«Basta Naruto, non soffrire più.» passò la lama sul braccio sinistro, «Lui è etero.», ma la sua tristezza non finiva mai. “Uchiha, Sasuke Uchiha, invece di uccidermi, salvami.”

"Da quella volta in cui, sulla spiaggia, mi hai domandato cosa volevo che tu fossi per me, non ho mai pensato ad altri che a te, sai Victor?
Ti sono bastate quelle poche parole per prendere interamente il dominio su di me, sulla mia mente, ogni singolo secondo di ogni singolo giorno."
Perchè tutte noi avremmo saputo benissimo quale risposta dare a Victor, no?

20 days OTP challenge Spamano
01 Tenendosi per mano
02 Coccolandosi da qualche parte
03 Giocando ad un videogioco/guardando la tv
04 Ad un appuntamento
05 Bacio
06 Indossando i vestiti l’uno dell’altro
07 Cosplay
08 Shopping
09 Passando del tempo con gli amici
10 Con orecchie da animale
11 In kigurumi
12 Pomiciando
13 Mangiando il gelato
14 Genderswap
15 Indossando vestiti in uno stile diverso (Lolita, aristocrat...)
16 Durante i loro rituali mattutini
17 Amoreggiando
18 Facendo qualcosa insieme
19 In tenuta formale
20 Ballando
[...]
‘’ Lovi… sono tornato…’’
Gli tese la mano, aspettandosi che gliela respingesse. D’altra parte, Romano non si lasciava mai andare ad eclatanti dimostrazioni di affetto. Neppure con suo fratello Feliciano. Grande fu la sua sorpresa, quando il giovane gli strinse con forza la mano, le guance rosse per l’imbarazzo e gli disse:’’ Ora non andrai più via… vero bastardo?’’
‘’ Como?’’
‘’ Non farmelo ripetere! Hai capito quello che ho detto!''

Di due cose Yamaguchi poteva dirsi profondamente innamorato: la poesia straniera e Tsukishima Kei.
Come reagirebbe Tsukki, se Yamaguchi decidesse di leggere per lui una poesia pericolosamente vicina all'apparire come una dichiarazione amorosa?

Levy perde la memoria durante una missione ma in modo alquanto particolare: si dimentica di una sola persona, Gajeel.
Nessuno sembra accorgersene fin quando il ragazzo, tornato da una lunga missione, non si vede completamente ignorato dalla compagna e le chiede spiegazioni scoprendo la cruda verità…
Come la prenderà? Riuscirà a farle tornare la memoria? E se avvenisse qualche complicazione?
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Una mini-long senza pretese nata da un’idea alquanto malsana.
{GajeelxLevy – Fluff, Malinconico, Romantico – Attenzione: potrebbe avere contenuti forti}
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Perché non ho nulla da fare!❤

Dopo aver orchestrato un incidente ferroviario ai danni di Shizuo, Izaya va a trovarlo in ospedale e scopre che il suo arci nemico non si ricorda di lui. Decide quindi di tormentarlo proprio ora che si trova all’apice della sua vulnerabilità, ma per qualche strano motivo… non ci riesce.
«Presumo» continuò Shizuo, attirando l’attenzione di Izaya con il suo tono esitante «che noi due fossimo amici.»
[Traduzione della fanfiction di SuzuyaChan]

Parti della storia:
Shizuo lo guardò interrogativo e Izaya allargò il suo sorriso- Sai Shizu-chan questa porta ora è bloccata-
Il biondo si trattenne dal tirargli un pugno per la cosa ovvia che aveva appena detto- lo so questo-
Il corvino non riuscì a trattenersi nuovamente dal ridere- per aprirla hai bisogno di un chiave- Allargò le braccia che teneva sul petto- cercala-.
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Abbastanza nervoso scese lentamente sul petto per poi fermarsi riluttante sull'addome . Quest’ultimo sussultò leggermente sotto il gesto rude del ragazzo, aumentando di poco il proprio respiro e liberando un flebile mugugno dalle labbra.
Shizuo sentì il clima farsi sempre più pesante e caldo- chiudi quella cazzo di bocca-
Izaya sentiva quel rude tocco sfiorarlo, toccarlo, posarsi sulla pelle e Shizuo, dal canto suo, era completamente a disagio. In genere non era un ragazzo che si faceva troppi problemi, ma adesso la situazione era diversa, quello che stava toccando in quel modo era Izaya, quello che stava ansimando sotto i suoi tocchi era Izaya, il corpo che gli stava diffondendo così tanto calore era Izaya.
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Rincontro avvenuto qualche anno dopo l'ultimo scontro tra i due dove, nell'anime, Izaya scappa da Ikebukuro.

