Tetsuya, vuoi conoscere il comando?
[KuroAka -ebbene si!-, possibile OOC -involontario-, con davvero poco senso.]

Essere una forbice è qualcosa che fa sempre male.
Si è due entità che non fanno altro che tagliare, tagliare, tagliare. Non importa quanti e quali legami si trovano davanti, non faranno altro che fare male. In un modo o nell'altro.
[AkashixKuroko]

[KasaKise]
Tutti coloro che conoscevano Yukio Kasamatsu erano concordi nel definirlo una persona assolutamente equilibrata, stabile e concreta, affidabile oltre ogni dire. Kasamatsu stesso era consapevole, in questo senso, dei suoi pregi, pur avendo la tendenza a sminuire tutte le sue qualità, come lo spingeva a fare quell'insicurezza che cercava sempre di celare dietro un'ostentata fiducia in sé, cercando di non pensare al fatto che nascondersi in quel modo testimoniava il fatto che proprio non riusciva ad accettarsi per ciò che realmente era.

Lui era lo scacchista, tutti i suoi compagni le pedine. Lui li aveva trovati, allenati, creati. Era solo merito suo se la Generazione dei Miracoli fosse tale. Era il suo capolavoro. Il che voleva dire che aveva tutti i diritti di giocare con loro come e quando voleva.
Lui era l'unico padrone. Di tutti. Fuori e dentro il campo. Per questo non poteva perdonare che qualcuno avesse il controllo della Regina.
Quello era il suo diritto.
AkashixKuroko - AominexKuroko (accennata)

Aomine aveva una bella voce mentre cantava. Era difficile da immaginare, considerato il tipo; ma ogni tanto, per esempio quando era sul tetto in attesa di assopirsi, iniziava a canticchiare un vecchio brano, che Kuroko identificava vagamente come jazz (non essendo un esperto).
Tanto fluff, amore, pace e biscotti (sopratutto gli ultimi).

[KagaKuro]
“Kagami-Kun, non dirmi che ancora non riesci a dormire prima delle partite.. sei proprio un bambino”.

Kise, dal momento che sono entrati in quell'albergo a ore, ha un sorriso strano sul viso.
Lui aveva molti modi di sorridere, Daiki li aveva visti tutti nei tre anni che avevano giocato insieme alla Teiko.
C'era il sorriso di circostanza, quello che riservava a tutti, amici e conoscenti che fossero, in maniera automatica.
Chiudeva gli occhi e stirava le labbra, il ritratto della solarità, della gentilezza, della persona ben educata e sempre disponibile.
Poi c'era il sorriso per gli amici più stretti, come Kuroko, come lui.
Quello era meno appariscente ma decisamente più sentito e sincero, perché guardava tutti negli occhi così, non celando i suoi pensieri dietro le palpebre chiuse.

[Kasamatsu Yukio x Kise Ryota]
Sentirsi bello per una carezza sul viso non era cosa che Kise provava facilmente, di norma – quella sensazione era legata per lo più ad un complesso insieme di azioni e reazioni, all'aggregarsi di un discreto pubblico e qualche parola in più. Il contorno, e non solo il nucleo, doveva dare un'aria gradevole e piacente, senza mai essere troppo discreta o, al contrario, sfarzosa.
Tutte, tutte le convinzioni di Ryota erano state annullate dai gesti del giovane uomo quando si era ritrovato, nudo, disteso tra le lenzuola del suo letto; lo aveva accompagnato fin lì, quello era certo, e nessun tessuto fasciava le membra di Kasamatsu, lasciando libera la carne e la pelle al contatto puro, caldo.

Ribellarti, lo sai, non è la soluzione: hai scelto tu di continuare quello strano rapporto, dove lui ti cerca quando ne ha voglia e tu lo accontenti, come se nulla fosse perché, in fondo, speri che un giorno sia solo tuo.
[Aomine/Kise]

"Aomine."
Bacialo.
Tienilo contro le tue labbra e non lasciarlo.
Fugge.
Cercalo.
Riacquista il controllo e cavagli ancora la lingua in gola mentre lui sprofonda in te e ti riempie ed è deliziosamente doloroso -estremamente erotico e disgraziatamente piacevole.
Fanfiction partecipante al p0rn fest!
Pair & Prompt: Aomine Daiki/Kagami Taiga, Ossessione.
Spero possa piacervi e tanti auguri di buon anno!
Iria.

