Hermione si trova ad avere a che fare con un minuscolo ma enorme problema.
Dovrà tirare fuori il meglio di sè per sopportare le conseguenze di una giornata iniziata male.
Saprà trovare qualcosa di buono da una situazione a dir poco pessima?
Seguite questa storia che vi farà sorridere e commuovere.

Hermione Granger, nonostante i suoi quarant’anni, era ancora una bella donna. E per quanto schifo potesse farmi l’idea di mia madre che si rotolava su un letto con un uomo che non fosse mio padre (bhe, anche con lui… insomma, credo che a tutti i figli farebbe piacere credere alla storia della cicogna), avrei dovuto immaginare che dopo il divorzio non avrebbe preso un voto di castità. A volte capitava addirittura che mi parlasse dei tizi con cui usciva, e generalmente sopportavo l’idea di lei e un altro piuttosto bene, a patto che non portasse nessuno dei suoi ammiratori a casa. Dio, magari li portava comunque, ma come si dice, occhio non vede, cuore non duole. E figlia non s’incazza.
Di una cosa, comunque, ero sempre stata sicura: mia madre non si sarebbe mai risposata.
… E quando mai io avevo avuto ragione su qualcosa?
STORIA IN REVISIONE

Una rossa invece era trattenuta per la vita, dal marito mentre gli versava addosso una fiumana di male parole
- Posso avere un fratello coglione?! A volte mi chiedo chi dei due è stato adottato. E tu ..- puntando l'indice contro il marito - come hai potuto lasciarglielo fare -
- Io..non so..scusa..- balbettò Harry
- IO NON PASSERO' UN WEEKEND CON MALFOY, E SOPRATUTTO NON ANDRO' A LETTO CON LUI -
- Mi spiace Hermione, credevo bluffasse. Sono stato uno stupido -

Si stava stancando di lei.
Questa era la paura che attanagliava Hermione, mentre si lavava di dosso la spossatezza della giornata di lezioni per prepararsi al suo incontro con Draco. [...]
Si stava stancando di lui.
Questa era la paura – no, il dubbio – che attanagliava Draco, mentre si dirigeva al suo appuntamento con la Mezzosangue. Oh, e va bene, la paura, una fottuta ed insopportabile paura. E non gli piaceva avere paura.

Arrivai all’ingresso che stava salutando Weasley, che partiva con una valigia logora piena di cose e la scopa in mano. Gli diede un bacio sulla guancia e lo guardai avvampare, con un ghigno, anche se sotto sotto avrei voluto essere al suo posto.
Notai che Potty, vicino a Weasley, stava guardando ostinatamente nella direzione opposta a quella di Hermione.
Lo guardai andarsene con quel poveraccio del suo amico, da solo nell’ingresso, assieme alla mia pupilla che li osservava andarsene in silenzio, le braccia abbandonate lungo i fianchi.
Indossava un maglione con il collo alto color crema e un paio di jeans, al posto della solita divisa scolastica. La bacchetta spuntava dalla tasca posteriore dei jeans, e io ne ero come ipnotizzato.
Ok, d’accordo, non ero ipnotizzato dalla bacchetta.
Ma comunque.