Stavo salutando Angela quando il mio sguardo si posa accidentalmente su una figura alle sue spalle…. Vidi lui, il ragazzo per cui Alice era uscita pazza, si chiamava Jasper faceva il 5° era il ragazzo più carino dell’ ultimo anno,tutte le ragazze lo consideravano il classico principe azzurro dalla chioma bionda e dagli occhi azzurri, ovviamente,viso pulito,il ragazzo che ogni genitore avrebbe desiderato per la propria figlia. A me però non piaceva,cioè non lo avrei mai cestinato questo è ovvio,ma sapendo che era il ragazzo per cui la mia migliore amica avrebbe fatto follie,non mi sarei mai e poi mai permessa di farmelo piacere. Non mi sarei mai voluta mettere contro Alice per uno stupido ragazzo,tenevo troppo a lei.
Infatti la stavo proprio per avvisare che il lui dei suoi sogni era nei paraggi,quando mi accorgo che accanto a Jasper vi era un ragazzo dai capelli bronzei che attirò la mia attenzione ma che riuscii a vedere a mala pena dato che in quel preciso istante suonò la campanella,segno che eravamo costretti tutti ad entrare.

Edward e Bella umani. Lei dolce sensibile e desiderosa di essere amata per ciò che è. Lui il più popolare della scuola che si nasconde dietro una maschera di apparente superficialità. Riuscirà la nostra Bella ad abbattere le barriere per arrivare nel profondo della sua anima?

Irene è una ragazza come tante, innamorata di un ragazzo che crede troppo bello per lei, troppo grande, troppo fidanzato e troppo esperto. E' una ragazza come tante, ma allo stesso tempo non fa quello che fanno le sue coetanee. Quando, due anni dopo, vede quel ragazzo, si rende conto che nonostante gli sforzi di dimenticarlo, lui è sempre stato lì, in un angolo nascosto del suo cuore. Ma ora lui sarà ancora troppo bello, grande, fidanzato ed esperto per lei?

Il finale di Mockingjay mi ha lasciata proprio come Katniss, come Peeta, come Haymitch: spezzata, smarrita, sola, disorientata. Scrivere è stata l'unica cosa che mi ha permesso di liberarmi di tutte queste sensazioni, un po' alla volta, per essere libera di ritrovarle solo quando lo desidero nel rileggere o ricordare tutti i personaggi creati da Suzanne Collins. Così ho scritto. Partendo direttamente dal testo dell'ultimo capitolo, per immedesimarmi meglio e per cercare di avvicinarmi allo stile della Collins (così lontano dal mio), ho cercato di ricollegare tutti i flash, tutte le scene che ho immaginato nella mia testa e ho messo insieme questa Fan Fiction.
Spero di darvi il senso di chiusura che io stessa cerco, nel mio lavoro e in quello degli altri, anche se solo in una piccolissima parte.
Buona lettura!
Nota: il titolo si riferisce all'album - e non alla canzone - dei Coldplay. La FF non è ispirata a nessuna delle track dell'album, nonostante queste mi abbiano tutte ispirata notevolmente.

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER FUTURI PER CHI NON HA LETTO MOKINGJAY (IL CANTO DELLA RIVOLTA)
e se Katniss si fosse accorta prima di amare Peeta?? e se si fossero stati davvero insieme prima dell'edizione della memoria?? una storia un po diversa da quella che conoscete
(nel corso della storia potrei cambiare anche il fattore temporale del libro per adattarlo alla storia che ho in mente)

{Everlark}
Cosa sarebbe in grado di fare la famosa ragazza di fuoco se il caro e buon ragazzo del pane si rifiutasse costantemente di concedersi a lei... totalmente? E se ad aiutare Katniss intervenisse un Haymitch stranamente sobrio? Cosa ne uscirà mai fuori?
"La situazione è davvero frustrante. Si comporta come una ragazzina che cerca di restare illibata quanto più è possibile. E tra i due, giusto per specificare, la ragazzina dovrei essere io visto che sono dotata di organi genitali femminili! Non vuole fare l’amore con me –cosa che, purtroppo, non è ancora accaduta-, non vuole che io impari a donargli piacere perché scappa a gambe levate non appena si presenta l’occasione, l’unica cosa che a quanto pare gli sta bene è quella di dedicarsi totalmente al mio corpo.
Non fraintendetemi, questa cosa mi sta più che bene ma in un rapporto come il nostro è importante dare e ricevere, no? E allora perché è così dannatamente ostinato a non ricevere assolutamente nulla?"

