Dalle labbra di Ryouta è sfuggita la richiesta più assurda che questi avesse mai potuto ponderare; dopotutto, il destino sa essere alquanto beffardo e, sfortunatamente, l’assenso di Daiki non ha saputo far altro che trasformarsi in una vera e propria condanna emotiva.
Il desiderio di un doppio tradimento, il confine segreto di una pazzia, l’irrimediabile rimpianto di aver parlato troppo – o troppo poco – è rinchiuso nel singhiozzo di una notte di fine estate.
AoKise ~

Quelle dita erano fatte così, come tante altre, eppure sembravano diverse – e non nella forma, bensì nell’essenza: erano le sue, semplicemente. Mentre scorrevano lente sulla superficie del banco di scuola, quasi sembravano fatte d’aria, ma lui non lo notava e continuava a puntellare la superficie opaca con i polpastrelli, afferrando distrattamente una micro mina e segnando sul libro di testo delle lunghe linee pressoché invisibili – esistevano davvero degli eletti in grado di scorgerle tra le righe corvine e bianche che si accavallavano una sull’altra?
AkaKuro ~

Aveva faticato ad ingoiare in quei pochi secondi, Tobio, domandandosi fino a che punto Hinata potesse allargare quelle gambe.
[Kageyama Tobio x Hinata Shouyo]

Merlin crede nel circolo infinito del loro destino; combattere, morire, nascere, ritrovarsi ancora. Allungare le mani per afferrare un lembo dell'altro anche se è troppo tardi. Riabbracciarsi ogni volta, seppure per poco.
[Questa storia si è classificata terza al contest “Segui la corrente” indetto da AmhayP sul forum di EFP.]

AoKise per Nahash ~
[...] Loro due erano estremamente diversi e forse era proprio quella disomogenea combinazione a tenerli saldamente legati l’uno all’altro. [...]

Scritta prima della pubblicazione del capitolo 266, quindi non esattamente corretta, ma perdonatemi. SPOILER per chi NON sta seguendo il manga ma si limita all'anime: one-shot ambientata durante un ipotetico time-out nella partita Seirin contro Rakuzan.
AKAKURO (AkashiXKuroko)
***
Kuroko ha fatto tutto ciò che ha fatto non per la vittoria in sé, ma per la Generazione dei Miracoli. E ora gli manca solo un titano da sconfiggere, ma questa volta non è così facile.
Tetsuya lo sa che, adesso, gli Akashi sono due e sa anche che l'Imperatore è tutto meno che disposto a piegarsi.
Il Fantasma della Generazione dei Miracoli, però, non è meno combattivo di lui. E ora vuole riprendersi il vero Seijuro.
***
Dal testo:
Imperatore Akashi, mi riprenderò Seijuro, non importa quale sia il prezzo.

Lui è qui.
Non può essere andato via. No. Sta tornando a casa con la sua bicicletta, non si è girato a guardarlo, non sta ignorando il suo richiamo tardivo- ha notato quella macchina e non ha preso il volo, come fa di solito sul campo, non è atterrato con quel rumore orribile che proviene dal suo collo. No.
E Tobio, che era lì davanti, non gli è corso incontro urlando come un ossesso.
Nessuno ha visto.
(Sembravo una persona simpatica prima di rendermi conto che questo fandom è povero di angst
e Hinata va a scuola in bicicletta.

Akakuro ~
[...] Se i suoi occhi non riuscivano a incontrarlo, allora era lui che si spingeva fin lì per rapirli – ed era facile, forse anche troppo, cercarlo silenziosamente fra gli scaffali della biblioteca come fosse un libro: se ne stava perennemente lì, immobile e con il naso immerso nel profumo di carta stampata. [...]

Elliot/Leo
Semplicemente un minuscolo estratto di quello che Elliot potrebbe aver detto a Leo dopo la fine del Tea Party (uno dei momenti in cui sono secondo me più shippabili). Spero che non vi faccia troppo disgusto!
"Elliot entrò in camera, seguito a ruota da Leo, e si gettò sul letto. Era decisamente furioso, e, incredibile ma vero, non tanto con Isla Yura, al quale avrebbe pensato più tardi"

[Grindelwald/Dumbledore]; un pomeriggio qualunque di un giorno qualunque.
Prima che arrivassero lotte, guerre, morte, quando c'erano soltanto loro.
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Solo la tua mano striscia nel lenzuolo, e va a prendere la mia, malferma e impacciata.
Ancora non sai quale sia il modo giusto di avvicinarmi, questo è quel che spesso mi dici.
Io dico che lo sai. Lo sai, perché sei l’unico che mi abbia mai avvicinato in tutta la vita.
E non solo in un letto, ma dovunque. Nella mente, nel corpo.
Nell’anima, se ne ho mai posseduta una.

1. "Sono un pezzo di merda..."
"Per quale degli innumerevoli motivi, Hook?"
2. "Quando imparerai a darmi ascolto, Killian? Prima tuo fratello, poi Emma… sono l’unico che vuole sempre il meglio per te, non lo capisci?”
3. Quando Charlie approdò per la prima volta sull’Isola che non c’è aveva dodici anni.
4. “Lui lo sa?” dici, aumentando il ritmo delle spinte “Felix lo sa che vieni qua a farti scopare?” (Accenni Panlix)
5. "Hai capito benissimo quello che ho detto: voglio provare il tuo rum.”
[Raccolta di OS Captain Pan (Killian Jones-Captain Hook/Peter Pan) in collaborazione con Fiby_elle]
[ATTENZIONE: la storia non tiene conto delle rivelazioni della puntata 3x08. Peter Pan è solo Peter Pan]

“Cosa vuoi?”
“Voglio lasciarti andare, Killian. Voglio permettere a te e i tuoi uomini di salpare e tornare ad essere liberi, depredare terre e scovare tesori nascosti, come qualsiasi altra ciurma di pirati…”
Ridi.
Ti sembra assurda tanta premura, hai una paura fottuta di finire in trappola, senza neanche accorgerti che ci sia un predatore a darti la caccia.
Se la posta in gioco è così alta, non osi immaginare il prezzo.
“E in cambio?”
“In cambio voglio che mi insegni un gioco…”
[Captain Pan, Killian Jones-Captain Hook/Peter Pan]
[La Fanfiction non tiene conto delle rivelazioni contenute nella puntata 3x08. Peter Pan è solo Peter Pan]

Merlin credeva che l'amore fosse eterno, come una cicatrice o le lentiggini sul viso. Non era pronto a ritrovarsi il cuore spezzato, ed era forse per questo che aveva fatto così male.
Era sicuro di aver potuto percepire una lama trafiggergli il petto, sentendo quelle parole.
«La regina aspetta un bambino! Lunga vita alla stirpe dei Pendragon!»

[Merlin/Arthur, un pizzico di Arthur/Gwen]