Attenzione SPOILER!
Questo racconto è arrivato terzo a parimerito al contest "Si dice il peccato, ma non il peccatore" indetto da Chloe R Pendragon!
Cosa avrà pensato Kagura negli ultimi istanti della sua vita? Avrà fatto ammenda dei suoi “peccati”? Avrà dato voce ai suoi più profondi pensieri? Spero di averle reso giustizia ed aver emozionato come ha emozionato me quel punto del manga. Buona lettura ;)

Eh eh eh...
Ecco il vero potere di Tenseiga!
Questa spada potrebbe tornarmi molto utile, ma devo usarla nel modo giusto!
InuYasha...
un giorno ti pentirai...
d'aver tentato di uccidermi!
Detto questo si alza e comincia a camminare mentre sente il suo piccolo servitore blaterare qualcosa, ma non vi presta attenzione poiché la sua mente è intenta a immaginare un nuovo modo per uccidere il suo cosiddetto "fratello", non s'accorge nemmeno che è arrivata la notte e quando se ne rende conto ordina al suo fedele servitore di chiamare A-Un e di accendere un fuoco. Si siede sotto un albero e si rimette a pensare, quando ad un tratto uno strano rumore lo distrae dai suoi pensieri, non riusciva ad identificarlo si voltò verso di esso e si rende conto che a provocarlo è lo stomaco di quell'umana che aveva salvato poco prima ne rimase perplesso...

Kagome, ragazza vivace ma con una brutta ferita che la sta, lentamente, schiacciando.
Questa è la storia della sua salvezza.
Del loro incontro.
Del loro amore.
E chissà, forse anche del loro addio.

Izayoi, piccola bimba di 6 anni, scruta il mondo con la curiosità dei suoi grandi occhi dorati, ancora inconsapevole del male che la circonda...
Dalla storia:
"«Papà… tu mi difenderai sempre, vero?»
«Certo che sì. Sarò sempre con te per proteggerti, promesso!»"

Tratto dal primo capitolo.
-Ma dove hai la testa?-Dissi in tono molto sgarbato.
-Dove l'hai messa tu!- Ma come osa, e pensare che è lui ad avere torto.
Ecco l'atteso capitolo di "Tu che mi attiri".

AVVISO: Il titolo sarà familiare a molti di voi (quasi a tutti) visto che è lo stesso di uno dei film di Inuyasha. Quel che racconterò però non avrà niente a che vedere con il film, è solo che il titolo centra perfettamente l'intera storia, almeno per me.
Vivo a Tokyo da quando ho memoria; nonostante questo non sono sicuro di appartenervi, ho la sensazione che lo scorrere del mio tempo sia differente da quello di questa città, forse addirittura di questo intero mondo. Sono in qualche modo consapevole di provenire da qualcosa come un’altra epoca e non ho la più pallida idea di come io possa esser capitato proprio qui.