Sette ragazzi un solo obbiettivo....
Correre...

Fugaku Uchiha e Minato Namikaze sono da sempre grandi rivali, perciò anche i loro figli non potevano essere da meno, ma … le loro mogli la penseranno allo stesso modo? E se in segreto avessero architettato qualcosa di diabolico per appianare le divergenze? Cosa saranno costretti a subire Naruto e Sasuke? Ce la faranno i nostri eroi a sopravvivere alle macchinazioni delle proprie madri?
Non vi resta che scoprirlo…

[Capitoli -finora scritti- in revisione]
Sasuke Uchiha era uno studente del liceo giapponese Onibura sezione di arte e musica. Era esattamente come ogni altro adolescente della sua età: ormoni a mille, stronzo e all'apparenza freddo, irraggiungibile. Senza contare che il suo aspetto lo rendeva un ragazzo inopportunamente sexy: capelli neri, occhi color onice e un fisico invidiato dalla maggior parte dei suoi compagni. [...] Naruto Uzumaki, d'altra parte, era un ragazzo solare, che agli ormoni antecedeva l'amore e conosciuto per la sua irriverenza nei confronti di alcuni professori. Naruto spiccava per i suoi insoliti occhi azzurri e i suoi capelli biondi; tuttavia non poteva minimamente essere paragonato a Sasuke. Se l'uno era un ottimo studente, l'altro era un casinista. Bianco e Nero che si incontrano e scontrano in un cozzare di emozioni ed imprevisti che li porteranno a scoprire e scoprirsi.
[SasuNaru]
ATTENZIONE! Naruto è OOC.

«Ti ho trovato finalmente! Non sai quanto ti abbia cercato! Dove sei stato? Che cosa hai fatto in tutto questo tempo? Non importa ora sei qui e non ti lascerò più!» Il ragazzo più alto non si fermò un attimo e disse tutto talmente velocemente che dovette riprendere fiato.
«Aspetta!» Esclamò il biondino allontanandolo un po’ per poterlo guardare negli occhi. «Tu…chi sei?»

-Tu devi essere il riccone figlio di papà.
-E tu devi essere un ragazzino ingrato.
JIKOOK.

"Perché lo hai trattato così?"
"Stavate facendo sesso?" Naruto arretrò di un passo a causa della freddezza a cui era passato Sasuke, ma non perse la sua faccia tosta.
"No. Raccoglievamo margherite. Certo che facevamo sesso, teme."
"Da quando sei gay?"
"Ehi, aspetta." Il biondo alzò una mano, prima di incrociare le braccia. "Sono bisessuale dalla prima superiore, ma Gaara è stata la mia unica esperienza. La cosa ti crea problemi?"
"Si può sapere perché non me lo hai detto? Sono il tuo migliore amico!"
"E perché avrei dovuto farlo? Tu sei un Uchica. Voi siete perfetti, tradizionalisti. Credi che tuo padre ti avrebbe fatto vivere con un mezzo frocio?" gridò di rimando, e adesso erano faccia a faccia, infuriati con l'altro e con loro stessi, senza una vera ragione.
"Non ti avrei mai giudicato."
"E' quello che credi tu." All'improvviso Naruto gli diede le spalle, andando a prendere la sua maglietta ed infilandosela velocemente. Abbassò la testa, senza guardarlo negli occhi. "Lo avresti fatto. Tu giudichi tutti, in continuazione, e non volevo che ti allontanassi anche me." ammise, e quelle parole ferirono il suo amico più di quanto avrebbe potuto fare una pistola.

Un tonfo sordo strappa infine queste maestose ali …
Una lieve luce riscalda queste sporche tenebre …
Un corpo inerme … freddo … una verità chiamata paura …
Un’infinita solitudine e acqua … troppa acqua …
Consapevolezza di sprofondare nell'oblio …
Istinto, ossigeno, disperato bisogno d’aria …
Il corpo si dimena, nessuna speranza …
“Dove sono? E’ forse questa la fine? Qualc- qualcuno … Mi … aiuti … Fa che qualcuno si ricordi di me …” l’oscurità calò così nei suoi occhi …

“Non so se può interessarti” il più piccolo stava ancora guardando il cellulare con fare annoiato, ma un sorrisino furbo, e per niente innocente, gli era spuntato sulle labbra.
“Cosa? Cosa?” la sua voce suonò ancora più disperata. Si avvicinò a Jungkook e gli sottrasse il cellulare di mano obbligandolo ad alzare lo sguardo.
“Jin hyung ha fatto i biscotti” a quelle parole gli occhi di Taehyung si allargarono ancora di più se possibile.
“Gocce di cioccolato?” soffiò con voce piena di attesa.
“E cocco”.
Jungkook lo conosceva davvero troppo bene.
Ovvero, come da tre semplici parole possa nascere una VKOOK.
#1 Pioggia, Orgasmo, Briciole
Per le prossime storie, aspetto le vostre tre parole!

