Raccolta di due oneshot rosse, MOLTO ROSSE, e a tema BONDAGE sulla NaruSasu e la ItaGaa.

SasuNaru | Sonnofilia, PWP
"Naruto, tu cosa pensi della sonnofilia?"
"Che cosa dovrei pensare? E' del tutto normale, anche io amo tantissimo dormire!"

Cosa succederebbe se dopo anni di separazione due giovani ragazzi completamente opposti si ritrovassero a dover lavorare insieme, fianco a fianco?
*Dai non fare così, sai che è un unione molto importante” disse Minato cercando di convincere il figlio che era la cosa giusta fa fare, anche perchè ormai Naruto aveva terminato gli studi e doveva iniziare ad occuparsi degli affari di famiglia “inoltre la gestione della sede distaccata che verrà a crearsi da questa unione tra le aziende sarà un ottimo inizio per entrare nel mondo impresario”
“Ma papà, non puoi farmi questo, sai bene che i rapporti con lui non sono mai stati buoni, non riuscivamo neanche a stare nella stessa stanza per più di dieci minuti senza iniziare ad insultarci”*
Spero di avervi incuriositi...

Seokjin è un principe viziato, Namjoon un coglione tatuato che attenta alla sua sanità mentale. Un incontro casuale, sarcasmo pungente e scontri ad armi (im)pari che si concludono con i più piccanti degli esiti. E se questa guerra di sguardi sfociasse in lezioni d'amore? E se quel damerino patinato si rivelasse la fonte d'ispirazione per le mani di Namjoon, astro nascente della scultura coreana? E se quel demone dagli occhi neri diventasse l'unico capace di combattere il suo ostinato silenzio?
Namjoon lo fissava trionfante, quelle stesse labbra dannate ora erano inarcate in un sorriso soddisfatto.
Beccato, gli stavano sussurrando.
Stronzo, urlò invece il suo sguardo stizzito.
(NAMJIN ♥ sassy!jin; tattoed!rapmon; art!au)

Naruto è uno psichiatra specializzato in Criminologia Forense e nello studio dei soggetti con Sindrome Psicopatica. Un giorno viene convocato per una consulenza al Baltimora Institute For The Criminally Insane, un ospedale governativo illustre dove vengono detenuti i criminali violenti più ad alto rischio. Una volta giunto nel Maryland però, viene a conoscenza di qualcosa che lo destabilizza e che riapre vecchi ricordi e ferite brucianti. Ma se si trova lì è per un motivo preciso e, per scoprirlo, non ha altra scelta se non incontrare il pluriomicida Sasuke Uchiha.
Ancora una volta, e dopo molti anni. In un passato ormai remoto, in cui le loro vite si sono incrociate indissolubilmente.
[Criminal!Psychological AU]

Restarono così per un po', ansimanti e sudati, deliziandosi del silenzio della notte, coi grilli che continuavano a frinire e la luna che cominciava a calare. Poi Naruto si staccò per guardarlo: Sasuke aveva gli occhi socchiusi, la bocca leggermente aperta, il respiro quasi di nuovo regolare, la frangia bagnata e attaccata alla fronte ed era maledettamente, pericolosamente bellissimo.
''Dobe, fa caldo, togliti''
E schifosamente bastardo.
[Accenni al SakuHina]
Questa storia partecipa alla 'Calippo Challenge' indetta dal gruppo Facebook SASUNARU FanFiction Italia

Sasuke non poteva credere che Naruto l'avesse tradito. Ma gliela avrebbe fatta pagare... il divorzio era solo l'inizio. Se c'è una cosa che un Uchiha sa fare è distruggere completamente qualcuno. E avrebbe ignorato le piccole fitte di rimorso, perché sapeva di aver ragione, giusto?

-Vado anch'io – dichiarò di getto Sasuke, il volto che non ammetteva alcuna replica.
Kakashi non si scompose a quel tono arrogante - non credo sia una buona idea.
Lo incenerì, con quel suo occhio spaventoso che tutto il mondo temeva – e per quale motivo, di grazia?
-Perché non ragioneresti in maniera lucida, esattamente come molti anni fa, Naruto non ragionò lucidamente quando tu lasciasti il villaggio.
-Naruto non ha lasciato il villaggio! – tuonò Sasuke, e la sua corazza di freddezza si infranse – lui è l’ultima persona di questo mondo che potrebbe mai tradire la Foglia. L’ultima.
-Sasuke – mormorò serio Kakashi – guarda che cosa ti ha fatto prima di fuggire. Non è un tredicenne in cerca di potere, ma uno shinobi estremamente potente. È pericoloso.
-Non ho alcuna paura di lui. Lo riporterò indietro – disse senza troppi preamboli – qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi cosa gli abbiano fatto per farlo agire così, lo riporterò indietro. E neanche lei potrà impedirmi di andare a cercarlo.

