Mia ... lei deve essere mia e di nessun altro, neanche di suo marito che non la merita, che non la capisce, che non la tratta con rispetto. Anche se lei sembra felice, quando per la prima volta ho incontrato il suo sguardo, ho letto qualcosa in quegli occhi, una frazione di secondo perché ha abbassato lo sguardo imbarazzato ed è arrossita. Per fortuna l'unico a non essersene accorto è suo marito, perché questo mi avrebbe facilitato e mia sorella so che mi avrebbe dato una mano.
Nulla è come sembra!

Edward e Bella sono vicini di casa.

Tratto dalla storia.
"La donna sembra capire la mia paura ma soprattutto la mia confusione. Mi fa segno di sedermi ed io accetto il suo consiglio. Non so quanto le mia gambe reggeranno ancora.
«Vede signorina, il suo amico sta bene. Fortunatamente non ha riportato alcuna ferita, ma non è questo che ci preoccupa. Dopo alcune analisi abbiamo riscontrato una grave denutrizione e un forte abuso di alcool. Il suo amico ha smesso di mangiare, in modo regolare da molto tempo, ed ha iniziato a bere molto.»
«Ma che sta dicendo? Non può essere, lui … no lui non lo farebbe mai.» Non è da lui tutto ciò.
«Invece si Isabella mi dispiace. Purtroppo non abbiamo potuto trattenerlo perché vista la situazione, come lei vede, abbiamo pochi posti a disposizioni e dobbiamo riservarli ai feriti.»
«Adesso lui dov’è? Avete lasciato che andasse via?» Sono in preda al panico.
«No, si trova ancora all’interno della struttura ospedaliera. Gli abbiamo chiesto di aspettare di sotto. E nel frattempo abbiamo chiamato lei, perché oltre ai suoi documenti, l’unica cosa che portava con se era il suo numero di cellulare.» Questo già lo sapevo. Mi avevano spiegato la situazione sia per telefono che appena arrivata.."

Londra, seconda metà dell'Ottocento. Sir Edward Cullen è un vampiro. Miss Isabella Swan, una ragazza umana. La lotta interiore di sir Cullen contro la sua ossessione.

Premetto che il titolo della storia non ha niente a che fare con il film.
Bella si risveglia in una camera d'ospedale dopo un tragico incidente. Non ricorda niente degli ultimi otto anni della sua vita. L'unica persona con cui vuole parlare è Edward Cullen, il ragazzo che le ha rubato il cuore anni prima, che, però, è scomparso dalla sua vita. Iniziano le indagini da parte delle sue amiche per ritrovarlo e cercare di convincerlo a parlare con la ragazza, che si rifiuta di mangiare e continuare a vivere. Edward è, ormai, uno stimato dottore, fidanzato con Tanya, donna che non ha mai amato. Lui accetta di parlare con Bella, ma quando la rivede qualcosa scatta nel suo cervello e l'amore che li ha sempre legati tornerà a riempire i loro cuori. Cosa sceglieranno di fare? Edward sarà in grado di rinunciare a tutto pur di seguire il suo cuore? E, se Bella un giorno dovesse ricordare il dolore che le ha causato Eddy, andandosene? Cosa accadrà? E, perchè Eddy ha rinunciato a lei otto anni prima?
SONO TUTTI UMANI! Leggete se volete!

Isabella è una ragazza di ventuno anni estroversa, genuina e dolce. I suoi capelli sono color mogano, il suo fisico asciutto con forme nei punti giusti e i suoi occhi verdi. Edward ha venticinque anni. Lui, al contrario di Bella, è introverso. Non ama aprirsi con le persone che non conosce, e ciò lo porta spesso a mostrarsi arrogante e sfrontato. Cosa succederebbe, però, se queste due persone, all'apparenza opposti, si incontrassero ad una festa in maschera? E se già si conoscessero?

Lei Isabella Swan. Vent'enne, infantile, stramba, ma comunque con un passato importante.
Lui Edward Cullen. Trentenne, maturo, generoso e con una vita normale.
Sono due sconosciuti.
Due persone diverse.
Con due diversi modi di affrontare la vita e di pensare.
Apparentemente con nulla in comune,
Un solo dettaglio intreccerà le loro vite.
Un particolare in carne ed ossa.
Una bambina: Renoir.
Tra dolore, lacrime, situazioni imbarazzanti e qualche risata, riusciranno a capirsi per il bene della bambina che li unisce? E da questa comprensione può nascere l'amore?
Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro e i suoi personaggi non mi appartengono.

