Potendo tornare indietro, preferirebbe piangere in solitudine la sua delusione, quelle lacrime invece lo hanno tradito come lo ha tradito la tessera degli shogi che lo ha accompagnato per tutto il giorno.
Ma vedere il viso di Takao piegato a quell'amara commozione, nella smorfia contrita della delusione e della tristezza, ha fatto tracimare anche le sue di lacrime, non se l’è potuto impedire.

Quando ami, allora devi amare.
Non hai molta altra scelta.
Anche se questo significa dover dire addio e restare ad aspettare qualcuno che potrebbe anche non tornare. Stiles lo sa che corre un rischio. Ma è intenzionato a fare una promessa a Derek e sa che Derek ne farà una a lui. Tornerà, se Stiles lo aspetterà.
Ecco a voi il racconto di un ultima notte da passare insieme. Quella prima della partenza di Derek da Beacon Hills. E delle promesse che due ragazzi scambiano l'uno con l'altro.

Dal primo capitolo: "D’un tratto sentirono l’acqua attorno ai loro corpi divenire piacevolmente tiepida e una tenue luce alzarsi da essa e per logica necessità abbassarono lo sguardo.
La superficie originariamente scura pareva stesse sobbollendo e increspature sempre più veloci la muovevano e fu in quel momento che Derek capì in quale pasticcio si era appena infilato"

Sei seduto nella notte ed aspetti uno sguardo che non tornerà più.
Derek non c’è più, se n’è andato un mese fa senza una parola, senza fiatare e senza lasciare traccia di sé.
Derek non c’è ma tu lo aspetti ogni sera per ore e, quando la luna piena è alta nel cielo, passi intere notti sopra il terreno umido del bosco che porta a villa Hale.
*****************
Hai deciso di partire e fuggire da Stiles.
Stiles che non può rientrare in nessuna categoria di persone, troppo umano e troppo speciale per poter essere omologato a qualcun altro.
Stiles che sembra un bambino spensierato e mai cresciuto, eppure su di lui puoi perfettamente fiutare l’odore del dolore e delle lacrime, trattenute in quegli occhi che brillano e splendono di luce propria, guardano il mondo in tutti i suoi dettagli e lo analizzano in tutti i suoi frammenti.
[Fanfic Sterek, ambientata dopo la fine della 3A. Contiene anche accenni Scisaac.]

Sterek.
inizia come l'ep 3x04 della serie e contiene piccoli spoiler della stagione 3
[cap.1]
- Ricorda, la tua prima volta sarà con me, nessun altro dovrà toccarti, intesi?- ringhiò Derek a Stiles.

Not a perfect man, but the object of love never is.
John non è andato in guerra ed è normale, troppo normale per Sherlock Holmes. Finché tutto cambia.
(RoaringTwenties!AU)

L'Enterprise non è nulla più che una pastiglia di ferro, spedita alla velocità della luce da un sistema all'altro, sballottata, contesa, minacciata.
È l'ambasciata di un avamposto umano.
È una bandiera ridotta a brandelli, che eppure trova sempre la forza di seguire il vento.
Chi fa dello spazio la propria casa, può sopravvivere alla distruzione del proprio pianeta, può vedere cosa c'è oltre, e viaggiare in uno sterminato mare di stelle come un arbusto senza radici.
È una sensazione orribile.

Fingeva di non rendersi conto – o davvero per lui era normale? – che la sua lingua si muoveva in modo davvero osceno su quella caramella, accerchiandola, inumidendola e succhiandola forte in bocca, ritraendo le guance con espressione concentrata.

Sorrido, ci sarà tempo per domani per parlare di quanto è successo sotto l’ombra del salice, adesso è troppo tardi.

[...] L’Alfa quasi non si era accorto di aver cominciato a camminare in quella direzione, e nemmeno si era accorto che Stiles aveva cominciato a seguirlo,l ’umano aveva visto suo padre in quella figura che si allontanava da tutti, spinto dal desiderio di spiegarsi, di chiedergli scusa per tutti i guai che gli aveva provocato. [...]
Quando le conseguenza di una festa possono cambiare il destino di due persone... [Sterek]

Non se lo ricordava. Se pensava a quando, esattamente, era successo di ritrovarsi a fare sesso con un uomo – e non un uomo qualunque, ma, ribadiamo il concetto, il suo migliore amico – le uniche immagini che gli tornavano alla memoria erano loro due seduti sul letto della sua stanza – quella stanza – a parlare di calcio e in quella successiva c’erano sì sempre loro due su quello stesso letto, ma impegnati in ben altra attività.

“Non voglio fare niente di esagerato, vorrei…”
“Qualcosa che valesse la pensa di ricordare!” concluse Stiles la frase per me.
[Scisaac]

La Festa in Maschera si teneva una volta al mese, in un enorme castello sperduto nelle campagne inglesi, ed era talmente esclusiva che poteva partecipare solo chi aveva ricevuto l'invito. Arrivavano maghi da tutto il mondo per presenziare all'evento, ed erano tutti gay.

“Non capisco per quale motivo avresti scelto questa sera, in particolare, per venire in casa mia ad arrabbiarti.”
(Peter/Chris bieca e spudorata)

Tommaso ricordava i suoi sedici anni come il periodo più brutto e più bello della sua vita. Più brutto perché era stato a quell’età che aveva realizzato che non sarebbe mai andato bene ai suoi genitori, che quando gli aveva detto di essere gay non aveva suscitato reazioni esagerate perché avevano già perso da tempo le speranze con lui per concentrarsi su Michele, suo fratello minore, che un giorno sarebbe diventato un brillante e famoso medico come loro.
Più bello perché aveva scoperto di avere qualcosa che insospettabilmente né i suoi genitori, né Michele avevano: un corpo da favola, e questo dava spazio a mille possibilità.
Questa one shot partecipa alla challenge "Dal nome alla storia" indetto da Nonna Papera e al "Queer contest!" indetto da Lilith in Capricorn