***dal capitolo 4***
Non so dove siamo, ma se è un sogno. Vorrei che non finisse mai.
***
Vorrei che andaste fino in fondo a questa storia.
Vorrei che non giudicaste il libro dalla copertina.
Vorrei che non ascoltaste la voce dentro alla vostra testa che vi dice che questo racconto non vale niente.
Cercate di andare fino all'ultimo capitolo, per favore.
L'abito non fa il monaco.
Grazie.
***sempre dal capitolo 4***
Mi sveglio e mi manca il respiro, non mi sento le braccia. Sono insensibili non riesco muoverle.
Sento che ho dell’umido sulla guancia.
Cerco di alzarmi e dopo tre interminabili tentativi ci riesco.
Con la coda dell’occhio vedo qualcosa rotolare di fianco.
Guardo meglio e caccio un urlo.
Mi blocco, è solo l’angelo. Disteso a terra e i suoi respiri sono flebili, è bianco da far paura.
Mi avvicino e gli tocco la fronte. È anche freddo da far paura.
Non so che fare.
***dal capitolo 3***
E se cedo e mi tolgo le cuffie?
***
When angels deserve to die.
(Quando gli angeli meritano di morire)
***
{MOMENTANEAMENTE FERMA PER MANCANZA DI ISPIRAZIONE}
{IN REVISIONE}

“bene piccola Hope “disse stancando la bomba ,fece slegare la mai famiglia ,e a me mi lascio li immobile.
“Ho deciso “dissi piangendo.
“cosa”
“ho-ho deciso di..”dissi piangendo.....
Continuo buona letture =)

DAL CAPITOLO 23
“Oh signore” Mormorò mia madre in lacrime; portò una mano tremante sulla bocca semi aperta e, incredula si appoggiò alla ringhiera del cancello in ferro dietro di lei.
Il ragazzo continuò a barcollare in mezzo alla strada e ad un tratto si inginocchiò sputando violentemente del liquido rosso che andò a finire sull’asfalto umido.
“Tommy!” Gridai in lacrime e, intimorita mi avvicinai sempre più veloce a lui, notando dei potenti fari di un veicolo in lontananza che illuminavano il suo piccolo corpo immerso dal sangue.
La luce mi appannò gli occhi, cominciai a correre sempre più veloce verso quel piccolo corpo morente e, non sapendo esattamente ciò che volessi fare mi piazzai davanti a lui, cercando di acchiapparlo, ma, sporcandomi anch’io di sangue non riuscii a combinare nulla, fino a quando Justin gridò qualcosa e, a causa dei fari potenti e sempre più vicini non capii più nulla.
Mi sentii spingere via e, per qualche istante mi sfuggì dalle mani il piccolo corpo di Tommy.

“Con Believe in me i miei tagli si sono aperti,
con Skyscraper hanno iniziato a guarire,
con Warrior sono cicatrici, segno di un ricordo”

MOMENTANEAMENTE SOSPESA
ATTENZIONE: tutte le offese presenti in questa storia non le penso veramente, sono solo per rendere la storia più comica.
< Ehm Gemma che ci facevi per terra?> chiede Harry con una faccia confusa.
< Stavo abbracciando il pavimento, aveva freddo e io l’ho scaldato. Che cazzo vuoi che facessi per terra? Pregavo.> affermo alzandomi e porgendo una mano a mamma ancora per terra.
< Allah?> domanda Zayn da dietro a Harry, con un tono speranzoso.
< Si mi sono convertita all’islamismo per poter parlare arabo con te e poter mangiare sempre kebab. CAZZO DICI?> dico ironicamente, ma forse sono troppo brava come attrice, che lui sembra crederci. Intanto mamma raggiunge Harry e gli altri ragazzi, che sono impegnati ad ascoltare me e Jawaad, e li saluta per bene. Io mi limito a fare un cenno col capo e ad uscire dalla cucina. Ma quel pakistano rompi coglioni mi segue portandosi dietro anche gli scagnozzi, mentre io mi distendo nuovamente sul divano. < Salamelek > dice lui in arabo deciso.
< Non me ne fotte se ti lecchi il salame, non serve che tu me lo dica> dico disgustata cercando il telecomando sotto il cuscino.

Una rapida ricerca su Internet le fece capire il vero significato del tatuaggio di quel misterioso ragazzo.
Quella maledettissima parola l'aveva perseguitata per molto tempo nei sogni e fino a quel giorno non aveva capito nè la lingua da cui proveniva nè il suo possibile significato.
Strix.
Quel tatuaggio le era familiare, eppure non l'aveva mai visto se non sulla sua pelle abbronzata.
Appena lesse il significato della parola il cuore le smise di battere e tutto si fermò improvvisamente e, con la stessa imprevedibilità, il computer si spense, come fulminato.
ATTENZIONE: QUESTA E' UNA STORIA PRECEDENTEMENTE PUBBLICATA, MA ELIMINATA INSIEME AL MIO VECCHIO PROFILO.

“Non riesco a capire…”
“Niall… Io… Io non ho potuto neanche dirle addio. Io, la vedo e sento piangere per questo motivo tutti i giorni dopo ancora un anno. Io, vorrei abbracciarla, baciarla, stringerla a me e digli che ci sono, ma non posso. Io l’amo, e non posso dimostrarglielo.” –Puntai i miei occhi cioccolato in quegli blu del ragazzo. Se avessi potuto piangere, l’avrei fatto senza troppa vergognagna.
*
“Gli angeli custodi sono fatti per proteggere il loro umano, giusto? Non puoi andartene così… "
“Hai già il tuo angelo custode…”
Spero di avevervi incuriosito. (:
Ciao:D
-M.