Eccomi qua con una nuova long-fic. E' quasi un anno emmezzo che ci lavoro, tra prese e lasciate per sconforto, o blocchi di creatività. per la prima volta posto una fic che non sia finita. l'ho divisa per libri credendo mi fosse più facile, in realtà non lo è per niente. Non ho ben chiaro come finisca quindi accetto qualsiasi suggerimento (vi prego). A mia sorella piace e questo mi aiuta, spero sia lo stesso per voi. Quindi...a voi la parola. -Potter Harry- la professoressa come ebbe pronunciato quel nome si rizzò...Silente si aggiustò sullo scranno...non lo aveva mai visto, non erano arrivati in tempo ...SERPEVERDE...annunciò il cappello Silente chiuse gli occhi...mio Dio che disastro, come faremo ora. Pensò sconvolto. La professoressa McGrannittraballò un attimo. ...lui era dalla parte sbagliata...

Sevitus Post-GOF: l'estate immediatamente successiva al quarto anno di Harry porta con se nuovi problemi, sfide e... drastici cambiamenti. Un susseguirsi di vicende molto particolari indurranno il ragazzo ad avvicinarsi alla persona più improbabile nel ricoprire il ruolo di mentore e... qualcosa di più. (Non-Slash)

una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?

Immaginate che Lord Voldemort riesca a vedere vent'anni nel futuro.
Che cosa farebbe per impedire che accadano gli avvenimenti descritti nei libri e la sua conseguente sconfitta?
Non tiene conto degli avvenimenti del settimo libro.
Tratto dal capitolo 10: -Non è come alcuni dei vostri genitori vi hanno raccontato. Così come il Mondo Magico è diviso tra gente che pratica la magia bianca e gente che pratica la magia oscura così Hogwarts è divisa tra Serpeverde e tutti gli altri-
Tratto dal capitolo 28: Si poteva mai essere veramente pronti a combattere col proprio padre? Ci si poteva veramente preparare all’eventualità di ferire o di essere ferito dall’uomo che ti ha messo al mondo?
Tratto dal capitolo 32: Non per la prima volta Harry si chiese cosa ci avesse trovato in lui Cassandra. Non azzeccava qualcosa neanche a pagarla. In pratica era un'idiota. Che non potesse sapere che il moretto faceva il doppio gioco era un dettaglio. Che non avesse pensato che la sua migliore amica gli avrebbe raccontato tutto quello che era successo un po' meno.

Purtroppo per voi sono tornata con un'altra fanfiction su kuroshitsuji ambientata ai giorni nostri, no, questa volta niente set, registi e attori. Questa volta si svolgerà fra i banchi di scuola, un po su quelli del liceo un po su quelli universitari, un po sul treno. Un po ovunque effettivamente. Ma per la prima volta il nostro caro Ciel non avrà nessuna agevolazione dalla sua nobiltà, anzi si troverà a dover affrontare per la prima volta una persona tanto sfacciata e arrogante da importunarlo senza il minimo rispetto per la sua tranquillità. Chissà a cosa lo porterà il ragazzo del treno.

Harry Potter la notte del 31 ottobre sconfigge Voldemort e fin qui tutto normale..ma non sarà Hagrid che lo troverà e lo porterà dai Dursley..sarà Bellatrix Lenstrange a trovarlo e a prendere una decisione che cambierà il futuro del mondo magico...

Rivedere dopo tanto tempo la persona che ami può provocarti un turbinio di emozioni; ciò che non ti aspetti minimanente è scoprire che, alla fine, il vostro incontro è stato voluto da un destino infausto.
Ero cambiato. Ormai sapevo come funzionava la vita in guerra, sapevo cosa significava uccidere qualcuno. Stavo diventando un soldato. Un soldato che stava pian piano sostituendo il semplice ragazzino che era nato e vissuto ad Amestris in un paesino di nome Resembool, e che voleva, seppur senza ammetterlo direttamente, tornare a casa.
[ INCOMPIUTA - Un giorno verrà aggiornata (forse) ]

