"Nate lanciò in aria lo spartito, sentendo il calore salirgli in viso.-Non dovevi scrivere queste CAZZATE!-
Dave si guardò le unghie con non curanza.-Non le chiamavi "cazzate" quando te le ripetevo ieri sera all'orecchio...-
A quel punto il bassista non potè fare altro che rimanere in silenzio, mentre le guance gli si arrossarono per la vergogna."
Foo Fighters, Dave/Nate

Tonight I'm tangled in my blanket of clouds... Tre persone. ...If you walk out on me, I'm walking after you... Tre storie. ...Another heart is cracked in two, I'm on your back. Tre cuori. La scintilla scoccata con una canzone.

-Mamma, dov'è papà?-
-Sta dormendo nell'oceano...-

Posò le mani dolcemente, quasi con timore, su un La, le altre dita andarono da sé. Improvvisamente si ritrovava a suonare qualcosa che sembrava come uscirgli da dentro e che trasmetteva attraverso le mani su quei tasti. Questi luccicavano a seconda del suo tenero tocco che lì muoveva su e giù come dei burattini, creando una melodia. Note che conosceva, lente ma piene, piene di qualcosa che sembrava impercettibile ad un ragazzino, ma lui lo sentiva.

-Sono solo. Sono solo. Sono solo...-
-Sei stato tu a volerlo, Roger-
-Si, lo so.-
-Non ti puoi lamentare-

Fratelli Gallagher.
"E quando il vento freddo della morte soffiava via i loro aquiloni si ritrovavano stretti, dentro uno scudo e allora capivano che un dono più grande non c'era e non ci sarebbe mai stato, per entrambi: l’amore fraterno"

"Ma, infondo, Syd non se n'è mai andato..."
-Syd non si trova.-
-Dovremmo preoccuparci di andarlo a recuperare?-
-Naa, non preoccupiamoci-

“Avevano un'ora. Solamente un'ora per decidere. E stava passando troppo velocemente.
La pendola del Tempo oscillava scandendo ritmicamente i secondi.
Avanti. Indietro.
La vita. La morte.
Chi doveva scegliere?
Chi avrebbe dovuto fermare quella clessidra che stava riempiendo di paura i loro occhi?”
Primo racconto sui Pink Floyd con qualche accenno di slash su Richard e Syd. Spero vi piaccia.

Un modo per ricordare John Entwistle in questo 27 giugno 2011.
"Se Keith era riuscito ad aprirsi completamente a John, lui non era riuscito ancora a fare lo stesso. Aveva come un muro, davanti. Avrebbe voluto dirgli tante cose, si sentiva bene. Ma le sue parole, i suoi pensieri, quello che pensava su di lui lo spaventavano. Non sembrava...giusto. "

Tutti noi abbiamo dei muri.
Vecchi o giovani, Ricchi o poveri, cechi, sordi o muti.
Tutti noi abbiamo dei muri.
Noi SIAMO muri.

I tasti di un piano/hanno solo due colori./Bianco/e Nero./Mischiandoli, però,/puoi creare un'infinità/di quadri diversi.

"-Allora, John, pronto per domani?-
Roger.
Tra tutti quelli che c'erano a disposizione era finito in stanza proprio con Lui. Roger."

Storia per un contest. Mi fa quasi schifo, adesso.