Sequel di "Noi e tutto il resto"
Ma questo è il momento di Sophie.
Ripensa alle parole di Teddy. A quando un attimo fa gli ha dichiarato di sentirsi escluso. Di quanto oggi sia una giornata di merda per lui. Ethan e Mia si separano? Phoebe rinchiusa in camera? E che cosa ha detto Mrs Cross?
“Dovresti dare il cambio a tua madre, è davanti la porta di Phoebe da tre ore credo...” dice Jason a Teddy prima di varcare la soglia nel disimpegno che porta alle camere
Ma è Sophie a parlare
“Papà?!” Lo ferma chiamandolo
Lui la guarda, fermandosi all’istante
“Io e Teddy stiamo insieme”
Non sa che faccia fa Teddy, ma non registra nessun suo movimento con la coda dell’occhio. Certo è che Jason rimane immobile. Come si è fermato, quando Sophie l’ha chiamato, così è rimasto. Guarda lei. Silenzioso. Poi guarda lui. Di ghiaccio. E se ne va in camera

Tutto è nato nella mia testolina malata da un’intervista rilasciata al Today Show BTS dalla coppia Dakota Johnson e Jamie Dornan.
Intervistatrice: How do you get in that moments, during your scenes?
Dakota: Jamie has a fluffer
Intervistatrice: (risata) What’s a fluffer?
Jamie: Yeah… A “fluffer” doesn’t need… ehm… an explanation
"What's Jamie's Fluffer?" è la domanda attorno alla quale ruota questa storia e alla quale ho cercato di dare, spero simpaticamente, una definizione alternativa. Enjoy!

Lei è una delle più brillanti menti informatiche del paese. Lui è un potente amministratore delegato. Lei nasconde un segreto. Lui pure. Due caratteri opposti ma due anime affini. Quello che inizierà come un rapporto d'affari potrebbe trasformarsi nell'avventura più emozionante della loro vita.

Ana ha deciso: dopo che Christian l'ha terrorizzata, lei non intende più avere a che fare con lui. Ma Christian non è uomo che accetti un rifiuto. E non accetterebbe nemmeno di veder Ana ridere e scherzare con un altro uomo o magari più di uno.
Nel frattempo, entra in scena Olivia-la-figlia-del-senatore, la biondina che lavora per Grey e viene sistematicamente rimbrottata. Lei è stata assistente di Grey. Ha lavorato gomito a gomito con lui e ne conosce tutti i segreti... E ne vuole scoprire altri. I più oscuri...

:) Eccoci qua, con il seguito di The Blues Eyes. Come avevo anticipato, non mi andava di lasciare la storia al solo matrimonio, cosi ho deciso di addentrarmi in questa nuova storia che vedrà i nostri personaggi alle prese con l’essere genitori. E mentre Ana sembra nata solo per essere madre, Christian dovrà riscoprirsi padre giorno dopo giorno. Accanto a loro come sempre le loro famiglie e l'intramontabile Taylor diventato a sua volta marito e padre. Come si comporterà il nostro Mister Controllo alle prese con pannolini e pappe prima e con gli ormoni dell'adolescenza poi?
Spero col cuore che questa storia possa piacervi tanto quanto la prima, e che abbiate la voglia e la pazienza di seguirmi anche in questo lavoro. per ora grazie a tutti e buona lettura!!!

Come tante altre autrici cercherò di immaginare cosa sarebbe stato di Christian e Anastasia se si fossero conosciuti prima che la perfida Elena radicasse in lui il suo stile di vita.... questo vuol dire non prima di conoscere Elena ma poco dopo che il loro rapporto ha preso piede, ovvio che questo comporta che le uniche cose ispirate dal libro sono il passato di christian e le perversioni di Elena tutto il resto sarà frutto della mia fantasia.... E qualche anno che non scrivo più spero che questo mi aiuti a ricominciare... spero inoltre di non deludere le vostre aspettative... buona lettura

Ci sono solo quegli occhi azzurri, così puri da potersi specchiare.
Abbassa subito le palpebre, arrossisce, sembra la cosa che le riesce meglio.
E poi lo fa:
pigia gli incisivi bianchi sul labbro inferiore, senza volere, è solo un attimo.
Vedere quel fotogramma di carne rossa, morsa con tanta innocenza, mi fa subito effetto.
Ma c’è troppo poco spazio tra noi, sento i suoi capelli frusciare sulla spalla e l'odore dolce.
Allora la fermo come posso, con le mani ruvide dalle risse, dai lavori forzati. La sua pelle è vellutata, dalla consistenza soda.
Spalanca la bocca per la sorpresa e vedo tutti quei denti bianchi, come un piccolo pianoforte ricurvo...
Vorrei suonare quei tasti con la lingua, mi dico.
La mia presa sulle braccia è salda e nulla può il suo peso esiguo.
Mi fora con gli occhi, da parte a parte, respira forte: la sua mente è in tilt.
Mi avvicino, la tiro verso il mio corpo.
Prova a chiamare aiuto, ma lo fa così piano che scambio il suo grido per un gemito di piacere.
Mi accorgo di volerla stringere contro di me, quando oramai è troppo tardi...