[ One Shot | Johnlock | explicit ]
«Sherlock!» Aveva spalancato la porta con violenza, terrorizzato da quell'ultimo grido, ma quello che si ritrovò davanti lo lasciò di sasso, stravolto, sgomento. Aveva richiuso, prima, la sua bocca che ormai aveva raggiunto il piano terra, e, poi, la porta della camera da letto di Sherlock che, probabilmente, non si era mai sentito così bene come in quel momento. Peccato che la stessa cosa non si potesse dire di John.

Lo sconosciuto - Sherlock - aveva quindi sorriso, e John non aveva potuto fare a meno di sorridere a sua volta. Era andato proprio così, il loro primo incontro, e quel che era avvenuto poi era stato semplicemente un susseguirsi di eventi per la maggior parte scontati; John che entrava a scuola perché era ovvio, non avrebbe mai bigiato il primo giorno, nemmeno per un tipo come Sherlock Holmes. John che però non era in grado di prestare attenzione neanche ad un misero quarto d’ora di lezione poiché troppo impegnato nel pensare a quello strano ragazzo che aveva approcciato lui; lui!, davvero, un tipo così ordinario da poter essere catalogato quasi come ‘invisibile’. John che usciva dall'istituto nel primo pomeriggio, a quel punto quasi convinto di aver avuto un’allucinazione mattutina, ed invece trovandoselo inaspettatamente davanti di nuovo.
“Hai qualche altro inutile impegno, John Watson?”
[Johnlock] [1950s]

Ecco, in realtà fu proprio quello, l’inizio di tutto. Quel sussurro udito mentre la sua mano destra se ne stava ancora ben ferma e chiusa intorno alla maniglia della porta, indecisa sulla prospettiva di sbatterla con irruenza in faccia a quel bellimbusto dall'aspetto vagamente intellettuale. John era ancora in tempo, prima di quel mormorio; avrebbe potuto chiudere l’uscio con noncuranza e dimenticare tutto. Ma successivamente no, purtroppo non fu proprio più possibile: non dopo aver visto Sherlock a qualche metro di distanza dietro di lui, immobile, con un’espressione di puro stupore che ingrandiva i suoi occhi in una maniera che John non aveva mai avuto il piacere di osservare prima di quel maledetto momento. E lo infastidì, cazzo se lo infastidì, senza realmente capirne il perché.
[Johnlock]

Coniugare la vita da padre con il bisogno di adrenalina di John si rivela una cosa piuttosto difficile da fare, ma non impossibile.

Victor e Sherlock parlano in francese apposta per non farsi capire da John, perché John ancora non sa.

"John decise che fosse meglio andare; Rosie era con Molly, avrebbe potuto restare oltre, ma, anche se non voleva ammetterlo, c'era una luce diversa quel giorno negli occhi di Sherlock. Una luce quasi spaventosa, mai vista in quell'uomo scolpito dal puro egocentrismo. Eppure, quella luce, si disse John, avrebbe voluto rivederla ancora, fino a farsi annientare da essa".

" Senza accorgersene, anche Sherlock cominciò a canticchiare.
Era la prima volta che la teneva in braccio senza che John fosse nei dintorni, neanche lui sapeva bene il perché non l’avesse mai fatto prima; forse aveva paura di romperla, di farle del male, di sbagliare qualcosa.
Ma in quel momento nulla sembrava sbagliato. "

Ciao! Sono nuova e questa è la mia prima FF. Spero vi piaccia!
Ovviamente Johnlocked :D
"Essere troppo scontati divenne per John Watson un vantaggio assoluto"

Sono in blocco da parecchi mesi. Ho aperto un generatore di parole casuali e la prima è stata "conference", per cui...
Inviato 26 Febbraio 2019 - 8:45 - 1/2
Non ho ancora capito perché dovevi andare a quella stupida conferenza e lasciarmi a casa da solo quando lo sai che non ho un caso aperto e-
Inviato 26 Febbraio 2019 - 8:45 - 2/2
-mi annoio. Questo è abbandono del partner. SH

Un pizzicore al naso, ecco il preludio di uno starnuto.
“Etciù!”
Sherlock sorrise. E quello, buon Dio, quello era il preludio di assolutamente niente di buono.

Come la relazione di Sherlock e John si evolve via SMS.
[Pairing. Johnlock]
[Generi: Fluff, Comico, Angst]

Dal testo:
"28 anni di vita e non mi era mai capitato di incontrare una persona come Damon Salvatore.
[...]
Ancora non capivo con esattezza perché proprio lui, tra tanti, non riusciva ad uscir fuori dalla mia mente, ma lo avevo accettato. Quel sedicenne impacciato, ma che aveva voglia di provare e di vivere, che non aveva paura, nonostante le sue condizioni di vita non erano le migliori, mi era entrato nel cuore. Ci avevo messo un po’, ma me ne ero fatto una ragione. Volevo stare accanto a quel ragazzo e insegnargli che la vita non era tutta quella che aveva visto lui, che c’era molto di più, che ci si poteva divertire. Lo volevo salvare e portare con me."
[Human!Denzo AU] [Altri personaggi: Lily Salvatore]

Piccola raccolta di one shot sulla coppia di attori...
Freebatch ad elevato contenuto rosso (se il rating è differente, lo indico all'inizio della storia...), lasciatemi una parolina se vi va, sono sempre, sempre ben accette.
Naturalmente... i personaggi non mi appartengono e non pretento/intendo/credo/spero o simili di aver descritto il reale carattere di Cumberbatch e Freeman, le loro intenzioni e le loro vite, assolutamente no! e nemmeno di quelle dei personaggi secondari!

Fu un alito di vento a spezzare il pensare frenetico di John Watson ed il suo continuo rimuginare riguardo i sentimenti che Holmes nutriva per lui. Una foglia di acero gli volò sulle ginocchia, posandosi lievemente sulla stoffa dei pantaloni di velluto a coste. Era rinsecchita, ma in certi punti si riuscivano ancora ad intravedere i toni accesi di rosso che l’avevano colorata. Per un assurdo ed insensato motivo, John l’afferrò. La sentì fragile tra le dita e delicata al tocco, tanto che già in alcuni punti si stava sgretolando. Quella foglia era un po’ come lui, pensò: morente.

[Coppia: Mirko]
Marco, concorrente di X Facrtor, finisce per innamorarsi di quel ricciolino libanese, quando giorno dopo giorno non riesce ad eliminare la sua immagine dai suoi pensieri.
Gli anni passano, ma l'amore di Marco no e, dopo essere stato ospitato da Michael agli Home Visit, i due cominciano una strana relazione. Marco diventa il suo amante.
In questa breve storia di solo due capitoli, vi racconterò di un Marco dolce e timido e di un Mika che risulta spavaldo ed intraprendente e che propone al piccoletto di fare un piccolo gioco...