Il finale di Mockingjay mi ha lasciata proprio come Katniss, come Peeta, come Haymitch: spezzata, smarrita, sola, disorientata. Scrivere è stata l'unica cosa che mi ha permesso di liberarmi di tutte queste sensazioni, un po' alla volta, per essere libera di ritrovarle solo quando lo desidero nel rileggere o ricordare tutti i personaggi creati da Suzanne Collins. Così ho scritto. Partendo direttamente dal testo dell'ultimo capitolo, per immedesimarmi meglio e per cercare di avvicinarmi allo stile della Collins (così lontano dal mio), ho cercato di ricollegare tutti i flash, tutte le scene che ho immaginato nella mia testa e ho messo insieme questa Fan Fiction.
Spero di darvi il senso di chiusura che io stessa cerco, nel mio lavoro e in quello degli altri, anche se solo in una piccolissima parte.
Buona lettura!
Nota: il titolo si riferisce all'album - e non alla canzone - dei Coldplay. La FF non è ispirata a nessuna delle track dell'album, nonostante queste mi abbiano tutte ispirata notevolmente.

"Mi chiamo Katniss Everdeen. Katniss? No, non mi chiamo Katniss. Non sono io. Chi è Katniss? Doveva essere qualcuno di importante, ma non ricordo chi. Respira: uno, due, tre. Sono viva. Uno, due, tre. Abito nel Villaggio dei Vincitori, nel Distretto Dodici. Il Distretto Dodici non esiste più. Ora mi devo alzare dal letto. Non ci riesco. Fare colazione. Prendere la giacca di mio padre. Mio padre è morto. Peeta mi aspetta. Peeta?"
Post-Il canto della rivolta.
Buona lettura, recensite. JoJCho

«La storia di Cato e Clove ebbe inizio molto prima dei Giochi, quando erano ancora dei bambini. A Clove bastò solo uno sguardo per capire che c'era qualcosa di più sotto l'espression beffarda di Cato, il ragazzo dai profondi occhi di ghiaccio. Qualcosa di irresistibile e misterioso. Fu così, dopo un solo, breve incontro, che le loro vite iniziarono ad intrecciarsi, portandoli lentamente verso il loro destino.»
Noi tutti conosciamo Cato e Clove come i Tributi letali e spietati dal Distretto 2. Ma cosa sappiamo veramente di loro? La risposta è semplice: nulla. Per questo motivo ho deciso di scrivere questa fanfiction, per tutti quelli che credono ci sia stato qualcosa di più, sotto la superficie dei due Favoriti. Anche loro devono avere una storia, una vita... un passato.
Questa è la mia storia di Cato e Clove, prima e durante gli Hunger Games e se vi ho incuriositi, leggete e lasciatemi una recensione, mi farebbe davvero piacere ;)

Un nuovo misterioso presidente è stato eletto a Capitol City e, tramite vari accordi con i Distretti, è riuscito ad ottenere un'ultima edizione degli Hunger Games, la Settantasettesima, con la promessa di rendere i giochi meno violenti.
Rhyan Seabell è una ragazza proveniente da una ricca famiglia del Distretto Quattro, il cui carattere ribelle e spiritato è placato solamente dalla dolcezza della sua cameriera e amante, Rory.
Quando Rory viene estratta per partecipare agli ultimi Hunger Games, Rhyan, non sopportando l'idea di perderla, decide di seguirla per proteggerla, anche se questo significasse travestirsi da uomo e andare contro tutta la propria famiglia.
Ma ciò che nessuno sa, è che il misterioso presidente sta tramando un grosso, terribile complotto...

" Cato, Cato!" Queste parole sono le sole parole che la gente ricorda della fine di Clove, ma sono state le ultime? Clove è davvero solo una spietata assassina?
Cato è solo un assassino o è capace di amare? E' capace di provare qualcosa che va oltre l'odio e la rabbia?
L'amore è la cosa più forte, per questo i tributi del 12 hanno vinto. Ma se Cato avesse accettato il fatto di essere innamorato di Clove, le cose sarebbero state diverse!?

Una nuova versione dei settantaquattresimi Hunger Games: i nostri 24 tributi accetteranno la loro sorte o proveranno ad essere il segno del cambiamento?
La storia della ragazza del distretto 9, una ragazza di cui in realtà non si sa nemmeno il nome ma a cui ho deciso di dare vita.
Capii di amarlo davvero quando una notte, poco prima di addormentarmi, ripensai al giorno della mietitura con piacere: Desireè Roughope.
Quel foglietto fu la cosa più bella che potesse capitarmi, senza quel biglietto di sola andata per un'arena sanguinaria non avrei mai conosciuto lui.
Mi lascio cullare tra le sue braccia sicura di quello che provo, sicura di aver trovato qualcosa per cui lottare....