L’emozione è un’intensa reazione affettiva di breve durata. E’ determinata da uno stimolo ambientale e si manifesta all’improvviso. Essenzialmente è un impulso ad agire.
Basta riflettere un po’ per capire che il mondo che ci circonda non è tanto diverso da quello che ci portiamo dentro, proprio com’è capitato al nostro protagonista.
Una piccola riflessione sui propri sentimenti, scaturita da una meravigliosa notte avvolta da un manto stellato.

La leggenda narra che se due innamorati si scambiano una promessa d’amore sotto un fiore di ciliegio, allora il loro amore sarà eterno.
Ma un amore malato, tormentato dalle tempeste, può sbocciare come un Sakura in piena primavera?

Un gemito mesto lasciò le labbra morbide e carnose del moro chitarrista che, con i denti stretti e il respiro affannoso, sentì ogni singolo muscolo del suo corpo tendersi e tremare per lo sforzo.
“A-ah.. K-Kou..” ansimò, guardando il compagno che, di fronte a lui, voltò appena il capo per lasciare che i loro occhi si incontrassero. Era bellissimo, con la bocca semi aperta e le guance rosse. Qualche piccola gocciolina di sudore, poi, gli adornava la fronte, facendolo sembrare un elegante e meraviglioso fiore bagnato dalla rugiada del primo mattino.
[quando la noia prende!]

"-Cosa c'è fra te e Takanori?-
Tiro fuori la sigaretta dalle labbra e sbuffo, senza voler davvero rispondere alla domanda.
-Cosa te ne frega?-
-Oh. Ho toccato un tasto dolente?-
Sbuffo di nuovo.
-Lo vuoi un pugno?-
-Vorrei una risposta, ma mi accontento.-"
[Reituki/Aoiha]

Ok, sono proprio ridotto male!
Non dal punto di vista fisico, ma da quello mentale!
Sto impazzendo!
Per cosa chiederete voi...Non per cosa...per chi!
Scusate, non mi sono nemmeno presentato; mi chiamo Takanori Matsumoto e ho 17 anni.
Be', niente di strano direte voi, a parte il fatto che mi sono dimenticato di dirvi che sono gay...e che sono innamorato di qualcuno che me lo sogno.
La persona che perseguita, (inconsapevolmente/involontariamente) la mia mente ed il mio cuore fa la classe dopo la mia, ha 18 anni e si chiama Yutaka Uke.
E la sua sola presenza è diventata per me come una droga.

"Le luci abbaglianti e le urla della folla si infrangono su di me, attraversandomi e scuotendo le mie membra con la forza e l'intensità di un orgasmo. L'adrenalina che mi provoca stare sul palco, il delirio dei fan che urlano e si muovono scompostamente, quasi come durante uno di quei riti primordiali delle antiche tribù, mi fa provare la stesse intense sensazioni che mi provoca il sesso, ma amplificate all'ennesima potenza."
[Byou/Manabu]

Un giorno d'inverno come tanti la mia vita cambiò quando il mio orecchio si perse per la prima volta nel rombo di una moto, e i miei occhi in quelli di un Centauro....Il suo sorriso era Un ponte diretto per la libertà, Il suo odore di benzina misto al dopobarba.... il profumo di gel dei suoi splendidi capelli corvini, era un mix che mi mandava completamente in extasy... una lussuriosa frenesia che mi Attirava come una falena alla luce, ma al tempo stesso mi spaventava all'idea di avventurarmici...

“Yuu non deve sapere niente. Prenditi cura di lui quando sarà il momento”, lui annuisce, le parole forse gli sembrano di troppo e posso capirlo.
“Promettimelo, Akira”.
“Te lo prometto, Kou”, scendo dall’auto senza dire nient’altro.

Come Wakaremichi è una serata d'estate, di quelle malinconiche che sanno di arance essiccate e brezza. Come Untitled è il cielo notturno, le sue stelle, l'aurora rosata che porta cambiamento.
Come Vortex è un tramonto travolgente, Cassis un tenue vespro.
Ogni istante per me è prezioso, così come per quei due ragazzi che si tengono per mano.
Forse è il vento caldo, la sabbia, tutta questa vita, questa freschezza. O forse sono i due ragazzi che camminano per mano, proprio laggiù. Sono carini, sorridono. Hanno indosso delle semplici divise scolastiche, la giacca nera dal colletto rigido è stata sbottonata e la camicia è per metà fuori dai pantaloni. Sulle spalle hanno due zaini grigi. Non mi è difficile capire che hanno bigiato. Ma sorridono.
-Non dimenticare il calore che sentivo-

Se penso che proprio grazie a lui ho scoperto l’amore per la musica, quando ero un ragazzino passavo ore e ore a guardarlo alla tv, a sentirlo alla radio e sapevo ogni sua canzone a memoria; le cantavo tutte sotto lo sguardo di disapprovazione dei miei genitori. Loro volevano qualcos’altro per me, qualcosa che però non sono riuscito a dargli comunque anche non inseguendo più il sogno di diventare musicista; non sono mai diventato dottore e ormai si sono messi il cuore in pace.

Ok...dato che tutti i gruppi ne hanno una pure gli EXO non sono da meno!!
Peccato che sia un qualcosa di estremamente demenziale.
Di che parleranno EXO K ed EXO M? XD

Qui mettiamo fine al nostro essere comuni uomini.
Non siamo più Akira Suzuki, Takanori Matsumoto e Kouyou Takashima.
All'interno di questa stanza, siamo il Padrone, Ruki e Uruha. Le nostre vite quotidiane si annullano, per essere sostituite da questo bellissimo e perverso piccolo mondo, che trova il suo inizio e la sua fine tra queste quattro mura.

Aoi è innamorato di Uruha. Uruha è convinto di non potersi innamorare, ma le sue convinzioni vengono messe a dura prova.
Questa ff è nata grazie a Fragile for a Reason dei Karmia. Detto questo è la prima che scrivo, spero che almeno qualcuno la legga.

L’ultima tappa del “Venomous cell” volge al termine. Non mi sembrava ancora vero. Dopo il Tokyo Dome un paio di anni fa, adesso siamo alla Yokohama Arena, con una folla di migliaia di persone che cantano all’unisono le mie canzoni, o meglio le nostre canzoni. Il nostro sogno si realizza; non sono infatti solo su quel palco: la mia voce sarebbe inutile in assenza della musica creata dai miei band-mates.
[AoixRuki / accenni di ReitaxKai]