"In quel preciso istante, Kagami avrebbe desiderato sprofondare.
Non gli sarebbe affatto dispiaciuto venir risucchiato in un pozzo infernale senza fondo e non uscirne più.
Mai più.
Aveva sentito che spesso ai giocatori di qualsiasi categoria capitassero degli incidenti simili, un po' a causa dell'adrenalina che circolava senza sosta, della rabbia, della gioia di una vittoria sempre più vicina o anche per il contatto con altri corpi caldi e frementi, ma una tale reazione per un incontro nel quale era praticamente stato stracciato... bhé, decisamente, il suo corpo doveva avere un problema o due, già."
Fanfiction partecipante al p0rn fest!
Pair & Prompt: Aomine Daiki/Kagami Taiga, erezione nel campo da basket.
"What if..?" dell'episodio 14 dell'anime.
Buona lettura -spero! ^^
Iria.

[Il Re Leone]
Lo chiamavano Shere Khan perché aveva i capelli rossi e gli occhi del colore del miele dorato, e perché nulla e nessuno poteva sfuggire ai suoi appetiti. Si diceva che i suoi genitori l’avessero allevato in un bugigattolo in cui producevano e vendevano droghe fatte in casa, metadone e psicofarmaci e ogni genere di porcherie; era cresciuto magro come un fantasma, con un viso tanto bello e tanto cattivo da sembrare irreale e quei lunghi, scarmigliati capelli rossi che gli davano un’aria da folle. [...]
Lo chiamavano Scar perché aveva i capelli neri e gli occhi verdi come smeraldi purissimi, e perché una cicatrice da coltello aveva sfregiato orrendamente il lato sinistro del suo viso. Qualcuno giurava che fosse il figlio bastardo di un qualche ricco banchiere che aveva messo alla porta sua madre ‒ una domestica di colore ‒ quando l’aveva scoperta incinta. Altri dicevano che era nato dalla polvere dei vicoli bui, dagli ammassi graveolenti di scarafaggi che si aggrovigliavano nei fossi accanto alla strada. Dicevano che Scar era l’essenza stessa di tutto ciò che era putrido, distrutto, sporco e immorale.
[Crossover Il Re Leone/Il Libro della Giungla]
[Scritta per il p0rnfest di Fanfic_Italia]

Prima ff che scrivo su Aomine e Taiga, la coppia che ho scoperto preferire in assoluto *^*
* * *
« Levati di dosso baka! Vatti a calmare in bagno con una delle tue riviste »
Anche se stava ufficialmente con Kagami, la passione per i seni prosperosi non gli era passata.
Scosse la testa con disappunto, poi approfittando del fatto che era comunque il più forte, agguantò la vita del compagno e riuscì a girarlo sottosopra.
Kagami emise uno strano lamento dato che aveva la testa schiacciata su un cuscino, situazione che non gli andava affatto a genio.

[Kasamatsu Yukio x Kise Ryota]
Una cosa stupida come tante altre: guardare il cielo mentre passeggia – mano nella mano, non c'è dubbio alcuno sulla sicurezza della strada intrapresa, come sulla capacità della guida scelta.
-Senpai, guarda! Ci sono ancora le stelle!
Yukio sbircia appena la volta celeste, quel poco che gli basta per sbuffare e continuare la sua lenta marcia. Ha le dita calde, piacevolissime.
-Pensavi che stanotte il mondo sarebbe stato un posto diverso? Sbagli: niente di ciò che ti circonda cambierà aspetto col passare della sera.
Ryota fa finta di essere un poco deluso da quella durezza e assenza di tatto, come se non fosse abituato né all'una né all'altra.
-Eppure qualcosa cambierà! Di sicuro! Altrimenti ciò che stiamo facendo non ha alcun valore!
Yukio si ferma davanti a lui e alza lo sguardo verso il suo. Non ha intenzione di farlo sentire solo.
-Certo che cambierà qualcosa. Sarà il tuo modo di vedere il mondo. E anche il mio.
-E come cambierà?
-Questo non lo so ancora, ma non ho paura di scoprirlo.

[Kasamatsu Yukio x Kise Ryota]
Più che un appuntamento vero e proprio, quella sembrava la classica e normalissima passeggiata di due compagni di squadra. Sia Kise che Kasamatsu uscivano dalla medesima casa per dirigersi nel medesimo posto, accompagnati da chiacchiere allegre e dalle luci appena sonnecchianti del traffico serale.