Rachele,una ragazza con una vita segnata dalla nascita... nata da due vampire sarebbe destinata a seguire i loro passi.
Ma Harry il suo creatore la rivuole con se, dopo aver ucciso i suoi genitori Harry è pronto a prendere la bambina ma Niall la salva adottandola come sorella.
Rachele dovrà combattere contro i suoi demoni interiori ma dovrà anche lottare con un' altro demone...Harry il suo creatore

-"Ci vorremo."
-"Ma ci odieremo."
-"Perché non ci potremo avere."

Camminavo, avevo deciso di continuare camminare.

''Sono stata venduta ad una fottuta asta.
Dio cosa mi tocca sopportare per vivere o meglio sopravivvere.
Preferirei morire in questo momento,non ho una famiglia,un lavore e non
ho nessuno che si occupi di me. Peggio di così?
''Ehy,tu!Bambola sali su quel palco,adesso!''
Uccidetemi.
E' arrivato il momento di essere venduta ad un ricco ragazzo prepotente come
al solito. Svegliatemi,questo deve essere sicuramente un incubo.
Cara vita,quando ho detto che non poteva andare peggio non era una sfida.''

All’interno delle sue sfere luminose quanto il sole, velate dal caramello fuso, baciate dalle mille ombreggiature del raro nocciola ardente e sfumate dolcemente dal miele intenso, si nascondono sessantanove schegge di sensuale e maligna oscurità.

Samantha "Sam" Devonne Clark è una cattiva ragazza, cresciuta in un mondo di droga, alcool, abusi e violenza, che un giorno decide di entrare nel giro delle bande. Per entrare nella benda dei Dark Angels deve passare un'iniziazione durante la quale incontra Justin Bieber, il capo dei Dead Evils, che tenta di ucciderla. Con il passare del tempo i due si innamorano, e il capo dei Dark Angels, Jaden Smith scopre la loro relazione, per la quale si infuria e diventa geloso di Sam, per colpa della loro "relazione", se così si possono definire alcune scopate. Inizia così una lotta tra bande causata dal triangolo amoroso creatosi. Premio per la vittoria: Samantha.

Fa: è una sfida Bieber?-. sussurrai anch’io al suo orecchio.
J: Ci puoi scommettere-. Appoggiò una mano sulla mia coscia accarezzandola lentamente.
Fa: Accetto. Le condizioni?-. la sua mano si muoveva dolcemente creandomi, lo ammetto, un leggero piacere.
J: Se riuscirò a baciarti, verrai a letto con me quando e dove vorrò per tutto l’anno scolastico-. Avvicinò il suo viso al mio.
Fa: Azz…e se vinco io, ti farò personalmente una tinta fucsia sulla cresta..allora affare fatto?-. proposi curiosa. Con l’altra mano prese la mia e la strinse.
J: Affare fatto-. E sorrise compiaciuto.
Lei..la ragazza ribelle: Farrah Haggerty
Lui.. il ragazzo stronzo: Justin Bieber

Lei lo stringeva tra le sue braccia ma qualcosa non quadrava, non poteva essere lei…
Il suo sorriso non sembrava per niente come quello di una madre felice di riavere il proprio figlio tra le sue braccia, sembrava quello di un padre che non vede l’ora di vendicarsi!
-Justin, scappa!- urlai più forte che potevo.
Lui si staccò subito dalla figura femminile e mi guardò confuso.
Il viso di “sua madre” era teso, teneva i denti stretti e i pugni chiusi sui fianchi.
-Cazzo, Justin! Scappa, corri!- lo presi per un braccio e iniziai a correre.
-Cosa stai facendo Eve, è mia madre!- urlò cercando di fermarmi.
-Non è lei! È tuo padre Justin!- urlai tirandolo ancora più forte.
Tratto dalla storia :)

“Ultima fila, lato destro. Ultima fila, lato sinistro.”

Raccolgo l’asciugamano, cercando di coprirmi il più possibile –Che ci fai qui?!- urlo, in preda ad una crisi.
-Tuo cugino mi ha mandato a cercare il suo iPad, dice che l’hai preso tu.- si spiega.
Lo guardo. Cazzo, è senza maglietta. Indossa solo un paio di pantaloni grigi della tuta. Si vede la riga dei boxer, Giorgio Armani.
Sgrano gli occhi di fronte al suo fisico perfetto.
Lui sorride, avvicinandosi a me. Io, istintivamente, indietreggio, fino a trovarmi contro il muro.

