“Senti... ti va di venire a casa mia domani pomeriggio? Inizieranno le vacanze natalizie, e Gerard torna da New York, saremo tutti molto contenti di vederlo... e di certo lo sarai anche tu. Puoi rimanere per cena.”
A quelle parole, il cuore cominciò a battere freneticamente.
[...] "Mikey! Brutto figlio di puttana! Apri questa fottutissima porta del cazzo, traditore che non sei altro!"
"Mi dispiace, non uscirete di lì, fin quando non glielo avrai detto."
"Dirmi cosa?".

Erano passati tre mesi da quando avevano iniziato il tour. Tre mesi che dormivano in uno scomodo van e che non si facevano una doccia normale, se non una volta ogni tanto.
Il fatto di dover dividere uno spazio così ristretto con un altro gruppo di persone era abbastanza per farti ammattire. Soprattutto quando una di queste era Frank Iero.
Un Frank Iero che soffriva d'insonnia, oltretutto.

Frank sentì il cuore accelerare i battiti e l’agitazione salire quando quelle parole giunsero alle sue orecchie.
Ma..ma cazzo,sembravano perfette per quel momento, tanto che sentì qualcosa muoversi dentro di sé, facendolo sentire quasi in dovere di fare qualcosa.
E lui sapeva benissimo cosa.
Frerard!

Questa storia parla di me. Di Ray. Di Gerard e Bob. Di Mikey e di Frank. Parla anche di Lyn, di Alicia, di Brian e di Jamia. Parla di un bambino. E parla di un padre. Ma soprattutto, parla di cambiamenti. Dei cambiamenti che arrivano imprevisti, e che capovolgono il mondo intero di una persona. Questa storia parla di me, e dei miei amici. E di come abbiamo passato assieme il tempo che avevamo...

- Frank…- chiamò Mikey ancora fermo sulla porta.
Il ragazzo alzò immediatamente lo sguardo dalla sua chitarra per puntarli su di lui, con le sopracciglia aggrottate.
Quando Michael James Way usava quel tono…c’erano guai in vista.
- Senti…avrei un piccolo favore da chiederti…- continuò avvicinandosi piano al letto dove era seduto il suo migliore amico.
Ecco, C.V.D: come volevasi dimostrare…pensò Frank
[Mia Prima Frerard]

“Dio, Dio, Dio…Oh Diio!”
Frank chiuse velocemente la porta del camerino alle sue spalle, e vi si appoggiò sopra cercando di regolare il respiro.
Il concerto era appena finito e per la prima volta nella sua vita Frank ringraziò il cielo che lo fosse
*Frerard non esattamente adatta ai bambini -.-*

All’inizio ti parlavo mentre dormivi, ti rivelavo ogni segreto più intimo, ogni impulso, voglia, bisogno, urgenza. Ma adesso ho imparato ad ascoltare semplicemente il tuo silenzio, i versi che fai nel sonno, a volte ridi anche, a volte. Frerard

"...Avevo assistito allo scorrere del tempo, al susseguirsi di mesi, anni, secoli. Avevo visto il mondo cambiare sotto i miei occhi, la gente nascere, vivere, morire. Avevo visto il nascere di nuove civiltà e nuove popolazioni, avevo visto tutto. Ogni cosa era nuova per me e mi approcciavo al mondo come un bambino piccolo curioso di scoprire ciò che lo circonda..."

Parole che feriscono la gola a pronunciarle e fanno sanguinare il cuore ad udirle, parole che celano verità nascoste. "è finita" Per Gerard è difficile da dire, quanto per Frank ascoltarlo, se non di più. Perchè per salvare il lavoro di una vita bisogna fare dei sacrifici, anche se avvolte il prezzo è alto. "avevi promesso che non mi avresti mai ferito... mi hai mentito..." Un amore destinato a non vedere mai la luce, la cui sola esistenza è una piccola ancora di salvataggio per Frank e Gerard, ma anche una lama a doppio taglio che può far crollare le loro certezze e demolire i loro songni. Un amore che non doveva esistere, ma che è ciò di più era e puro che esista per due ragazzi semplici costretti però a vivere in un mondo difficile... Assolutamente Frerard.