Siamo a Providence. Edward Cullen vive a New York ed è un ragazzo ricco ma ormai stufo delle storielle con le comuni ragazze che gli cadono ai suoi piedi; quando si trasferisce alla Providence High School in cui studia la sorellastra, Rosalie Hale Cullen, decide di accettare la sua sfida . Rosalie ha scaricato il fidanzato, Emmett , perché crede che sia innamorato della pura e innocente amica d'infanzia Isabelle Swan che , in un'intervista scolastica , dichiara di voler arrivare vergine al matrimonio.
Ma Edward deve riuscire a portarsi a letto, prima della fine della scuola, Isabella Swan ; in tal modo Rosalie riuscirà a vendicarsi di lei e di Emmett; in caso contrario, dovrà dimenticarsi per sempre di Emmett, lasciare Providence per trasferirsi a Manhattan, a detta di Edward in una scuola più prestigiosa ; Edward accetta,pur non conoscendo come sono andati realmente i fatti .Del resto, come può rifiutarsi di aiutare la sua cara sorellina?

Tratto dal Prologo "Diventerò madre.
Sarò abbastanza brava da non fargli sentire la mancanza di un padre che quando ha saputo della sua esistenza mi ha scaricata senza pensarci due volte?
Cosa gli dirò quando all’asilo faranno i disegnini per la festa del papà e lui non lo avrà?
Non avrà un padre a cui chiedere consigli sulle ragazze, se sarà maschio.
Non avrà un padre ad essere geloso di lei e proteggerla, se sarà una femmina."
E quindi eccomi tornata con una nuova storia, spero di avervi incuriosito. Un bacione.

Bella, modella diciannovenne di successo, vive a New York con una madre poco presente e disinteressata. Vittima di una relazione burrascosa, cerca una via di salvezza a Forks, dove vive il padre. Il crescere del rapporto con Edward, fratello della sua migliore amica, la obbliga ad affrontare il suo incubo quotidiano..
Dovrei essere felice della mia vita. Eppure l’unica cosa che penso il mattino, quando apro gli occhi, è che vorrei scomparire.
AU, OOC

Non credeva nell'amore, nella vita, nella pace prima di incontrare quei due occhi azzurri, prima di sacrificare la sua vita per poterla ricominciare al suo fianco.
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Dal primo capitolo:
« Non chiudere gli occhi Bells, non provare a chiudere questi cazzo di occhi! », non ho mai sentito la tua voce disperata come adesso amore mio.
« Lo sai che... mi piaci quando... quando... », stringo gli occhi mentre lacrime di dolore scorrono piano lungo le mie tempie.
« Quando cosa? Bells, amore mio, parlami! Non chiudere gli occhi! », le tue lacrime cadono sulle mie palpebre chiuse facendomi desiderare di poterti sbirciare ancora un po’, giusto un altro pochino.

" Andò alla ricerca del figlio, apparentemente inghiottito nel nulla dagli scaffali del negozio, e lo trovò seduto su una seggiolina, di spalle... stringeva tra le mani una bambola di pezza; una femminuccia, con i capelli castani lunghi e gli occhi azzurri. Non poteva credere ai suoi occhi. Era quello il giocattolo che aveva scelto, tra tanti? "
Edward è vedovo e papà, Isabella la baby-sitter del suo bambino. Riusciranno a risolvere i loro problemi e ad accompagnare nella crescita un bambino fin troppo speciale?
Tutti umani, niente vampiri, licantropi, streghe, ecc.
Solo la vita di tutti i giorni, che è anche peggio.

Cari amici eccomi di nuovo fra voi ! è passato un po' di tempo ma avevo promesso questa ff e sapete come si dice ogni promessa è debito.
Come mia abitudine non sarò molto fedele alle caratteristiche dei personaggi originali. La storia che mi appresto a pubblicare è ricca di tematiche forti, ritenetevi avvisati!
Buona lettura.
Un uomo onesto, un uomo probo,
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
D’una che non lo amava niente.

Una sera, nel bar dove i tifosi del Chicago Fire si riuniscono a vedere la partita, dopo che Bella viene appellata per l'ennesima volta fifona, si decide a fare capire ai suoi amici che non è così e premedita il suo riscatto. In televisione stanno passando le immagini di un noto calciatore che a lei piace moltissimo, così decide che sarà proprio lui a riscattarla anche se ancora non lo sa.
Capitolo 2 :
"Chi sei? ", chiesi confusa. Sicuramente il suddetto maniaco aveva sbagliato numero.
"Ma come? Mi sembra che l’altra sera tu sapessi già chi fossi", affermò sicuro e sempre con quel suo tono spavaldo.
"Secondo me, avete preso una sbandata… io non vi conosco", risposi ancora più certa della mia supposizione.
"Mi hai lasciato tu un bigliettino", affermò.