Lui, pop star famosa in tutto il mondo
Lei, ragazza normale
Lui, figlio del preside del college dove Lei è andata a studiare per l’estate
Lei, innamorata del suo idolo, innamorata di Lui
Lui, innamorato di Lei
Lei, rassegnata nel poterlo incontrare.
Lui, Justin Drew Bieber
Lei, Sara Smith.
Tratto dalla storia:
-Guardala Ryan- la indicai da dietro un cespuglio.
-La vedi la sua bellezza? La vedi la sua semplicità? La vedi come sorride quando si mette le cuffiette? Farei di tutto per essere io la causa di quel bellissimo sorriso- e mi ritrovo a sorridere come un ebete guardandola
-Bro, sei innamorato perso di quella ragazza- mi mette una mano sulla spalla il mio amico...

IN REVISIONE
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Per la matricola universitaria Kyah è inevitabile non diventare popolare per via dei suoi fratelli. Due di loro sono senior e tipici “bad boy”.
Con l'amica Rayne dalla sua parte, sarà un anno da ricordare, ma non per ragioni sempre buone. Cose che succedono, segreti svelati, segreti di cui alcune persone avrebbero preferito non conoscere l'esistenza. Soprattutto Kyah che ha un enorme segreto, di cui nemmeno i fratelli sanno potesse esistere. Quando Kyah verrà a conoscenza di un particolare segreto riguardante suo fratello Harley, sarà catapultata in un mondo fatto di alcool, violenza – che lei odia per delle buone ragioni – e, ovviamente, cattivi ragazzi. Benvenuti nella vita del college.
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Winner of the Justin Bieber Fanfiction Awards for Most Intimate Couple: Dante & Rayne.
Winner of the Justin Bieber Fanfiction Awards for Best Male Supporting Character: Harley.

«Innamorarmi? Io? Non succederà neanche in un’altra vita.»
«Ah sì? – disse Cole, ridacchiando malefico – E cosa mi dici di Cate Sturridge?»
«È solo un’altra delle ragazze che voglio farmi.»
«Questo lo dici tu. Ho visto come la guardi…»
«Io non la guardo in nessun modo.» mi difesi.
Cole scosse la testa, poi divenne pensieroso e infine sorrise malefico. «Ti va una scommessa?»
Rizzai le orecchie. «Spara.»
«Ti innamorerai di Cate prima di portartela a letto.»
«Ci sto – dissi, stringendo la mano a Cole – Tanto, è risaputo che vincerò io.»

'Questa è la tua camera,Justin,spero che vada bene.' disse sorridendo Anne,cercando di mettere Justin al suo agio.
'Va bene,grazie' rispose guardando la stanza dalle pareti blu.
'Quello è il bagno?' chiese spostando lo sguardo nella porta difronte.
'No,quella è la camera di mia figlia,' rispose lo sceriffo Sam.
Justin si girò per vedere l'uomo che stava alle sue spalle.
'Avete una figlia?' domandò.
'Si,della tua stessa età e tu non devi toccarla,altrimenti dovrò cacciarti di casa' disse serio.
'E' una minaccia?' lo guardò negli occhi con aria di sfida.
'No,è un ordine ragazzino,buona permanenza'

-Facciamo un gioco.- propose, con voce convincente.
Mi voltai verso di lui e spostai i capelli dietro alla spalla. -Quale?- domandai, ero curiosa.
-Ti faccio delle domande e tu devi rispondere.- enunciò, restando vago.
-Non mi piace questo gioco.- lo interruppi, scuotendo il capo.
-Non ho ancora finito. - sussurrò, avvicinandosi di qualche passo, posando l'indice e il medio sotto al mio mento. -Se dirai la risposta giusta, potrai togliermi i vestiti.- spiegò, fondendo il suo sguardo con il mio. Mi toglieva il respiro, avrei potuto collassare solo per quello sguardo.
-E se sbaglio?- chiesi, attorcigliando le braccia attorno al suo collo.
-Se sbagli ti svesto io.- replicò secco. Quel gioco mi piaceva, mi piaceva parecchio.
-E una volta finito il gioco?- perseverai con le domande, facendolo quasi spazientire.
-Sta a te immaginare il resto.- affermò, poggiandomi le mani sui fianchi e continuando a tenere su di me quell'occhiata che non mi permetteva di rinunciare.
-Ci sto. -