«Chi sei?» il mondo di Derek crollò inesorabilmente.
[…]
Stiles restò di sasso, non aspettandosi una definizione così accurata ed orgogliosa da qualcuno che non riconosceva, che gli era completamente estraneo; ma perfino la sua stessa persona gli appariva anonima. «Qual è il mio cognome, allora?».
«Stilinski» rivelò senza alcun dubbio, sperando che quella situazione così devastante per lui volgesse al termine. Chissà quante altre volte avrebbe dovuto ripeterlo finché non avrebbero risolto il problema.
«Stiles Stilinski?» chiese con scetticismo, occhieggiandolo dubbioso ed incerto, sollevando il sopracciglio destro. «Cos’è, uno scioglilingua per dislessici?».

Derek, ad un colloquio di lavoro, scambierà Stiles, il Capo, per un impiegato qualunque e lo tratterà male, ma nonostante questo, verrà comunque assunto.
Quello che non aveva capito era che Stiles lo aveva fatto solo ed esclusivamente per vendicarsi. Perché Stiles potrà sembrare dolce e innocente all'esterno, ma in realtà come capo è terribile...
Possibile che l'amore possa nascere anche con una partenza così terribile?
Storia scritta dopo aver letto un Prompt sulla pagina Sterek Prompt.
STEREK [5298 parole]

[ Omega!Verse | Sterek | TheProposal!AU | Rating verde ]
Dal testo:
[...] « Sono forse in tribunale, Larry? » chiese di fatti l'Omega alzando gli occhi al cielo, le braccia incrociate sopra il petto. Il ragazzo aveva il vizio di dare nomi a caso alla gente che non conosceva, quasi sempre iniziavano con la "L". Derek per il primo periodo – quando gli aveva detto di chiamarlo signor Hale – era stato addittato con il nome di Lumer, fino a quando non ne aveva avuto abbastanza e gli aveva detto di usare Derek se proprio il suo cognome lo schifava [...]

Post stagione 4 ma nessun collegamento con la quinta stagione.
Dopo aver sfiorato per un soffio la morte, sia Derek che Stiles capiscono di amarsi profondamente e finalmente riescono ad essere onesti con loro stessi e con l'altro accettando finalmente il loro amore.
Ma proprio quando le cose tra loro sembrano andare a gonfie vele ecco che un nuovo potere risveglia il Nemeton, un potere che non mette a rischio solo la salvezza di Beacon Hill, ma anche la solidità del loro rapporto.

Naruto Uzumaki è bello e gioioso, diciassettenne e studente a tempo pieno. Con un semplice sorriso riesce a far strage di cuori.
Allora perché si è rinchiuso nella sua stanza, triste e depresso? Lui non risponderebbe molto probabilmente. Ma noi sappiamo bene cosa c’è nella sua testa. Sasuke Uchiha è affascinante, ambizioso e arrogante. Considerato dal biondino il suo migliore amico, e la causa di tutti i problemi che ormai dall’inizio del nuovo anno scolastico, mettono a dura prova l’autocontrollo di Naruto.
L’inizio di un progetto potrebbe creare delle turbolenze tra i due? Aggiungiamo pure un’attrazione spinta e un bel viaggio scolastico in una delle capitali più romantiche d’Europa?
Questo è un racconto privato, divertente e piccante. Ma, mentre ci racconterà la sua storia, Naruto capirà che quella speciale infatuazione, sarà l’unica cosa di cui non potrà più fare a meno.

[Modern!AU|Athletic!AU|OS] partecipa al #dashingprompts di piscinadiprompt.
“Ai vostri posti”. Gli atleti si posizionano sui blocchi stringendo il testimone colorato nella mano destra.
“Pronti”. Si alzano leggermente, l’equilibrio è importantissimo per non inciampare e cadere alla partenza.
Sparo. [...]
Gli ultimi cento metri e Naruto si è spostato leggermente in seconda corsia per passare il ragazzo dai capelli lunghi. Sono spalla a spalla e basterebbe davvero poco per prendere quella posizione.
“Naruto! Non mollare ora!”
La voce di Sasuke sembra superare tutte le altre.

Derek sognava di aceri, di aceri rossi e di occhi colore del miele, di labbra rosa scuro che gli sorridevano maliziose, del suo nome sussurratogli all'orecchio come se fosse un segreto.
Sognava di un volto coperto da una maschera bianca decorata di rosso, con gli occhi allungati e bordati del medesimo colore. E sognava di una risata, una risata cristallina e divertita.
Di un viaggio alla ricerca di un amore dimenticato, di tofu fritto e miele, di piogge magiche e di grandi amori. In un paese che ha sempre qualcosa da nascondere.
Aggiornata il 5/12/16 con la versione betata

Dal testo:
L’intera pagina era occupata da una sola grande fotografia che ritraeva in primo piano il viso sorridente e scanzonato di Stiles.
Era impossibile per il licantropo non soffermarsi sulle sfumature dei suoi occhi o sul naso che in modo così infantile e femminile volgeva all’insù e neppure era semplice non sorridere di rimando a quelle labbra arricciate verso l’alto, anche se solo da un lato.