(X Men - First Class) - Quella mattina, Erik fu chiamato dal suo padre adottivo. Sebastian aveva del lavoro per lui. Sinceramente non si mise a pensare a cosa potesse essere, si limitò semplicemente a percorrere il lungo corridoio che divideva la sua camera dall'ufficio. Bussò educatamente prima di entrare e , quando lo fece, Shaw si alzò in piedi, aprendo le braccia con un sorriso.
-Ho del lavoro per te, figlio mio!- esclamò con estasi, mentre l'uomo rimaneva dritto in piedi di fronte a lui, con sguardo fiero.
-Dimmi, cosa devo fare, padre?- gli domandò con voce molto bassa.
-Ti ho trovato un obiettivo.- festeggiò Sebastian, facendo il giro della scrivania.
-Ah, e quanto tempo mi dai?- gli chiese cortesemente il giovane, incrociando le braccia.
-Tutto il tempo che ti serve, figliolo.-
-Dammi il nome ed io partirò subito.- disse secco Erik, avvicinandosi alla scrivania, quando suo padre aprì il fascicolo dell'ennesima vittima di suo figlio.
-Il tuo prossimo obbiettivo è Charles Xavier.-

"Ero li...pensavo, osservavo, non capivo.
Tutto nero come pece, unica fiamma, unica luce lì.
Scintilla dei miei pensieri, dei miei problemi, della mia confusione.
Ero li...turbato, arrabbiato, capii..."
Erano giorni freddi, poco movimento a villa Phantomhive..ma a che sarebbe servito?Tutta la confusione era raccolta in me. Maledette giornate cupe, da sempre le mie preferite, le odiavo erano come mille anni trascorsi all'inferno..ore dopo ore, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo..quel maledetto ticchettio mi trapanava il cervello.
Lui lì, immobile, instabile, titubante.
"Risentimento."

[Tom/Harry]
***
“Non mi hai detto la verità.”
Tom quando parla è pacato e sembra che le sue parole escano solo perché si è distratto.
“La verità è che una volta avevo qualcosa di tuo.” risponde allo stesso modo lui, senza alzare una mano a sfiorarsi la cicatrice. Vorrebbe farlo ma significherebbe ammettere qualcosa.
“L’hai rubato?”
Agli occhi degli altri i due ragazzi parlano a vuoto, senza nemmeno rivolgersi uno sguardo. C’è leggerezza nelle loro voci; nessuno pensa che sia importante. Forse Tom sta corteggiando il nuovo studente perché entri nel suo circolo di ammiratori; forse lo sta solo studiando perché è nuovo e non dice mai niente di sé.
“No. Sei stato tu a perderlo.”
“E adesso dove è?”
[...]
“L’ho buttato.” risponde Harry, e la cicatrice lo scalda ancora senza bruciare, riempiendolo del sapore della vittoria.

E se Niklas non fosse mai fuggito? Se avesse avuto la forza di sopportare la convivenza con il suo maestro?
Se Stoyán avesse avuto il coraggio di rivelare il profondo amore che nutriva per quel ragazzo che aveva trasformato in vampiro, proprio per passare con lui l’eternità?
C'è un motivo per cui Stoyan ha trasformato Niklas, un comune ragazzo austriaco, in un vampiro, ma questi non lo vuole rivelare, per nessun motivo. Ma una notte, mentre i due sono stabiliti ad Odessa, nel lontano 1870, la verità viene a galla, insieme ad altri sentimenti...

Amy Pond trascina Jim Moriarty nella Stark Tower per l'orecchio. Natasha assicura che è perfettamente normale.

Questa storia si è classificata terza al contest "Another Family" di B e l l e
E se Silente invece che ai Dursley avesse affidato Harry a qualcun altro? Qualcuno che gli abbia fatto conoscere il mondo magico fin da piccolo, magari. Qualcuno che l'abbia amato più di quanto non abbia amato se stesso. Chi?
Dal testo:
«E quella cos'è?»
Chiese il primo uomo indicando la cesta che Albus Silente reggeva fra le mani.
«Ogni cosa a suo tempo, prima devo parlarti»
«Da questa parte»
Gli fece strada ed entrarono nel salone discretamente ampio. Silente si sedette con veemenza sulla prima poltrona che gli capitò a tiro e incontrò lo sguardo dell'altro, accomodato su una seggiola di legno.
«Lily e James Potter sono morti»
La sedia dell'uomo si ruppe e lui cadde a terra con un tonfo.

"L'ultima volta che ti ho visto, sei stato letteralmente trascinato qui sotto dalle tue paure". Mostrò un sorriso trionfante, sicuro di aver fatto pressione su una ferita ancora aperta, e avrebbe fatto male, ne era certo.
L'uomo di fronte a lui rimase a lungo in silenzio, come a non voler cogliere la pietra che gli era stata lanciata. Rispose un momento dopo e quelle parole furono abbastanza per far smettere Jack di sorridere.
"L'ultima volta che ti ho visto, Jaime era ancora vivo"

Tony sta deliberatamente ignorando i suoi doveri di magnate mentre Pepper tenta di farlo lavorare.
Poi entra un gatto dagli occhi verdi.
Idea di Marta Pianori.