-Naruto…ti prego…- supplicò il moro ricacciando indietro le lacrime -…guardami…-

[Ambientata dopo la seconda stagione dell'anime]
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Dal testo:
[“Ho fame, Sebastian” Sibilò, mostrando per la prima volta i canini, mentre digrignava quei denti perfetti, che non vedevano l’ora di affondare nella carne tenera della loro prima vittima.
“Lo comprendo, padrone” Rispose, facendo scivolare con flemma le dita di una mano dietro la nuca del giovane, sfiorando i capelli bluastri, fino ad arrivare al laccio della benda, slacciandolo con un solo gesto.]
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Dopo la trasformazione del signorino, toccherà a Sebastian insegnargli a vivere come un demone, facendogli conoscere i benefici dell'immortalità, ma Ciel è ancora troppo legato all'umanità ormai perduta per accettare il suo nuovo essere.
Eppure, un avvenimento inaspettato, farà cambiare idea al giovane lord, e al suo stesso maggiordomo; Nati per essere selvaggi.

(Ambientata dopo l'arco della strega verde, in un momento impreciso dopo il ritorno alla magione.)
Dopo che Sebastian ha "risvegliato" Ciel dal suo stato di shock, quest'ultimo è perseguitato dagli incubi e visioni del suo passato; frustrato,rimpiange la propria innocenza rubata, sentendosi impuro e corrotto; ma ciò è proprio quello che Sebastian ammira di Ciel: quel particolare connubio tra purezza e peccato.
Nata grazie all'ispirazione concessa da Take me to church, questa one shot tratta dell'innocenza ormai persa di Ciel, e dei peccati in cui annegherà con il suo demone-maggiordomo.
[SebastianxCiel]

[SouRin Week] Day 2: Scissors - Shibari/Bondage/BDSM
Non è che Sousuke non abbia la forza di dirgli di no. Sa farlo, e anche spesso; battibeccano per qualunque cosa, senza mai litigare davvero. È solo che tende ad accettare facilmente qualunque cosa Rin propone, specie se ci tiene veramente.
E a questo Rin tiene davvero tanto.
La stanza è in penombra, le tende chiuse sulle finestre. Hanno acceso le due lampade a luce soffusa sui comodini accanto al letto, e sono abbastanza per donare a Rin una visione neanche troppo definita di ciò che è il corpo di Sousuke in quel momento.
La sua testa è posata sul cuscino, quasi a riposo; non fosse per i gemiti che emette ogni tanto, Rin penserebbe che stia dormendo in una posizione molto scomoda. Non può neanche vedere i suoi occhi, perchè sono fasciati da una benda nera accuratamente annodata tra i suoi capelli corti.

"Bocchan, è sicuro di voler fare questo passo?"
Chiese premuroso il moro non appena si scostò dal bacio.
"Ti ho detto di tacere"
Ringhiò e lo baciò con foga...

«Buongiorno, Naruto» lo salutò cortesemente «prego, accomodati».
Dannatamente diplomatico e formale. Almeno, però, gli dava del tu.
Accolse l’invito e si mise a sedere difronte a lui, dall’altro lato della scrivania.
Si accorse fin da subito che c’era qualcosa di profondamente sbagliato. Percepiva distintamente l’atmosfera pesante e, razionalmente parlando, ciò non sarebbe dovuto accadere dal momento che il suo interlocutore era comunque una sua conoscenza.
[L'OOC prendetelo con le pinze, dato che è un contesto ben lontano da quello canonico. Quindi non saprei nemmeno io se siano effettivamente OOC.]

Sasuke non crede di essere strano, anche se i suoi amici affermano il contrario.
Non gli interessa il sesso, non gli interessa nemmeno soddisfarsi da solo. Sasuke è asessuale, ma dovrà presto rendersi conto che la sessualità è qualcosa che non si può etichettare con precisione.
*********
"Aspetta... Non trovo l'interruttore"
Nel silenzio dello stanzino sentì il ragazzo, o almeno così gli era parso dalla voce, trafficare con tutto meno che con il muro in cerca del pulsante della luce.
Dopo strani suoni metallici, qualche tonfo sordo e altri non ben descrivibili o identificati, lo stanzino si illuminò.
A causa del buio prolungato i suoi occhi ci misero un po' a mettere a fuoco il tutto.
Erano nello stanzino delle scope (che in quel momento giacevano a terra insieme a un mucchio di altra robaccia).
Davanti a lui un suo compagno di classe che non aveva davvero mai preso in considerazione, ma che, da quel momento, non gli fu più possibile ignorare.