e non scappare lontano dagli occhi di tutti.
******
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.

Alzai gli occhi, la luna era piena e le stelle luminose. Il mio rapitore mi strattonò per il parcheggio verso una grande Range Rover nera. Aspettai fin quando aprì la portiera e fece un cenno con la testa, ordinandomi di entrare. Feci come mi disse e lo osservai mentre camminava intorno alla parte anteriore della macchina per raggiungere il posto di guida. Prima che lui salisse controllai la mia portiera: non mi sorprese che fosse chiusa a chiave. La lucina che si accese sopra di noi illuminò i sedili anteriori permettendomi di vedere meglio il ragazzo. Alcuni dei suoi ricci scuri caddero sulla sua fronte, facendolo apparire più giovane della sua età. Lo osservai quando afferrò il volante, le maniche della sua giacca erano tirate leggermente su mettendo in mostra i suoi avambracci muscolosi. Si voltò verso di me, i suoi occhi verdi fissarono le mie iridi blu.
***
Storia tradotta dalla pagina di H28, autrice di Dark, sul sito di One Direction FanFiction.

-Perchè mai dovrei desiderare di toccarti,sentiamo?-
-Perchè voi ragazze siete così... la sua affermazione mi fece irritare ancora di più -...E anche tu non sei diversa- sbarrai gli occhi incredula.Non era possibile che qualcuno fosse così presuntuoso,arrogante,maschilista e fanatico,non era umanamente possibile.
-Fottiti,Styles!-
-Vedrai che cambierai idea.Presto sarai mia.-sussurrò ancora una volta al mio orecchio,scappando via lanciandomi un occhiolino.

La famiglia Leighton era nota a tutte le più nobili famiglie della Londra dell’ottocento per la ricchezza e l’acculturata mentalità dei suoi membri; tutti erano a conoscenza di quanto fosse colto e ambizioso il capofamiglia, il signor Colin Leighton, e di come sua moglie, Annabel Leighton, fosse una dama perfetta, con le giuste doti e caratteristiche fisiche.
Non c’era nessuno che parlasse male di loro, perché li ammiravano; persino la servitù della loro enorme tenuta, nutriva un profondo rispetto per i due coniugi.
La loro prima figlia, Clara, era un tale orgoglio per sua madre: con una splendida dote naturale per le arti, crebbe con le giuste convinzioni della vita secondo l’epoca, e fu promessa sposa già all’età di 19 anni.
A soli due anni di distanza, avvenne la nascita di Cassidy, seconda ed ultima figlia femmina: i coniugi Leighton amavano dipingerla come una copia della sorella maggiore, strettamente legata ai principi della famiglia, e in attesa di un matrimonio coi fiocchi.
Sfortunatamente per loro, Cassie non era esattamente delle loro stesse opinioni, ma questo non lo avrebbero mai ammesso.

Quando gli occhi di Harry si alzano dal legno consumato di quel tavolo, non possono evitare di poggiarsi su qualcosa di azzurro, ma non mettono nemmeno a fuoco, semplicemente si spostano su qualcos’altro. Ma Harry lo sente, sente che c’è qualcosa che non funziona in quello sguardo che si sta perdendo, e torna indietro, o meglio, i suoi occhi lo fanno. Si tratta di un ragazzo, ma questo Harry l’aveva già capito, ha i capelli castani, gli occhi azzurri, come limpidi, ed è piccolo, fisicamente, anche se il suo viso è quello di un uomo. Il riccio trema quando quel ragazzo gli sorride, senza malizia, come se stesse salutando un vecchio amico. Non risponde al sorriso, ma si guarda intorno confuso, abbassando gli occhi e pentendosi di aver guardato quello sconosciuto che, lo sente, sta cercando di divorare una parte di lui, anche se la più insignificante.
***
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Arrivate sulla soglia di casa, salutarono il ragazzo, che sembrava avere la testa fra le nuvole. «Mark, ci sei?» Domandò Erica sventolandogli una mano davanti al viso, che servì tantissimo, infatti il ragazzo si riprese dal suo stato di trans.
«Ho deciso, chiaro?» Disse avanzando verso di loro, obbligando le ragazze a poggiare la schiena sulla porta.
«Cosa hai deciso?» Domandarono all'unisono.
«Voi due dovete rapire quei due ragazzi e magari, anche ucciderli.» Disse sorridendo sghembo.

Dal prologo:
"Chi sei?" Ringhiò il tipo nel suo orecchio. Fagli credere di avere il controllo.
" Mi chiamo Crystal." Rispose con voce piatta, senza far trasparire alcuna emozione. Doveva ammettere di avere un po’ di paura, e brividi freddi le scendevano lungo la schiena quando il metallo della lama premeva contro la pelle rovente della sua gola.
" Non voglio sapere il nome, puttanella! Come diavolo hai fatto a fare questo!?" Ed indicò con un cenno della testa i ragazzi stesi per terra.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dal secondo capitolo:
Lui era Harold Edward Styles; l’Angelo della Morte, il Tenente di Ghiaccio, il Killer… I suoi soprannomi erano innumerevoli, così come la somma di denaro che c’era sulla sua testa.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
" Attenta, Crystal. Sto arrivando."
" Attento, Harry. Ti aspetterò."
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
STORIA A RATING ROSSO, CONTENENTE SCENE DI SESSO E VIOLENZA ESPLICITE. NON LEGGETE SE NON VI PIACE IL GENERE.

Dopo due ore, in cui fumai quasi tutte le sigarette, la ragazza si alzò chiudendo il libro. Tesi la mascella infastidito quando la vidi incamminarsi lungo la strada centrale del parco. Spensi l'ultima sigaretta e a passo svelto la seguii senza distaccare lo sguardo dai suoi fianchi. Il suo fondo schiena mi faceva sempre cadere in trans, per via delle oscillazioni continue prodotte dalla camminata. Una gonna di jeans le fasciava perfettamente la vita rendendo evidente la sua eccessiva magrezza. Lunghe onde scure le ricadevano sulla schiena arrivando a ricoprila interamente.
Mi guardai attorno prima di uscire allo scoperto per seguirla meglio. Aumentai il passo vedendo le sue gambe iniziare a contrarsi e velocizzare la strada verso casa. Si voltò di scatto spalancando gli occhi nel riconoscermi.
"Perché mi segui?"

SOSPESA.
_____________________________________
Breve estratto.
"Harry la sovrastò e scrutò dall’alto della sua statura, come un’ombra massiccia e imponente.
Il cuore della ragazza era completamente andato fuori controllo. Domarlo era come cercare di legare due innamorati lontani l’uno dall’altro.
Affogò, fremendo, in quelle iridi cristalline che nella penombra avevano assunto il colore del metallo fuso.
Lui era la sua fine, il punto di non ritorno.
Lei era il fuoco. E lui la falena che ne veniva attratta e ammaliata per poi morire tra le fiamme.
Sapevano entrambi di star commettendo un errore, eppure, sentivano che era giusto così.
Farsi male per stare bene..."