«C-Cosa sei?», gli aveva chiesto sconvolto, sentendo le gambe cedere e sedendosi quindi sullo scoglio, ancora teso.
«N-non ti faccio niente!»

Come ogni anno si erano ritrovati con le rispettive famiglie a passare una settimana nella casa di montagna. Era estate gli alberi verdi, il cielo azzurro, l’atmosfera rallegrata con i cinguettii dei passerotti e il sole splendeva.

Taiga era rimasta accanto, ancora stordita dal bacio e dalla situazione, e aveva poi guardato la scatola. Un solo pensiero le passò rapidamente in testa, pensiero che le permise di afferrare poi il suo ragazzo per il colletto della camicia e di mordergli il labbro, e poi di baciarlo quasi senza respiro. Lui aveva reagito con leggero stupore a quell’impeto, finendo poi, nella scarica di adrenalina scatenata da quel gesto, ad afferrare Taiga per la gambe, sollevarla poggiandola sul banco della cucina e a baciarla, abbracciandola fin quasi a soffocare, mentre i loro corpi erano del tutto attaccati.
Si staccarono per un attimo:” Questo posto mi sembra stretto, troppo.” Disse lui, con un leggero fiatone.

Non capiva. Cos’aveva in meno al suo fratellino?
Perché a lui era toccata una storia simile?
Poi arrivò lui.
[Spagna x Nord Italia]

" Amava il modo dolce in cui l’altro chiudeva sempre le tende, prima di buttarsi su di lui per affrontare di petto quell’amore dirompente. Così, la mattina, quando il sole invadente tentava di infiltrarsi nella sua stanza per turbare i rimasugli della notte appena passata, trovava nient’altro che uno misero spiraglio, che la tenda scura non riusciva a coprire, per passare a dare il buongiorno. E lui sapeva di poter continuare a rimanere tra le braccia del suo uomo senza doversi preoccupare che venisse strappato loro anche quell’ultimo momento di dolce amore. "

“ Che intenzioni hai?” fece lei, prendendo il mento di suo marito tra le dita e avvicinandolo alla sua bocca.
“ Non buone … stanotte non si dorme, no no.” Sibilò lui, acchiappando le labbra di lei tra le sue. Le mordicchiò il labbro inferiore, ancora unto dall’olio del pasto, e ne saggiò il sapore salato. Sentì un gemito dalla bocca della moglie, e intese il volere.
(RyuujiXTaiga)

Velocemente si girò per guardare finalmente quel viso che non vedeva da troppi mesi. Riku. Era davvero Riku. Non era cambiato di una virgola, solo i capelli gli erano cresciuti di qualche centimetro. Senza pensarci un attimo si buttò su di lui facendolo cadere sulla sabbia.

- "Non si era aspettato di trovarsi Takano-san davanti, quando era andato ad aprire la porta d'ingresso. Il capo editore doveva essere nel mezzo di un viaggio di lavoro in quel momento, cosa ci faceva lì?" -

Non terminò la frase perché Riku lo prese per il mento e lo fece voltare verso di lui. «Fidati, io non sbaglio mai.» Sussurrò a due centimetri dalle sue labbra. Sora poteva sentire il suo respiro caldo invadergli la bocca. «E ora lasciami fare. Lo sguardo che hai quando sei preoccupato è eccitante.»

Piccola one-shot su Shinobu e Miyagi alle prese con la loro recente convivenza:)

Si una vez yo pudiera llegar
A erizar de frio tu piel
A quemar que se yo, tu boca
Y morirme alli despues
Y si entonces
Temblaras por mi
Lloraras al verme sufrir
Ay sin dudar tu vida entera dar
Como yo la doy por ti
"Antonio Fernandez Carriedo rimase sveglio tutta la notte, sentendo il corpicino del suo amato e piccolo italiano premersi contro il proprio petto, mentre scivolava di nuovo nel mondo dei sogni.
Aveva lottato, versato sangue, ma alla fine quel che voleva era finalmante suo di diritto: l'Italia meridionale, e quel bambino che aveva già capito di amare, pur con tutti i difetti che lo contraddistinguevano. Regno di Napoli, Stato dei Presidii, Ducato di Milano...Romano erano suoi, e non avrebbe permesso a nessuno di strapparglieli dalle mani".

Ogni volta che qualcuno gli chiedeva “Perché? Cosa ci trovi negli uomini? Le donne sono meravigliose!” Sasuke lo ignorava e basta, tenendo la risposta per sé. Perdere tempo in dialoghi con gente che non considerava nemmeno sarebbe stata solo una perdita di tempo.
Però, se si soffermava a pensarci, i motivi per cui essere gay gli sembrava una scelta molto saggia erano davvero semplici, e potevano essere riassunti in cinque punti...

Per Naruto, questo è solo l'ennesimo Natale passato a casa da solo senza nessuno con cui festeggiarlo, ma qualcosa di inaspettato accadrà nella notte più magica dell'anno...

«Sono un uomo!» dissi solo, premendo un po' le mani contro le sue spalle. Al mio tentativo di liberarmi rise, rincarando la dose di baci. Quando sfiorò il pomo d'Adamo non riuscii a non fremere, mi inarcai un po' su me stesso e sospirai. Perché avevo certe reazioni? Con un uomo, per giunta... Sarei finito dritto all'inferno accompagnato da quel demone peccaminoso.
«Ho notato. Non fa differenza e-» sentii la mia giacca e la camicia cadere a terra e le mani del moro intrufolarsi nei miei pantaloni, slacciandoli «Non negarti, non farlo. Otterrai solo l'effetto contrario-»