[Namjin]
Namjoon ha ventidue anni, i capelli tinti di un blu ormai sbiadito e nessuno obiettivo nella vita. Ha abbandonato la scuola, ha pochi amici e fondamentalmente passa le giornate ad osservare la gente nella stazione della metropolitana e ad auto commiserarsi.
Seokjin invece ha ventiquattro anni, un lavoro che gli piace, una stretta cerchia di amici, degli hobby, fin troppa voglia di vivere. Crede fermamente che la vita debba essere vissuta appieno, secondo dopo secondo, senza farsi scappare nessuna occasione.
Si incontrano -o per meglio dire, scontrano- in metropolitana, mentre Seokjin sta correndo per prendere il treno e Namjoon se ne sta andando. La perdita di un quaderno da parte di Seokjin darà loro l'occasione di rivedersi, e poi si incontreranno ancora in circostanze particolari, fino ad instaurare un rapporto che permetterà loro di andare oltre alla prima impressione che hanno avuto l'uno dell'altro.

Il racconto è ambientato dopo la quarta stagione, dove le seguenti stagioni sono rivisitate, perciò POSSIBILE SPOILER. Il branco è quello originario. Erica, Boyd e Allison sono vivi. Allison e Scott non si sono mai lasciati. Derek/Stiles.
Il racconto parla di un Derek assente (ancora per poco) da BH, di un branco spaesato e di uno Stiles alias Mamma Alpha.
Dal testo:
-Ma… cioè… Come? Perché?-
Gli sguardi del branco alternavano da lui a Scott.
-Stava minacciando i miei cuccioli. Nessuno tocca i miei cuccioli.- spiegò il ragazzo scrollando le spalle.

«Beh, non ti ho mai visto. Me lo ricorderei se ci fossimo già incontrati» gli aveva poi risposto «E come mai sei qui?» gli aveva chiesto, quasi con sfrontatezza, come se fossero amici da una vita. Perché uno con un minimo di tatto non avrebbe mai chiesto ad un completo sconosciuto quale patologia lo avesse condotto a farsi curare da uno psicoterapeuta.
avvertenze: contiene tematiche piuttosto delicate. Se cercate amore romantico vi consiglio di cambiare storia! Comunque, nel caso scegliate di addentrarvi in questa oneshot, vi invito prima a leggere le note.

Una What if? Grande quanto una casa, o il castello di Camelot se si preferisce....
Dalla storia:
Il fuoco divorava il legno accatastato tutt’intorno a Merlin.
Le fiamme cominciarono a bruciare anche il corpo dello stregone, prima i vesti, poi le viscere.
La puzza di carne bruciata si estese per tutta la radura, un soffio di vento spinse a destra le fiamme, e sciolse il ridicolo fazzoletto che Merlin portava sempre e comunque al collo, lo fece atterrare a pochi centimetri da Arthur, che lo raccolse, per poi stringerlo al petto, e annusò, il profumo del suo amato.
Le lacrime gli bruciavano il viso, stava annegando e nessuno lo avrebbe aiutato, nessuno lo avrebbe salvato.

[Os divisa in due parti/ Anastasia AU / Sterek]
New York, la neve e una melodia sconosciuta eppure così familiare. Una famiglia e una tragedia. Due orfani più simili di quanto vogliano ammettere, due amici che tentano di sopravvivere con poco.
Un mistero accaduto dieci anni prima.
Un amore che sboccia piano, a Dicembre.

Potremmo definirla "pensieri sparsi di Artù durante la 5x13" in versione Merthur ovviamente.
615 parole in un miscuglio dolce amaro

Possono due persone, lontane, che non hanno assolutamente niente in comune, essere incatenate ad un comune passato, dal filo rosso del destino?
Amicizia e amore che si sovvrastano tra passato e presente, ma che andranno a cambiare irrimedialbilmente il loro futuro.
CIT.
"...Ora che ti ho ritrovato, non lascarmi più..."
Un ghigno si dipinse sul volto diafano, mentre era immerso tra quella pazza testa bionda.
"Sarva me. Sarvabo te, ora e per sempre..." disse il moro
"Parla la mia lingua Uchiha!"
"Dobe! un giorno capirai..."
E si strinsero ancor più in quell'abbraccio, finalmente godendosi quel calore che per anni era mancato a entrambi.