Un fiero e potente vampiro, prossimo sovrano in linea di successione: un ragazzo lupo, costretto a spostarsi continuamente per sfuggire alla furia degli umani. Un incrocio di sguardi e una vita passata a cercarsi inutilmente.. o forse la luna veglia sul loro amore appena sbocciato?
Tante domande, ma nessuna risposta per questi due ragazzi, appartenenti a due razze completamente diverse tra loro.

L'amore lo si trova per caso, quando meno te lo aspetti e magari in modo strano... Jungkook lo sa bene.
{...} Il ragazzo si avvicina sempre più velocemente e alla fine si ferma proprio davanti a me.
- Come ti chiami?-
Mi chiede sorridendo ed io lo guardo confuso.
Forse mi sono sbagliato? Vuole farmi unire al suo gruppo di ossigenati?
- Jeon Jungkook.-
Rispondo.
Improvvisamente si avvicina e velocemente posa le sue labbra sulle mie.
Per lo shock non mi sposto e quando si stacca e mi fa un radioso sorriso.
- Bene, Kookie! Io sono Taehyung, Kim Taehyung e da ora sei il mio ragazzo.-
Dice come se fosse la cosa più normale del mondo.
{...} - Penso che tu sia fantastico.-
Mi dice sorpreso.
Tutti strani in questa scuola...
- Gira a largo.-
Gli dico per poi entrare nella scuola.
[VKook/Jikook] [NamJin] [YoonSeok] [Acceni di altre coppie]

Fu Rocklee che, un po' titubante, sondò il terreno
"Na-Naruto... Tu... Si insomma tu la conosci la storia delle api e dei fiori?"
Il biondino guardò il ragazzo come se avesse appena detto che odiava l'accostamento tra arancione e verde... Quando ovviamente il moretto é l'unica persona sulla terra, insieme al pazzo del suo maestro, che pensa sia una fantastica idea...
"Ma dai?" Disse sarcastico "non ho certo bisogno che mi spieghi come nascono i bambini!"
"E allora che vuol dire quel *non é tecnicamente vero*?"
"Quello che ho detto! Non é tecnicamente vero che solo le donne possono avere figli! Io posso per esempio"
Tutti erano completamente scioccati, continuavano a scambiarsi sguardi sconcertati e perplessi tra loro per poi tornare sull'Uzumaki
"C-che vuoi D-dire?"
"Che i Jinchuuriki maschi possono rimanere incinta! ... Incinti?!?.... Incinta insomma!"
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[KibaNaru]

Lo fisso a lungo, ah veramente non ce la faccio più, si crede il re della scuola, pensa di essere la persona più potente qui, Se solo sapesse.
Mi sfotte, mi fa picchiare dai suoi amici e ha fatto in modo che io sia isolato.
Mi sarei già difeso, ma la vecchia ha detto che devo mantenere un basso profilo e che non mi devo far cacciare dalla scuola, altrimente sarebbe già la 3°.

[ NaruSasuNaru | NaruSaku accennato ]
“Sas’ke” e fu davvero strano chiamarlo così dopo tutti quei mesi, e suo malgrado quel nome assunse un suono così malinconicamente familiare sotto la voce ringhiante che fu quasi impossibile non dargli peso e soprassedere sul formicolio allo stomaco che aveva avvertito nel pronunciarlo, nonostante la rabbia per la frase denigratoria non gli fosse andata giù. [...]
“Hai ancora il vizio di non dire la u quando mi chiami”.
Il biondo sentì le guance scaldarsi, memore di come l’altro lo prendesse sempre in giro per il suo modo di storpiare la desinenza del suo nome e vergognandosi per la gaffe commessa anche a distanza di anni. Diede colpa all’abitudine dura a morire, che contrariamente a quanto avrebbe mai voluto ammettere, il nome di Sasuke si era presentato spesso sulle sue labbra anche quando il ragazzo non c’era più, come una preghiera in cui affidava la speranza che l’agonia di aver perso il suo migliore amico non si protendesse di un altro giorno.
Ma poi erano passati dieci anni, e Naruto aveva pronunciato quel nome sempre più spesso, ma ferito e con rancore.

Il “matrimonio” tra l’azienda di Kim NamJoon e quella di Kim SeokJin, avvenuto sei mesi prima, avrebbe dovuto portare prosperità ad entrambi gli imperi, che desideravano espandere la propria egemonia non solo oltre ai confini della Corea del Sud bensì oltre l’Oriente in generale. [...] E in effetti il matrimonio aveva dato i suoi frutti, ma sfortunatamente non si era limitato a farli diventare ancora più ricchi, aveva causato anche parecchi litigi familiari, perché la famiglia di NamJoon e quella di SeokJin erano l’una l’opposto dell’altra, eccezion fatta per i due capostipiti.
NamJin; YoonMin; VKook; VMin

"Sono un errore. Lo sanno tutti."
Lo prese dolcemente per un polso. Lui si scostò.
"Non mi toccare! Non mi toccare. Te ne pentirai."
Lo cinse con le braccia e lo abbracciò saldamente a se. Lui non si mosse più.
-
Qualche giorno dopo, si ritrovò di nuovo completamente solo.
[VMIN e YOONMIN]