Il fatto è che il batterista considerasse pericoloso questo genere di cose. Pericoloso per l’incolumità di Takanori. Si sarebbe fatto male toccando la legna. O si sarebbe bruciato mettendo la legna sul fuoco. O ustionato la lingua mangiando un marshmallow appena tolto dalla fiamma.
Ruki era un pericolo ambulante. Essenzialmente, pericoloso per se stesso, che forse era pure peggio che esserlo per gli altri. Gli altri si sarebbero potuti salvare, lui no.

Cinquanta diverse flash-fic. Cinquanta diversi luoghi. Cinquanta diverse indicazioni. Cinquanta diverse emozioni. Cinquanta diversi Ruki.
[Scelte] “Sei un fallito.”
[Mesi] "Ma aspettando si muore. Perché il tempo è carnefice e silenzioso affila le sue lame."
[Morte] "Mi hai trattato come una puttana, ma io ho goduto come una vergine."
[Nero] "Il nero era una tela aliena da ogni forma artistica, sopra cui quindi si poteva meglio esprimere tutta la gamma di pensieri che un sedicenne rabbioso e inquieto tramutava in creazione attiva."
[Morte (II)] "La mancanza di Isshi si era palesata irriverente, pungendo di un gelo acuto e ribelle, come di brina che si posi su un’epidermide sottile –pelle di bambino."
[Famiglia (II) + Avviso] "C'era quella città profumata, fatta di mercati e strade assolate e ponti sospesi sul nulla delle onde in risacca, come un vecchio orologio claudicante, ogni tanto mancava un ticchettio."
[Passi] "Allora, abbandonando tutte le sciocche paure e le futili scuse, aveva afferrato il lenzuolo e l'aveva tirato fino a nascondercisi sotto, assieme a Ryo."

Blaine spedisce un messaggio al numero sbagliato per errore. Da qui le cose si evolvono tra lui e il suo 'Numero Sbagliato': Kurt.

Raccolta di cinque storie, una per ognuno di loro.
«Certo che ci farebbe davvero comodo un altro musicista per la band» sospirò e lentamente iniziò a raccogliere le sue cose per poi rimetterle nella borsa.
«Ehi, solo perché sbavi dietro a quel tipo io non acconsentirò a fargli far parte della band. Poi un chitarrista c’è già» esclamò Ryo con convinzione.
«Uno, io non gli sbavo dietro e due, era solo un commento generale. So perfettamente che un altro chitarrista non serve» replicò l’altro un po’ stizzito.
«Ah ok, mi stavo già preoccupando»
La campanella suonò. Era ora di ritornare alla triste realtà scolastica.
[da cap. 1 Sveglia pt. 4]
«Il mese prossimo vado a trovare i miei. Voglio presentarti a loro»
Al suono di quelle parole mi andò di traverso il the che stavo bevendo; lui invece continuò a guardarmi con tutta tranquillità.
«C-che… che cosa?»
[da cap. 2 La porta di casa pt. 1]

Spin-off di Sinner.
Una prostituta, il suo cliente e una lastra di vetro a separarli. Un mondo notturno illuminato da una luce rossa, rossa come il sangue, rossa come il peccato. E come i capelli di quell'ancheggiante puttana.

Un intervista in qualche modo perverso che inconsapevolmente li porta ad un livello molto più elevato.
"..Chiedete tutto quello che volete sapere, ma finchè non è offensivo, potrei rispondere.."
AoixUruha

● || Draco Malfoy!Centric | Slice of life | Missing moments | Post!Second Wizarding War | Violenza || ●
[AVVISO: Ho intenzione di revisionare questa fanfiction. Non so quando lo farò, ma lo farò!]
una linea è formata da infiniti punti, anche se distanti l'uno dall'altra formano sempre la stessa linea.
Serie di eventi capitati a Draco prima e dopo la sconfitta di Voldemort.
● Capitoli tendenti raiting rosso: #2 ●

Alle dolcissime misa-chan e honda. Grazie davvero.
[...]
Hai tre possibilità davanti a quella domanda, una più indigente dell’altra.
La prima: alzarti, scappare e lasciare il conto da pagare ad Aoi. Decisamente da scartare perché sai bene che il tuo amico ODIA dover sganciare.
La seconda: inventarti una balla, la prima cosa che ti salta in mente. Da scartare anche questa perché lui è sempre stato sincero con te e tu non puoi che ripagarlo con la stessa moneta.
La terza: dire la verità, l’unica cosa intelligente da fare, anche se la più dolorosa. Quindi racimoli tutto il coraggio che neanche credevi di avere in corpo e, presa una generosa boccata d’aria, ti decidi a confessare.
[Paring: sorpresa!]
Consigliata a un pubblico maturo e NON omofobo. Siete avvisati

Il trucco nero intorno agli occhi che ho reso di un color ghiaccio con le lenti, uno strato di fondotinta copre le imperfezioni della pelle, i capelli neri resi lisci dalla piastra e per finire le immancabili strisce che adornano il mio collo; il volto è perfetto.

Una persona per conoscerla davvero devi viverla.
Se devo essere onesto con me stesso, all'infuori della mia famiglia, penso di non conoscere proprio nessuno...
Quando un inatteso e non voluto cambiamento, può portare alla luce ciò che è nascosto dentro di noi. Lentamente e impercettibilmente.

Spanner e Shoichi. Shoichi e Spanner.
Che gran coppia di amiconi.
Così amiconi che quando si trattava di costruire, programmare, montare, o - perché no? - distruggere qualcosa, erano sempre d'accordo su come procedere. Con calma, sangue freddo, e tanto, ma proprio tanto amore reciproco.
[ Accenni allo shonen-ai ]
[ ATTENZIONE! Ho deciso di rendere questa storia conclusa, perché è l'unico modo che ho per trovare ispirazione per il seguito. Quindi ci sarà una storia direttamente collegata a questa, multicapitolo, che terminerà il tutto. Grazie per l'attenzione. ]

Sei sempre piuttosto melodrammatico. Sposto lo sguardo su di te e noto solo ora che ti sei già cambiato. E per poco non collasso: mi perdo a guardare il tuo petto nudo e vengo invaso dal desiderio di toccarti...ma non mi è concesso, posso solo sognarlo

[Reita x Ruki, Aoi x Uruha (accennato)]
-Ragazzi, ho una notizia da darvi!
-Non ora Sakai, non vedi che sono impegnato a picchiare il nano??
-HEY! Nano a chi, scimmia!?
-Ruki, finiscila , non costringermi a prenderti i dolcetti.
-C-certo Kai chan!
-Allora, dicevo..Domani avrete un photoshoot…Sarà un po’ diverso dal solito. Abbiamo deciso che, dato che tra le fan spopola lo yaoi tra le band, metteremo un po’ più di fan service…
-Oh, no! Dovrò leccare altri microfoni, Sakai san??
-Non proprio Ruki chan, non proprio. Vedrai…

Che cos'era quella strana sensazione? Quel colpo al cuore? Eppure sapeva che non c'era nessuna cattiveria in quella frase, in quel tono così dolce e accogliente...eppure...Perché aveva paura di essere sempre fuori posto?

Ti vedo abbracciato a lei...
Mi hai fatto innamorare di te in un modo totalmente involontario
L’ultima parola mi muore in gola...