Ho dipinto Katniss. Tra le foglie secche e le farfalle. Di rosso. Di blu. Quando Haymitch viene a controllare che io mangi, di tanto in tanto, che mi faccia una doccia, che non mi butti dalla finestra, scuote la testa sempre più avvilito. Mi stringo nelle spalle, tentando di riprendermi i miei colori. Devo dipingerla, anche se lui non può capirlo. [...]
Cammino, stanca, senza distogliere gli occhi da quella casa, come se fosse magnetica, come se tutto il mio corpo volesse essere lì. Ma non posso. È passato più di un mese dall'ultima volta che gli ho parlato e non posso più sgattaiolare fuori di casa all'alba per scappare nel bosco per tutto il giorno per non incontrarlo.
{Sequel della fanfiction Red. e Blue.|| Lettura consigliata ad un pubblico adulto. Fanfiction psicologica che tratta in modo esplicito di tematiche delicate}

-Mr Mellark, lei è omosessuale?-
Avevo osato troppo. Potevo notarlo dalla sua espressione che era meravigliato.
-Mi scusi ma vede è scritto qui....- dico mostrandogli il quaderno con le domande di Madge.
-Tranquilla, Katniss. E' comunque no. Non sono omessuale.-
Iniziò tutto cosi. Per un imprevisto di Madge Undersee, per un impacciata Katniss Evedeen e un Peeta Mellark che è tutto tranne che il solito ragazzo del pane: Bello, affascinante, intelligente ma soprattutto lo scapolo più ricco degli Stati Uniti d'America. Come mai? Non vi resta che leggere.
Riferimenti molto casuali a "50 sfumature di grigio, nero e rosso". Tutto assomiglierà alla storia vera ma sarà scritto in modo differente (In parole povere non sarà un copia incolla.)
Spero che vi piaccia ;)

«Sposiamoci». Mi ha detto così, lavando i piatti del giorno precedente, dandomi la schiena, mentre io glassavo una torta che mi aveva chiesto Effie. [...]
«Hai capito, Peeta. Sposiamoci». Ripete e me la immagino rossa in viso, continuando a guardare cocciuta l'acqua che scorre dal lavandino.
«Credevo non volessi».
{Sequel di "Dimmi che non sto sognando"}

Peeta Mellark è un giovane e bel ragazzo di New York. È ricco, figlio di una famiglia più che benestante, ed è il ragazzo più popolare della scuola. È questo è un problema. È un grandissimo problema.
Peeta è timido, un po’ impacciato, quasi sempre silenzio. Era un tipo che osservava molto, che dipingeva nella propria testa i caratteri delle persone che non conosceva, ne colorava le sfaccettature, redendoli quasi tutto molto simpatici.
Solo con una persona non ci riusciva, una ragazza che frequentava storia con lui: Katniss Everdeen.
Dovrebbe essere facile creare qualcosa nella propria mente, inventare, giocare con la fantasia, ma per Peeta creare un carattere a Katniss era impossibile.

"Si, questa è la mia vita… Non è perfetta e in parte è sempre incompleta ma, contando tutto ciò che ci è accaduto, devo ringraziare il cielo per avere Peeta e le sue braccia che mi stringono per farmi sentire il suo amore. Può essere questa la felicità dopo tutto ciò che abbiamo passato?"
La FIC si svolge 5 anni dopo la rivolta. Peeta e Katniss stanno insieme e cercano di lottare contro i propri incubi, ma una nuova minaccia creata da Capitol City incombe su di loro: riusciranno a superare le nuove prove?

Storia post-Mockingjay.Katniss è tornata al Distretto 12, più distrutta, sola e disperata che mai. Ma sono tante ancora le questioni lasciate in sospeso che dovrà affrontare e superare: il lutto, la solitudine, il suo futuro, Gale e ovviamente Peeta. Sappiamo tutti come andrà a finire, ma come è successo?
Apportate modifiche al capitolo 3 ;)

«Resta con me». Me l'ha detto in passato, me lo dice ora. Con mano tremante mi accarezza una guancia e sgrano gli occhi.
Dolce, sembra dolce, ma non lo è.
Sta cercando di sembrarlo, vuole far finta di aiutarmi per poi attaccare.
Ghigno, divertito. «Sempre». Le sussurro a fior di labbra. «Sono qui, non vedi, Katniss? Sono qui. Con te. Sempre. E tu? Tu resti con me?»
{Fa parte della serie Colors. || Lettura consigliata ad un pubblico adulto. Fanfiction psicologica che tratta in modo esplicito di tematiche delicate}

"Mi chiamo Katniss Everdeen. Katniss? No, non mi chiamo Katniss. Non sono io. Chi è Katniss? Doveva essere qualcuno di importante, ma non ricordo chi. Respira: uno, due, tre. Sono viva. Uno, due, tre. Abito nel Villaggio dei Vincitori, nel Distretto Dodici. Il Distretto Dodici non esiste più. Ora mi devo alzare dal letto. Non ci riesco. Fare colazione. Prendere la giacca di mio padre. Mio padre è morto. Peeta mi aspetta. Peeta?"
Post-Il canto della rivolta.
Buona lettura, recensite. JoJCho