"...Questo era un lato di Erwin che gli piaceva. Uno dei pochi, se non l’unico… Era davvero un ottimo generale: non gli importava nulla se non il raggiungimento del proprio scopo. Quello era il livello di apatia che voleva raggiungere Levi..."
Eccovi la mia prima ff *.* Erwin e Levi saranno messi alle strette e dovranno accettare la propria debolezza e ossessione: il loro legame che nel corso della storia si rafforza e si esplicita. è anche il mio primo tentativo di yaoi quindi spero vi piaccia

Brevi shot collegate in ordine cronologico che vanno dall'arruolamento di Rivaille in avanti.
1) Post ACWNR
2) Pining
3) First Times
4) Sparring
5) Funding Parties
6) Sickness & Caring
7) Humor
8) Devotion
[Erwin/Rivaille] ~ Scritte per l'eruriweek

“Non guardarmi così.” La voce del maggiore gli arrivò trattenuta, mentre questo si passava una mano contro gli occhi, e poi tra i capelli scomposti ritornando a guardarlo titubante. I suoi occhi erano più rossi di quanto lo fossero prima. “Peggiori le cose.”
La veste bianca produsse un fruscio tenue contro i fili d’erba nel suo voltarsi verso Kuroo, il bastone tenuto stabile nella mancina senza alcuna intenzione di usarlo.
“Peggioro le cose se ammetto che mi manca ciò che eravamo?”
[Final Haikyuu Quest!AU | KuroKen]

Erwin era uguale ad allora, ma allo stesso tempo diverso. Lo amava, eppure non era lo stesso; lo adorava, ma non c'era la stessa disperazione, lo stesso sentimento totalizzante, la stessa ossessione.
[Erwin/Rivaille]

Gli ultimi momenti della storia tra Walter e Jesse, dal punto di vista del ragazzo che ha avuto e perso tutto da quando Walter White è entrato nella sua vita.

"Ma Ian lo sta guardando come se lui avesse tutte le risposte. E lui vuole dargliele, ma non sa ancora quali siano o come fare a dargliele."

Che senso aveva circondarsi di persone, dopotutto? Anche se si impegnava a pensarci, Tsukishima non riusciva a trovare alcuna ragione per la quale valesse la pena di aprire il proprio cuore al prossimo. L'unica volta che lo aveva fatto, anche se allora era solo un bambino, l'amarezza che aveva provato trovandosi di fronte alla verità era stata tale da segnarlo per tutti gli anni a venire.
[Elucubrazioni mentali di Tsukishima in merito al suo rapporto con gli altri, con, come colonna sonora la canzone "Naked" degli SPYAIR]

Lui è qui.
Non può essere andato via. No. Sta tornando a casa con la sua bicicletta, non si è girato a guardarlo, non sta ignorando il suo richiamo tardivo- ha notato quella macchina e non ha preso il volo, come fa di solito sul campo, non è atterrato con quel rumore orribile che proviene dal suo collo. No.
E Tobio, che era lì davanti, non gli è corso incontro urlando come un ossesso.
Nessuno ha visto.
(Sembravo una persona simpatica prima di rendermi conto che questo fandom è povero di angst
e Hinata va a scuola in bicicletta.

"Aveva cercato quegli occhi per mesi e gli aveva visti nelle sfumature del colore del mare, in quelli di uno sconosciuto e si era dannato per averli persi. Ma adesso che finalmente erano suoi, adesso che poteva finalmente ammirare la loro bellezza, una malattia glielo impediva. Aveva visto quegli occhi accendersi, brillare e illuminarsi, ma ora, le lacrime di Ian e quella sua tristezza per lui incomprensibile, avevano riempito quel verde di un vuoto incomprensibile."

SPOILER:
Alcuni momenti che vengono ricordati della 4x01 e della 4x03.
"A quelle parole Mickey rabbrividì, pensò che tutto quello che aveva pensato fino ad ora, ovvero che nel loro quartiere non c'era speranza per lui ed Ian, era tutto vero."

Quando nasce, Will ha le forme di un ragazzo più vicino ai venti che ai trent’anni. Sbatte le ciglia con lentezza, ad un ritmo irregolare.
“Benvenuto nel mondo, Will. Il tuo nome è Will. Io sono Hannibal, il dottore che ti ha costruito. Ne parleremo più tardi, di questo. Riesci a camminare?”

L’aveva visto per la prima volta in cima ad uno scaffale, triste e solo su di una mensola troppo piccola per ospitare il suo grande volume, e se ne era perdutamente innamorato.
«Geth…»
«Non ci pensare neanche».
«Ma non sai neanche cosa avevo intenzione di chiederti!»
«Stai guardando da mezz’ora quel procione obeso sulla mensola del tiro a bersaglio e visto che hai una mira di merda – e no, non è solo un problema mattutino, Finn – vuoi che io vada a salvare quel peluche dalle grinfie di una qualsiasi ragazza che non sia tu».

'Dani pensa che Drogo l’avrebbe affrontata in modo diverso.'
[post 3x09.]