Kise ha appena scoperto che la sua sorellina si sposerà presto, e che lo vuole come testimone… insieme ad Aomine, il ragazzo con cui i suoi genitori non sanno che è fidanzato.
La “Missione Matrimonio Kaede” sta per avere inizio.
[Dal testo]
Sgrana gli occhi e arrossisce, poi cancella furiosamente quell’ultimo punto che ha aggiunto solo per sbaglio – o per scherzo, o perché era sovrappensiero, o per-qualche-motivo-che-non-conosce-e-nemmeno-gli-interessa – e rilegge il suo piano di battaglia.
• Punto 1: Chiedere ad Aominecchi di fare da testimone a Kaede insieme a me.
• Punto 2: Dire a mamma e papà che sto con Aominecchi.
• Punto 3: Convincere Aominecchi a venire a conoscere mamma e papà (perché sicuramente non vorranno aspettare il matrimonio).
• Punto 4: Convincerlo anche a vestirsi con uno smoking (dopotutto è il testimone).
• Punto 5: Trovare un modo per farmi perdonare da Aominecchi.
• Punto 6: Chiedergli di sposarmi.
Bene. Perfetto.
Si accascia sulla scrivania fino a sbattere la fronte sul ripiano.
È un uomo morto.
[ATTENZIONE: questa storia contiene un altissimo dosaggio di fluff (sul serio, una quantità spudorata di fluff) con una ricca farcitura di cliché [cit.]. Lettore avvisato...]

Se ne stanno sul divano a vedere la TV ormai da un quarto d'ora, ed entrambi non sembrano per niente interessati alla serie televisiva che stanno trasmettendo a quell'ora. Fa strano, perché è la loro preferita da quando hanno cominciato a passare i giovedì pomeriggio a casa di Kevin, mentre gli amici di Edd andavano in un parcheggio dietro la scuola a tenere su una bancarella per vendere qualche oggetto strano di loro invenzione.
KEVEDD - QUESTA FAN FICTION POTREBBE DIVENTARE ROSSA PIÙ AVANTI.

"Però se proprio doveva dire un tipo di mela che preferiva molto probabilmente avrebbe detto "Fuji", e ogni volta non poteva a fare a meno di imbarazzarsi a quel pensiero."
"Kuroo schioccò la lingua al palato soddisfatto e seguì l'amico beandosi di quel tenero broncio"
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Piccola KuroKen ispirato al disagio delle mele e i loro contenitori eccessivamente grandi.

Sarebbe stato facile scappare via, dimenticare tutto e provare ad andare avanti. Eppure rimani fermo li, guardi il volto felice della persona che ami e senti il cuore spezzarsi quando le sue labbra si posano su quelle di lei.
Fai un passo indietro e inciampi su una lattina vuota, riesci a non cadere ma il rumore fa voltare tutti.
Provi a balbettare una misera scusa, poi scappi via sentendo gli occhi pizzicare per le lacrime.
“Kenma! Aspetta!”

[UsUk-Accenni Ameripan] Alfred non poteva credere ai suoi occhi. Il grande segreto dello zio era che nascondeva un ragazzo nel sotterraneo. Ovviamente a cinque anni non poteva capire il perché di tutto ciò, e non poteva nemmeno sapere chi fosse quel ragazzo e quale fosse veramente la sostanza liquida in cui era immerso, ma era curioso. Si avvicino e batté un paio di volte le dita sul vetro.
Il ragazzo aprì lentamente le palpebre -assottigliando gli occhi per abituarsi alla fastidiosa presenza del liquido- e Alfred rimase nuovamente senza fiato.

Undicesima di una serie di SasuNaru
Oneshot ispirate da parole assolutamente casuali, alla fine di ognuna scriverò la parola che darà origine alla prossima storia!
dal testo:
«Sas’ke-kun, ma questo coso è fantastico!! É così antico e vintage, pittoresco! E poi ha tutti questi bottoncini gommosi e morbidi, sono proprio buffi! Mi viene voglia di staccarli e mangiarli! Come hai detto che si chiama?» mi chiede mentre non stacca gli occhi dal pezzo di plastica, girandoselo tra le mani all’altezza degli occhi, osservandolo attentamente da cinque centimetri di distanza.
«Telecomando… e non chiamarmi Sas’ke-kun… non abbiamo la confidenza e sono anche più grande di te…» gli brontolo dietro esasperato.

Dal testo:
Diana sistemò meglio i libri che aveva tra le braccia e sbuffando riprese a camminare lungo il corridoio del dormitorio.
Forse non avrebbe dovuto accettare quella ricerca extra di storia solo per avere dei crediti in più.
In biblioteca aveva dovuto prendere così tanti libri che si sentiva più simile ad un mulo da soma che ad una persona.
Incoraggiata dal pensiero che ormai la sua stanza era vicina, iniziò a camminare a passo sostenuto finché, svoltato l'angolo, non vide qualcosa che la gelò sul posto.
A due porte di distanza dalla sua stanza Martin era abbracciato ad una ragazza e la stava baciando.

Per molti il fatto di essere un Omega era quasi una benedizione: vivere a contatto con gli Alpha e poter intrattenere un rapporto con loro erano privilegi che molti potevano solo sognare, eppure se nessun Alpha ti aveva ancora scelto ecco che le cose diventavano complicate; Koushi lo sapeva bene...